ZAGOR 68-70: I SEI DELLA BLUE STAR (analisi di Ivan)Testi: Sergio Bonelli (Guido Nolitta)
Disegni: Gallieno Ferri
Zagor edizione originale Zenith: n. 119-121 (usciti nel 1971). I numeri reali di Zagor sono:
68-70. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancora oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come
Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor, invece, seguono la numerazione reale, in questo caso 68-70.
TRAMAIn una tranquilla cittadina dell'America, all'improvviso, vengono rapite delle persone anziane che hanno come unica cosa in comune il fatto di essere stati dei marinai della "Blue Star", una nave che scomparve misteriosamente. Zagor e Cico indagano incuriositi e scoprono che, dietro i rapimenti, c'è il loro vecchio conoscente Digging Bill, il cercatore di tesori, che successivamente finisce coinvolto, suo malgrado, in una caccia al tesoro molto pericolosa...
COMMENTOProve generali di
golden age: subito dopo
“IL RE DELLE AQUILE” arriva un'altra gran bella storia (curiosamente ancora disegnata da Ferri, un raro caso di due episodi consecutivi a firma del Maestro). C'è un'atipicità nella struttura del soggetto: ad un certo punto, la vicenda iniziale sembra concludersi con l'incarceramento di Digging Bill, per poi ripartire quasi da zero sulle
stesse premesse di partenza.
PREGIEpisodio fondamentale per la definizione del personaggio di
Digging Bill, che, nella sua precedente apparizione (in
“Le jene del mare”) era rimasto poco più di una comparsa
usa-e-getta. Classico personaggio nolittiano, in bilico tra positivo e negativo: da un lato, è buffo, im
pacciato, un sognatore, reso simpatico dalla sua ossessione quasi “wilcoyotesca” di inseguire un obiettivo sempre fuori dalla sua portata; dall'altro, è subdolo, infido, amorale, disposto ad allearsi con farabutti della peggior specie pur di perseguire i suoi scopi. Più volte, infatti, Zagor si trova spiazzato dagli imprevedibili cambi di schieramento di Digging Bill, non riuscendo a capire quale sia il criterio con cui prende posizione negli eventi, finchè lui stesso non glielo dice:
Zagor: "Ma insomma, razza di svitato, si può sapere da che parte stai?"Digging Bill: "Uh...io sto dalla parte del tesoro, naturalmente."Una frase che dice
tutto di lui, e che in
“OCEANO” verrà semplicemente
rimarcata.
Buona anche la caratterizzazione dei complici di Digging Bill nella seconda parte: il pellerossa Xalibu, il suo amico trapper Laroche, i due spietati militari disertori Cabanas e Bradford...Pur essendo solo degli scagnozzi destinati al
body-countdown, Nolitta gli conferisce lo stesso degli accenni di personalità individuale: piccole cose che conferiscono
pathos anche alle vicende secondarie.
Geniale lo stratagemma della
scure seminascosta dal braccio alzato di Zagor, quando è tenuto sotto tiro dai complici di Digging Bill sulla Blue Star. Idem - nella stessa scena - per l'insolita trovata di dire
“Buttati a terra” a Cico parlandogli in lingua Mohawk (
«...La sola di cui il mio tardo amico è riuscito ad imparare qualche parola»).
In questo caso, non stona il finale “buonista”, con Digging Bill che, prima, scampa dall'esplosione e poi viene graziato per le sue malefatte. Degna chiusura di una storia che ha alternato a più riprese il tragico e l'ironico.
DIFETTIAll'inizio, subito dopo che un anziano gli viene rapito sotto il naso,
Zagor rinuncia troppo in fretta all'inseguimento dei sequestratori, adducendo che
“ormai devono essere già lontani”. Narrativamente è corretto, ma nel caso specifico
Zagor rimane fermo impalato dove si trova, a sentenziare l'inutilità di provare a fare qualcosa; non si affaccia nemmeno in strada per verificare l'esattezza dei suoi timori (che sarebbe stato il comportamento più naturale e coerente per il personaggio).
A pag. 5 di
“FIAMME NELLA NOTTE”,
i Malecite si ritirano all'improvviso senza nessuna ragione, proprio quando stavano sferrando in forze l'attacco finale. Il loro è un comportamento inspiegabile, se consideriamo che ormai avevano già dimezzato il numero degli avversari. E' vero che i Malecite ci riproveranno più avanti, ma in
quel punto, l'effetto
ritirata-per-organizzare-un-secondo-attacco non è stato reso al meglio.
DISEGNIUn Ferri davvero in gran forma; nonostante la doppia fatica consecutiva, non mostra segni di
affrettamento nella realizzazione delle tavole. E, a proposito, magnifiche le sequenze in cui appare la
Blue Star semisommersa nella palude, dove traspare molto bene il senso di marciume e decadimento della nave. In più, l'atmosfera notturna e gli scheletri sparsi ovunque le conferiscono un aspetto davvero spettrale. Da notare che qui Digging Bill viene rappresentato con una lunga chioma corvina, a differenza di
“La traccia” in cui, sotto il cappello, era calvo.
Storia:
8,5Disegni:
9,5QUI TUTTI GLI ALTRI LINK SU ZAGOREdited by joe 7 - 8/9/2022, 21:38
Last comments