ZAGOR 139-141: IL CAVALIERE MISTERIOSO (analisi di Joe7)Testi: Guido Nolitta (Sergio Bonelli) / Decio Canzio
Disegni: Franco Donatelli, con l'aiuto di Francesco Gamba
Zagor edizione originale Zenith: n. 190-192 (usciti nel 1977). I numeri reali di Zagor sono 139-141. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancor oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come
Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor, invece, seguono la numerazione reale, cioè coi numeri 139-141.
TRAMADon Chisciotte Escobar, che si proclama discendente del Don Chisciotte originale del libro di Cervantes, ne vuole emulare le gesta compiendo guai a non finire. Convince Cico a seguirlo facendo la parte di Sancio Panza, e per questo - e altro - Zagor è sulle sue tracce, cercando di rimediare ai suoi danni. Di conseguenza, si trova costretto a catturare l'assassina
Blondie e a placare l'ira degli indiani Crow: alla fine, Don Chisciotte viene catturato e riportato in Spagna sotto tutela per opera dell'ambasciatore spagnolo Don Juan, suo cugino, per evitare che provochi altri danni.
COMMENTOQuesta storia è considerata dai più lo spartiacque tra il periodo d'oro di Nolitta e il periodo d'argento, con storie da ora in poi di qualità altalenante. E' anche la prima storia di
Decio Canzio1: è molto probabile, infatti, che l'inizio della storia sia stato di Nolitta, ma sembra che l'abbia poi abbandonata, lasciandone la piena realizzazione a Canzio. Credo che la parte "nolittiana" finisca con la sequenza di Cico che segue Don Chisciotte e di Zagor che legge la lettera del messicano. Da lì inizierebbe la parte "canziana": ma è solo una mia supposizione. In ogni caso, i dialoghi e le situazioni, da quel punto in avanti, sono diversi da quelli nolittiani.
Quindi dovrebbe essere nolittiana anche la gag di Cico, che però, anche se ha i tempi tipici di Nolitta, è poco riuscita: il persona
ggio di
Cucciolo (forse una parodia di Li'l Abner) è troppo assurdo e pesante; è talmente tonto che al suo confronto persino Cico è un pozzo di scienza.
Ogni elemento del "Don Chisciotte" originario è stato rispettato: oltre al personaggio matto come un cavallo (e anche vegetariano, al contrario dell'originale, che non lo era), ci sono Cico che fa da Sancio Panza, Blondie che fa la Dulcinea del Toboso, i mulini a vento o minotauri che sono rappresentati dalla vecchia strega Crow.
Don Chisciotte, nelle prime pagine nolittiane, è un pò più normale di come sarà dopo: qui sembra solo un cacciatore di taglie vestito in modo strano. Dopo, nella storia canziana, diventa un pazzo scatenato e un perfetto imbecille, che provoca addirittura
la morte di due persone. E per questo non ha senso che lo sceriffo lasci libero un imbecille che ha provocato, anche senza volerlo, la morte di due uomini. Come si fa a non pensare che potrebbe provocare anche la morte indiretta di altre persone?
Inoltre, non si capisce la
passività di Cico nel continuare a stare con un simile imbecille pericoloso: ma questo è il Cico di Canzio. Quello di Nolitta sarebbe già scappato via o avrebbe fatto di tutto per scappare.
In poche pennellate, ecco il Don Chisciotte zagoriano che si presenta al suo "Sancio Panza". E la perplessità di Cico è anche la nostra...
La storia è frammentata e va avanti con episodi simili e separati l'uno dall'altro, sempre con lo stesso canovaccio: Don Chisciotte fa un pasticcio e Zagor ci mette una pezza. E questa storia avrebbe potuto andare avanti all'infinito, come l'originale romanzo di Don Chisciotte, composto da due grossi volumi pieni di episodi autoconclusivi. E' una narrazione molto insolita, diversa sia da quella nolittiana che da quella canziana (le storie di Canzio non hanno questa struttura). Il finale è
grottesco, come lo è tutta la storia: Don Chisciotte viene ingabbiato e portato via. A molti lettori è sembrato crudele, ma onestamente non mi viene in mente nessun altro modo per far togliere dai piedi un simile pazzo, forsennato e pluriomicida (ricordiamo la morte dei due vicesceriffi per causa sua). In casi estremi ci vogliono metodi estremi, anche se non è piacevole.
IL PERSONAGGIO DI BLONDIE
La prima apparizione di Blondie in primo piano. Con tanto di sigaro, tipico delle donne dure e toste. Ed è valido ancor oggi: si pensi alla Balalaika del manga Black Lagoon.
Sembra che graficamente Blondie sia stata realizzata soprattutto da
Gamba, anche se l'immagine che ho postato sembra essere di Donatelli. E' probabile che abbiano preso come modello Jane Fonda o Brigitte Bardot (soprattutto nella copertina "Pericolo Biondo"). Ho diversi motivi per ritenere Blondie
un personaggio di Canzio. Infatti, Nolitta non ha mai inserito donne malvagie nelle storie di Zagor, salvo rare eccezioni, come la Annie/Priscilla della
Casa del terrore. Il tipo di donna di Nolitta è quella seducente, ma "dalla parte giusta", tipo Frida, Virginia, Margie. Nel 1977, ai tempi del "Cavaliere misterioso", escono in edicola da tempo le prime pubblicazioni con eroine sexy e "bad girls": tipo
Eva Kant o
Barbarella. Ebbene, Canzio aveva già introdotto nel Piccolo Ranger personaggi di questo tipo come la
"Perla dell'Oklahoma" (febbraio 1976, un anno prima di "Blondie"), che lega e frusta il protagonista già nella copertina. Quindi la si può vedere come un prototipo di Blondie.
Ve lo vedete Zagor ridotto così? Altrochè pugno in faccia in copertina, qui siamo al sadomaso!
Il problema è che questa Blondie, alla pari con Don Chisciotte, appare come un "corpo estraneo" della narrazione zagoriana. Come Don Chisciotte, è un personaggio assurdo e mezzo matto, per quanto sia sexy. Dopo aver ammazzato due persone, va a fare un bagno nuda nel lago cantando il motivetto
"I had a song in my heart" 2, manco fosse Harley Quinn. E, come Don Chisciotte, il suo livello di psicologia è
zero: Blondie è solo una banale donna minacciosa e spietata, che poi cerca di fare la seducente con Zagor come una Fujiko Mine di serie Z. Praticamente è la fotocopia di donne fatali e spietate, che sono state prodotte a tonnellate dagli anni '70 ad oggi. Un personaggio simile può sicuramente colpire l'immaginazione dei lettori, ma
non è certo capace di reggere una storia. Credo che Sergio Bonelli l'avesse capito benissimo e per questo aveva posto il veto sul suo ritorno. Con un personaggio così vuoto sarebbero venute solo delle storie banali e prevedibili. Come puntualmente è successo dopo la morte di Sergio: il veto fu tolto e si fece
"Il ritorno di Blondie" (Zagor 631-633, anno 2018, di Zamberletti/Laurenti). Un disastro annunciato.
Si tratta infatti di una banale, noiosa, ripetitiva storia femminista. Dopotutto era l'unico modo per raccontare un personaggio vuoto come una zucca. Inoltre, gli sceneggiatori dei fumetti - tutti maschi, o la maggioranza - sono spesso più femministi delle femministe. Qui la Blondie che ritorna è la classica donna
"costretta a diventare una criminale per colpa degli sporchi maschi che l'hanno sfruttata". Evviva l'originalità. Quindi vuole essere libera dai maschi, vendicarsi dal maschio che l'ha tradita, poi vuole essere libera dalle costrizioni sociali, poi vuole essere libera dalla morale eccetera. Le solite banalità alla Thelma e Louise. Inoltre, come previsto, Blondie fa la protagonista e Zagor è inesistente: al massimo le fa da zerbino. Dopotutto, anche lui è solo uno sporco maschio. Che schifezza di storia, davvero.
Le storie ideologiche sono le peggiori. Mi sembra di sentire Bonelli che dice da lassù:
"Ve l'avevo detto che era meglio non farla tornare".
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1 Decio Canzio: E' l'autore delle storie successive
"Pugni e pepite",
"Affondate il Destroyer" - anche se gran parte di quella storia è di Nolitta -
"L'uomo invisibile" e "Il popolo delle caverne". Canzio ha un modo di scrivere scorrevole e lineare, ma è meno brillante e coinvolgente di Nolitta. Autore milanese, è stato uno stretto collaboratore di Sergio Bonelli, occupandosi soprattutto della serie
Il piccolo Ranger: la sua gestione sul personaggio è stata ricca di avvenimenti avventurosi, horror e fantascientifici.
2 Probabilmente la canzone di Blondie è stata presa dal film
"La dominatrice del destino" (1952), nell'originale
"With a song in my heart", una commedia musicale.
QUI TUTTI I LINK SU ZAGOREdited by joe 7 - 8/9/2022, 22:12
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