LE MIGLIORI COPERTINE

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    LE MIGLIORI COPERTINE

    Ogni tanto faccio una carrellata sulle copertine che mi hanno colpito di più nella mia vita di lettore: in questo caso c'è anche il confronto con le copertine originali. Qui ne presento alcune sull'Uomo Ragno della Corno, ma in futuro ce ne saranno delle altre su altri personaggi.

    SCACCO AL RAGNO (UOMO RAGNO CORNO 113) VOTO: 10

    Scacco-al-ragno


    Una copertina impressionante, sia per il titolo che per l'insolita scena sull'Uomo Ragno: non volteggia, non combatte, guarda sorpreso, smarrito quello che sta succedendo. Un mucchio di gente indistinta lotta, combatte, scappa. Perchè? Per quale motivo? Perchè l'Uomo Ragno è sorpreso, incrocia le braccia, mostra i palmi delle mani in segno di impotenza? Il buio dietro di lui sottolinea la drammaticità della scena. Chi legge non può fare a meno di chiedersi cosa sta succedendo: è una copertina molto potente e suggestiva. L'Uomo Ragno sembra essere proprio in una situazione di "scacco", in cui non sa cosa fare. La stessa parola "scacco" ha i quadrati che richiamano il gioco degli scacchi. Grandiosa come copertina: mille volte meglio dell'originale.

    La copertina originale, invece, è una delusione. Si capisce dai balloon, che in Italia erano stato cancellati, che l'Uomo ragno incrocia le braccia per dire che non gliene frega niente di quello che sta succedendo. Non solo, lo stesso titolo è diverso: "Spidey cops out!", cioè "L'Uomo Ragno se ne va!", cancellando il ben più efficace "Scacco al Ragno". Inoltre, lo sfondo nero non c'è più, sostituito da una cornicetta gialla stile scatola di cioccolatini: dentro la cornice c'è lo sfondo nero e fuori lo sfondo è bianco. inoltre il titolo della testata, in alto, è invadente e ci sono un mare di ragnatele su sfondo bianco, che confonde la scena. In più abbiamo un piccolo Uomo Ragno in piedi in alto a sinistra che la confonde ancora di più. Mi spiace, ma la copertina della Corno è molto più efficace. Da notare quanto l'Uomo Ragno sia molto più espressivo con gli occhi gialli.

    NELLA MORSA BIANCA (UOMO RAGNO CORNO 177) - VOTO: 9

    Nella-morsa-bianca


    Questa copertina di Romita è straordinaria. La scena è assurda e c'è da chiedersi come faccia l'Uomo Lupo a stare in quella posizione, e come faccia a stringere così l'Uomo Ragno tra le gambe. Ma nessuno se lo chiede: il lettore è ipnotizzato dalla situazione, con un'enorme luna piena sullo sfondo e l'Uomo Ragno che sembra in difficoltà, preso in una morsa tremenda. Appunto la "morsa bianca" del titolo. Tra l'altro, il titolo originale è un banale "Snow death", come dire "Morte tra la neve". Ma la traduzione libera "Nella morsa bianca" fa molto più effetto. L'Uomo Ragno qui è capovolto, segno della difficoltà estrema in cui si trova, con un Uomo Lupo trionfante. Sono copertine come queste che fanno voglia di leggere la storia. Che purtroppo non era un granché, ma almeno la copertina resta impressa.
    La versione originale è, come al solito, piuttosto deludente. Tutto quel nero scurisce la scena, mentre invece la gradazione verde scuro della versione italiana illumina drammaticamente i due avversari. E poi il titolo della testata è lunghissimo e occupa tutta la parte superiore della copertina, appesantendo il tutto con in più due immaginette, che ci volevano proprio, dell'Uomo Ragno e dell'Uomo Lupo, per far capire al lettore tonto che non ha visto bene la copertina chi sono i due personaggi che faranno il "team up". Ma perchè fermarsi solo a questo? Appesantiamo ancora di più con un annuncio in basso a sinistra che c'è anche il Mostro di Frankenstein. E poi il titolo della copertina, che non è quello della storia: "Omicidio significa Uomo Lupo!", che, oltre a riempire inutilmente l'ultimo angolo libero della copertina, fa sicuramente meno effetto della "Morsa Bianca" della versione italiana. Devo dire che le copertine della Corno spesso superavano di gran lunga quelle originali.

    IL RITORNO DEL PUNITORE (UOMO RAGNO CORNO 173) - VOTO: 8/9

    Il-ritorno-del-Punitore


    L'Uomo Ragno è imprigionato dal filo spinato, col Punitore sullo sfondo che quasi non si vede. Inoltre, il filo spinato è quello di un campo di concentramento, e lo sfondo giallo dà drammaticità alla scena. E' una copertina che non si dimentica, questa, realizzata dal bravo Gil Kane. Anche il titolo "Il ritorno del Punitore" subito sotto dà l'idea che il Punitore abbia "punito" l'Uomo ragno inchiodandolo al filo spinato. Una volta copertine così emblematiche erano di sicuro effetto: oggi avrebbero fatto una banalissima scena dell'Uomo ragno e del Punitore che irrompono nel campo di concentramento. Senza contare che la scena della copertina non compare nemmeno nella storia: ma il concetto della storia è spiegato benissimo. Si trattava di faccende gravi come il commercio di esseri umani come schiavi e utilizzo di sostanze velenose sperimentali in un luogo dove era scoppiata una guerra civile. Un'ambientazione insolita per l'Uomo Ragno, ma tipica del Punitore.
    Purtroppo la versione originale americana anche stavolta è bocciata. Il titolo occupa quasi metà della copertina, con le immaginette dell'Uomo Ragno e del Punitore in più. Inoltre, tutti gli spazi vuoti sono stati riempiti con annunci sulla storia, come un cartellone pubblicitario del cinema di altri tempi. Il risultato è piuttosto soffocante, mentre invece la copertina italiana della Corno è più ariosa.
     
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    FANTASTICI QUATTRO CORNO 166: "SCHIAVI DEL DOTTOR DESTINO"

    Fantastici-Quattro-Corno-166


    Disegno di Rich Buckler, inchiostratura di Joe Sinnott. Anche questa volta la versione italiana è migliore di quella originale. In quel periodo, ogni tanto comparivano anche i balloon dei fumetti sulle copertine: solo che poi qui gli italiani - benedetto il loro ingegno e la libertà di traduzione che c'era allora - traducevano a modo loro. Ecco qua i dialoghi:
    Dottor Destino: In GABBIA, poveri idioti! D'ora in poi dovrete obbedire ai MIEI ORDINI!! (l'importanza del grassetto nelle parole, e del doppio esclamativo: cose oggi semidimenticate)
    La Cosa: Te lo sogni, BRUTTONE, non siamo ancora KO!
    Più sotto vedremo le differenze coi dialoghi americani, piuttosto carenti. Intanto vediamo la scena, davvero potente e drammatica: il Dottor Destino, a sinistra, è il primo personaggio che si vede, e trasuda potenza (la sua mano emana energia, il mantello gli dà autorità) e minaccia con la sua presenza - in alto e sopra tutti gli altri - e con un gesto solenne manda un ordine ai nemici sconfitti. Una gamba è leggermente alzata, appoggiandosi su un sostegno: sottolinea la sua fermezza e simboleggia la sottomissione dei suoi nemici, ridotti a sgabello dei suoi piedi. Osserviamo i colori dello sfondo: le pareti, coi mattoni visibili, sono rosse, il colore del sangue; il pavimento è giallo, e il rosso e il giallo richiamano il fuoco. Una situazione infernale, sottolineata dagli strumenti di tortura sullo sfondo, tra cui si vede anche la terribile Vergine di Norimberga, uno strumento di tortura erroneamente ritenuto medievale, mentre invece fu realizzata nell'800 come falso storico per dare un'idea truculenta del Medioevo e dell'Inquisizione, mentre invece non fu mai utilizzata. Si vede anche una croce di metallo a forma di X (croce di Sant'Andrea) e una gabbia come quelle usate per lasciar morire di fame le vittime. Insomma, siamo in una sala delle torture, tipiche dei castelli immaginari: e Destino vive appunto nel suo Castello di Latveria. I Fantastici Quattro sono a terra, con appena la forza di reagire debolmente: Reed allunga un braccio, ma è sconfortato; la Torcia è in ginocchio e osserva il pavimento, in uno stato di sottomissione; Medusa è addirittura stesa a terra. L'unico che reagisce è Ben, che trova la forza di alzare una mano contro di lui e di rispondergli per le rime. Insomma, una scena potentemente drammatica. Vediamo ora l'originale.

    VERSIONE AMERICANA

    Fantastici-Quattro-156


    Intanto, la parete è di un arancione pallido, quindi l'effetto "sangue" è scomparso; la scritta "Fantastic Four" sembra l'insegna di un cinema, mentre "I Fantastici Quattro" della versione italiana è più efficace, visivamente parlando. Assieme al titolo della testata, inoltre, la versione italiana mantiene i volti dei Fantastici Quattro, mentre nella versione originale, chissà perchè, hanno messo solo la Cosa accanto al titolo della testata. Sarà stato il personaggio più popolare, OK, ma è solo uno dei Fantastici Quattro, mentre la testata invece parla del gruppo intero. Inoltre, si nota subito che la Cosa sta zitta: non pronuncia niente. E' solo Destino a parlare. Quindi gli italiani hanno avuto la geniale idea di aggiungere un dialogo per sottolineare la drammaticità dello scontro, rendendo la copertina ancora più coinvolgente dell'originale. Ecco la traduzione letterale dialoghi:
    Dottor Destino: Nelle vostre GABBIE, stupidi idioti! Da questo giorno in avanti sarete SCHIAVI DEL DOTTOR DESTINO!
    L'italiano "poveri idioti" suona meglio di "stupidi idioti". Inoltre, il titolo italiano "Schiavi del Dottor Destino" è stato preso dal balloon originale del Doc. Al posto del titolo, l'originale ha un annuncio pubblicitario, tipico delle copertine americane: "Tutto questo...e in più Silver Surfer!"

    VERSIONE RAT-MAN

    Rat-Man-54


    Rat-Man ha omaggiato la copertina mettendo al posto dei personaggi le loro versioni caricaturali: ovviamente Clockmaster è il Dottor Destino. E Rat Man è la Medusa svenuta. ^U^ Da notare che Ortolani ha omaggiato soprattutto la copertina americana: il balloon relativo alla Cosa non c'è e le pareti sono dello stesso colore arancione pallido. Però ha lasciato l'epiteto "poveri idioti" della versione italiana della Corno.

    THOR CORNO 101: "NEL REAME DI KARTAG"

    Thor-Corno-101


    Disegno di John Buscema, inchiostratura di Frank Giacoia. Nella versione Corno, Thor affronta Kartag senza dire nulla, al contrario della versione originale; il titolo "Nel reame di Kartag" è la versione italiana, più drammatica. La scritta "THOR" della testata troneggia letteralmente sulla copertina, col volto serio di Thor al fianco e, sotto, la scritta "e i Vendicatori", un nome mille volte più coinvolgente di "Avengers", una parola che sembra iniziare normalmente per poi finire in un rutto. Kartag afferra Thor alzando la sua ascia, mentre il dio del tuono muove il suo martello, e questo fa già presagire lo scontro feroce che accadrà tra di loro. Il gigante è minaccioso, privo di pupille e coi canini sviluppati; la sua manica ha una fila di spuntoni e la pelliccia sulle spalle sottolinea la sua barbarie. Il fatto poi che il titolo lo indichi come "re" lo rende ancora più minaccioso. I tre compagni di Thor, Fandral, Hogun e Volstagg, osservano impotenti la scena. Lo sfondo azzurro evidenzia bene la scena selvaggia sottostante.

    Thor-196


    Nella versione americana Marvel, la scritta della testata, "The mighty THOR", sembra che sia lì lì per cadere, piena di "interruzioni" com'è. Inoltre, lo sfondo, oltre ad essere scuro (e quindi confondendo un pò la scena) è troncato brutalmente per dare spazio al nome della testata con lo sfondo bianco, rendendo il tutto piuttosto finto e teatrale. Inoltre, il titolo in basso non dice "Nel reame di Kartag", ma "Kartag...il custode!", che, detto così, fa meno effetto: in sostanza, qui Thor affronta solo una guardia forzuta, non il re di un reame! :lol: Inoltre, qui ci sono dei balloon che sono stati tolti nella versione italiana, credo perchè sostanzialmente inutili: non fanno altro che ripetere quello che sta succedendo, provocando un'inutile ridondanza alla scena. Ecco quello che dice Thor (qui parla solo lui):
    Thor: "ASGARDIANI...state INDIETRO, mentre io affronto KARTAG! Thor SOPRAVVIVERA' o CADRA' DA SOLO!!"
    Insomma, nella copertina si dice dice due volte - nel titolo e nel balloon - che il tizio grosso lì si chiama Kartag, nel caso che il lettore particolarmente scemo non l'abbia capito bene. Anche qui la versione italiana è fatta meglio. Da notare poi la finezza del titolo italiano, che fa vedere una striscia di disegno sotto di sé, mentre quello americano è semplicemente in fondo alla pagina e stop. =_=
     
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    UOMO RAGNO CORNO 134: "L'ULTIMO ROUND DI GOBLIN"

    Uomo-Ragno-Corno-134


    Disegni: John Romita; inchiostratura: Gaspar Saladino. La scena scioccante che ricordano tutti i fan dell'Uomo Ragno. Gwen è morta, tra le braccia del protagonista, e Goblin lo attacca. La scena è vista dall'alto, perchè avviene sopra il pilone di un ponte: Goblin attacca l'Uomo Ragno a bordo del suo aliante, l'Uomo Ragno promette vendetta, in basso la vita quotidiana continua indifferente con le macchine che sfrecciano sulla strada. Il disegno di Romita qui raggiunge dei livelli altissimi: l'Uomo Ragno è sopraffatto da Goblin che lo sovrasta, ma nello stesso tempo è più minaccioso di lui. E' quasi pronto a scattare, c'è solo il corpo della ragazza che gli impedisce di saltare alla gola di Goblin e strozzarlo: si vede infatti che muore dalla voglia di farlo. Goblin, con la sua risata davanti alla ragazza morta per colpa sua, diventa un vero e proprio essere satanico, tanto da trasformare lo stesso Uomo Ragno in un diavolo assassino. L'odio genera l'odio. Lo sfondo passa dal viola, un colore cupo e da lutto, all'azzurro; la scritta "UOMO RAGNO" è rossa, il colore del sangue, e il titolo fa capire che per Goblin è la fine: "L'ultimo round di Goblin". Gli unici balloon sono quelli dell'Uomo Ragno, colorati di giallo, e pieni di minaccia:
    "GOBLIN hai ucciso la ragazza che amavo Ma anche tu devi MORIRE"
    Non c'è la punteggiatura, come se la frase fosse stata detta in fretta e furia. Le parole in grassetto sono colorate di verde, lo stesso colore di Goblin. Le linee cinetiche attorno alla testa dell'Uomo Ragno mostrano la sua agitazione. Le esplosioni delle bombe zucca non fanno altro che sottolineare il dramma. Una scena straordinaria: vediamo ora la versione originale.

    Uomo-Ragno-122


    Per prima cosa, il titolo della testata, "THE AMAZING SPIDER-MAN" non è rosso, ma ha un normale colore bianco (al massimo la sovraimpressione dietro le lettere è rossa, ma non è la stessa cosa), e lo sfondo è di un banale blu-azzurro da mattina primaverile, cosa che contrasta con la scena terribile dell'omicidio e della vendetta in corso. I dialoghi sono più lunghi: qui fanno parlare anche Goblin, con dei balloon a sfondo giallo, mentre l'Uomo Ragno ha dei normali balloon bianchi. La scena, quindi, è meno drammatica che nella versione italiana della Corno. Ecco quello che dicono:
    Goblin: ATTENTO A TE, arrampicamuri! Prima, ho tolto di mezzo GWEN STACY..ed ora..è il TUO turno!
    Uomo Ragno: TI SBAGLI, Goblin! Hai UCCISO l'unica ragazza che avrò mai AMATO nella mia vita...e oggi è il giorno in cui tu MORIRAI!

    La versione italiana, con solo le brevi frasi dell'Uomo Ragno, è ancora più efficace. Inoltre, il titolo della copertina americana è "L'ultimo atto del Green Goblin": Green Goblin, Folletto Verde, infatti, è il nome originale di Goblin. In Italia - grazie a Dio - l'avevano tradotto col solo Goblin. Nella stupida non-traduzione di oggi lo chiamerebbero Green Goblin, proprio come oggi, invece di Devil, dicono sempre lo scioglilingua Daredevil. Inoltre, "l'ultimo atto" non è molto efficace come termine: sembra la scena di un teatro. Invece, "L'ultimo round di Goblin" della versione italiana è molto più efficace. Per finire, gli occhi bianchi dell'Uomo Ragno tolgono drammaticità alla scena, perchè il bianco è un colore neutro. Invece, l'Uomo Ragno Corno, coi suoi begli occhi gialli - e il giallo è un colore caldo - è assai più coinvolgente dell'altro tizio dagli occhi incolori. Anche stavolta vince la versione Corno italiana sull'originale (almeno per me).

    UOMO RAGNO CORNO 170: "L'ERRORE DI DOC SAVAGE"

    Uomo-Ragno-Corno-170


    Disegno e inchiostratura: Gil Kane. Questa copertina è sempre stata misteriosa, per me. Già il titolo incuriosiva. Parlava dell'errore di un tizio che si chiama Doc Savage,1 che immaginavo fosse quello dalla pelle dorata insieme all'Uomo Ragno. E tutti e due combattono contro una specie di fauno gigantesco che minaccia una ragazza bionda vestita stile fantasy che si vede appena. La scritta UOMO RAGNO in bianco fa il paio con la scritta DOC SAVAGE, anch'essa bianca; lo sfondo azzurro semplifica la scena. I colori non sono distribuiti in modo perfetto (per esempio, i pantaloni di Doc Savage non sono completamente bianchi). Doc Savage afferra il fauno al collo con una fune, facendo fatica a trattenerla, mentre l'Uomo Ragno interviene visto di schiena. La ragazza della copertina, Desinna, ha un aspetto completamente diverso nella storia (è tutta blu tipo quelli di Avatar, ma senza il loro nasone). E' una scena di conflitto con un gigante mezzo mostro che fa effetto, con la testa del fauno che riempie la copertina e minaccia tutti quanti. Passiamo alla versione originale.

    Giant-Size-Spider-Man-03


    Come si vede, nell'originale il fauno, che si chiama Tarros, ha una faccia completamente diversa. Questo significa che la versione italiana ha pubblicato una versione scartata della copertina originale: forse Tarros non era abbastanza "minaccioso" e l'hanno rifatto con una faccia più cattiva e con una mano che sta spaccando un pilone. Si vede che la mano di chi ha rifatto Tarros non è di Gil Kane, perchè ha uno stile diverso. Tuttavia, qui Tarros sembra piuttosto buffo, più che minaccioso, e quella faccia appare posticcia: infatti non sembra appartenere al corpo nè alla scena. Come rifacimento, è uno dei peggiori che abbia mai visto. Si vedano anche le inutili linee di movimento per indicare l'arrivo dell'Uomo Ragno, assenti nella versione italiana: la scena dell'Uomo Ragno che arriva era già piena di movimento, non c'era bisogno di aggiungere altre linee cinetiche. Quindi, anche qui credo che sia migliore la versione italiana: senza contare che il titolo italiano è molto migliore dell'originale, "The Yesterday Connection", "La connessione con ieri". Infatti, "L'errore di Doc Savage" suona molto meglio. E poi, questo titolo americano si capisce abbastanza solo dopo aver letto la storia. Ma come titolo fa pena. Inoltre, anche qui il nome della testata, le immaginette dell'Uomo Ragno e di Doc Savage, l'enorme didascalia occupano praticamente la metà della copertina, costringendo il povero Tarros a piegarsi in due per starci dentro. :lol: Gil Kane è stato bravo a rendere bene la scena, nonostante il poco spazio che aveva. Ma il difetto di queste copertine americane è proprio l'eccessiva quantità di annunci, che riempiono ogni spazio visibile. E' una copertina e uno spot pubblicitario nello stesso tempo. =_=

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    1 Doc Savage: Personaggio dei romanzi statunitensi ideato da Lester Dent, che realizzò quasi 200 storie su di lui negli anni '30 e '40. Uomo dalle mille doti, chiamato "uomo di bronzo" per via del colore della sua pelle, si chiama Clark Savage Jr. Addestrato sin da piccolo dal padre nelle arti marziali, nel fisico e in ogni conoscenza umana, Doc Savage, dopo la morte del genitore, insieme a un gruppo di amici (anche loro specializzati in varie branche del sapere) si propone di combattere il male usando le sue capacità. E queste capacità sono numerose: oltre ad avere una notevole forza (non sovrumana ma quasi), è anche un medico chirurgo, uno scienziato (da qui il nome "Doc"), un avventuriero, un esploratore, un ricercatore e detective (con un'abilità alla Sherlock Holmes), e persino musicista. E' un precursore dei supereroi e anche di Superman: per esempio, si ritira a volte in una "Fortezza della Solitudine", lo stesso nome del rifugio di Superman, e il suo modo di vestirsi influenzerà il personaggio di Luke, eroe a pagamento; le sue capacità atletiche e i suoi talenti richiamano Batman. In pratica, Doc Savage è il padre putativo dei supereroi.

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    La Marvel fece una miniserie di pochi numeri su di lui, raccolta nella serie dei Superfumetti in film della Corno; inoltre, ci furono un paio di crossover di Doc Savage coi personaggi Marvel: uno con l'Uomo Ragno (quello di cui parlo qui) e uno con la Cosa.
     
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