ZIO PAPERONE DI CARL BARKS

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    ZIO PAPERONE E LA STELLA DEL POLO
    Autore completo: Carl Barks
    Anno di uscita in America: Settembre 1952 su Four Color Comics n. 456. Era una testata antologica che conteneva storie di personaggi diversi: oltre a Zio Paperone, conteneva anche Topolino e Paperino, oltre a vari adattamenti a fumetti di film famosi. Successivamente, Zio Paperone ebbe così tanto successo da avere alla fine una testata tutta sua, "Uncle Scrooge".
    Titolo originale: Back to the Klondike ("Ritorno nel Klondike")
    Prima pubblicazione in Italia: Giugno 1953, sull'Almanacco Estivo di Topolino 1953 (detto anche "Albo d'oro 53026").

    Paperonee-Doretta-Doremok
    Uno splendido quadro ad acquerello di Barks dedicato a questa storia.


    TRAMA

    Zio Paperone soffre di amnesia e si fa visitare da un medico, che gli prescrive delle pastiglie. Dopo averne presa una, comincia a ricordare certi vecchi fatti del Klondike, ai tempi della corsa all'oro, cinquant'anni fa. Decide di tornare lì con Paperino e i nipotini, perchè si è ricordato di aver nascosto lì un'ingente quantità di oro. Durante il viaggio, Paperone racconta ai nipoti che a quei tempi aveva conosciuto una cantante e ballerina del saloon, Doretta Doremì, chiamata allora "La Stella del Polo".

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    A prima vista sembra che sia stata una vecchia fiamma di Paperone, ma lui dice che lei le deve dei soldi e solo per questo la vorrebbe ritrovare. Arrivati a Dawson, Paperone racconta che conobbe Doretta al saloon Bolla d'Oro: dopo averlo drogato lo derubò della sua pepita Uovo d'Anatra, la più grande che aveva. Paperone tornò al saloon e, dopo una battaglia campale, riprese la pepita e pretese da Doretta un indennizzo di mille dollari. Inoltre, per farle capire quanto fosse difficile la vita del cercatore d'oro, la obbligò a lavorare per lui per un mese nella sua concessione mineraria. Doretta lasciò Dawson anni fa e ora di lei nessuno sa più nulla. Quando Paperone va alla Valle dell'Agonia Bianca, il luogo dove lui aveva nascosto le pepite, scopre che una vecchia intrusa aveva occupato il posto insieme ad un orso addomesticato, Cappuccetto Nero. Dopo vari tentativi, alla fine vengono a sapere che la donna anziana è Doretta Doremì. Lei e Paperone si incontrano: lei mettendosi l'abito più bello della sua gioventù, lui pettinandosi le basette. Paperine vuole da Doretta i mille dollari, che dopo cinquant'anni sono diventati un miliardo. Doretta gli dà tutto quello che ha e se ne va: ma Paperone le propone una gara in cui si sceglierà un posto dove scavare. Chi troverà dell'oro avrà vinto. Doretta così scopre "casualmente" il rifugio dell'oro di Paperone, che ora è tutto suo. Lui si dispera perchè si era dimenticato quel giorno di prendere le pastiglie per la memoria: per questo si era sbagliato e aveva messo Doretta nel punto giusto! Paperino però non ci casca nella recita di Paperone e, di nascosto, fa vedere ai nipotini che Paperone, quel giorno, aveva preso la pastiglia. Quindi aveva fatto finta di dimenticare. "Chi l'avrebbe mai detto? Lo Zio Paperine ha un cuore...ed è un cuore d'oro!" dicono i nipotini, mentre Paperone si allontana.

    ZP1
    Il passare del tempo: il prima e il dopo. Ma i sentimenti restano gli stessi.


    COMMENTO

    Questo racconto, considerato da molti appassionati come il migliore di Carl Barks su Paperone, è una struggente storia d'amore, vissuta in silenzio, col pudore della riservatezza. La storia era uscita nel 1952, e Paperone racconta che l'incontro con Doretta era accaduto 50 anni fa: quindi nel 1902, appunto al tempo della corsa all'oro nel Klondike. Questo ha favorito per gli altri autori e gli appassionati la costruzione di una cronologia della vita di Paperone e dei nipoti. Ma non ha senso costruire attorno a Paperone e ai personaggi Disney delle assurde cronologie stile fumetti Marvel in modo ossessionante (credo che questo trend sia iniziato con Don Rosa). Queste sono delle assurdità: Paperone è un personaggio senza tempo.

    L'episodio è una pietra miliare non solo per il passato di Paperone, ma anche per definire il personaggio: avaro fino alla spilorceria più totale, ma nello stesso tempo capace di generosità inaspettate.

    La scena del rapimento di Doretta e della battaglia di Paperone nel saloon fu tagliata nella versione originale e fu pubblicata solo diversi anni dopo, perchè era considerata troppo violenta per una storia Disney. Per me fu una vera delusione vedere quella sezione aggiunta successivamente nella storia originale, perchè non ne ho mai sentito il bisogno. Quel flashback ha tolto il pudore e la riservatezza del rapporto tra Paperone e Doretta, che avrebbe dovuto essere una storia nascosta e conosciuta solo da loro. Da loro e da nessun altro. Quando lessi per la prima volta la versione cosiddetta "monca" della storia, non mi chiesi mai cosa davvero successe tra Doretta e Paperone: erano fatti loro, la storia andava benissimo così. L'aggiunta di Barks, che fu pubblicata dopo, fu per me molto deludente, perchè rovinò parzialmente la storia. Inoltre, il Paperone spaccamontagne del flashback - un Paperone che poi non ricomparirà mai più in tutta l'opera omnia di Barks - somiglia fin troppo al Paperone violentissimo e antipatico di Don Rosa. Quindi per me, personalmente, questa aggiunta non esiste.

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    Uno dei flashback più inutili della storia del fumetto.


    Come spunto per la storia, un giorno Barks lesse il libro di Ethel Anderson Becker sulla corsa all'oro dello Yukon, e rimase incuriosito sul destino degli avventori e di tutte le persone che lavoravano in quelle sale da ballo per i minatori, che fallirono quando cessò la corsa all'oro: Doretta è il simbolo di quella grandezza passata.

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    Quel libro aveva anche una foto di una pepita d'oro da due chili, a forma di uovo: fu lo spunto per la famosa Pepita "Uovo d'Anatra" di Paperone, citata e ricitata fino alla nausea da Don Rosa. In ogni caso, una pepita come quella doveva valere qualcosa come 10.000€, equivalenti a 200 milioni di lire, più o meno. Quindi aveva un valore enorme.

    Qui Barks utilizzò dei riferimenti geografici reali, una cosa rara nelle sue storie. Le città di Dawson, Whitehorse, Skagway, oltre ai fiumi Yukon e Klondike, sono tutti esistenti. Persino il "Passo dello Stambecco", simbolo della sofferenza e della morte di molti cercatori d'oro, esiste davvero.

    E' da notare che Barks non riutilizzerà mai più Doretta, mentre molti altri autori, da Don Rosa a Romano Scarpa, la ripresenteranno spesso. Quest'ultimo, in particolare, diede addirittura una nipote a Doretta: Paperetta Yè Yè, un personaggio troppo legato ai tempi di allora, che erano quelli dei Beatles. Per questo non ebbe molto successo, anche se poi cercarono di rinnovarla, ma senza grandi risultati.

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    La prima apparizione di Paperetta (oggi non più chiamata "Yè Yè", termine desueto), la "nipote di Doretta" inventata da Scarpa (Topolino n. 577 del 18 Dicembre 1966).



    CURIOSITA': I NOMI

    Il titolo originale, "Ritorno al Klondike", è piuttosto banale, rispetto all'evocativo titolo italiano "Zio Paperone e la Stella del Polo". Le traduzioni italiane spesso hanno qualcosa di geniale: lo si può vedere dagli esempi qui sotto. ^_^

    Il nome originale di Doretta Doremì era Glittering Goldie McGilt (quindi lei era, forse, di origini irlandesi). Il significato letterale: è "Scintillante Doretta McDorata", un nome che è tutto un programma. La versione italiana era "Doretta", che richiama l'oro, ma aveva aggiunto in modo geniale anche "Doremì", che faceva cenno anche alla sua capacità di cantare. Una traduzione splendida, che rispetta anche l'allitterazione originale. Inoltre, sempre nell'originale, Doremì era chiamata "Stella del Nord" ("North Star"): in italiano invece divenne "Stella del Polo", ben più evocativo. Oggi poi la versione originale sarebbe decisamente fuori tono, in tempo di manga e anime: infatti "stella del nord" fa venire in mente Ken il guerriero e i suoi colpi massacranti di Hokuto!

    Il nome originale della sala da ballo "Bolla d'oro" era "Blackjack Ballroom": il blackjack è un gioco di carte, ma significa anche "manganellare" o "costringere con minacce". "Bolla d'oro" è anch'essa una traduzione stupenda: oltre al riferimento all'oro, una bolla è qualcosa di evanescente che scoppia e poi non c'è più, come appunto il passato di Paperone. Anche l'orso di Doretta si chiama Blackjack nell'originale: fu tradotto in italiano con "Cappuccetto Nero", un'altra eccellente traduzione.

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    La canzone che Doretta cantava nella sala da ballo è "Son fili d'oro" nella versione italiana. Si tratta di un vecchio brano molto popolare in Italia nel 1912. Fu scritta da Giovanni Capurro e Francesco Bongiovanni. Nell'originale è "After the Ball": una canzone scritta da Charles Harris del 1891, in piena corsa all'oro. Ebbe un successo enorme. Il testo parla di un vecchio che non si sposò mai e che ricorda una ragazza, conosciuta in gioventù, con la quale avrebbe potuto convolare a nozze, cosa che però non fece. Il riferimento a Paperone e Doretta è evidente. La malinconia è il leit motiv di questa storia.

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    Evocazione dei bei tempi che furono.



    PRIME EDIZIONI

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    La prima edizione in America della storia, da "Four Color Comics" n. 456, anche se aveva già il titolo "Uncle Scrooge" (allora non ufficialmente riconosciuto). Da notare la "S" del dollaro. ^_^



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    Almanacco Estivo di Topolino 1953. Qui fu pubblicata per la prima volta in Italia "Zio Paperone e la Stella del Polo".



    Fonti: Disney Comics Fandom
     
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5 replies since 26/1/2021, 17:54   653 views
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