ZIO PAPERONE DI CARL BARKS

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  1. joe 7
     
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    ZIO PAPERONE E LA CASSA DI RAFANO
    Autore completo: Carl Barks
    Anno di uscita in America: 3 Settembre 1953 su Uncle Scrooge n. 3
    Titolo originale: The Horseradish Story ("La storia del rafano")
    Prima pubblicazione in Italia: 21 Febbraio 1954, sugli Albi d'Oro n. 54008
    Altri titoli: Paperino e l'Oca d'oro

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    TRAMA

    Truffo dè Arpagoni presenta a Paperone un'ordinanza del tribunale: a causa di un debito contratto da un avo di Zio Paperone nei riguardi di un avo di Truffo, Paperone è vincolato a dargli tutto quello che possiede. La storia a cui si fa riferimento è del 1753: l'avo di Paperone, Capitan dè Paperoni, firmò un contratto con l'avo di Truffo, Scrocco dè Arpagoni, perchè portasse in Giamaica una cassa di rafano. Ma la nave di De' Paperoni affondò, sabotata da Scrocco dè Arpagoni: infatti, una clausola del contratto, scritta in piccolo, dice che, se la cassa di rafano non sarà stata consegnata in Giamaica, tutti gli averi di Dè Paperoni sarebbero passati a Scrocco. L'avo Dè Paperoni dovette dargli tutto, ma si rifiutò di dare a Scrocco la sua dentiera d'oro. Ai giorni nostri quella dentiera, con tutte le aggiunte di mora, aveva raggiunto una quantità equivalente alle ricchezze di Paperone. L'unico modo che ha Paperone di non pagare Truffo è quello di recuperare la cassa di rafano entro un mese dalla scadenza del contratto e di portarla in Giamaica. Aiutato da Paperino, Qui, Quo e Qua, riesce a recuperare la cassa, ma la nave viene presa da un uragano. Inoltre, Truffo, per andare sul sicuro, fa affondare a cannonate la nave di Paperone. I paperi fanno una zattera e recuperano Truffo, caduto in mare. Per riconoscenza, Truffo butta in acqua la cassa di rafano. Una volta recuperati dai soccorsi, i nipoti di Paperino tirano su la cassa: prevedendo l'azione di Truffo, l'avevano legata con una corda.
    NOTA: nella prima versione italiana, il titolo è "Paperino e l'Oca d'oro", perchè, a quei tempi, il protagonista delle storie era sempre Paperino, quindi intestavano a lui i titoli, anche se lui aveva un ruolo secondario, come in questo caso. L'"Oca d'oro" è il nome della nave del Capitano Dè Paperoni che trasportava la cassa di rafano. Certo che come titolo è assai fuorviante: questo è un esempio di cattiva traduzione.

    COMMENTO

    Un racconto praticamente perfetto di Barks, con alcuni momenti forti come quello in cui Paperone è tentato di lasciare in acqua Truffo dè Arpagoni quando lo trova: ma, alla fine, lo tira su aiutando i nipoti. Non solo: Truffo, come ringraziamento, butta a mare la cassa di rafano e sta per buttare a mare anche Paperone e tutti gli altri. Alla fine viene sottomesso solo dopo una dura lotta. E prima ancora, Truffo stava per ammazzare il suo compare Joe per non avere testimoni; e questo dopo aver affondato la nave di Paperone a cannonate. In sostanza, è un personaggio malvagio fino al midollo, con una caratterizzazione molto distante dagli altri malvagi disneyani, tipo i Bassotti. Non ha la minima pietà, non sa riconoscere la generosità altrui, cerca di ammazzare Paperone coi suoi nipoti e persino il suo stesso amico. Nemmeno alla fine della storia subisce una redenzione, ma piange solo lacrime di coccodrillo facendo addirittura la vittima. Truffo è uno degli opportunisti della legge che compaiono nei lavori di Barks: sono cioè quelli che cercano di ottenere le ricchezze di Paperone tramite trappole legali. Sono il contrario di Paperone, che invece la sua fortuna se l'è sudata onestamente e col duro lavoro. Inoltre, è la prima volta che Barks introduce personaggi malvagi che sono "discendenti di antenati". Tutta la famiglia Dè Arpagoni ha le fattezze di lupi antropomorfi e anche i loro nomi, sia in italiano che nella versione originale (vedere alla fine dell'articolo), sono significativi.

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    La Disney è roba infantile, banale, tutta carezze e risate. E questa scena allora cos'è? :huh:


    Carl Barks amava molto le storie che gli permettevano di variare le scene, ambientandole in luoghi ameni, come in questo caso l'oceano: "Mi piacevano le storie che mi davano la possibilità di disegnare l'oceano e le navi. E' servito a staccarmi momentaneamente dalla monotonia derivata dal disegnare sempre le teste rotonde dei paperi. La formula per il climax della storia inizia da un particolare desiderio nella mia mente di disegnare qualche scenario o sfondo particolare. Se avessi voluto realizzare una nave o una barca a vela, il desiderio di disegnare una storia sul mare si sarebbe sviluppato facilmente" Barks dice che lo sviluppo di un'avventura inizia spesso con uno scherzo, un problema immaginato e da risolvere. Poi si inquadrano il contesto e la trama. Con "Zio Paperone e la cassa di rafano" non è la prima volta che Barks realizza una storia ambientata in mare: ma qui ci troviamo di fronte a una vasta gamma di ambienti marini, tra pesci coloratissimi e relitti di navi affondate (in un certo senso, ricordano Ferri e il suo Zagor di Oceano). In più, viene anche rappresentata la tremenda furia di un uragano che mette in serio pericolo di vita i personaggi. La tenacia di Paperone nel continuare in mezzo alla burrasca è descritta splendidamente dalle scene di Barks, che ha saputo fare dei ritratti di tempeste marine incredibili. Nella vignetta, le "sartie" citate sono le funi che sorreggono gli alberi della nave. Se scricchiolano, significa che stanno per spezzarsi, perchè non ce la fanno più a tenere fermi gli alberi maestri, scossi dal vento. Quindi si dovrebbero ammainare le vele, cioè chiuderle, se no c'è il serio rischio che gli alberi si spezzino. Inoltre, "sessanta nodi all'ora" significa che stanno andando a più di 100 Km all'ora. Stanno praticamente volando.

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    Le linee oblique della nave sottolineano il pericolo in cui si trovano. Uno dei tanti esempi della maestria di Barks.


    Ci sono sempre le sottotrame nelle storie di Carl Barks: qui abbiamo quella delle scritte in piccolo sul contratto. In un incredibile gioco di simmetria, la storia inizia e finisce con lo stesso contesto, dando un profondo equilibrio alla trama. Non per nulla, le storie di Carl Barks sono sempre state proposte agli aspiranti sceneggiatori di fumetti: ma andrebbero bene per qualunque mezzo narrativo, dal film al teatro.

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    Impossibile imbrogliare Paperone. ^_^


    CURIOSITA': I NOMI

    Truffo dè Arpagoni nell'originale si chiama Chisel McSue, letteralmente "Fregatura McDenuncia"
    Capitano dè Paperoni nell'originale si chiama Hugh "Seafoam" McDuck: seafoam sta per "schiuma di mare"
    Scrocco dè Arpagoni nell'originale si chiama Swindle McSue, cioè "Inganno McDenuncia"

    Edited by joe 7 - 25/2/2021, 17:47
     
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5 replies since 26/1/2021, 17:54   653 views
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