LO ZIO PAPERONE DI CARL BARKS E I LAVORI DI BARKS - DOSSIER - 1
Il primo Oscar Mondadori sui fumetti. Con Zio Paperone di Carl Barks. Tanto per dire.
Carl Barks ha rivoluzionato il fumetto coi suoi racconti sui paperi, di cui è stato autore assoluto: in modo particolare, tra tutti i suoi personaggi inventati (Amelia, la Banda Bassotti, Gastone, Nonna Papera, Ciccio, e tanti altri minori), il suo capolavoro è
Paperon dè Paperoni, Scrooge McDuck nell'originale: un nome che è tutto un programma. Il papero si chiama come l'avaro Ebenezer Scrooge del "Canto di Natale" di Charles Dickens (l'autore di "Oliver Twist" e "David Copperfield"); Duck, "papero", indica ovviamente il fatto di essere un papero, e "Mc" è un comune appellativo scozzese, e gli scozzesi sono famosi per la loro avarizia, vera o presunta che sia. E, sì, Paperone è davvero uno scozzese del clan dei Dè Paperoni, trapiantato in America. La traduzione in "Paperon dè Paperoni", realizzata da
Mario Gentilini (il primo direttore di Topolino), fu un colpo di genio. Oggi, che sono ossessionati dall'idea di rispettare scrupolosamente i nomi stranieri, l'avrebbero chiamato Scrooge McDuck come l'originale. Per dire quant'è grossa l'idiozia di non voler tradurre mai.
Mario Gentilini
Nel 1968 era uscito il primo Oscar Mondadori dedicato ad un fumetto, e nello specifico proprio a Paperone: "Vita e dollari di Paperon dè Paperoni", con le principali storie di Carl Barks dedicate al ricco papero. Aveva anche una prefazione di
Mario Gentilini, l'allora direttore di Topolino, e un commento di
Dino Buzzati, lo scrittore. Buzzati disse che Zio Paperone e i paperi di Barks
"sono stati una delle più grandi invenzioni narrative dei tempi moderni: la loro statura, umanamente parlando, non è inferiore a quella dei famosi personaggi di Moliere, o di Goldoni, o di Balzac, o di Dickens." Ma cos'ha di particolare Zio Paperone? Perchè è simpatico, anche se è un vecchio avaro?
Perchè è un avaro senza malizia nè malvagità:
è un bambino attaccato al suo giocattolo. Piange come un bambino, si dispera come un bambino, scoppia di gioia come un bambino, ogni volta che perde o guadagna, e lo fa senza ritegno, senza pudore: lui è quello che pensa, non ha doppiezze. Quelli che ha non sono i suoi dollari, ma i suoi bambini, i suoi figli, in mezzo ai quali nuota come un pesce nell'acqua. Essere ricco è il suo destino, e lo compie con l
9;entusiasmo di un fanciullo. Pensateci: vive non in una immensa villa, non in un palazzo megagalattico, come farebbe un ricco qualunque: no, vive dentro un
enorme salvadanaio, in cima a una collina, vistosissimo e visibilissimo da lontano. Un salvadanaio gigantesco minacciato dai Bassotti, da Amelia o da tanti altri. Non solo: da lì parte coi suoi nipoti per spedizioni avventurose ai limiti del mondo. A volte trionfa, a volte perde, ma non si può
non essere partecipi davanti ad un personaggio così passionale.
In Italia Paperone non è stato capito fino in fondo da molti autori: in particolare,
Guido Martina lo trasforma in un avido e crudele despota, con un passato torbido pieno di rapine e - senza dirlo chiaramente - omicidi.
Il Paperone "violento" di Martina
Ma anche in America i nuovi autori non riescono a comprenderlo:
Don Rosa lo trasforma in un violento, ambizioso e superbo, un adulto senza nulla di infantile.
Il Paperone "sgradevole" di Don Rosa
Ma il vero Paperone è e resta quello di Carl Barks, e di chi si è avvicinato al suo modello, come per esempio
Rodolfo Cimino, coi suoi interminabili viaggi avventurosi ed esperienze al limite dell'incredibile che fa vivere a Paperone.
Il Paperone "avventuroso" di Cimino
Paperone è avaro fino al midollo, uno spilorcio al mille per mille, e non si vergogna di esserlo, ma non è una macchietta dell'avaro, non è una maschera. E' un personaggio complesso, ambivalente, ambiguo, che mostra scatti di generosità inaspettati, che però - e qui è il segreto - ha pudore di manifestare. Nell'incontro con la sua vecchia fiamma
Doretta Doremì, Paperone la aiuta a risollevarsi con una quantità enorme di oro, senza che nessuno se ne accorga. Ha un cuore d'oro, ma si vergogna ad ammetterlo; è avido senza essere crudele; è ambizioso senza essere meschino; ha delle tentazioni, tipo quella di agire disonestamente, ma le respinge subito, perchè ama combattere in modo pulito. Magari in modo furbo, comunque sempre in modo pulito e onesto.
Romanticismo nascosto. Barks all'ennesima potenza.
Da qui in avanti analizzo le sue storie, scelte in ordine rigorosamente non cronologico. Tanto per non essere troppo prevedibili.
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ZIO PAPERONE E LA CASSA DI RAFANOAutore completo:
Carl Barks; anno di uscita in America:
3 Settembre 1953 su
Uncle Scrooge n. 3; titolo originale:
The Horseradish Story ("La storia del rafano"); prima pubblicazione in Italia:
21 Febbraio 1954, sugli Albi d'Oro n. 54008; altri titoli:
Paperino e l'Oca d'oroTRAMATruffo dè Arpagoni presenta a
Paperone un'ordinanza del tribunale: a causa di un debito contratto da un avo di Zio Paperone nei riguardi di un avo di Truffo, Paperone è vincolato a dargli tutto quello che possiede. La storia a cui si fa riferimento è del 1753: l'avo di Paperone,
Capitan dè Paperoni, firmò un contratto con l'avo di Truffo,
Scrocco dè Arpagoni, perchè portasse in Giamaica una cassa di rafano. Ma la nave di De' Paperoni affondò, sabotata da Scrocco dè Arpagoni: infatti, una clausola del contratto, scritta in piccolo, dice che, se la cassa di rafano non sarà stata consegnata in Giamaica, tutti gli averi di Dè Paperoni sarebbero passati a Scrocco. L'avo Dè Paperoni dovette dargli tutto, ma si rifiutò di dare a Scrocco la sua dentiera d'oro. Ai giorni nostri quella dentiera, con tutte le aggiunte di mora, aveva raggiunto una quantità equivalente alle ricchezze di Paperone. L'unico modo che ha Paperone di non pagare Truffo è quello di recuperare la cassa di rafano entro un mese dalla scadenza del contratto e di portarla in Giamaica. Aiutato da Paperino, Qui, Quo e Qua, riesce a recuperare la cassa, ma la nave viene presa da un uragano. Inoltre, Truffo, per andare sul sicuro, fa affondare a cannonate la nave di Paperone. I paperi fanno una zattera e recuperano Truffo, caduto in mare. Per riconoscenza, Truffo butta in acqua la cassa di rafano. Una volta recuperati dai soccorsi, i nipoti di Paperino tirano su la cassa: prevedendo l'azione di Truffo, l'avevano legata con una corda.
NOTA: nella prima versione italiana, il titolo è
"Paperino e l'Oca d'oro", perchè, a quei tempi, il protagonista delle storie era sempre Paperino, quindi intestavano a lui i titoli, anche se lui aveva un ruolo secondario, come in questo caso. L'"Oca d'oro" è il nome della nave del Capitano Dè Paperoni che trasportava la cassa di rafano. Certo che come titolo è assai fuorviante: questo è un esempio di cattiva traduzione.
COMMENTOUn racconto praticamente perfetto di Barks, con alcuni momenti forti come quello in cui Paperone è tentato di lasciare in acqua
Truffo dè Arpagoni quando lo trova: ma, alla fine, lo tira su aiutando i nipoti. Non solo: Truffo, come ringraziamento, butta a mare la cassa di rafano e sta per buttare a mare anche Paperone e tutti gli altri. Alla fine viene sottomesso solo dopo una dura lotta. E prima ancora, Truffo stava per ammazzare il suo compare Joe per non avere testimoni; e questo dopo aver affondato la nave di Paperone a cannonate. In sostanza, è un personaggio
malvagio fino al midollo, con una caratterizzazione molto distante dagli altri malvagi disneyani, tipo i Bassotti. Non ha la minima pietà, non sa riconoscere la generosità altrui, cerca di ammazzare Paperone coi suoi nipoti e persino il suo stesso amico. Nemmeno alla fine della storia subisce una redenzione, ma piange solo lacrime di coccodrillo facendo addirittura la vittima. Truffo è uno degli
opportunisti della legge che compaiono nei lavori di Barks: sono cioè quelli che cercano di ottenere le ricchezze di Paperone tramite trappole legali. Sono il contrario di Paperone, che invece la sua fortuna se l'è sudata onestamente e col duro lavoro. Inoltre, è la prima volta che Barks introduce personaggi malvagi che sono "discendenti di antenati". Tutta la famiglia Dè Arpagoni ha le fattezze di lupi antropomorfi e anche i loro nomi, sia in italiano che nella versione originale (vedere alla fine dell'articolo), sono significativi.
La Disney è roba infantile, banale, tutta carezze e risate. E questa scena allora cos'è?
Carl Barks amava molto le storie che gli permettevano di variare le scene, ambientandole in luoghi ameni, come in questo caso l'oceano: "
Mi piacevano le storie che mi davano la possibilità di disegnare l'oceano e le navi. E' servito a staccarmi momentaneamente dalla monotonia derivata dal disegnare sempre le teste rotonde dei paperi. La formula per il climax della storia inizia da un particolare desiderio nella mia mente di disegnare qualche scenario o sfondo particolare. Se avessi voluto realizzare una nave o una barca a vela, il desiderio di disegnare una storia sul mare si sarebbe sviluppato facilmente" Barks dice che lo sviluppo di un'avventura inizia spesso con uno scherzo, un problema immaginato e da risolvere. Poi si inquadrano il contesto e la trama. Con
"Zio Paperone e la cassa di rafano" non è la prima volta che Barks realizza una storia ambientata in mare: ma qui ci troviamo di fronte a una vasta gamma di ambienti marini, tra pesci coloratissimi e relitti di navi affondate (in un certo senso, ricordano Ferri e il suo Zagor di
Oceano). In più, viene anche rappresentata la tremenda furia di
un uragano che mette in serio pericolo di vita i personaggi. La tenacia di Paperone nel continuare in mezzo alla burrasca è descritta splendidamente dalle scene di Barks, che ha saputo fare dei
ritratti di tempeste marine incredibili. Nella vignetta, le "sartie" citate sono le funi che sorreggono gli alberi della nave. Se scricchiolano, significa che stanno per spezzarsi, perchè non ce la fanno più a tenere fermi gli alberi maestri, scossi dal vento. Quindi si dovrebbero ammainare le vele, cioè chiuderle, se no c'è il serio rischio che gli alberi si spezzino. Inoltre, "sessanta nodi all'ora" significa che stanno andando a
più di 100 Km all'ora. Stanno praticamente volando.
Le linee oblique della nave sottolineano il pericolo in cui si trovano. Uno dei tanti esempi della maestria di Barks.
Ci sono sempre le
sottotrame nelle storie di Carl Barks: qui abbiamo quella delle scritte in piccolo sul contratto. In un incredibile gioco di simmetria, la storia inizia e finisce con lo stesso contesto, dando un profondo equilibrio alla trama. Non per nulla, le storie di Carl Barks sono sempre state proposte agli aspiranti sceneggiatori di fumetti: ma andrebbero bene per qualunque mezzo narrativo, dal film al teatro.
Impossibile imbrogliare Paperone.
CURIOSITA': I NOMITruffo dè Arpagoni nell'originale si chiama Chisel McSue, letteralmente "Fregatura McDenuncia"
Capitano dè Paperoni nell'originale si chiama Hugh "Seafoam" McDuck: seafoam sta per "schiuma di mare"
Scrocco dè Arpagoni nell'originale si chiama Swindle McSue, cioè "Inganno McDenuncia"
Bibliografia:
Disney Comics Fandom(Continua qui)QUI GLI ALTRI LINK A CARL BARKS E AI LAVORI DISNEYEdited by joe 7 - 2/12/2021, 17:04
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