PELINE STORY

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,423

    Status
    Anonymous
    PELINE STORY DOSSIER

    1OK


    TRAMA

    In Bosnia, Peline Pandavoine, una ragazzina tredicenne, e la madre seppelliscono il padre e si dirigono con la loro carrozza verso Parigi e poi a Maraucourt, dove vive il nonno di Peline. Li accompagna l'asino Palikare, che trasporta il carro, e il cane Barone. Per un certo tempo li accompagnerà anche Marcel,un ragazzo che viene da un circo itinerante. Per sopravvivere fanno i fotografi ambulanti.

    P1


    Dopo cinque mesi di viaggio, Peline e la madre raggiungono Parigi attraversando alla fine le Alpi. Ma il viaggio attraverso i monti, terribile e faticosissimo, mina gravemente la salute della madre, già malata in precedenza. Si accampano a Parigi presso il vecchio Simon, in attesa della guarigione della madre. Nonostante l'aiuto di Marcel, la situazione peggiora: Simon è uno strozzino, il medico vuole essere pagato in anticipo con cifre elevate, le medicine costano molto. Sono costretti alla fine a vendere a Simon il carro e le apparecchiature per la foto; vendono anche l'asino Palikare a La Rocquerie (Laleclie in un'altra versione), una conoscente di Simon. I guadagni delle vendite però sono scarsi e le spese sono sempre alte: la madre di Peline cerca di riprendersi e di raggiungere con la figlia Maraucourt in treno coi pochi soldi rimasti. Ma crolla appena esce dall'accampamento gestito da Simon. Il medico dice che per lei è la fine. Prima di morire, la madre rivela a Peline che il nonno era contrario al matrimonio tra i suoi genitori.

    P2


    Ma coi documenti in mano Peline potrà dimostrare al nonno di essere davvero sua nipote. La madre di Peline viene seppellita al cimitero di Parigi; Peline si incammina per raggiungere Maraucourt a piedi da Parigi, accompagnata dal cane Barone. Il viaggio è talmente tremendo che la ragazza arriva sul ciglio della morte. Ma Palikare, che era lì vicino per caso, la raggiunge e con l'animale accorre anche la nuova padrona dell'asino, la signora La Rocquerie, che porta Peline in ospedale. La ragazza si rimette e alla fine raggiunge Maraucourt. Laggiù fa amicizia con Rosalie, una ragazza-operaia dello stabilimento Pandavoine gestito dal nonno. Peline le dice di chiamarsi Aurelie e di cercare lavoro in fabbrica: non vuole rivelare la sua identità, dopo aver visto che il nonno, Vulfran Pandavoine, è una persona severa, rispettata e temuta in paese.

    P3 P4


    Peline scopre che nonno Vulfran è diventato cieco, ma continua lo stesso a dirigere la fabbrica, aiutato da Toluel, il direttore, che aspira a diventare il padrone della fabbrica, e da Theodore, il nipote di Vulfran, che ha la stessa aspirazione. Peline lavora in fabbrica e aiuta Rosalie quando lei si ferisce al lavoro, portandola a casa sua, che è un'osteria gestita dal padre e dalla nonna Francoise: in particolare, Francoise era stata la balia di Edmond Pandavoine, il padre di Peline. Infatti, la nonna nota in Peline una certa somiglianza con Edmond. Inoltre, Peline, con Barone, riesce a trovare un suo rifugio personale in un'isoletta sul fiume di Maraucourt, dove c'è una costruzione per i cacciatori del luogo. Laggiù riesce ad avere una sua vita autosufficiente, tanto da poter costruirsi da sola un paio di scarpe.

    P5


    Inoltre, l'ingegner Fabry, uno dei dirigenti dell'azienda, la prende in simpatia e scopre anche il suo segreto: ma le promette di tacere. Un giorno, Vulfran ha bisogno di un traduttore per parlare con alcuni ingegneri inglesi, visto che l'interprete ufficiale, il signor Bendis, è malato. Peline dice a Fabry di conoscere l'inglese: da allora riesce ad avere il lavoro di traduttrice da nonno Vulfran, che non conosce la sua identità. Vulfran attende notizie dal figlio, di cui spera il ritorno, per affidargli la fabbrica. Ma, quando viene sapere dal suo avvocato che è morto, ha un tracollo e solo l'aiuto di Peline gli dà la forza di riprendersi.

    P6 P7


    In un incontro con Francoise, la balia del figlio, la sua osservazione sul fatto che questa "Aurelie" somigli ad Edmond fa nascere un sospetto in Vulfran: infatti aveva saputo che Edmond aveva avuto una figlia. E se questa Aurelie fosse sua nipote? Dopo alcune ricerche svolte in segreto dall'avvocato, Vulfran scopre la vera identità di Peline e la riconosce come sua nipote. Grazie ai consigli di Peline, Vulfran fa costruire degli stabilimenti per il riposo degli operai e degli asili nido. Ma vorrebbe vedere Peline coi suoi occhi, e si fa operare, consapevole del rischio. L'operazione ha un buon esito e Vulfran può vedere per la prima volta sua nipote. Mentre a Maraucourt lavorano per la costruzione dei nuovi edifici per gli operai, Peline ritrova Marcel, il ragazzo del circo, e gli dice di essere molto felice ora. Peline e il nonno osservano Maraucourt da una collina, e Peline invita il nonno a ballare con lei: accanto a loro ci sono Barone e Palikare, che Vulfran ha riacquistato da La Rocquerie.

    P8 P9




    DATI DI BASE DELL'ANIME

    Il titolo originale è "Perrine monogatari" ("La storia di Perrine") ed è stato tratto dal romanzo di Hector Malot "In famiglia". Peline Story è composto da 53 episodi. Il Character Designer (disegnatore di base) è Shuichi Seki, a volte chiamato anche Junichi Seki. E' stato il character designer di famosi anime come Papà Gambalunga, Cantiamo insieme, Lucy Mai, Flo la piccola Robinson, Il mago di Oz. La regia è di Hiroshi Saito (dall'ep1 all'ep29, quindi fino all'arrivo e alla sistemazione di Peline a Maraucourt. Saito si occupò anche della sceneggiatura, visto che questa sezione dell'anime non c'è nel romanzo originale) e Shigeo Koshi (dall'ep30 fino al 53, quindi per tutta la saga di Maraucourt descritta nel libro). Le musiche originali sono di Takeo Watanabe. La doppiatrice giapponese di Peline era Hiromi Tsuru, che doppiò Bulma di Dragonball e Madoka di Orange Road. La doppiatrice giapponese della madre di Peline fu Masako Ikeda: doppiò Maetel di Galaxy Express, Madame Butterfly di Jenny la tennista.
    Periodo di trasmissione in Giappone: dal 1° Gennaio 1978 al 31 Dicembre 1978 sulla Fuji TV.
    Periodo di trasmissione in Italia: nel 1980, sulle televisioni locali.

    PELINE E REMI': FRATELLI COLTELLI

    png


    Peline Story (1978) è stata anche la risposta della Nippon Animation al meisaku 1 Remì della rivale Tokyo Movie Shinsha, trasmesso l'anno prima, il 1977. Infatti, il drammatico e lacrimosissimo Remì fu la risposta della Tokyo Movie Shinsha al "buonismo" degli anime letterari finora realizzati dalla Nippon Aniation, che, fino ad allora, aveva fatto delle storie un pò fiabesche (Patrash, Marco, Rascal). E' da notare che Remì della Tokyo Movie Shinsha fu trasmesso dal potente canale televisivo Nippon Television in occasione del suo 25°anniversario, e quindi non si badò a spese per la sua realizzazione. D'altra parte, Remì aveva come regista quel mostro sacro di Osamu Dezaki (Rocky Joe, Jenny la tennista), quindi Peline ha avuto un avversario difficile. Peline Story fu anche la reazione della Nippon Animation non solo a Remì, ma anche alle critiche sul "buonismo" dei suoi lavori. Infatti entrambe le opere, Peline e Remì, sono state prese dallo stesso autore, Hector Malot, e con Peline Story si presentava per la prima volta alla Nippon Animation una storia col dramma della povertà e dello sfruttamento nell'ambiente di lavoro.

    Inoltre, c'è una piccola curiosità: l'amica di Peline, la chiacchierona e pettegola Rosalie, con le sue trecce, è un prototipo di Anna dai capelli rossi, che sarà realizzato sempre dalla Nippon Animation un anno dopo Peline.

    b2 image



    --------------------------------------
    1 meisaku: anime che si basa su un’opera letteraria occidentale (Heidi, Remì, Anna dai capelli rossi, Marco, ecc.). "Meisaku" in giapponese significa “capolavoro”.

    Edited by joe 7 - 13/11/2019, 14:30
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,423

    Status
    Anonymous
    I DOPPIATORI

    Peline Story ha oltre 50 personaggi, quindi alcuni doppiatori hanno dovuto prestare la voce a personaggi diversi. Fin qui tutto bene: il problema è che, nel corso della storia, purtroppo, alcuni personaggi, anche importanti, a volte hanno voci diverse. :huh:

    LE DOPPIATRICI DI PELINE

    Peline è un caso limite, visto che ha ben quattro voci diverse, che si avvicendano durante i vari episodi. Nei primi nove episodi, la voce di Peline è quella delle sorelle Rita e Antonella Baldini. Rita Baldini è stata Nami in "Mila e Shiro" e Mary nella "Casa nella prateria". Antonella Baldini è stata Georgie e anche Anna dai capelli rossi. A volte si sono alternate nel doppiare Peline nel corso della stessa puntata!

    P1
    Peline e la doppiatrice Antonella Baldini, dal sito AntonioGenna.net (episodi 1-9)


    Dall'ep10 la voce di Peline diventa quella di Roberta Paladini (Ranatan nella Banda dei Ranocchi, Julie rosa di bosco), che può considerarsi la "voce ufficiale" di Peline e che accompagnerà il personaggio fino all'ep44. Quando doppiò Peline aveva già la voce adulta di una donna di 24 anni: adatta quindi per gli sviluppi della vita di Peline, più "adulta" che ragazzina, vista la vita che deve fare.

    P2
    Peline e Roberta Paladini, la voce "ufficiale" di Peline (episodi 10-44). Immagine da Wikipedia.


    Dall'ep45 ("Notizie dalla Bosnia") fino alla fine della serie, la voce di Peline passerà a Laura Lenghi, che darà anche la voce a Rosalie. Creando ovviamente dei problemi quando Peline e Rosalie parlano tra di loro.... Laura Lenghi ha doppiato Iriza in Candy Candy, Serina in Hello Spank, Madame Butterfly in Jenny la tennista.

    P3
    Peline, Rosalie e la doppiatrice di tutte e due, Laura Lenghi. Immagine da AntonioGenna.net



    I DOPPIATORI DEGLI ALTRI PERSONAGGI

    La madre di Peline, Marie Pandavoine, è doppiata da Franca De Stradis. I personaggi più famosi degli anime che lei ha doppiato sono: la contessa Du Barry di Lady Oscar e Eleanor Baker, la madre di Terence, in Candy Candy.

    P1
    La madre di Peline e la doppiatrice Franca de Stradis: immagine presa da Antonio Genna.net


    Marcel, il ragazzo del circo, è stato doppiato dal famoso Fabrizio Mazzotta: ha fatto Mizar in Goldrake, Eros in Pollon, Jinpei nei Gatchaman, Megane e Mendo in Lamù.

    P1


    Vulfran Pandavoine ha avuto diversi doppiatori, ma, stranamente, se ne conosce solo uno: Ettore Conti, che ha doppiato il personaggio negli episodi 34-36 e 39-53. Non si conoscono i doppiatori degli altri episodi. Ettore Conti ha doppiato il padre di Ataru e il padre di Lamù in Lamù, il Dottor Zero in Fantaman (quindi è l'autore della frase "IL MONDO E' MIOOOO!"), il parsimonioso mister Kachikoji di Trider G7.

    P1
    Immagine di Ettore Conti presa da AntonioGenna.net.


    L'Ingegner Fabry, come Peline e suo nonno, ha avuto più doppiatori. E' stato doppiato da Luca Dal Fabbro (ep 27-50), il suo doppiatore principale, e da Paolo Turco negli ultimi episodi (ep 51-53). Questi autori non hanno fatto molti doppiaggi nel campo degli anime.

    PEL1
    L'ingegner Fabry e suoi due doppiatori: Luca Del Fabbro e Paolo Turco. Immagini prese dal sito AntonioGenna.net


    L'Ingegner Toluel è doppiato da Gastone Pescucci, la mitica voce di Gargamella dei Puffi, di Takoro in Muteking, e Demetan nella Banda dei Ranocchi.

    PEL2


    Il nipote di Vulfran Pandavoine, Theodore Pandavoine, è doppiato da Leo Valeriano, cantautore e attore: ha doppiato Taddeo di Daffy Duck.

    PEL1


    Poi ci sono altri doppiatori: Paul, il fratellino di Rosalie, è doppiato da Corrado Conforti; Cesare, il padre di Rosalie, è stato doppiato da Erasmo Lo Presto e da altri doppiatori. E' difficile risalire ai doppiatori di altri personaggi secondari.
     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,423

    Status
    Anonymous
    LA SIGLA DI GEORGIA LEPORE

    PELSigla
    Il 45 giri di Peline e Georgia Lepore



    La bellissima sigla interpretata da Georgia Lepore è una delle più amate, almeno per chi ha potuto seguire Peline. Le immagini della sigla iniziale sono quasi identiche alla sigla originale: l'unica differenza è solo qualche taglio su una o due scene del cane Barone. Le immagini della sigla finale giapponese non ci sono in Italia (è sempre Barone che corre di qua e di là). Il testo è di Paolo Cassella e Giovanni (Vito) Tommaso.

    Paolo Cassella è un paroliere: ha composto canzoni per Fiorella Mannoia, Riccardo Cocciante e altri cantanti. La canzone che aveva composto per Georgia Lepore conteneva il nome "Valentina", il primo nome della protagonista, poi cambiato in Peline. E' stata l'unica volta che ha fatto il testo di una sigla giapponese.

    Vito Tommaso è un compositore e ha realizzato la musica della sigla di Peline. Ha formato il gruppo dei Mini Robot, un coro di bambini, coi quali ha composto le musiche di Getter Robot, Gakeen, Kum Kum.

    Georgia Lepore aveva già cantato la sigla dell'anime che conteneva il nome Valentina: ma, col cambio del nome della protagonista, il brano che conteneva "Valentina" dovette essere cambiato. La prima versione era:

    "Valentina Valentina, con la mamma, il carro e il cane se ne va..."

    e fu cambiata con:

    "Ragazzina, ragazzina, lunga è la tua strada, ma ce la farai...".

    Tutti quelli che hanno sentito la sigla ricordano il famoso ritornello: "marcondirondirondirondero, cigola la ruota sul sentiero", un incipit che è quasi un capolavoro. Complimenti a mr. Cassella per l'idea, per non parlare della trascinante musica di Vito Tommaso e della splendida voce di Georgia Lepore. La canzone fu incisa su una 45 giri, che si vede nell'immagine di apertura: sul retro c'era la sigla di "Ciao Lassie", sempre della Lepore. Sembra che tra gli appassionati circoli anche la versione originale della sigla, con la parola "Valentina", su un rarissimo 45 giri che riporta questa versione invece di quella definitiva.

    IL VIDEO E IL TESTO
    (Il video è visibile fino a quando Youtube ne permetterà la trasmissione; se non c'è più, vuol dire che Youtube l'ha ritirato. In quel caso, portate pazienza e cercate su Youtube delle altre versioni della sigla)


    NANANANA NA NA NANANANA NANA NA
    NANANANA NA NA NANANANA NANA NA

    Marcondirondirondirondero
    cigola la ruota sul sentiero
    cinque, quattro, tre, due, uno zero e si va
    ma ce ne vorrà
    prima di arrivare.

    Marcondirondirondirondero
    chi è più buono ha il cuore più leggero:
    ma Pelin è grande e queste cose le sa,
    è la bontà
    che la fa volare

    Ragazzina, ragazzina,
    lunga è la tua strada, ma ce la farai.
    Pelin cara ragazzina
    il tuo vecchio nonno lo ritroverai

    Ragazzina, ragazzina
    il tuo carro pieno di avventure va.
    Pelin, cara ragazzina,
    tu somigli proprio tutta al tuo papà.

    GEORGIA LEPORE

    G1
    La sigla finale di Ryu e la sigla di Conan sono dei classici della Lepore.


    Georgia Lepore, nata a Roma, è una doppiatrice, cantante ed attrice: debuttò a ben 7 anni. Nel 1974, con Sergio Endrigo, cantò "Ci vuole un fiore”, un successo da oltre 1 milione di copie. Nel 1976, con Lino Toffolo cantò il tormentone “Johnny bassotto” (2 milioni di copie). Con "Il Coro dei Nostri Figli" cantò “Sbirulino” con un successo travolgente (700.000 copie). Con Renato Rascel cantò “Sì buonasera” (600.000 copie). Con Francesca Guadagno cantò “Heidi diventa principessa”, la sigla del film a cartoni omonimo. Cantò col coro la sigla di “Sesamo apriti”. Nel 1979 cantò da solista “Ciao Lassie”, la sigla del telefilm, e la famosissima sigla finale di Ryu: “Un milione di anni fa”, che entrò in classifica con 200.000 copie. Con Jimmy Fontana e "Il coro dei nostri figli" cantò la sigla “Piccolo Remì”. Insieme al "Coro dei Nostri Figli" e a Pippo Franco cantò il tormentone di “Mi scappa la pipì, papà”, un classico da oltre 1 milione di copie. Con Nico Fidenco cantò la sigla di “Don Chuck castoro”. Con Tony Binarelli e Fiammetta Flamini cantò “Tiki Tiki” (sigla di "Con un colpo di bacchetta"). Incideranno anche la sigla dell' “Ape Magà”. Nel 1980 Georgia uscì dal "Coro dei Nostri Figli" e incise come solista “Valentina”, la prima versione della sigla di Peline Story. Il disco fu prodotto, ma la canzone non era ancora quella definitiva, e sarà cambiata nella “Peline story” che conosciamo. Anche qui il successo fu enorme: 300.000 copie vendute. Successivamente, Georgia canterà la famosissima sigla di "Conan il ragazzo del futuro", poi quelle di “Mimì e le ragazze della pallavolo” e “Tyltyl, Mytyl e l’uccellino azzurro”. Fece anche la doppiatrice in diversi film (“Il tempo delle mele” e tanti altri) e anime (Juana, la ragazza di “Marco”; Chobin, ecc.). Ha anche recitato in diversi telefilm (“Casa Cecilia”, “Affari di famiglia”, ecc).

    SIGLA ORIGINALE GIAPPONESE

    La sigla originale giapponese di Peline Story era "Shojo no yume", "Il sogno della ragazza", cantata da Kumiko Oosugi, famosa cantante pop in Giappone, conosciuta con lo pseudonimo di Momoko Shibayama. Le sigle famose originali che ha cantato sono numerosissime: Mimì e la nazionale di pallavolo, Doraemon, Rascal, Il mio cane Patrash, Jenny la tennista, Il fantastico mondo di Paul, Don Chuck castoro. Ha fatto anche la sigla finale di Heidi. E' considerata dai fan giapponesi la regina delle sigle degli anime.

    Kumiko-Osugi

     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,423

    Status
    Anonymous
    I VHS E DVD DI PELINE

    In passato erano uscite in Italia le videocassette di Peline, in 13 numeri della Yamato Video, che contenevano la versione televisiva, con tutti i tagli e i difetti dell'epoca, e con la sola sigla italiana. Le copertine delle videocassette avevano le stesse illustrazioni dei dvd originali giapponesi. Eccone tre come esempio:

    3a


    Successivamente, la serie di Peline uscì anche in formato DVD nella versione da edicola, grazie alla Hobby & Work, in collaborazione con la Yamato, che era il detentore dei diritti. La serie era composta da 18 dvd in formato economico: ciascuno conteneva 3 episodi per un costo di 9,90 €. L'audio era italiano senza sottotitoli. Le copertine erano un collage di alcuni fotogrammi degli episodi.

    jpg


    L'edizione migliore in DVD di Peline Story in Italia però è senza dubbio quella della Yamato Video, in due box, uscita nel 2008, con 8 DVD (4 per box), tecnicamente ben realizzata. Sono stati utilizzati i master dei DVD giapponesi con entrambe le tracce audio: italiano e giapponese, tutte coi sottotitoli in italiano. I sottotitoli, comunque, seguono la versione italiana, che non era esattamente uguale a quella giapponese. Sono state ripristinate le scene tagliate (in audio originale e sottotitolate). Come extra troviamo la vecchia sigla italiana e alcune gallerie di settei (disegni di base dei personaggi) e illustrazioni. Come sottofondo della galleria è possibile ascoltare l'insert song presente all'interno degli episodi. Siccome i DVD box sono due, abbiamo di conseguenza solo due immagini delle 13 copertine originali dei DVD giapponesi, e quindi sono assenti le altre 11 realizzate da Shuichi Seki, ed è davvero un peccato.. Sono presenti solo nel menù e nella gallery: va bene, però avrebbe fatto bella figura un libretto con le illustrazioni. Una curiosità: di Peline Story in Giappone è stato fatto anche un film di montaggio, completamente inedito in Italia.

    jpg



    I LIBRI DI PELINE

    L'anime di Peline Story ha avuto diverse trasposizioni sui libri per ragazzi, che pubblicavano spesso storie prese dai protagonisti degli anime. Questo è il libro di Peline (80 pagine) della Salani Junior, che racconta tutta la storia: è uscito nel 1980.

    Salani


    Ma la produzione principale è stata della Mondadori. I libri di Peline pubblicati furono numerosi presso questa casa editrice:
    - Peline (il volume principale)
    - Le avventure di Peline (prima parte)
    - Peline in famiglia (seconda parte)
    - Peline e il conte ribelle (libretto)
    - Il lungo viaggio di Peline (libretto)
    - La primavera di Peline (libretto)
    - Peline e il nonno (libretto)

    Mondadori-1

    Mondadori-2 Mondadori-3 Mondadori-4 Mondadori-5


    Di recente (nel 2012) la Kappa Edizioni ha pubblicato il romanzo "In famiglia" di Malot che racconta la storia di Peline e che ha la copertina che richiama il cartone animato. Anche il titolo originale è stato cambiato con "Peline story".

    41pvI2lF%2BhL._BO1,204,203,200_QL70_ML2_

     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,423

    Status
    Anonymous
    PELINE STORY DOSSIER: CURIOSITA'

    0822-1-sbl



    MA PELINE, QUANTI NOMI HAI?

    Il nome della ragazzina è tra i più variabili che ci siano mai stati nel mondo dell'animazione. Il nome originale di Peline nel romanzo francese "In famiglia" da cui è tratto l'anime è Perrine, quindi il suo nome in Giappone è stato rispettato: infatti il titolo dell'anime è "Perrine monogatari", "La storia di Perrine". Ma, nell'edizione italiana del romanzo, si chiama Pierina, che è effettivamente la traduzione di Perrine. Nell'edizione italiana dell'anime, invece, è stata chiamata Peline, e, nel corso della storia, si farà chiamare col falso nome di Aurelie/Aulérie, spesso pronunciata come "Olerì" nel doppiaggio italiano. Nell'ep28, inoltre, Peline sta per dire al capomastro il suo vero nome, Peline, correggendosi subito dopo col suo nome fittizio, Aurelie, e l'altro, non capendo bene, dice: "Eh? Ti chiami Pelory?" E nel romanzo il suo falso nome diventa Aurelia. Inoltre, all'inizio avrebbe dovuto chiamarsi Valentina nel doppiaggio italiano, e non Peline: una traccia del suo nome è rimasto nel ritornello della sigla di Georgia Lepore: "ragazzina, ragazzina" che avrebbe dovuto essere "Valentina, Valentina". Peline dai mille nomi. Senza contare che il nome Peline scelto in Italia è molto azzeccato, perchè somiglia al francese Pèlerin, pellegrino: una perfetta definizione del personaggio. Una ragazza pellegrina, verso il luogo dove incontrare il nonno.

    DOPPIAGGIO ITALIANO: CENSURE E TAGLI

    Il romanzo originale ha aspetti decisamente crudi, ma la trasposizione televisiva, che ha ingentilito la storia nei suoi aspetti più problematici, non ha dato adito a grandi interventi censori da parte dei curatori dell'edizione italiana. Si possono quindi riscontrare solamente alcuni tagli minori, probabilmente dovuti alla necessità di regolare la lunghezza degli episodi e solamente due tagli di scene lunghe e importanti, uno solo dei quali ascrivibile a censura vera e propria, Nell'ep9, Peline incontra due fotografi ambulanti; alcune battute dei dialoghi sono state tagliate. Nell'ep34, nella versione originale, Peline esegue con estrema perizia una lunga interpretazione consecutiva dal francese (giapponese) all'inglese e viceversa. Nella versione italiana gran parte della scena è stata eliminata e nelle parti rimaste i tecnici inglesi parlano con un forte accento anglosassone invece che in inglese vero e proprio come nell'originale, forse per evitare d'introdurre una lingua straniera. Nell'ep39, alcune frasi degli operai e di Theodore, il cugino di Peline, sono state eliminate. Nell'ep40 Barone, il cane di Peline, viene ferito da un colpo di fucile. Tutta la scena è stata tagliata, e verrà eliminata anche nel "riassunto" dell'ep41. Questa è l'unica censura palese, ovviamente dovuta alla necessità di evitare di mostrare una grave violenza verso un animale. Nell'ep43 Peline, prima di partire per una gita ha un breve colloquio con il nonno, che è stato tagliato. Nell'ep48 Peline ha un'aspra discussione con il nonno per convincerlo a presenziare ai funerali di due bambini morti in un incendio, figli di operai. Una parte del dialogo è stata eliminata. Ne parlerò in modo più preciso quando passeremo all'analisi degli episodi.

    COLLOCAZIONE CRONOLOGICA

    P1


    Nell'episodio 9 ("Peline a Verona"), mentre Peline e Marcel camminano, vedono un poster del circo di Marcel, l'Etoile: gli spettacoli erano in programma dal 10 al 15 Maggio 1878, e Peline dice che, se fossero arrivati a Verona 9 giorni fa, li avrebbero incontrati. Da qui si capisce che siamo attorno al 24-25 Maggio 1878. Sono i tempi del Risorgimento, 8 anni dopo la breccia di Porta Pia. Il re d'Italia è Umberto I; in Francia c'è la Terza Repubblica, che durerà fino al 1940.

    GLI ANIMALI: BARONE E PALIKARE

    Il cane Barone (Baron nell'originale), come abbiamo detto, non c'è nel romanzo: è stata un'aggiunta degli animatori, in particolare di Shuichi Seki, abile disegnatore di cani: infatti anche la serie D'Artacan è opera sua. L'asino Palikare invece c'è nel romanzo, ma il suo nome originale è Palìcaro, che è un termine greco antico che significa "gagliardo", "valoroso": infatti, la famiglia di Peline aveva comperato l'asino in Grecia.

    QUESTO MATRIMONIO NON S'HA DA FARE!

    l5


    C'è un dettaglio della storia di Peline che ha sempre colpito gli spettatori: nell'ep39 ("Una lettera dall'India"), Vulfran Pandavoine dice a Peline che il matrimonio di suo figlio Edmond fatto in India non ha valore in Francia. Dal punto di vista religioso, questa affermazione non ha senso, visto che il sacramento del matrimonio per la Chiesa cattolica è sempre valido, dovunque sia fatto. Ma, dal punto di vista civile, le cose erano diverse: a quei tempi, il codice Napoleonico del 1804 (caratterizzato da un forte anticlericalismo) era ancora in vigore in Francia, e detto codice stabiliva che il matrimonio fosse considerato valido per lo Stato solo se celebrato di fronte a un ufficiale di stato civile. Cosa che evidentemente non era successa in India.

    IL TELEFILM FRANCESE DI PELINE

    image


    Nel 1966 in Francia hanno fatto un telefilm su Peline, En famille, con 16 episodi di circa 15 minuti l'uno, trasmessa dalla rete francese ORTF. Era diretta da Jean Vernier; Peline era interpretata da Patricia Calas, su cui non si sa molto: ha partecipato ad altri sceneggiati francesi. In Italia fu trasmessa su Rai 1 nel segmento televisivo La TV dei ragazzi in 7 episodi di circa 30 minuti l'uno, a partire da lunedì 26 maggio 1969. Ecco l'elenco episodi:
    1 - Arrivo al Campo Guillot (trasmesso il 26 maggio 1969)
    2 - L’asinello Polikare (trasmesso il 2 giugno 1969)
    3 - Una nuova amica (trasmesso il 9 giugno 1969)
    4 - La filanda (trasmesso il 16 giugno 1969)
    5 - Incarico di fiducia (trasmesso il 23 giugno 1969)
    6 - Una lettura importante (trasmesso il 7 luglio 1969)
    7 - Tutto sarà nuovo (trasmesso il 14 luglio 1969)

    jpg jpg

     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,423

    Status
    Anonymous
    PELINE DOSSIER: "IN FAMIGLIA", IL ROMANZO ORIGINALE DI PELINE

    jpg k8


    Hector Malot (1830-1907), scrittore francese, scrisse nel 1878 Senza Famiglia, la famosa storia di Remì (Remigio nell'originale), che ebbe un enorme successo ed è considerato il suo capolavoro. Successivamente, cinque anni dopo, nel 1893, fece In famiglia, la storia di Peline. Una curiosità: in quello stesso anno nascerà la nipotina di Malot, che lui chiamerà Perrine, il nome originale della protagonista del romanzo (quindi Malot diventa come il nonno Vulfran). Nei suoi romanzi si avverte l'influenza di Dickens e delle sue opere drammatiche come Oliver Twist: infatti i due scrittori ebbero anche una corrispondenza epistolare. Malot conobbe anche Victor Hugo e le sue opere, come I miserabili e Notre-Dame de Paris. Nella ricerca di un forte realismo, Malot si recò negli ambienti di Maraucourt e delle fabbriche di allora per documentarsi per realizzare il romanzo di Peline. "In Famiglia" fu pubblicato a puntate sul giornale repubblicano Petit Journal: il successo fu tale che poco dopo fu raccolto in un libro.

    jpg
    Una bionda Peline con l'asino Palikare: spesso nei romanzi per ragazzi è rappresentata come una biondina. Ma, essendo figlia di un'indiana e di un francese, è difficile che Peline avesse i capelli biondi.


    Malot scrisse decine di altri romanzi, ma solo questi due ebbero un successo che dura ancor oggi, anche grazie agli anime realizzati. La serie animata è abbastanza fedele all'opera originale, soprattutto nella trama e nella psicologia dei personaggi: la storia è stata ampliata per permettere all'anime di coprire un'intera stagione televisiva di 53 episodi. Le aggiunte riguardano soprattutto gli episodi iniziali: il romanzo In famiglia, infatti, comincia con l'arrivo di Peline e la madre a Parigi, che nell'anime avviene solo nell'ep17. La prima parte dell'anime, che consiste nel viaggio dalla Bosnia (Sarajevo) fino a Parigi, essendo composta da episodi inventati, contiene delle storie autoconclusive che non hanno nessuna conseguenza diretta per lo sviluppo della trama e quindi danno la sensazione di essere dei riempitivi (tipo la storia della donna che vede in Peline la figlia perduta, ep6). Anche se sono la parte più debole dell'anime, creano comunque l'atmosfera della narrazione, tanto che è impossibile immaginare la Peline dell'anime senza vederla mentre accompagna il carro con l'asino Palikare e il cane Barone, insieme alla madre, lungo le vie delle campagne e dei vari paesi: la stessa sigla sarebbe incomprensibile senza questa lunga premessa. Sono storie più che altro contemplative, di atmosfera, che permettono di familiarizzarsi coi personaggi: una cosa che non sarebbe successa se la seria fosse iniziata subito a Parigi come nel romanzo.

    jpg
    Un'altra Peline bionda con sullo sfondo il carro, che sembra proprio quello dell'anime, colori compresi.


    Marcel, il ragazzo del circo che Peline incontra nell'ep7, nel romanzo fa solo una breve apparizione all'inizio della storia. L'ingegner Fabry nel romanzo ha un ruolo marginale, mentre nell'anime è diventato il principale confidente di Peline e colui che la aiuta nella sua carriera, trovandole il posto di interprete. Inoltre, altri personaggi sono stati aggiunti: il cane Barone è assente nel romanzo ed è stato introdotto per alleggerire la drammaticità della storia. Anche Cesare, il padre di Rosalie, l'amica di Peline a Maraucourt, è assente nel romanzo: è stato introdotto in sostituzione dell'accidiosa e maligna zia di Rosalie, Zénobie, che nel romanzo si comporta sempre male con Rosalie e Peline. Inoltre, nel romanzo il nonno ha due nipoti, Theòdor e Casimir, che confluiscono nell'unico nipote presente nell'anime, Theodore Pandavoine e, in parte, nel direttore Toluel: curiosamente, nell'anime hanno una certa somiglianza con Totò e Peppino.

    png jpg
    Theodore Pandavoine, il nipote del nonno, e Toluel, il direttore della fabbrica (quello coi baffi): trovate le somiglianze e le differenze con Totò e Peppino. ^_^


    Nel romanzo, Rosalie, l'amica di Peline, praticamente scompare dopo il suo incidente in fabbrica: nell'anime invece continuerà ad essere amica di Peline fino alla fine della storia. Per edulcorare la storia, se Rosalie nel romanzo perde un dito della mano, schiacciato da un ingranaggio della macchina con cui stava lavorando, nell'anime lei si ferisce soltanto e se la cava con qualche giorno di riposo.

    jpg
    Una drammatica Peline con sullo sfondo le fabbriche di Maraucourt dove lavorerà: il soggetto è particolarmente cupo per un romanzo per ragazzi.


    Il romanzo contiene diversi richiami alla letteratura classica: “Il Piccolo Lord” di Francis Hodgson Burnett (autrice anche di Lovely Sara), di cui quasi ricalca la trama (il nipote e il vecchio ricco burbero); "Il principe e il povero" di Mark Twain: infatti, Peline, ragazza di buona famiglia (la principessa) scende lentamente all'inferno dell'estrema indigenza impersonando Aurelie (la povera) e alla fine riuscirà a dimostrare la sua vera identità, portando però per sempre dentro di sé la conoscenza della miseria estrema.

    jpg
    Una biondissima Peline con gli occhi azzurrissimi, manco fosse svedese. Sullo sfondo c'è la sua "casa sull'isola", il nascondiglio per la caccia nel bosco usato dai cacciatori e ora abbandonato, che si trova su un'isoletta nel fiume che bagna Maraucourt.


    Altri romanzi presi da spunto da Malot per la sua storia sono: "I Miserabili" di Victor Hugo (che era un autore conosciuto da Malot, come si è detto), romanzo esplicitamente citato nell'anime (ma non dal romanzo): infatti Jean Valjean, come Peline, si nasconde dietro il falso nome di signor Madeleine per nascondere il suo passato e le sue origini; "Robinson Crusoe" di Daniel Defoe: infatti, Peline, come Robinson, "approda" a Maraucourt dopo aver perduto i compagni di viaggio (i genitori, Palikare) e la nave (il carro). Non possiede nulla e deve costruirsi tutti gli utensili, i vestiti e le scarpe con le proprie mani. Non è un caso che la capanna in cui Peline vivrà per alcuni mesi e che trasformerà in una casa, sia su un'isola...

    jpg
    Peline e il nonno. Qui la scena somiglia al "Piccolo Lord" versione femminile.

     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,423

    Status
    Anonymous
    GLI EPISODI DI PELINE

    1 - UNA FANCIULLA CORAGGIOSA

    c2


    Siamo in Bosnia, a Sarajevo, circa a metà Ottocento. Il padre di Peline è appena morto di malattia, e, prima di morire, aveva raccomandato alla moglie Marie e alla figlia di andare a Maraucourt, in Francia, da suo padre Vulfran Pandavoine, il nonno di Peline. La madre è affranta per la morte del marito, ma Peline, anche se addolorata per la perdita del padre, la esorta a partire per rispettare la sua volontà. Partono sul loro carro, insieme al cane Barone e all'asino Palikare: devono fare qualcosa come duemila chilometri di viaggio. Per guadagnare qualcosa, pensano di fare lo stesso lavoro del padre di Peline, che faceva il fotografo ambulante. Per fare una prova, si fermano e Peline si fa fotografare dalla madre. Lei è incerta, ma alla fine riesce a realizzare una buona foto, che può essee usata come campione da far vedere ai clienti. Però, quando arrivano in un paese, la gente è poco interessata a farsi fotografare e non riescono a guadagnare. Mentre sono in una locanda, Peline suggerisce alla madre di presentarsi al pubblico col suo vestito indiano: infatti, la madre di Peline è di origine indiana. Visto che in Bosnia nessuno ha mai visto quei vestiti, la gente potrebbe accorrere incuriosita e alla fine farsi fotografare. Il piano di Peline funziona e la gente, che non aveva mai visto un'indiana coi suoi vestiti, accorre e alcuni accettano di farsi fare delle foto a pagamento.

    d1


    COMMENTI E CURIOSITA'

    L'anime di Peline occupa metà dei suoi episodi con storie inventate di sana pianta per descrivere il viaggio della ragazzina e di sua madre prima dell'arrivo a Parigi, che è il momento in cui inizia il romanzo vero e proprio. Inoltre, il cane Barone (Baron nell'originale) non c'è nel romanzo: è stata un'aggiunta degli animatori, in particolare di Shuichi Seki, abile disegnatore di cani (è sua opera anche la serie D'Artacan). L'asino Palikare invece c'è nel romanzo, ma il suo nome originale è Palìkaro, che in greco antico significa "gagliardo", "valoroso". Infatti, la famiglia di Peline aveva comperato l'asino in Grecia. L'anime spiega con molti particolari le difficoltà di Peline e della madre di arrivare a Parigi, e l'idea di usare i vestiti indiani della madre per attirare i clienti è stata geniale: gli sceneggiatori hanno cercato di badare ad ogni dettaglio, ad ogni difficoltà, anche minima, per spiegare al meglio le fatiche del viaggio e gli espedienti per superarle. Per avere un'idea della difficoltà del viaggio, basta guardare sulla cartina qui sotto il percorso che faranno Peline e la madre: ben 2.134 Km. E il viaggio di Peline che farà da sola da Parigi a Maraucourt sarà fatto quasi tutto A PIEDI. :huh:

    1-viaggo-di-Peline
    Mappa del viaggio di Peline

     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,423

    Status
    Anonymous
    2 - UNA BUONA IDEA

    a7


    Peline e la madre raggiungono diversi paesi in cui riescono a fare fotografie, perchè gli abitanti sono incuriositi dai vestiti indiani della madre, che nessuno aveva mai visto prima. In un paese, in particolare, un uomo chiede loro di fotografare tutta la sua famiglia e si dirigono a casa sua. Ci sono diversi problemi, perchè nessuno di loro sta fermo e il padre di famiglia, che li ha chiamati, vorrebbe inserire persino il suo cavallo. Ma alla fine la madre di Peline riesce a fare la foto. Dopo aver alloggiato in una locanda, riprendono il viaggio, ma inizia a piovere e la ruota del carro finisce in un buco. Nonostante tutti i loro sforzi, non riescono a smuovere il carro. Quando si rassegnano a dover passare la notte nel carro, arriva un uomo, piuttosto grosso, su un altro carro, e li aiuta: si chiama Dranz.

    a9


    Alla fine, il carro di Peline viene liberato e Dranz li ospita a casa sua. Peline e la madre si riposano nel loro carro e mangiano quel poco che hanno: ma Dranz bussa da loro e chiede se vogliono prendere una minestra, fatta da sua figlia. Loro accettano, e Peline scende dal carro con un pentolino per prendere la minestra: quando apre la porta, è sorpresa nel vedere tutti a tavola, perchè non ha mai avuto l'esperienza di vivere in una casa: è sempre stata in viaggio, anche quando il padre era vivo. Questa cosa la colpisce molto. Vorrebbe raggiungere il nonno al più presto, persino saltando le fermate nei paesi per fare le foto: ma è una cosa impossibile. Il giorno dopo, Peline va a salutare Dranz e la sua famiglia, ma lui è già andato via e la figlia di lui le offre il latte appena munto, come le aveva chiesto il padre. Peline le dice che vorrebbe avere anche lei una casa e una famiglia, mentre la figlia, invece, le dice che vorrebbe viaggiare. Ma sua madre è morta e lei, che è la la figlia maggiore, deve farne le veci e badare alla casa e ai fratellini. Peline riparte sul carro insieme a sua madre, ancora più ansiosa di raggiungere Maraucourt.

    b1


    COMMENTO

    Un'altra storia "riempitiva", inventata di sana pianta dagli autori, prima di arrivare all'inizio del romanzo vero e proprio, che sarà ambientato a Parigi. Tutto il viaggio attraverso la Bosnia e l'Italia, che occuperà molti episodi, è stato sceneggiato dagli autori, perchè la storia di Peline nel romanzo non permetteva la realizzazione di una serie abbastanza lunga da riempire i circa 50 episodi richiesti. In ogni caso, in questa storia, oltre a sottolineare le difficoltà delle due donne, fa capire quanto a Peline manchi una famiglia vera e propria e quanto sia ansiosa di ritrovarla. E' il desiderio di ogni uomo: quello di avere una casa.

    Z5a

     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,423

    Status
    Anonymous
    3 - UN LIETO EVENTO

    Peline e la madre percorrono le strade della Bosnia-Erzegovina: strade povere, solitarie e piene di pietre abbandonate da ogni parte. La madre sta poco bene, ha un pò di febbre e dorme nel carro, mentre Peline lo guida. Poi si fermano e Peline accende il fuoco. La madre esce dal carro e dice alla figlia di andare a dormire, che a badare al fuoco ci pensa lei. Peline vorrebbe restare, ma ala fine va a dormire nel carro. Il giorno dopo, il viaggio riprende e la madre, dopo un pò di riposo, sta meglio, anche se non del tutto. Alla fine, vedono una casa e chiedono ospitalità: laggiù una donna, Milena, è in attesa di avere un figlio e il marito, Elia, è preoccupato. Aspetta l'arrivo di sua madre, che dovrebbe fare da levatrice. Elia permette a Peline e alla madre di accamparsi vicino alla casa e a prendere l'acqua del pozzo.

    a8


    Ma, alla sera, siccome le doglie di Milena sono più fitte, Elia chiede a Peline (la madre sta dormendo) di occuparsi della moglie, mentre lui prende il carro e va a casa di sua madre perchè possa fare da levatrice. Peline sta accanto a Milena, ma si rende conto che le doglie sono sempre peggiori e va a svegliare sua madre.

    b2


    Lei accorre e aiuta la puerpera a partorire, mentre Elia arriva con sua madre. Ma ormai il bimbo è già nato: anzi, si tratta di una bambina. Peline è commossa e così pure sua madre, che ora sta meglio. Il giorno dopo ripartono, salutando la famiglia dopo aver fatto loro la foto. Mentre raggiungono un paese, il villaggio di Pronaska, si accorgono che Elia e Milena hanno lasciato nel loro carro del formaggio e una marmellata di lamponi come ringraziamento.

    c2


    COMMENTO

    Un'altra storia inventata dagli autori dell'anime e non presente nel romanzo originale: tuttavia, è ben realizzata e sa molto di vissuto. Se nell'episodio precedente, con Dranz e la figlia, Peline ha visto il valore della famiglia e delle proprie radici, qui è a contatto col mistero della nascita di una nuova persona, con tutte le tribolazioni che porta sempre una cosa impegnativa come il parto. Ma tutti i dolori e le difficoltà vengono poi dimenticati quando si ha il bambino in braccio. Peline vede anche la generosità delle persone semplici, che danno quello che hanno come ringraziamento per l'aiuto. Qui si vede che la madre è in difficoltà: si vedono le avvisaglie del suo stato di salute, piuttosto malfermo, che poi peggiorerà. E si vede anche l'assurdità di attraversare mezza Europa in quelle condizioni...
     
    Top
    .
  10.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,423

    Status
    Anonymous
    4 - IL CONTE RIBELLE

    Peline e la madre hanno superato la Bosnia e ora stanno attraversando la Croazia, che a quei tempi voleva essere indipendente dall'Austria. Mentre Peline si è fermata a una casa per prendere del latte, la donna della fattoria le dice che alla sera ci sono i lupi e non è prudente fermarsi nel bosco. Inoltre, il villaggio più vicino, Garoc, è a molti chilometri di distanza e sarà difficile arrivarci in giornata. Peline avvisa la madre e entrambe partono in fretta, cercando di bruciare le tappe e mangiando sul carro a turno, mentre l'altra guida. Ma inizia a piovere e il villaggio non si vede. Mentre arriva un carro, Peline sta per chiedere al guidatore quanto è distante Garoc: ma lui va a tutta birra senza rispondere, rischiando di travolgerla. Peline e la madre proseguono, ma dopo vengono fermate da un plotone di soldati austriaci che stavano inseguendo l'uomo. Esaminano il carro e il capitano chiede alla madre di Peline chi sono e se avevano visto un carro con lo stemma dei Gorgomov. Lei risponde che sono solo dei fotografi ambulanti: non conosce lo stemma, essendo straniera. Però c'era un carro che andava di corsa poco fa e che per poco non le aveva travolte. Il capitano pensa che sia l'uomo che cercava e ordina ai suoi di proseguire.

    a8


    Le due donne sono ancora spaventate, ma proseguono il cammino. Però scende la notte e sono costrette a fermarsi, accendendo un fuoco. Mentre Peline raccoglie i rami, il cane Barone inizia a ringhiare e si accorgono che l'uomo di prima si era nascosto lì, ferito. Le due donne gli danno da mangiare e l'uomo spiega: lui è la persona che i soldati stavano cercando. E' un conte croato che appartiene agli irredentisti che vogliono la Croazia libera contro l'Austria: un patriota, insomma.

    b5


    Sta per andarsene, ma la ferita alla gamba non gli permette di camminare bene. La madre di Peline gli offre di nascondersi nel carro, mentre raggiungono il villaggio di Garoc, che il conte dice essere a solo un chilometro di distanza. Visto che prima avevano perlustrato il carro, i soldati non lo perquisiranno una seconda volta. Al posto di blocco, Peline si ferma e i due soldati, sospettosi, stanno per perquisire ancora il carro: ma Peline li inganna dicendo di aver visto un uomo che corrisponde alla loro descrizione e i due si fermano, dubbiosi: sicuramente sarà quel conte ribelle, ma non lo si può trovare ora nel buio. Lasciano andare il carro e, poco dopo, il conte scende, li ringrazia e se ne va. Le due donne passano la notte sul loro carro a Garoc e, il giorno dopo, decidono di andare via subito senza fare foto, per sicurezza. Ma, poco dopo, due soldati le fermano e le fanno tornare indietro. Le due donne sono spaventate: ma si tratta solo del capitano austriaco che vuole farsi fotografare, avendo saputo che quelle fotografe ambulanti erano passate di lì. Le due tirano un sospiro di sollievo e iniziano a fotografare.

    COMMENTO

    Anche questa storia non c'è nel romanzo originale. Stavolta gli autori giapponesi introducono l'argomento politico, in questo caso quello dell'indipendenza di una nazione da un'altra. Tutti propositi nobilissimi, ma che rischiavano di provocare la morte di Peline e della madre, due donne che non c'entrano nulla in questa faccenda. Quando si usa la via della violenza, anche per uno scopo come l'indipendenza, spesso ci vanno di mezzo degli innocenti. Qui Peline e la madre per la prima volta hanno rischiato la morte. Inoltre, qui si nota bene l'assurdità della situazione: due donne sole non possono essere capaci di attraversare degli interi stati come se niente fosse. Anche gli zingari, che lo fanno, almeno lo fanno in gruppo: ma andarci solo in due è da incoscienti. :|
     
    Top
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,423

    Status
    Anonymous
    5 - UN RAGAZZO SOLO

    Peline e la madre raccolgono l'acqua da un fiume e la mettono in un barile legato al carro. Riprendono il viaggio e raggiungono un piccolo villaggio, piuttosto deserto: il prete del luogo spiega loro che c'è stata un'epidemia.

    a6


    Peline riparte alla svelta sul carro, spaventata dalla notizia, e non si accorge che il barile ha preso un colpo e si è incrinato, iniziando a perdere acqua, e questo nonostante il fatto che Barone, che lo aveva notato, avesse abbaiato in continuazione per farglielo notare. Viaggiando, Peline dice alla madre che da grande vorrebbe essere un medico per curare le persone. Quando si fermano nel bosco, alla sera, si accorgono che manca l'acqua. Tornano indietro verso una casa che avevano avvistato prima: si potrebbe chiedere loro se hanno dell'acqua. Incontrano un ragazzino con una capretta: li porta a casa sua, che è proprio quella che Peline e la madre stavano cercando. Il ragazzino si chiama Vald e vive da solo con suo nonno, un cacciatore di orsi (e le donne sono sollevate nel sapere che non hanno dormito nel bosco, dove avrebbero potuto incontrare quegli animali). Il nonno permette a Peline e alla madre di prendere l'acqua dal pozzo e di riposare dentro il carro accanto alla loro casa. Inoltre, ripara loro il barile. Al vecchio sarebbe piaciuto se Peline fosse rimasta qualche giorno a fare compagnia a Vald, che vive da solo perchè una malattia gli aveva fatto perdere i genitori.

    b3


    Il nonno di Vald è molto buono e Peline vorrebbe che anche suo nonno fosse così. Il mattino dopo, Vald e suo nonno accompagnano Peline per un tratto, poi devono separarsi. Peline e sua madre riprendono il viaggio, avvicinandosi al confine con l'Italia.

    COMMENTO

    Siamo sempre nella sezione del racconto inventata di sana pianta dagli sceneggiatori giapponesi. Probabilmente, i personaggi che Peline incontra qui sono un omaggio a Heidi: il nonno, la capretta, il bambino al posto della bambina.
     
    Top
    .
  12.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,423

    Status
    Anonymous
    6 - DUE MADRI

    Peline e sua madre raggiungono Trieste, anche se con fatica: infatti Peline, ansiosa di raggiungere il nonno il prima possibile, suggerisce una scorciatoia. Ma, così facendo, oltre ad evitare i paesi dove avrebbero potuto fare un pò di soldi facendo fotografie, devono anche spingere il carro insieme all'asino Palikare, perchè le strade sono troppo ripide. Alla fine, vedono il mare di Trieste e trovano un albergo dove possono riposare. Ma inizia a piovere e non è possibile fare delle foto. Allora Peline, insieme a Barone, va in un negozio a comperare del materiale per le foto: Barone ruba un osso a un cane e Peline non ne è contenta. Quando cessa di piovere, Peline chiude l'ombrello e lo fa davanti alla casa della signora Bontempelli, una donna aristocratica che aveva perso sua figlia Gina sei anni fa. Vedendo Peline, pensa che lei sia sua figlia Gina scomparsa e manda il suo maggiordomo, Mario, a pedinarla. Quando Peline torna dalla madre, le propone di andare fuori a fare due passi: ma arriva un poliziotto che le deve portare in questura per interrogarle per conto della signora Bontempelli.

    b3


    Ma alla fine il commissario di polizia e la stessa signora Bontempelli capiscono che Peline non ha nulla a che vedere con Gina. La Bontempelli, però, abbraccia Peline facendo finta che lei sia sua figlia. Peline rimane molto colpita dalla cosa: vorrebbe fare qualcosa per aiutarla, ma non sa cosa fare.

    b7

    -
    Il giorno dopo, Peline ha un'idea: mentre lei e sua madre salgono sul carro e riprendono il viaggio, si fermano davanti al palazzo della Bontempelli e Peline bussa alla porta. Arriva il maggiordomo e Peline gli dà la sua foto, quella che usano a scopo dimostrativo per far vedere ai clienti l'efficacia delle loro fotografie, per consolare almeno un pò la donna per la perdita della figlia. La madre di Peline non è sicura che lei abbia fatto la cosa giusta, ma comunque capisce che si era sentita di farlo. E riprendono il viaggio.

    b9



    COMMENTO

    Anche questa è una storia inventata dagli sceneggiatori giapponesi, per sviluppare ulteriormente la prima parte dell'anime, incentrata solo sul viaggio fino a Maraucourt. Questo viaggio è diviso in diversi archi narrativi: con questo episodio si conclude l'arco narrativo ambientato in Bosnia e inizia quello ambientato in Italia. Trieste, infatti, è una città di confine con la Bosnia: a quei tempi era una città austriaca, in cui però si parlava anche italiano. In questo episodio, tra l'altro, si capisce che Peline ha dodici anni: attraverso i dialoghi dei personaggi si capisce che, quando Gina, la figlia della Bontempelli, era scomparsa sei anni fa, Peline a quei tempi aveva sei anni: quindi ora ne ha dodici. Inoltre, qui si nota anche l'eccessiva fretta di Peline di arrivare a Maraucourt saltando le tappe: costringe la madre a fare una scorciatoia, evitando paesi dove avrebbero potuto fare soldi (e ne avrebbero avuto bisogno in futuro). Inoltre la madre, già malata (anche se per ora non si nota), qui viene ulteriormente provata dalla fatica di spingere il carro. Senza saperlo, Peline sta sfiancando la madre. L'incontro con il caso umano e triste della Bontempelli fa capire che in certe situazioni non c'è soluzione: non si saprà mai che fine abbia fatto la figlia Gina. E la Bontempelli rimarrà con la foto di Peline, simile alla figlia: una conclusione piuttosto triste e patetica, con una ragazza, Gina, scomparsa chissà dove per sempre. E' uno sviluppo insolito per una serie animata, anche se è un meisaku.
     
    Top
    .
  13.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,423

    Status
    Anonymous
    7 - IL RAGAZZO DEL CIRCO

    Un ragazzo cammina da solo giocherellando col suo cappello: si chiama Marcel, è francese ed è figlio di genitori circensi del circo Etoile. Era stato affidato ad una zia a Trieste perchè studiasse, ma lui non voleva ed era scappato dalla zia per raggiungere i genitori. In queste circostanze, Marcel osserva incuriosito il carro di Peline che si è fermato e vede la madre di lei che sta facendo una foto dimostrativa alla figlia. Infatti, quella precedente era stata regalata alla madre che aveva perso una figlia nello scorso episodio. Marcel si mette a ridere quando Peline si mette in posa da donna fatale e la ragazza si offende.

    C2


    Marcel entra nel carro senza essere invitato e Peline pensa che sia un ladro. Entra nel carro per prenderlo (e la foto viene rovinata), ma Marcel è sul tetto: scappa via e le donne rimangono perplesse. Raggiungono un centro abitato e ricominciano a fare fotografie. Peline va a prendere il pane, ma si scontra con Marcel che era appena scappato dalla panetteria, rubando dei filoni. Il suo tentativo di rapina fallisce perchè, scontrandosi con Peline, fa cadere il pane e scappa via. Anche Barone prende un filone di pane e scappa via. Peline paga per il pane di Barone e prende dei filoni per sé: però il cane viene punito per aver rubato del pane e alla sera non avrà la cena. Il giorno dopo incontrano ancora Marcel sulla via e il ragazzo chiede se può stare con loro fino a che non incontra i suoi genitori.

    c1


    Peline è contraria, perchè non si fida di lui; ma la madre è più favorevole. Infatti, non se la sente di lasciare un ragazzo da solo in mezzo alla strada. Quando Peline viene a sapere che il ragazzo è francese ed è nato a Parigi, e anzi il suo circo probabilmente andrà a Parigi, Peline appare interessata. Inoltre, avere un aiuto in più è sempre utile. Quindi, da adesso faranno insieme il viaggio. Marcel si mostra capace di gestire Palikare e prova ad insegnare al cane Barone qualche numero da circo, per ora senza grandi risultati.

    c4



    COMMENTO

    Nel romanzo originale di Peline, "In famiglia", Marcel è solo una comparsa: infatti, c'è solo all'inizio del romanzo, e ha un altro nome (Trippetta). E' un ragazzo del circo, come il Marcel dell'anime, e incontra Peline quando lei e la madre sono già arrivate a Parigi (cosa che accadrà solo negli episodi 15-17 dell'anime). Marcel/Trippetta - sempre nel romanzo - consiglia loro di andare dal vecchio Simon (nel romanzo, "Grano di sale") e poi non compare più. Dopodichè, il racconto va avanti con le due donne e Marcel/Trippetta viene dimenticato. Invece, gli autori dell'anime hanno pensato bene di far sì che Marcel abbia più spazio fino a diventare amico di Peline: lui accompagnerà Peline e la madre nel primo tratto del viaggio, fino a Parigi, in modo che si possa fare un pò di storia in più e narrare meglio le fatiche e e le difficoltà del viaggio, cose che nel romanzo non sono neanche accennate (vediamo la madre moribonda, ma non sappiamo cosa ha passato). Marcel comparirà ancora nell'anime nell'ultimo episodio. Allegro e vivace, un pò mascalzone, un pò gitano, un pò giramondo, Marcel è il contraltare adatto per Peline, che invece ha un atteggiamento più serio e "casalingo" (nonostante sia in viaggio, lei è con la madre e viaggia col carro che è come una casa). L'idea di inserire Marcel nell'anime è stata ottima e ha permesso di approfondire meglio i personaggi.

    Marcel-1

     
    Top
    .
  14.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,423

    Status
    Anonymous
    8 - L'ASINO SCOMPARSO

    Sono ormai dieci giorni che Marcel è in viaggio con Peline, per raggiungere il circo di suo padre. Il ragazzo prova ad insegnare al cane Barone a saltare sulla corda: ma non riesce a ottenere niente, nemmeno con l'aiuto di Peline. E Marcel perde la pazienza.
    "Accidenti, è un cane troppo stupido! Eppure devo insegnargli qualcosa!"
    Peline cerca di calmarlo:
    "Barone è sempre stato un pò indolente, è difficile che impari delle cose acrobatiche. Come mai vuoi insegnargli a tutti i costi a fare il cane da circo?"
    "Intanto è una questione di principio: io sono sempre stato in un circo, e se non sono capace di insegnare delle cose circensi a un cane è meglio se cambio mestiere! E poi devo per forza ripagarvi in qualche modo per l'ospitalità."
    "Allora non fai soltanto il ladro di pani."
    "Quello l'avevo fatto per necessità!" protesta Marcel.

    a3


    La madre di Peline li chiama: "Dobbiamo andare."
    Mettono in moto il carro e Marcel li segue. Peline è sorpresa.
    "Ma vieni su, Marcel, che senso ha star lì a piedi?"
    "Mi piace camminare, e il vostro asino va così piano che è facile seguire il passo. Senza contare che senza il mio peso lui andrà più spedito."
    "Palikare è un animale robusto, non ha problemi a portare anche te!"
    "Meglio così, ma intanto cammino."
    Peline sospira:
    "Fà come vuoi."
    Mentre Marcel segue il carro, si accorge che una delle ruote posteriori si muove in modo un pò strano: avvicinandosi, vede che l'asse è incrinato.
    "Ehi, fermatevi!"
    La madre di Peline tira le briglie.
    "Che succede, Marcel?"
    Alla fine i tre osservano l'asse incrinata, con aria preoccupata.

    a6


    La madre non ha scelta e dice:
    "Bisogna portare il carro da un fabbro al più presto."
    Avanzano piano, e con solo la madre di Peline sul carro; la ragazza, Marcel e Barone lo seguono a piedi per non appesantire il carico. Alla fine raggiungono un paese e trovano un fabbro, che, dopo aver esaminato l'asse, conclude:
    "Bisognerà cambiare la ruota. Domani il carro sarà a posto, signora."
    Intanto, Peline e Marcel vengono a sapere che in quel paese c'è un matrimonio: un membro della famiglia Leone, conosciuta da quelle parti, si sposa e sta organizzando una festa davanti al cortile.
    "Forse accetteranno di posare per qualche fotografia..." suggerisce Peline. Ma la madre obietta:
    "Ma come facciamo ad andare lì senza carro? Le attrezzature per le foto sono dentro."
    "Potremmo caricarle su Palikare."
    "Giusto!" risponde Marcel "E io vi posso portare qualcosa in più."
    "E va bene, proviamo. Speriamo che non dicano di no."
    Peline la incoraggia:
    "E perchè non dovrebbero? Tutti gli sposi ci tengono ad avere una foto ricordo del matrimonio! E qui le foto le facciamo solo noi."
    Infatti, la famiglia Leone accetta volentieri di farsi fotografare, pagando tutte le foto, sia quelle singole che quelle di gruppo. Inoltre, anche Peline e gli altri sono invitati a mangiare alla festa, quindi è un momento di allegria per tutti.

    P1
    Foto di matrimonio e di famiglia. ^_^


    Ma Palikare riesce a sciogliere il nodo che lo legava e beve tutto il vino da una botte. Ubriaco, si mette a correre nel bosco e Peline ne perde le tracce.
    "Palikare! Dov'è andato?"
    "Era qui poco fa."
    Marcel e Peline lo cercano: ma ormai si è fatto buio, quindi bisogna interrompere le ricerche. La faccenda è grave, perchè, senza Palikare, non possono andare da nessuna parte e non hanno abbastanza soldi per comperare un altro asino. La madre di Peline raccoglie il materiale fotografico, e dice:
    "Intanto aiutatemi a riportare tutto il materiale per le foto sul carro. Stasera farò sviluppare le fotografie per la famiglia Leone, così domani saranno pronte. Domattina cercheremo ancora Palikare."
    Il giorno dopo, provano a cercare Palikare nel bosco. Alla fine è Barone che lo trova, addormentato dopo la sbornia, e lo riportano al carro, che adesso ha la ruota e l'asse nuovi. Il viaggio può riprendere.

    P2



    COMMENTO

    Anche questa è una storia che non c'è nel romanzo originale: tuttavia, è costruita molto bene (l'asino che si ubriaca, l'asse rotto, il cane da allenare). La documentazione storica è notevole: infatti, la descrizione della famiglia e dei matrimoni dell'Italia del Nord dell'800 qui è esatta e precisa. Infatti, i matrimoni erano organizzati proprio in quel modo, con una festa nel cortile e anche con delle foto di gruppo, se era possibile farne: ma dovevano essere benestanti per avere quel servizio. Una cosa che c'era ancora fino a circa cinquanta-sessant'anni fa: quindi, non è che sia tanto vecchia. Diciamo che è finita coi nostri nonni, più o meno.

    ---------------------------------------
    1 Allora non esisteva ancora la Jugoslavia, una finta nazione costruita a tavolino dopo la Prima Guerra Mondiale, nel 1929. E' cessata di esistere nel 2003, anno in cui la Bosnia ritornò indipendente.

    Edited by joe 7 - 28/4/2021, 16:18
     
    Top
    .
  15.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,423

    Status
    Anonymous
    9 - PELINE A VERONA

    Arrivati a Verona, Peline e Marcel vanno in un negozio di fotografie per prendere del materiale per il loro lavoro; poi partono verso Milano, dove dovrebbe esserci il circo di Marcel. Inoltre, è una tappa obbligata per raggiungere le Alpi e andare in Francia. Mentre sono sul carro che avanza, Peline dice al ragazzo:
    "A dire il vero, Marcel, io e mia madre siamo più tranquille adesso che c'è un ragazzo con noi."
    "Faccio quello che posso. Se fossi più grande, però, me la caverei meglio."
    "Va bene così, non stiamo mica andando tra i lupi!"
    Ad un certo punto, accanto al loro carro, se ne accosta un altro: si tratta di due fotografi ambulanti. Il capo, con baffi lunghi e cappello a tuba, è Pietro di Salvi e viaggia insieme al suo baffuto e panciuto assistente con la coppola: Rocco. Quest'ultimo chiede a Peline a gli altri con aria sgarbata:
    "Siete fotografi ambulanti?"

    a4


    "Certo, signore" replica Peline, mentre la madre osserva i due, perplessa.
    "Sentite, lo siamo anche noi. Io rappresento il famoso fotografo Pietro di Salvi e non amiamo la concorrenza. E' meglio per voi se ve ne andate da un'altra parte!"
    "Ma..." ribatte Peline seccata, però la madre la interrompe.
    "Non c'è problema, signori, noi non stavamo andando in quel paese."
    "Meglio così."
    E i due si allontanano col carro.
    Peline e Marcel protestano:
    "Ma, mamma, quelli sono dei prepotenti! Come si permettono?"
    "Peline ha ragione, signora, noi stavamo andando proprio lì!"
    "Lo so, ragazzi, ma è meglio evitare litigi e discussioni, se possibile. Troveremo un altro paese, senza avere conflitti con qualcuno."
    I due sono contrariati, ma accettano la decisione e il carro di Peline attraversa il paese senza fermarsi. Tuttavia, in quel paese Pietro e Rocco non riescono a fare neanche una foto. Intanto, il carro di Peline continua il suo corso con calma, trascinato sempre dall'asino Palikare, di cui Peline tiene in mano le briglie. Ad un certo punto, Marcel esclama:
    "Palikare va sempre piano."
    "Sì, non ha fretta. E' un asino molto robusto"
    "Però, Peline, potrebbe andare un pò più in fretta, se tu gli dessi qualche frustata. Ma vedo che non lo fai mai."
    "Io frustare Palikare? Non avrei mai il coraggio di farlo. Gli sono molto affezionata."
    "Capisco."
    La madre osserva:
    "Stiamo salendo un pò, la strada è pendente: Palikare potrebbe fare fatica. E' meglio se voi due scendete, per alleggerire il carro, e lo seguite a piedi. Io tengo le briglie."
    "Va bene, mamma."
    I due scendono e Peline vede la cuccia di Barone collocata sotto il piano del carro, e il cane che dorme all'interno. Peline protesta:
    "Scendi di lì, Barone, che Palikare deve camminare leggero!"
    Ma il cane fa finta di non sentirla e continua a dormire. Marcel è seccato:
    "Va bene l'asino, ma almeno al cane bisognerebbe insegnargli qualcosa!"
    "Calmati, Marcel."
    "E' solo un pelandr..."
    Marcel si interrompe perchè vede che Barone sta camminando seguendo il carro. Peline ridacchia e Marcel si sente preso in giro.

    a7


    Arrivano in un altro paese e pernottano in una locanda. Laggiù, però, arrivano anche i fotografi concorrenti, visto che devono andare tutti a Milano. Incontratisi di nuovo, Rocco consiglia loro di non fare fotografie nemmeno a Milano: ma la madre di Peline, stavolta, non è più disposta a tollerare la loro prepotenza.
    "State esagerando, signori. Domani faremo le fotografie, è un nostro diritto. Ogni persona andrà poi da chi vuole."
    "Peggio per voi. Nessuno vi vorrà!"

    qp97Y7J


    I due se ne vanno a mangiare a un altro tavolo, poi vanno tutti a dormire. Il giorno dopo, arrivano tutti a Milano. Peline è molto abile nel richiamare i clienti:
    "Venite a farvi fare una foto, signori. Questa è una foto che hanno fatto a me: come vedete, è perfetta. E' un'occasione unica per avere una bella foto di voi e dei vostri cari, che rimarrà con voi per sempre: non fatevela scappare!"
    Inoltre, Marcel riesce a far fare qualche acrobazia a Barone, che così incuriosisce la folla. E la madre di Peline, vestita nel suo stile orientale col sari (infatti è di origine indiana) sorprende la gente, che accorre interessata. Il gruppo di fotografi rivali, invece, non riesce a fare nemmeno una foto. Scornati, Pietro e Rocco se ne vanno: ma promettono vendetta.

    2iMHHij



    COMMENTI

    La scritta del carro dei fotografi ambulanti rivali cambia continuamente da PFOTOGRAFIA a POTOGRAFIA a FOTOGRAFIA. Problemi di traslitterazione dal giapponese all'italiano...

    bMVqc4Y
    Bozza preparatoria di Shuichi Seki sui due rivali di Peline.



    COLLOCAZIONE TEMPORALE

    Mentre Peline e Marcel camminano, vedono un poster del circo di Marcel, l'Etoile (il termine francese per "stella"): gli spettacoli erano in programma dal 10 al 15 Maggio 1878. Peline dice che, se fossero arrivati a Verona 9 giorni fa, li avrebbero incontrati. Da qui si capisce che siamo attorno al 24-25 Maggio 1878. Siamo in pieno Risorgimento: sono i tempi di Don Bosco e sono passati 8 anni dalla breccia di Porta Pia. L'avvenimento di Lourdes è accaduto vent'anni prima. Il re Vittorio Emanuele II è già morto a Gennaio e ora il re d'Italia è Umberto I. In Francia da otto anni c'è la Terza Repubblica, caratterizzata da governi instabili, molti scandali (come il famoso affare Dreyfus), un forte nazionalismo e una corrente anticlericale molto accesa anche a livello culturale. Durerà fino alla seconda Guerra Mondiale, nel 1940, l'anno in cui la Francia subì l'invasione nazista. Il libro di Malot, "In famiglia", che è la storia di Peline, è stato scritto nel 1893, quindi quasi in contemporanea con gli avvenimenti descritti, con una differenza temporale di circa vent'anni.

    P1

     
    Top
    .
43 replies since 18/9/2019, 14:21   1420 views
  Share  
.