MARTIN MYSTERE

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,423

    Status
    Anonymous
    ALFREDO CASTELLI

    Castelli


    La morte di Alfredo Castelli è stata un brutto colpo per me: pensavo che sarebbe stato attivo ancora per molto...

    E' stato un autore eccezionale e una persona che conosceva bene l'animo umano. Tutte le sue storie (Martin Mystere, gli Aristocratici, persino lo Zio Boris e l'Omino Bufo) mostravano la sua ironia verso le assurdità e le contraddizioni nell'uomo: per il ridicolo che può provocare il cambiamento, per esempio, di una sola parola per l'Omino Bufo; per la quotidianità capovolta stile "Addams" dello Zio Boris; la signorilità e l'eleganza unita alla prosaica rapina per gli Aristocratici; un mare di conoscenze su ogni scibile umano, con una logorrea interminabile, e, nello stesso tempo, l'incapacità di scrivere un libro, o almeno un articolo, nei tempi previsti per Martin Mystere.

    CURIOSITA'

    Ci sono anche altre curiosità che ho appena scoperto nel fare questo articolo: per esempio, il nostro Alfredo Castelli si chiamava anche Giuseppe, e questo non lo sapevo per nulla. E questo fa il paio con Martin Mystere, di cui pochi sapevano che si chiamava anche Jacques, Giacomo, un nome ebraico come Giuseppe...

    Per non parlare del vizio di Castelli di presentarsi nelle sue storie, sin dal primo numero di Martin Mystere, dove vediamo un pope ortodosso dalla faccia simile a quella di Castelli (giovane...) che si chiama padre Kastron: un nome greco che significa...castello! Inoltre, il nostro Castelli/Kastron scaccia via in malo modo Martin Mystere e Java, le sue creature, senza far vedere loro neanche un documento tra i mille che ha nella biblioteca del monastero. Cattivissimo. ^_^

    MM
    Ma Castelli, qui io sono solo al numero 1 e tu già mi tratti così?


    Castelli è stato milanese dall'inizio alla fine: nato a Milano il 26 giugno del 1947, e pure Martin Mystere è nato il 26 Giugno. Del 1942, ad essere precisi, come dice la sua (inventata) biografia: quindi, anagraficamente, lo zio Martin era più anziano dello zio Alfredo. Anzi, Martin è il personaggio più ANZIANO della Bonelli: anche questo è un primato, che si aggiunge ai tanti di Castelli, impossibili da elencare tutti qui: ne farò solo cenno su alcuni.

    CASTELLI IL MILANESE

    Tornando a Milano e al Castelli milanese: la Bonelli Editore, dove Castelli ha lavorato per ben cinquant'anni, è di Milano; la Astorina di Diabolik, dove Castelli fece il suo primo lavoro (più o meno), Scheletrino, è di Milano. Pure il Corriere dei ragazzi di Via Scarsellini di Milano ha avuto l'onore di avere dei lavori di Castelli.

    E quando lui, a quei tempi, era un diciottenne appassionato di fumetti, fu il primo a fare una fanzine sull'argomento, nel 1966: a Milano, naturalmente. Si chiamava Comics Club 104. Perchè 104? Ah, non me lo chiedete, questo non lo sa nessuno. Neanche Castelli. Comunque, poi, divenne Comics Club e basta. Fu il primo tentativo di fare un'enciclopedia organizzata sui fumetti, come pure dei servizi sul fumetto, con la primissima presentazione di Will Eisner, Al Williamson, Carl Barks, eccetera.

    Castelli-Club-104
    Accontentatevi dell'immagine: i numeri di questa fanzine sono INTROVABILI.


    Poi realizzò altre riviste di fumetti: Tilt, Horror e altre. Al Corriere dei Ragazzi realizzò i famosi Aristocratici, poi Zio Boris, Otto Kruntz l'inventore pazzo e l'Omino Bufo, scritto e disegnato male per riempire un vuoto in pagina e poi richiesto a gran voce dai lettori. E, per concludere questo breve riassunto, Castelli è morto a Milano ed è stato sepolto a Milano. Insomma, è sempre vissuto all'ombra del Duomo: proprio come Martin è sempre stato a New York (con una breve permanenza in Italia, OK, ma non conta).

    LA MIA CONOSCENZA DI CASTELLI ATTRAVERSO LE SUE OPERE

    Come tutti, io ho conosciuto Castelli soprattutto attraverso Martin Mystere.

    Era un fumetto particolare: avventuroso e ironico, con un sottofondo culturale che si trovava di rado nelle letture dei fumetti. Castelli aveva inserito non solo la cultura nei fumetti, ma anche i fumetti nei fumetti: gli omaggi fumettistici erano numerosi. L'esempio più famoso è stato quello di Martin Mystere 100, con l'omaggio alla storia delle Uova Quadrate di Paperino di Carl Barks.

    Oppure, ricordo bene anche l'omaggio a Quasimodo del "Gobbo di Notre Dame" di Victor Hugo in "Un delitto nella preistoria". Quel libro di Hugo a quei tempi non l'avevo ancora letto, anche se ne avevo sentito parlare: grazie anche alla citazione di Castelli, lo lessi più tardi.

    Oppure, ne "La casa ai confini del mondo", con la presentazione dello scrittore Lovecraft, un altro che non conoscevo. Non l'ho mai letto: non amo l'orrore, ma con quella storia avevo capito chi era questo Lovecraft.

    E altri esempi: la storia del "Lusitania", la nave americana abbattuta dai nazisti e diventata il casus belli per la discesa degli Stati Uniti nella Prima Guerra Mondiale; l'Etemenanki, il nome della Ziggurat/Torre di Babele; l'esplosione di Tunguska e così via. Oppure, la sfida tra gli scrittori di Ginevra, che aveva permesso la nascita di Frankenstein di Mary Shelley. Tutti argomenti che non conoscevo e che Martin Mystere mi aveva fatto conoscere. E si tratta di una minima parte. ^_^

    MM5
    Tutte storie indimenticabili.


    Sono state notevoli anche le sue storie sul vampiro che racconta il suo passato a Martin Mystere, oppure la storia degli Scanners con un Casertano in stato di grazia, il Flauto di Pan con un Claudio Villa impressionante. E la storia delle zanzare, o quella della reincarnazione di Annabel Lee. E come dimenticare "Tempo Zero" col malefico Mister Jinx? Credo sia stata la storia più emblematica di Martin Mystere e di Castelli, in un certo senso, visto che parla proprio del tempo che scorre e dell'eterna tentazione di fermarlo. Era proprio quello che il diavolo Mefistofele voleva sentirsi dire da Faust. E non è il caso che Mister Jinx (cioè "iettatore": splendido nome, tra l'altro) avesse un non so che di demoniaco...

    Era stata notevole, per me, anche la sua idea di fare uno special annuale di Martin Mystere, con tanto di "libretto dei mysteri" in allegato. Mi ricordo bene il primo, con tutti i misteri elencati in rigoroso ordine alfabetico: il Teschio di cristallo, Stonehenge, Nazca e tutto l'ambaradan che poi sarà ripreso in tante altre storie: non solo quelle di Martin Mystere, ma anche di Top dè Tops di Pezzin e De Vita per la Disney.

    Lo speciale annuale di Martin Mystere fu un appuntamento costante che si ripeteva ogni anno, con l'immancabile coppia di Dee e il "miserabile verme" Kelly, la svampita Angie e il capo di "Altrove" Chris Tower, che si davano appuntamento ogni anno per quelle strampalate e divertenti storie.

    Martin Mystere, infatti, oltre alla cultura, introdusse a forza anche l'umorismo nella Bonelli, che era diventato carente, per non dire assente, dopo la dipartita di Nolitta dalle pagine di Zagor.

    MM1-SPECIAL
    Il primo Annuale di Martin Mystere, chiamato allora solo "Numero fuori serie". Con tanto di "Libretto sui Mysteri": fu un'ottima compagnia per l'estate. Rimasi contrariato però nel vedere che, a differenza di quanto mostrato in copertina, accanto a Martin Mystere non c'era Diana, ma una sconosciuta Angie... ^_^


    Inoltre, l'idea di Castelli dell'annuale col libretto fu poi ripresa anche su Mister No, Zagor e Dylan Dog. Curiosamente, su Tex l'annuale col libretto non lo fecero mai. Però Castelli introdusse anche l'Almanacco del Mistero, con fumetti e approfondimenti: e stavolta non solo Dylan Dog seguì l'esempio con l'Almanacco della Paura, ma anche lo stesso Tex con l'Almanacco del West, che sopravvive ancor oggi.

    Nel campo della Bonelli, per me sono stati memorabili anche i lavori di Castelli su Zagor: Molok e Il ritorno del vampiro, per me, sono due capolavori. Le altre storie che fece sullo Spirito con la Scure erano più assurde, ma comunque divertenti: La minaccia verde e la pianta impazzita, La fortezza di Smirnoff, col Conte di Lapalette e le lettere segrete che alla fine non erano poi tanto segrete, Fantasmi, una storia assurda dal principio alla fine: però il Cico che fa Are Karma è memorabile; i piranha dei Piccoli assassini, la strana "Orchidea rossa" con Guitar Jim, il personaggio del Tessitore. E anche la peggiore di tutte quelle che ha fatto, ma comunque memorabile: il ritorno di Supermike, che fu anche il suo ultimo lavoro su Zagor.

    ZMolok
    Castelli sapeva anche spaventare.


    Con Mister No ricordo le storie di Castelli e i suoi personaggi tormentati: la sua "Isola della magia", col vudu; poi "Uno strano alleato" con l'eroinomane perduto, ma eroico, Uriarte e il corrotto fornitore O'Bispo; la terribile prigione di "Accusa di omicidio" col povero Moreno e il perfido Dega; la storia stile "sporca dozzina" di "Intrigo internazionale" col colonnello Connely, una specie di Nick Fury di altri tempi; il crudele regista Ira Burns e il sanguigno Tsalikis di "Cinema crudele"; il contraddittorio criminale Vadinho Moraes di "Quel volo per Rio" e "Nemici per la pelle"; la storia di Ratso, Masulli e Jackie nella "Città del crimine", "I gangsters"; il ritorno della manipolatrice Delia in "L'uomo che sapeva troppo". Poi ci sono i dimenticabili (almeno per me): "La città misteriosa", "La lama d'asfalto", "Minaccia invisibile", "Xavantes", "La fortezza perduta", "I misteri di Atacama", "Allarme a bordo", "Il segreto del diario", "La miniera della paura", "Il faraone dimenticato" (che fu il suo ultimo lavoro per Mister No).

    MN1
    Castelli sapeva anche emozionare.


    Ma di Castelli ricordo anche tanti altri lavori: per esempio, il suo lungo e divertentissimo Pedrito el Drito disegnato da Terenghi per la Bonelli: fu il mio primo incontro con quel personaggio, di cui avevo sentito parlare poco.

    Tra gli altri suoi lavori, metto una menzione d'onore per gli Aristocratici, già citati prima: dei ladri gentiluomini realizzati insieme a Tacconi, coi tipici tormentoni castelliani: By Jove, mio buon amico, direbbe il Conte, il capo della banda; "Non è il mio Mike" direbbe Jean, nipote del Conte, riferendosi a Mike Allen, il capo della polizia sempre alla caccia degli Aristocratici (un richiamo a Occhi di Gatto?). "Dove sono le ragazze?" direbbe Alvaro, l'italiano scassinatore; "Sono ingenui questi inglesi...mi chiedo come hanno fatto a vincere la guerra" direbbe Fritz, il tedesco inventore; "Io lo meno quello lì!" direbbe Moose, l'irlandese barbuto alla Bud Spencer dalle mani pesanti. Tutte storie in genere autoconclusive, realizzate splendidamente e raccontate con ironia.

    COMPLOTTISMO

    C'è da dire che il "complottismo" e le sette segrete sono sempre stati una costante nelle storie serie di Castelli. Soprattutto in Martin Mystere, ma non solo: basterebbe ricordare anche l'Uomo di Chicago, l'Uomo delle nevi, il "Tessitore" delle storie di Zagor e altri esempi.

    Per dire: già nel numero 1 di Martin Mystere, Guido Nolitta in persona aveva fatto finta di essere un lettore e chiedeva ragguagli a Castelli sugli Uomini in Nero, che comparivano per la prima volta proprio nel numero 1, che aveva come titolo "Gli uomini in nero". Curiosamente, nella risposta c'è il termine "eretici" nella risposta: infatti, il capo degli Uomini in Nero, sempre nel primo numero di Martin Mystere, quando il protagonista parla degli Atlantidei e simili, parla subito di "eresia", come se fosse il capo di una religione. Insomma, neanche tanto velatamente, gli Uomini in Nero sembrano essere il simbolo della "Chiesa cattiva".

    MM1


    Un'altra costante di Castelli, infatti, fu quella delle sette segrete sempre buone buonissime e sempre ostacolate da una Chiesa cattiva cattivissima, oppressiva e ignorante, che non capisce mai niente e preferisce tenere tutti nell'ignoranza, anche con l'omicidio.

    Per esempio, in "L'uomo che scoprì l'Europa", Papa Innocenzo, in pieno Medioevo - almeno così dice il fumetto - fece imprigionare e lasciar morire di fame un indiano venuto dall'America, perchè Papa Innocenzo non voleva che si sapesse di terre oltre l'Oceano, perchè questo non era mica scritto sulla Bibbia e quindi è tutta roba eretica.

    Ma l'eresia non riguarda cose non scritte nella Bibbia (questo è il "letteralismo", tipico dei Protestanti e della loro "sola scrittura", ma non c'entra niente con la lettura cattolica della Bibbia). L'eresia riguarda le verità di fede, come Gesù che è Figlio di Dio.

    E non si faceva morire di fame chi non ci credeva: semplicemente, si confutava con argomenti. La violenza contro gli eretici avveniva non per mano della Chiesa, ma per mano dell'autorità, perchè i "pii eretici" erano tutt'altro che pii: invadevano, spadroneggiavano e dominavano, appoggiati da potenti signori ai quali le tesi eretiche facevano comodo per il loro potere.

    MM2
    L'errore, storico e di concetto, in "L'uomo che scoprì l'Europa"


    In certe storie, anzi, si parla anche di Gesù che non è Figlio di Dio: nel Martin Mystere Gigante n. 1 l'Ultima Cena sembra un normale incontro esoterico tra Gesù e gli Apostoli, come se fossero i membri di una sorta di massoni illuminati. Si tratta dell' "ipotesi critica" sostenuta soprattutto dagli intellettuali illuministi: un "Gesù figlio di Dio" inventato dagli apostoli, che hanno modificato tutta la storia vera, scrivendo avvenimenti alterati nei Vangeli.

    Senza mai pensare però all'obiezione più ovvia: nessun ebreo direbbe mai che un uomo è Dio, neanche in un Vangelo scritto da lui. Dire questo è il massimo della blasfemia e dell'abominazione per un israelita, sia quelli di ieri che quelli di oggi. Quindi è un'ipotesi che non sta in piedi: tuttavia, è spesso riciclata.

    MMG1
    L'errore teologico in MM Gigante 1



    RIPOSA IN PACE, ALFREDO

    Voglio precisare che nella conclusione ho criticato solo le storie di Castelli, non certo la sua persona.

    Castelli è stato un grande cantastorie, e gli sono grato per tutto quello che mi ha raccontato: mi ha fatto conoscere tante cose, ha raccontato tante avventure appassionanti, ha avuto un sano senso dell'umorismo, che è segno di bontà d'animo.

    Come commemorazione in ricordo di Castelli, il Conte degli Aristocratici, citando il Grande Bardo, direbbe, davanti alla sua tomba: "Un volo d'angeli ti accompagni cantando al tuo riposo" (Amleto).

    gli_aristocratici


    E ogni tanto dite per lui un Eterno Riposo: gli farà bene.
     
    Top
    .
0 replies since 19/2/2024, 18:06   12 views
  Share  
.