LUCCA 2019

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,423

    Status
    Anonymous
    LUCCA 2019 - CONSIDERAZIONI

    giphy


    La prima considerazione da fare per questa Lucca è la pioggia. Praticamente cinque giorni di pioggia, a volte interrotta con qualche sprazzo di sole, altre volte senza fine: è da diverso tempo che le manifestazioni lucchesi sono bagnate, anche se, fino al giorno prima, magari era bello. Speriamo che vada meglio l'anno prossimo.

    In ogni caso, nonostante tutto, l'affluenza è stata impressionante, persino maggiore che negli anni scorsi: i biglietti venduti nei cinque giorni hanno superato quota 250.000 (in tutto sono 270.000 biglietti, appena sotto il record assoluto di 271.208 raggiunto nel 2016). E' come se si fosse trasferita lì tutta la popolazione della città di Verona. Le fila per avere una firma dagli autori di fumetti o per un disegno erano senza fine. E a causa della quantità di gente arrivata, ad un certo punto in alcuni stand non si poteva entrare. Sin dal primo giorno c'erano già degli assembramenti che rendevano difficile il passaggio: al secondo giorno gli stand erano già intasati, quindi vi lascio immaginare come dev'essere stato negli altri tre giorni successivi. Il comune di Lucca ha anche provato a mettere dei contapersone (dispositivi elettronici che fanno conoscere in tempo reale l'affluenza) ma sono stati rimossi dopo solo una giornata, perchè diventavano un intralcio più che un aiuto. E questo solo nel primo giorno, figurarsi gli altri. Tuttavia i contapersone sono rimasti in Piazza Napoleone, la piazza principale di Lucca davanti al Comune, con lo stand delle case editrici principali (escluse la Star, la Panini e la Bonelli, che avevano degli stand indipendenti).

    A Lucca si sono anche festeggiati gli 85 anni di Paperino con una mostra e la realizzazione di un francobollo gigantesco: il francobollo più grande del mondo, grande 4.107 m2. Riguardo alle mostre, è davvero un peccato che abbiano messo da parte, nella Chiesa dei Servi anzichè nella sala mostre, i lavori di un grande come John Buscema.

    mostra-buscema


    Passando alle novità negli stand, in particolare ci sono:

    jpg


    Asterix: La figlia di Vercingetorige (Ferri/Conrad, Ed. Panini) Ufficialmente è la 38° avventura di Asterix, che celebra i 60 anni del personaggio. Senza fare spoiler, è una storia ben costruita che mostra un retroterra culturale inaspettato nel mondo di Asterix, come pure la presenza di adolescenti nel villaggio, un elemento finora mai trattato. In futuro la analizzerò. Intanto ne ho parlato qui.

    Lucky Luke: Un cowboy a Parigi (Achdè/Jul, Ed. Nona Arte) E' un pò che manca una nuova storia del cowboy di Morris, che ha trovato dei degni successori, come nel caso di Asterix. inoltre - evento raro - qui abbiamo un cowboy che viaggia per la prima volta in Europa, luogo tabù per questo genere di personaggi. Per dire, in tutta la sua carriera, anche Tex non era mai stato in Europa. Nonostante la difficoltà del soggetto, gli autori sono riusciti a svilupparlo egregiamente senza snaturare il personaggio. Un ottimo lavoro.

    Corto Maltese: Il giorno di Tarowean (Canalez/Pellejero; Ed. Rizzoli Lizard) Si tratta del prequel di Corto Maltese, che parla di quello che è successo nel periodo poco prima della sua storia di esordio: "La ballata del mare salato". Una storia ben costruita, anche se ha il difetto di apparire inconcludente e un pò frammentata, forse per via del fatto che è costretta a terminare in un certo modo, cioè con il Corto dell'inizio della Ballata.

    Inoltre, a Lucca sono stati realizzati molti incontri con diverse firme prestigiose del mondo del fumetto: qui ne cito solo qualcuna, non posso certo fare un reportage completo...

    jpg


    Chris Claremont, il creatore della versione moderna degli X-Men (insieme ai disegnatori Dave Cockrum e John Byrne), nell'intervista fa capire che ha apprezzato, anche se non troppo, i film sui mutanti. Ha ricevuto il premio Yellow Kid sulla carriera. Spesso i suoi racconti sugli X-Men sono interpretati come storie sull' "emarginazione sociale" e sulla "paura del diverso": ma è una visione riduttiva, che parla solo del livello sociale - e anche politico, a volte - dei personaggi. Infatti, i personaggi di Claremont erano soprattutto persone, coi loro dubbi, esitazioni, paure, coi loro momenti di coraggio e di tristezza, coi loro scontri epici e le loro disfatte tremende, cioè di situazioni che simboleggiano i momenti della vita. Le storie di Claremont erano soprattutto questo: storie di persone, più che il solito minestrone riscaldato dell'"emarginazione sociale e "paura del diverso" che ripetono tutti come pappagalli ogni volta che parlano degli X-Men.

    jpg


    Jim Starlin, famoso per essere stato il creatore di Thanos, ha anche rinnovato profondamente i personaggi di Capitan Marvel e Warlock, trasformando ciascuno di loro in protagonisti di saghe indimenticabili, con un inizio e una fine, realizzate praticamente dal solo Starlin, storia e disegni compresi: un caso raro nel mondo del fumetto americano. La saga del Cubo Cosmico (Capitan Marvel) e del Magus (Warlock) hanno sempre avuto come comprimario e avversario Thanos, che, in mano a Starlin, è sempre stato garanzia di scontri epici e storie indimenticabili. Ma quello che conta, più che l'ambientazione cosmica, seppur coinvolgente, è il dramma interiore dei personaggi, soprattutto quello di Warlock. Ma mi fermo qui, se no ci sarebbe da fare un articolo a parte, come con Claremont.

    jpg


    Don Rosa, originario del Kentucky, l'autore della "Saga di Paperone", in cui ha creato un enorme e dettagliatissimo background sul personaggio e sul suo mondo, attualmente - come racconta nelle sue interviste - si è ritirato e non ha più intenzione di continuare a fare storie, anche per via di dissidi con la Disney. Dice anche che negli USA i fumetti hanno poco seguito: nelle convention possono passare 10 minuti tra un autografo e l'altro, mentre a Lucca ci possono essere anche 300 persone in fila sotto la pioggia per averlo. Don Rosa dice che "Zio Paperone non è un avaro, ma un collezionista, e ogni moneta gli ricorda un'avventura". E' vero, ma qui Don Rosa mostra una visione parziale del personaggio: Zio Paperone è anche un avaro. E' una sua caratteristica fondamentale, per quanto sia poi mitigata da inaspettati scatti di generosità. Il Paperone di Don Rosa non è quello di Barks, anzi, sono agli antipodi: lo stesso Barks era critico verso il lavoro di Don Rosa. Infatti, una volta Carl Barks disse: "Non vedo alcuna ragione perché un altro si metta a riscrivere il mio lavoro. Quello… stile (chiamiamolo così) non mi interessa proprio. Preferisco il lavoro di altri artisti, come Daan Jippes e William Van Horn, che seguono nelle storie e nel tratto la tradizione disneyana. Insomma, il lavoro di Don Rosa non mi piace"

    Tra gli altri autori famosi, qui posso solo citare quelli giapponesi, scusandomi con gli assenti: Stan Sakai, famoso per Usagi Yojimbo (di cui parlo dopo), Noboru Rokuda (Gigi la trottola), Hirohiko Araki (Jojo).

    SCOPERTE

    I fumetti particolari che ho scoperto a Lucca quest'anno sono Usagi Yojimbo di Sakai (edizioni Re Noir) e Black Clover di Yuki Tabata (ed. Panini), già in corso col numero 19 (a Lucca ho comperato tutta la serie, facendo così una maratona!).

    USAGI YOJIMBO (Stan Sakai) Parla di un coniglio samurai (Usagi in giapponese significa coniglio; Yojimbo sta per "guardia del corpo": è anche il titolo di un film di Kurosawa). Si tratta di storie di samurai dalle sembianze di animali e ambientate nel periodo del Giappone feudale, attorno all'800. Usagi è un ronin, cioè un samurai senza padrone, che vaga per il Giappone portando giustizia nei luoghi dove va. La narrazione all'inizio è semplice, per poi diventare più coinvolgente a mano a mano che si seguono le storie, con un approfondimento psicologico dei personaggi e con una costruzione delle storie sempre più complessa. Anche il tratto di Sakai si affina sempre di più, acquistando una notevole valenza narrativa, tanto da guadagnarsi dei premi prestigiosi (Premio Eisner e Harvey Award). In particolare, a Lucca è uscito Kirishitan, una storia speciale di Usagi Yojimbo, che parla della persecuzione dei cristiani (kirishitan in giapponese) durante il periodo dello shogunato. Un ottimo fumetto, consigliato.

    jpg
    A destra c'è un disegno di Stan Sakai che omaggia Lucca. ^_^



    BLACK CLOVER (Yuki Tabata) Parla di un ragazzo, Asta, che è senza poteri magici in un mondo dove tutti li hanno: ma lui vuole diventare lo stesso Imperatore Magico, cioè il capo dei maghi. Come incipit somiglia molto a quello di One Piece, e come sviluppo a volte ricorda Fairy Tail. Ma, se l'inizio non appare incoraggiante e sa di già visto, alla fine la storia di Yuki Tabata prende il volo, diventando un buon shonen di battaglia e di personaggi ben costruiti, percorrendo così una strada tutta sua. Da tenere d'occhio.

    OK1


    Anche per il fatto di avere come personaggio il capitano Mereoleona Vermillion: una Lady Oscar feroce, pazza, potentissima e violentissima. Fenomenale. ^_^

    jpg jpg

    Lady-Oscar
    Fanart che sottolinea la sua somiglianza con Lady Oscar :lol:



    PROSSIME USCITE

    Tra le varie novità presentate a Lucca, qui - per brevità - indico solo quelle che mi interessano particolarmente:

    Kaguya Sama-Love is war (e così è stato esaudito almeno uno dei miei desideri, ne avevo accennato a Lucca 2018):

    mini


    Asadora di Naoki Urasawa (Planet Manga), una storia su Asa, una ragazzina che non manca di coraggio in mezzo alle avversità e alle disgrazie: quasi una Little Orphan Annie giapponese.

    jpg


    i DVD su Starzinger e UFO Diapolon (Yamato Video), due classici del periodo del boom delle trasmissioni di anime giapponesi in Italia. Si tratta di serie poco conosciute, ma godibili. C'è anche il DVD del primo film di il film di My Hero Academia in DVD (Anime Dynit).

    jpg jpg)



    ELENCO LINK NOVITA' CASE EDITRICI MANGA E ANIME:
    Star Comics
    Planet Manga
    JPop
    Yamato Video
    Anime Dynit
    Manga Dynit
    Bao publishing
    001 Edizioni

    L'ASPETTO IDEOLOGICO DELLA FIERA

    jpg


    Il manifesto della fiera di Lucca mostra una donna che bacia un androide (disegno di Barbara Baldi, illustratrice). Emanuele Vietina, il direttore di Lucca Comics, ha spiegato che il manifesto è un soggetto dal titolo "Becoming Human" ("diventando umano"), in cui si parla della dipendenza dell'uomo dalle macchine, e in particolare parla "dell'abbraccio al diverso e allo sconosciuto", con l'intenzione di "sfidare i pregiudizi". In sostanza, si tratta di un manifesto ideologico, in cui non si valuta se la diversità è un bene o meno, non si valuta se ci sono delle diversità buone o delle diversità cattive: basta che ci sia una "diversità" e automaticamente va bene.

    Infatti tutta questa manifestazione di Lucca è stata caratterizzata da una forte ideologia di fondo, attorno a concetti chiave ripetuti ossessivamente da anni da tutti i mass-media: immigrazione, omosessualità, transgender e altro. Solo per fare qualche esempio, si sono visti:
    - il matrimonio omosessuale tra Dylan e Groucho (qui)
    - la graphic novel di Leo Ortolani sulla transessuale Cinzia, con tanto di manifestazione teatrale;
    - una mostra coi lavori di Jeffrey Catherine Jones, un artista che cambiò sesso da maschio a femmina;
    - la copertura delle porte d'ingresso di diverse chiese di Lucca con delle coperte termiche color oro, usate per soccorrere i naufraghi migranti
    La Bonelli, in particolare, sta diventando l'alfiere di questo modo di pensare. Se prima si mostrava neutrale, cercando di raccontare solo delle belle storie, ora si mostra sfacciatamente di parte. Non solo col matrimonio di Dylan Dog, ma anche con nuove serie e volumi:
    - la graphic novel "Sottosopra" (col messaggio: "la religione è il male" "abbandonare i propri pregiudizi" e simili)
    - la serie "Attica" (col messaggio: "abbattere i muri dei malvagi corrotti come Trump e simili e via all'immigrazione indiscriminata e chi non è d'accordo è un razzista")
    - la serie "Odessa" (col messaggio: "integrazione razziale")
    - la serie sessantottina "Cani sciolti" (che tra l'altro ha chiuso per basse vendite)
    - il filo-immigrazionista "Il confine"
    L'unica opinione contraria, almeno sull'immigrazione, è stata realizzata dalla casa editrice Ferrogallico, che ha portato a Lucca "Adam" del giornalista Francesco Borgonovo, un fumetto che - a quanto ho letto - parla dell'immigrazione evidenziandone il lato oscuro, cosa che tutti in genere evitano di fare. Concludendo, questa Lucca - come pure tutto il fumetto italiano e in genere occidentale di oggi - è stata caratterizzata da una forte impronta ideologica, in cui si cerca di imporre dei determinati modi di pensare, molto superficiali e semplificati, usando il fumetto - ma non solo - come veicolo di volantinaggio. Il problema è che queste cose non vendono, perchè l'ideologia non attira la gente, anzi la spaventa.
     
    Top
    .
0 replies since 6/11/2019, 16:43   85 views
  Share  
.