RIFLESSIONI

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    HAZBIN HOTEL: LA SERIE TV CHE RIABILITA I DEMONI
    Un cartone animato dove gli abitanti dell'Inferno sono vittime di un Dio cattivo: un rovesciamento diabolico, denunciato dall'Associazione Internazionale Esorcisti.

    Hazbin-Hotel


    Riabilitare gli abitanti dell'Inferno per sottrarli allo sterminio ordito dal Paradiso: su questo ribaltamento tra buoni e cattivi si gioca la nuova serie tv statunitense Hazbin Hotel.

    Appena creata per Prime Video da Vivienne Medrano (ma preceduta da un episodio pilota nel 2019), è già disponibile in italiano ed è stata accolta con grande entusiasmo, a giudicare dai commenti in margine al trailer. Una serie animata, anche se classificata dai 18 anni in su, per via del linguaggio esplicito e volgare, che forse è il minore dei problemi.

    Quello principale è appunto la raffigurazione quasi tranquillizzante dell'Inferno, contrapposto a un Cielo cattivo e vendicatore. È in fondo una delle mille varianti di quell'«eccessivo e insano interesse» verso i diavoli (contrapposto all'errore speculare di chi invece non ci crede affatto) menzionato da Clive Staples Lewis (scrittore britannico, famoso per "Le lettere di Berlicche" e "Le cronache di Narnia"): c'è l'interesse insano di chi si dà all'esorcismo fai-da-te (con esiti talora tragici, come la strage di Altavilla: si veda il post- scriptum in fondo all'articolo) e quello altrettanto insano di chi coltiva una familiarità quantomeno imprudente col "piano inferiore".

    0001-214
    Anche in Devilman, e soprattutto col suo prototipo Mao Dante, c'è l'ideologia di fondo diavolo buono - Dio malvagio. Ne ho parlato qui.


    Hazbin Hotel prende le mosse da un problema di "sovrappopolazione dell'Inferno" (con buona pace di chi pensa che sia vuoto): a risolverlo, provvedono annualmente degli angeli sterminatori capeggiati da Adamo, detti anche "esorcisti" nella serie, con periodici massacri. "Poveri diavoli", dirà lo spettatore... A salvarli dalla celeste carneficina provvede la protagonista "Charlie" Stella del Mattino, figlia di Lucifero e Lilith, con la brillante idea di creare un luogo - l'Hazbin Hotel, appunto - dove demoni e dannati, che mai verrebbero accettati in Paradiso, possano riabilitarsi. In questo modo potrebbero andare in cielo, invece di essere annientati. L'impresa viene condotta insieme alla sua "compagna" Vaggie (ex angelo sterminatore, ripudiato dal Cielo perché, mossa a compassione di un demone, si era rifiutata di ucciderlo) e di Anthony "Angel" Dust, demone androgino, gay e pornostar, nonché primo ospite dell'hotel. Alla fine sono gli angeli a venire ricacciati in paradiso: l'esatto rovesciamento dell'invocazione con cui si conclude la preghiera a San Michele Arcangelo: "Ricaccia nell'inferno Satana e gli altri spiriti maligni, i quali errano nel mondo per perdere le anime."

    San-Michele
    San Michele Arcangelo, capo degli Angeli e primo nemico del demonio, dopo la Madonna. Infatti è sempre raffigurato mentre gli schiaccia la testa: e pure la Madonna è spesso rappresentata mentre schiaccia la testa al serpente, simbolo del diavolo.


    Ma, per quanto l'idea possa apparire "accattivante" al pubblico di oggi, specie ai più giovani (e forse pure a qualche teologo), l'Inferno non si può redimere: lo chiarisce sin dal titolo una Nota dell'Associazione Internazionale Esorcisti (AIE), che definisce Hazbin Hotel «un pianificato stravolgimento del racconto biblico, che mistifica il messaggio cristiano di salvezza e lede la coscienza del pubblico, in particolare di bambini e ragazzi».

    Vero, è «formalmente vietata ai minori, ma accessibile a tutti (tanto più perché animata e quindi di sicura presa sui più giovani)», presentando «un universo narrativo falso e deviante sul piano teologico, culturale e educativo». Per inciso, e a costo di essere ripetitivi, non si può fare a meno di chiedersi anche questa volta perché l'unica religione costantemente - e impunemente - presa di mira sia sempre il cristianesimo, dai programmi televisivi alla vita quotidiana, mentre ci si riempie la bocca di rispetto e tolleranza per qualsiasi credenza, fosse anche la più astrusa.

    Il problema principale evidenziato dall'AIE è la «normalizzazione del male», nonché la «sottovalutazione della sua reale pericolosità», ritraendo «demoni e dannati in modo umoristico». Così facendo, li si rende familiari, addomesticati, inducendo nello spettatore un atteggiamento simpatetico verso gli abitanti dell'Inferno, viste addirittura come "vittime" di quel Paradiso "cattivo" che li stermina senza pietà, quando loro in fondo vorrebbero redimersi, in «oltraggiosa e ricercata contraddizione con l'insegnamento cattolico sulla confessione, sul pentimento e la vera conversione del cuore verso Dio».

    Ecco il "diabolico" (è il caso di dirlo) fraintendimento inculcato dalla serie: una redenzione senza conversione. Cioè, senza pentimento. Meglio ancora (anzi, peggio ancora): senza nemmeno volersi redimere.

    Dimenticando che, se, anche per assurdo, il Cielo si aprisse a demoni e dannati, sarebbero proprio loro a non volervi entrare, in virtù di una scelta irrevocabile per il male, compiuta in modo definitivo da loro stessi.

    L'INFERNO VISTO COME IL PAESE DEI BALOCCHI

    L'Inferno, spiegava San Giovanni Paolo II, «è la situazione in cui definitivamente si colloca chi respinge la misericordia del Padre anche nell'ultimo istante della sua vita», specificando che «la "dannazione" consiste proprio nella definitiva lontananza da Dio, liberamente scelta dall'uomo e confermata con la morte, che sigilla per sempre quell'opzione» ("L'Inferno come rifiuto definitivo di Dio", 28 luglio 1999).

    Una tragica realtà, che questa serie tv, invece, "normalizza", con un ulteriore rischio, evidenziato dalla Nota dell'AIE: «La sua visione impietosita dei demoni e della loro sorte (descritta come ingiusta) può favorire una distorta concezione del peccato e incoraggiare una normalizzazione dell'occultismo, aumentando il rischio che le persone, in particolare i giovani, si avvicinino a pratiche magiche, cerchino di interagire con entità maligne, fino ad aderire a una visione satanista della realtà».

    Conseguenze esagerate? E perché mai, se, in fondo, il male non fa più paura e l'Inferno si trasforma in una specie di paese dei balocchi? Abitato, poi da questi diavoletti simpatici e apparentemente innocui, che sono "vittime" di un Dio spietato, lui sì, il vero antagonista.

    Nicolás Gómez Davila (scrittore e filosofo) scriveva che «la più grande astuzia del male è travestirsi da dio domestico e discreto, familiare e rassicurante». Così rassicurante da ribaltare la redenzione: da lotta contro il male a lotta contro il bene; non con la grazia di Dio, ma contro di Lui.

    Cosa facile nella nostra epoca, che se la ride delle "arcaiche" paure del diavolo, ma manifesta una vera e propria fobia nei confronti di Gesù Cristo.

    TITOLO
    Anche il tranquillizzante e umoristico Geppo contiene la stessa ideologia errata: diavolo buono, Dio malvagio perchè fa soffrire i dannati. Ne ho parlato qui


    E QUESTA NON E' L'UNICA COSA CHOC DELLA SERIE.

    A peggiorare la situazione basta cercare il profilo della creatrice della serie, tale Vivienne Medrano, che ha su Wikipedia la sua bella pagina di presentazione. Potrete leggere una breve biografia e una cronologia dei lavori di animazione di cui è autrice e a cui ha partecipato. Tutto liscio e interessante, se non che, chi ha compilato il lemma (probabilmente lei stessa), ha ritenuto qualificante del profilo professionale inserire, giusto come ultima frase, la dicitura: «She is bisexual» ("lei è bisessuale").

    Come se sapere con chi le piace avere incontri amorosi fosse un criterio utile per valutare le sue capacità tecnico-artistiche nell'animazione. Cosa che naturalmente non è, ma rappresenta un immediato sintomo delle ideologie che le sue produzioni porteranno con sé. Tra l'altro, giova ricordare che Hazbin Hotel è stato pubblicizzato come un "prodotto scritto da autori queer per spettatori queer".

    E infatti, ecco che il tedio assale subito a scoprire che "Hazbin Hotel" nasconde la promozione dei soliti triti e ritriti temi "woke".

    Charlie è, infatti, bisex come la sua autrice: ad aiutarla nella gestione dell'hotel c'è Vaggie, la sua fidanzata, e Angel Dust, personaggio complesso e intrappolato in un circolo vizioso di droga, sesso, abusi e rimorso. Ma non finisce qui, perché tutti i personaggi fanno riferimento alla comunità arcobaleno, fin da prima dell'uscita del pilot su YouTube nel 2019. Sono presenti, infatti, come già detto, Charlie che è bisessuale; Vaggie che è lesbica; Alastor, manager dell'Hotel, asessuale e aromantico; il già citato Angel Dust, gay e pornoattore; Husk, barista e addetto alla reception, pansessuale; Sir Pentious, secondo ospite dell'Hotel, bisessuale. L'unico personaggio eterosessuale - e quindi normale - è Niffty, la cameriera e cuoca dell'Hotel.

    Questa allegra compagnia di personaggi, insomma, si qualifica non più e non tanto per ciò che fa (salvare le anime dei peccatori e redimerle fino a renderle degne del Paradiso), bensì per le loro private inclinazioni e attività sessuali, seppur dichiarate a priori prima dell'inizio della serie TV, ma senza evidenze all'interno del cartoon stesso. Il che è comunque il cuore stesso dell'ideologia liberal dominante tanto oltreoceano che presso di noi.

    Sempre le storie e le azioni dei protagonisti, poi, vengono raccontate con una sorta di messaggio non proprio idilliaco collocato sottotraccia: ovvero, si contrappongono contro alcuni angeli del Paradiso, perché lungo la storia si scopre che sono proprio loro – chiamati "Gli Sterminatori" e capitanati da Adamo - che scendono di tanto in tanto all'Inferno a distruggere le anime dei dannati in sovrannumero (quelle che Charlie vuole appunto salvare dai "malvagi" angeli). Su tutto poi sovrasta sempre la figura di Lilith, un vero e proprio modello per il neofemminismo tossico contemporaneo, con la sua ribellione al maschio e la sua descrizione di "donna indipendente", per quanto infernale.

    Insomma, i margini di inaccettabilità e inquinamento contenuti in "Hazbin Hotel" non si riducono alla sola rappresentazione positiva di Lucifero. Essi sono, forse per la prima volta dall'inizio della valanga "woke", sapientemente mescolati e mimetizzati all'interno di un amalgama, dove non mancano impulsi e strizzate d'occhio al sentire collettivo tradizionale.

    Un amalgama che viene usato sia come schermo per nascondere, sia come veicolo per trasmettere le usuali balordaggini sessocentriche tipiche della cultura liberal, progressista e transumana dell'Occidente. Che, forse, essendo consci gli autori che la soglia di allarme delle persone è sempre più alta e intollerante su questi temi, viene proposta con sempre più tranelli ed elementi distrattivi mescolati o posti attorno ai confini delle tematiche centrali.

    Tutto sta a non cascarci, a non essere superficiali a riconoscere il demonio, quello vero, che sta nascosto al centro di produzioni come queste, per poterlo mettere efficacemente al centro del mirino.

    BIBLIOGRAFIA

    Articolo di Stefano Chiappalone
    www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7718
    La Nuova Bussola Quotidiana, 26 febbraio 2024; Pubblicato su BastaBugie n. 863
    Articolo di Matteo Del Re, Provita & Famiglia, 1° febbraio 2024

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    POST-SCRIPTUM: LA STRAGE DI ALTAVILLA

    Si tratta di un avvenimento tremendo accaduto in questi giorni. Anche se ne avrete già sentito parlare, riassumo qui la faccenda per sommi capi. Ad Altavilla Milicia, nel Palermitano, un uomo ha ucciso sua moglie e i suoi due figli, mentre la terza figlia, in stato di shock, ha dovuto assistere al massacro. Hanno partecipato anche altre due persone al fatto, sembrerebbe. L'omicida e la figlia sopravvissuta avevano detto che si trattava di riti per "scacciare il demonio": da qui il massacro. Gli esorcisti (quelli veri) hanno fatto chiarezza sul fatto: è vero che la famiglia aveva frequentato una comunità evangelica locale, che però poi hanno abbandonato per dar vita a una comunità religiosa "fai da te". E men che meno c’entra la Chiesa Cattolica, dove l’esorcismo "nulla ha a che vedere con pratiche magico-rituali dagli esiti violenti", come precisa in una Nota l’Associazione Internazionale Esorcisti (AIE), sottolineando con preoccupazione "l’aumento crescente di “offerte di esorcismo” da parte di sedicenti esorcisti, che spesso si servono del web e dei social". La Nuova Bussola Quotidiana, in un'intervista con Padre Francesco Bamonte, vicepresidente dell’AIE, ha chiesto il suo pensiero al riguardo:

    Padre Bamonte, qual'è il principale equivoco quando si associa l'esorcismo alla tragedia di Altavilla?
    L’esorcismo, inteso come azione finalizzata ad allontanare entità maligne, è presente in tutte le religioni, sia pure con enormi differenze nel modo di concepirlo e di praticarlo. Nella tragedia di Altavilla l’equivoco più grande non è dunque l’uso del termine “esorcismo”, ma il pensare che quanto lì è avvenuto abbia a che fare con gli esorcismi della Chiesa Cattolica, mentre non è così.

    E neanche l'omicida è cattolico, benché i media facciano di tutta l'erba un fascio. Ma anche nel caso di un cattolico e persino di un sacerdote, non si può mica praticare un esorcismo "fai da te"?
    Nella Chiesa Cattolica, oltre ai Vescovi, gli unici che possono svolgere autorevolmente il ministero di esorcista sono solo i sacerdoti che hanno ricevuto dal loro Vescovo l’incarico di esercitarlo e che a questo fine sono stati adeguatamente preparati. Non basta dunque essere sacerdoti per esercitare il ministero di esorcista.

    Nel comunicato AIE si precisa che l'esorcismo non va mai contro la libertà della persona. Come è possibile confondere un ministero di guarigione con l'uccisione dei presunti indemoniati?
    Non solo l’esorcismo cattolico non va mai contro la libertà della persona, ma ne difende e tutela l’integrità spirituale, morale e fisica. È un assurdo pretendere di cacciare il demonio maltrattando il corpo di una persona posseduta. Peggio ancora uccidendola. Nei confronti di chi facesse questo, se sano di mente, la giustizia civile deve fare il suo corso al pari di tutti coloro che commettono delitti in piena lucidità.

    In quale clima "religioso" (ovviamente deviato) può essere maturata una follia simile?
    Su questo non ho elementi sufficienti per rispondere. Ciò di cui sono certo è che in quel clima non ha trovato spazio la sana dottrina cattolica e la prassi che ne deriva.

    In sintesi, il dramma di Altavilla è legato a un esorcismo, come si sente dire, o piuttosto a un caso di fanatismo che nulla ha a che fare con la Chiesa e in generale con il cristianesimo?
    Se dalle indagini di polizia non emergeranno elementi di giudizio che permettano di dire altro e se si ha chiaro quello che ho precisato all’inizio, ossia che l’esorcismo, inteso come azione finalizzata ad allontanare gli spiriti del male, è presente in tutte le religioni, non c’è nessun problema a dire che il dramma di Altavilla è legato ad un esorcismo. Basta puntualizzare che si tratta di qualcosa che non ha niente a che fare con ciò che la Chiesa Cattolica, fondandosi sulle Sacre Scritture e l’esempio e il mandato di Cristo, insegna circa il senso, il valore e il modo di realizzare un esorcismo.

    Intervista presa dal sito della Bussola Quotidiana.
     
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    BENE E MALE, EROI E MALVAGI: UNA REALTA' NEGATA

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    L'eroe (Goku) contro il malvagio (Taobaibai)


    Oggi sono passati 750 anni dalla morte di San Tommaso d'Aquino (morì nel 1274): la sua filosofia e teologia hanno una logica ferrea e si fondano sulla realtà dei fatti. Per esempio, afferma quello che per lui era un'evidenza: nella società umana ci sono i virtuosi e i malvagi. Cioè, esistono le persone buone e le persone malvagie. Questo è un giudizio, un'affermazione che per San Tommaso e i suoi contemporanei del 1200 era innocua, ovvia: tanto era lapalissiana nel suo oggettivo realismo. Ma per noi del 2020 non lo è per niente.

    Infatti, oggi parlare di "virtù" e "malvagità" non è di moda, non è politicamente corretto, perchè si tratta di parole ritenute obsolete, superate, risibili. Anche un tantino bigotte. La virtù e la malvagità, si dice oggi, non esistono: sono solo concetti astratti. È solo la nostra personalissima griglia di valori a considerarle tali. Esistono solo delle scelte personali che, finché non offendono gli altri, sono lecite. Non ci sono dunque persone cattive: e, se ci sono, lo sono perchè sono persone fragili, in ricerca, ferite, poverine. E' tutta colpa della società, dei genitori, di chi lo aveva picchiato da piccolo, se sono diventati così. La colpa, insomma, è sempre di un altro. Mai che sia colpa del cattivo e delle sue scelte disgraziate.

    Ecco, questa visione dell'uomo, "buono sempre e comunque, semmai corrotto da sovrastrutture sociali", che va di moda oggi nell'Anno del Signore 2024 e da un mucchio di tempo, era esclusa da Tommaso, non solo dal punto di vista cristiano a motivo del peccato originale: ma anche perché era una cosa evidente, sia a lui che ai suoi contemporanei del 1200, che tutti noi compiamo il male, magari senza rendercene conto, e che, anzi, ci sono delle persone totalmente dedite al male.

    Cioè, in sostanza: gli uomini e le donne malvagi esistono. Un realismo inaccettabile oggi, per via del il buonismo imperante, nato da un approccio relativista, dove ogni scelta è insindacabile. Buonismo, però, solo di facciata, perché, nel privato, ciascuno di noi bolla gli altri spesso come spregevoli, mediocri, invidiosi, eccetera. In sostanza, il buonismo è quella vecchia cosa che si chiamava un tempo ipocrisia.

    Ma l'eroe (quello a cui si dovrebbe tendere) e il malvagio (tutto ciò che si dovrebbe evitare) sono modelli che esistono, fanno parte della nostra vita, in cui, nel nostro cuore, si combattono il bene e il male: e c'è chi sceglie il bene, come c'è chi sceglie il male. C'è l'eroe e il malvagio.

    L'EROE

    L'eroe è una persona che s'impone all'ammirazione di tutti per le sue virtù eccezionali di coraggio e abnegazione. L'abnegazione è la disposizione spirituale di chi rinuncia a far prevalere i suoi propri istinti, i desideri e gli interessi personali, e lo fa per motivi superiori. L'eroe, in sostanza, è colui che è sempre disposto a sacrificarsi personalmente per gli altri.

    Nei fumetti esistono gli eroi e i malvagi: l'eroe è la persona buona. Non è un imbecille, nè un cretino, anche se spesso oggi viene considerato così. E' nella natura dell'eroe fare la cosa giusta. Non è perfetto, nè infallibile: può fare degli errori, può crescere, può avere dei dubbi. Ma, in definitiva, non mollerà mai e non sceglierà mai il male. E' di natura già buono: cioè ha scelto il bene sempre e comunque. Anzi, eroi come Superman, Capitan America, Son Goku sono tali da ispirare gli stessi altri comprimari delle loro storie a comportarsi come loro: oltre ad essere degli eroi, sono dei modelli per gli altri. Non accettano l'ingiustizia in nessun modo e ispirano, con le proprie gesta e il proprio esempio, la gente comune ad essere migliore; mostrano che si può essere migliori. Danno speranza.

    BATMAN-JOKER
    L'eroe (Batman) contro il malvagio (Joker)


    IL MALVAGIO

    Il malvagio è l'antagonista. E' veramente malvagio. Cioè, gode nel fare il male. Non è senza raziocinio, non è pazzo: il malvagio ha degli obiettivi, ha dei piani precisi, ha molta scaltrezza. Ma, semplicemente, la sua motivazione profonda è quella di essere una grandissima carogna dal cuore nero come il carbone nero. La sua natura è quella ed è sempre stata quella. Ha scelto il male, ci gode e rimane nella logica del male. E' nato storto ed ha continuato ad essere storto.

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    "Butcher", il macellaio: un perfetto esempio di malvagio carogna.


    Caronte, il traghettatore dell'Inferno, lo chiamerebbe "anima prava", cioè "anima storta", e lo caricherebbe sul suo battello per portarlo all'Inferno. Per esempio, il Joker, l'Imperatore di Guerre Stellari, Crudelia Demon, Iron Man di Civil War, Hans Gruber di Die Hard-Trappola di cristallo, rappresentano il Male: una negatività primordiale, contro la quale ci si può solo opporre, altrimenti si verrà distrutti. Si potrebbe dire che sono il diavolo allo stato puro.

    PERCHE' I MALVAGI NON SONO CONSIDERATI MALVAGI?

    Si pensa sempre che questi due personaggi, l'eroe e il malvagio, siano solo dei personaggi bidimensionali e poco interessanti. Solo dai personaggi che ho citato ed altri che potrei nominare, penso vi siate resi conto di quanto questo luogo comune sia sbagliato. Sono tutti personaggi con lo stesso potenziale di complessità di qualsiasi altro: e, nello stesso tempo, sono semplicemente la massima rappresentazione del Bene e del Male che un personaggio di fantasia potrà mai essere.

    Allora perchè si sta cercando di negare questi due modelli? Perchè si tenta di distruggerli nella cultura popolare? Perchè si tenta di convincere la gente che gli eroi sono solo dei fetenti, come fa Alan Moore con Watchmen, e i malvagi invece sono solo degli antieroi incompresi?

    Perchè l'ideologia di oggi (la sinistra, la massoneria, il modo di pensare attuale, eccetera) credono nel relativismo. Per loro, tutto è relativo: la scienza è relativa, la biologia è relativa, la morale è relativa e il Bene e il Male sono relativi. O, per meglio dire, non esistono. Ma dire che il Bene e il Male sono relativi o non esistono è follia, perchè implica non solo una filosofia di vita sempre autoassolutoria, ma implica anche il fatto che il Giusto e lo Sbagliato non esistano: dipendono solo da noi. Invece, l'eroe e il malvagio esistono proprio per ricordare che invece il Bene e il Male esistono, sono sempre esistiti, così come, di conseguenza, il Giusto e lo Sbagliato esistono, sono sempre esistiti. E questo significa che chiunque può andare a dire loro che stanno sbagliando, che hanno torto per ragioni precise e concrete.

    CAPITAN-MARVEL-THANOS
    L'eroe (Capitan Marvel) contro il malvagio (Thanos)


    Questo, la sinistra, la massoneria, eccetera, non lo sopportano e non possono affrontarlo, perchè loro appoggiano il proprio equilibrio interiore (o psicologico, se preferite) su delle menzogne che si raccontano da soli, su una loro visione del mondo che non esiste, che viene frantumata in due minuti, se messa a confronto con la realtà e coi fatti concreti. E' un sostegno psicologico molto fragile e traballante e si tiene insieme solamente se nessuno lo mette in dubbio. Per fare sì che nessuno lo metta in dubbio, tutti devono esserne convinti ed accettarlo come nuova verità, e quindi tutto ciò che dimostra il contrario deve essere decostruito e stravolto (oppure distrutto) per appoggiare questa "nuova verità". E spesso questo lo si fa con violenza, con minacce, non certo col dialogo o col dibattito, che loro, sì, invocano sempre... ma solo per gli altri. Mai per se stessi. Perchè loro sono la Verità.

    Inoltre, per loro, i malvagi sono eroi e li trovano simpatetici (cioè si accordano perfettamente al loro modo di pensare e di sentire) perchè, sostanzialmente, impongono il loro egoistico bisogno e la loro personale visione sugli altri. Quindi non è colpa dei malvagi, ma della società (qualunque cosa voglia dire questo termine: ma in sostanza, sono "gli altri", mai loro), che si merita qualunque cosa di orribile questi personaggi possano commettere.

    Quindi abbiamo cose come il film su Crudelia Demon (mi rifiuto di chiamarla Cruella: in Italia è Crudelia da prima che io nascessi e solo perchè chi si occupa di adattare i film ormai segue ossequiosamente l'originale inglese non significa che io debba adattarmi a quello che scelgono loro). Ovvero un film che pretende di spiegarti le origini, le motivazioni, le scusanti e farti simpatizzare per un personaggio che sostanzialmente ha lo scopo di scuoiare 100 cuccioli di dalmata per farsene una pelliccia. Perchè ovviamente tutto è relativo e nessuno è davvero malvagio. Peccato che Crudelia Demon invece lo sia, malvagia: il personaggio è stato creato per essere malvagio e basta. Non ha bisogno di spiegazioni, nè di sapere la causa per la quale è diventata così, perchè non esiste. Crudelia è una vecchiaccia schifosa dal cuore nero e così è sempre stata. E Malefica? Uguale. E' il Male ed è lì per rappresentare il Male nella sua essenza, da contrapporre a ciò che rappresenta l'Eroe. Harley Quinn? E' una psicopatica omicida che sente le voci nella testa che ha scelto di seguire il Joker. Non è un personaggio eroico.

    Prendiamo un altro esempio: Norman Stansfield, il cattivo del film Leon magistralmente interpretato da Gary Oldman (e magistralmente doppiato dal nostro compianto Tonino Accolla: diamo a Cesare quel che è di Cesare). Il film ci fa capire che Norman è un poliziotto corrotto, coinvolto direttamente con lo spaccio di droga, drogato lui stesso, chiaramente instabile a livello psicologico e palesemente un individuo negativo e malvagio. C'è bisogno di sapere come è diventato così e renderlo più simpatico al pubblico o fargli dire: "poverino, non è colpa sua"? No, perchè Norman è lì unicamente per essere un essere malvagio e abietto. Un interessante malvagio e abietto, magari, ma pur sempre un malvagio e abietto. Un ruolo che viene svolto alla perfezione. E' un individuo malvagio fino al midollo, che entra nella vita dei protagonisti e la stravolge. Non c'è bisogno di sapere altro di lui. Si potrebbe dire lo stesso di Hans Gruber di Die Hard, già citato.

    Abbiamo poi Superman, che è il simbolo della Speranza (con la S maiuscola) ed è l'eroe per eccellenza. Superman è stato presentato perfettamente nel primo film di Richard Donner, interpretato da Christopher Reeve: aveva la gentilezza, l'altruismo, il costume dai colori brillanti, la determinazione, l'integrità...tutte cose che davano alla gente il desiderio di provare ad essere un pò migliori. Poi è arrivato Zack Snyder col suo Superman pessimista, che si è arreso ancora prima di iniziare e col suo costume dai colori spenti, morti e deprimenti. Un Superman che, tra l'altro, uccide. Lo so che è abbastanza inflazionato come argomento riguardo a quel film: però resta il fatto che Superman, quello vero, non lo avrebbe mai fatto. Piuttosto, avrebbe rischiato una mano per coprire gli occhi a Zodd, ma non lo avrebbe ammazzato, perchè Superman esiste per insegnare ad essere migliori.

    SUPERMAN-DOOMSDAY
    L'eroe (Superman) contro il malvagio (Doomsday)


    Vogliamo parlare di He-Man? Potrei dire molto, ma preferisco citare Mark Taylor, uno dei maggiori responsabili della creazione dei Masters: "...He-Man era un esempio per i bambini, era il loro migliore amico: un uomo buono ed onesto, in grado di sbaragliare qualsiasi nemico". Quanto bisogna essere perversi per voler smontare qualcosa di così positivo?

    Il Bene esiste. Il Male esiste. Esistono il Giusto e lo Sbagliato. Esistono la Ragione ed il Torto. E chi li determina? Qualcosa di superiore a noi: l'evidenza. Non si può dire Dio, perchè tanti non ci credono: e allora diciamo l'evidenza. Il buon senso. Il contatto con la realtà. Se io dico che le foglie sono verdi, non può saltare su uno a dirmi che invece sono blu, solo perchè a lui piacerebbe di più così e vuole credere che sia altrettanto giusto. Sono verdi e basta, scientificamente è spiegato e dimostrato il motivo per il quale sono verdi: questa è evidenza. Io ho ragione e lui ha torto, non ci sono scappatoie e se lui ci rimane male si arrangia, perchè alla realtà e ai fatti concreti non importa nulla dei suoi sentimenti. La realtà non muterà solo per farlo contento e reggergli la balla che si racconta da solo.

    CAP-TESCHIO
    L'eroe (Capitan America) contro il malvagio (Teschio Rosso)


    Allo stesso modo, queste idee innate, questi archetipi, sono quelli, sono sempre stati quelli e restano immutabili: saranno sempre così. Perchè, fin da quando, all'alba dei tempi, l'uomo ha camminato sulla Terra e ha iniziato a creare delle storie (e questo lo ha fatto subito), i concetti di Bene e di Male sono stati sempre presenti, in ogni parte del mondo e senza che nessuno li andasse ad insegnare.

    Basterebbe pensare alle fiabe con l'orco, o col lupo, o col drago. Sono usati spontaneamente, perchè stanno alla base del raccontare una storia. Vuoi stravolgerli o frantumarli? Ok, ma ti uscirà fuori una storia assurda, senza capo nè coda. E' la matematica della narrativa, se mi concedete questa definizione. Serve la consapevolezza del Bene e del Male, serve la consapevolezza che si può aver ragione e che si può avere torto: senza scappatoie, senza se e senza ma. E' così e non muore nessuno per questo. Anzi, si sta meglio a saperlo.

    THOR-MANGOG
    L'eroe (Thor) contro il malvagio (Mangog)



    BIBLIOGRAFIA
    Bastabugie
    Fantasia Errante
     
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