ASTERIX DOSSIER

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,438

    Status
    Anonymous
    1980: ASTERIX E IL GRANDE FOSSATO

    1980-Asterix-e-il-grande-fossato


    TRAMA

    Un villaggio gallico senza nome è diviso in due parti per mezzo di un fossato: la parte di sinistra è comandata da Giradix, che ha come figlio Comix; la parte di destra è comandata da Segregazionix, che ha come figlia Fanzine e come consigliere l'infido Acidonitrix. La rivalità tra le due parti è molto accesa e Acidonitrix suggerisce al suo capo Segregazionix di allearsi coi Romani dell'accampamento (anche questo senza nome), comandato dal centurione Cumulonembus. Fanzine, la figlia di Segregazionix, avvisa Comix, il figlio dell'altro capo, dei piani del padre perchè i due sono segretamente innamorati. Giradix, avvisato dal figlio Comix, lo manda a chiedere aiuto ad un suo collega, Abraracourcix, il capo del villaggio dei Galli che conosciamo. Asterix, Obelix e Panoramix accompagnano Comix al suo villaggio. I Romani, avvisati da Acidonitrix, alla fine litigano con Segregazionix e catturano lui e tutti gli uomini della sua metà del villaggio per farne degli schiavi. Asterix e gli altri riescono a liberare Segregazionix e gli uomini della metà del villaggio ingannando i romani e prendendo con un trucco la bevanda magica. Segregazionix dà la colpa ad Acidonitrix per quello che è successo e lui, per vendicarsi, usa le bevande del druido per mandare i Romani contro il villaggio e, nel frattempo, rapire Fanzine. Ma le bevande del druido, somministrate da chi è inesperto come Acidonitrix, portano allo scompiglio i romani, che si arrendono e scappano. Comix insegue Acidonitrix, e, con l'aiuto di Asterix e Obelix che lo accompagnano, libera Fanzine: Acidonitrix viene spedito nell'accampamento romano, dove è costretto a fare i servizi di schiavitù. Tra l'altro, nello scontro tra Acidonitrix e Comix, vengono coinvolti anche i famosi pirati che compaiono sempre nelle storie di Asterix. I due capi gareggiano per avere il possesso del villaggio, ma la sfida finisce in pareggio. Comix e Fanzine allora diventano i nuovi capi e si sposano, unificando così il villaggio. Asterix e gli altri tornano al loro villaggio, dove la storia si conclude col solito banchetto.

    UNA STORIA CHE VA A PING PONG

    In seguito alla morte di Goscinny, Uderzo pensò che "Asterix e i Belgi" avrebbe dovuto essere l’ultimo albo. Invece, spinto dai parenti di Goscinny e dalle lettere dei lettori, cambiò idea e decise di continuare, realizzando, dopo solo un anno, una nuova storia, cimentandosi anche nella sceneggiatura: mostrando però fin da subito i suoi limiti. Se le storie di Goscinny solitamente avevano pochi comprimari che condividevano la scena coi protagonisti, qui leggiamo una trama più corale, in cui abbondano anche i ruoli femminili. Però, se le storie di Goscinny partivano da un punto per poi svilupparsi fino al punto finale, quelle di Uderzo si basano sui colpi di scena e sugli eventi che portano la storia a dipanarsi all'improvviso in modo inaspettato, come un feuilleton, o romanzo d'appendice, a volte poco convincente. Uderzo avrebbe potuto chiedere a qualcun altro di fare da sceneggiatore, come fece Morris il disegnatore di Lucky Luke, ma temeva che il personaggio finisse alterato. Inoltre, Uderzo in passato aveva già scritto delle sceneggiature all'inizio della sua carriera e aveva anche scritto da solo qualche racconto breve di Asterix (con l'approvazione di Goscinny, chiaro): per esempio le due pagine di "Primavera gallica", pubblicata a quei tempi su Pilote come storia sperimentale.

    Primavera-gallica
    Una vignetta del racconto breve "Primavera gallica" di Uderzo


    Ma sceneggiare davvero un fumetto complesso come Asterix era un altro paio di maniche. Asterix e il grande fossato è una storia nè carne nè pesce, che richiama le situazioni classiche di Asterix senza però dire qualcosa di nuovo. I colpi di scena sono troppo repentini, non c'è uno sviluppo progressivo e la storia sembra che vada a caso, senza un ordine preciso e finisca solo perchè deve finire, ma avrebbe potuto continuare in modo indefinito. La narrazione di Uderzo, visto che è stata realizzata da un disegnatore, dà molto spazio alle zuffe: nel villaggio gallico ne compaiono ben due in poche pagine. Oppure agli effetti speciali, tipo i legionari ridotti a dimensioni lillipuziane in confronto ai Galli, che sono diventati giganteschi; oppure che diventano dei veri e propri palloni gonfiati che rimbalzano, trasformando tutto in un'assurdità onirica. Inoltre, per la prima volta, ci sono dei cenni alla volgarità e alla sporcizia: per esempio, Cumulonembus parla della sua tenda come un "porcile", oppure la presenza delle pernacchie tra gli abitanti del villaggio diviso.

    6-effetti-speciali
    Lotta contro i palloncini.


    PERSONAGGI E SVILUPPI NON CONVINCENTI

    I personaggi appaiono stereotipati: per esempio, Obelix, che piange commosso per l'amore contrastato tra Fanzine e Comix e poi è felice subito dopo per ciò che gli dice Asterix, picchiando le mani per la contentezza, sembra un ritardato, più che una persona semplice.

    8-Obelix-il-deficiente
    Uderzo trasforma Obelix in un decerebrato. =_=


    Oppure nel momento in cui Panoramix e Asterix battono entrambi i piedi in tono di rimprovero verso Obelix che ha picchiato una guardia: non c'è differenza caratteriale tra loro due. Mancano anche dei nessi logici: per esempio, non si capisce perchè Acidonitrix, il malvagio consigliere, voglia distruggere il villaggio per vendicarsi. Vendicarsi di cosa? Tra lui e Segregazionix c'era stato in sostanza un malinteso e bastava chiarirsi. Bastava dire: "Avevo solo promesso gli schiavi ai Romani" e Segregazionix, il suo capo, gli avrebbe detto:
    "Non lo dovevi fare!" e basta, la storia finiva lì. Acidonitrix aveva, in sostanza, eseguito il piano in accordo con Segregazionix. E non si capisce neanche cosa voleva fare Segregazionix coi Romani: se era d'accordo con Acidonitrix perchè assalissero la metà avversaria del villaggio, perchè protesta se il centurione voleva rendere schiavi i suoi nemici? I Romani o uccidevano o schiavizzavano, non era una novità. E comunque si trattava di una situazione di conflitto, voluta da Segregazionix stesso. Quindi, cosa pretendeva? Sarebbe stato molto più logico un tradimento vero di Acidonitrix, per esempio, in cui convinceva i Romani a devastare TUTTO il villaggio, diventandone poi il capo. Allora Acidonitrix sarebbe stato giustamente additato come traditore. Invece, Acidonitrix ha in sostanza obbedito a Segregazionix. Semmai, i colpevoli sono tutti e due. E' una storia sviluppata male, in modo non convincente.

    4-Acidonitrix-verde-3
    Guardate che siete colpevoli tutti e due, visto che eravate d'accordo entrambi...


    Acidonitrix, l'infido consigliere di Segregazionix, è un personaggio a metà tra lo Iago di Otello e lo Shylock del Mercante di Venezia. Curiosamente, la sua pelle è stata colorata in diversi modi nelle varie edizioni estere: a volte di un normale rosa, altre volte di giallo e altre addirittura di verde, rendendolo un mezzo mostro.

    4-Acidonitrix-verde-2-ok
    Acidonitrix qui è giallo, ma a volte è stato colorato persino di verde. E nessuno dei personaggi si meraviglia di questo. :huh: Sono i problemi di chi vuole fare la colorazione per conto proprio senza rispettare l'originale.


    Sembra comunque che nell'originale francese Acidonitrix fosse semplicemente di colore rosa. =_=


    Bozza e realizzazione (definitiva) di Acidonitrix.


    Inoltre - ma questo è un difetto che riguarda il soggetto, non la trama - riguardo al problema degli schiavi nell'accampamento romano, non ha molto senso che dei legionari romani, stanziati addirittura in un accampamento in terra ostile, potessero avere, o addirittura pretendere, la comodità di avere degli schiavi: cosa che potevano avere solo i civili in città. Inoltre, uno schiavo sarebbe stato d'impiccio in battaglia, o avrebbe addirittura provato a ribellarsi. Quindi, sia dal punto di vista storico, che da quello logico, non è molto convincente il fatto che i legionari di Cumulonembus volessero degli schiavi. Senza contare che, in Asterix, finora tutti gli accampamenti romani non avevano mai avuto schiavi.

    IL MURO DI BERLINO, OVVIAMENTE. O NO?

    1-Comix-ok
    Ai posteri l'ardua sentenza. Il personaggio raffigurato è Comix.


    Uderzo cercò di realizzare una storia nello stile di Goscinny, in cui prende un elemento della società contemporanea e lo trasferisce nel fumetto. In Asterix e il grande fossato (all'inizio avrebbe dovuto chiamarsi "Asterix e i fratelli nemici") c'è un fossato, appunto, che divide in due un villaggio della Gallia, coi popoli delle due metà in guerra tra di loro. E' un riferimento chiaro al Muro di Berlino, che sarebbe crollato solo nove anni dopo. Ma anche alla situazione in Francia, dove si era arrivato al muro contro muro per via delle elezioni per il nuovo presidente in carica: la parte comunista di Mitterrand combatteva ferocemente la parte avversaria del liberale e conservatore Giscard D'Estaing, con la vittoria finale di Mitterrand. Uderzo disse che non aveva mai pensato a questo paragone, ma, vista la forte avversità tra i due capi del villaggio Giradix e Segregazionix, è difficile non vedere delle somiglianze. Tuttavia, l'intenzione di Uderzo di fare riferimento al Muro di Berlino è chiara nella frase di Comix, il figlio di Segregazionix, che è contrario a questa situazione, dicendo: "Il fossato è un disonore per il villaggio!": infatti, il Muro di Berlino era anche chiamato "il muro della vergogna".

    MODIFICHE STRUTTURALI

    Il pubblico seguì con curiosità la storia, chiedendosi come sarebbe stato Asterix senza Goscinny. Forse a causa dell' "effetto curiosità", la storia ebbe successo e la tiratura iniziale (oltre due milioni di copie) fu esaurita rapidamente. Già nella copertina originale ci sono alcune modifiche nell'impostazione: i nomi dei due autori sono scritti a grandi caratteri sopra il titolo, e a questo si aggiunge il nuovo logo dell'editore, in basso, con la testa di Asterix in mezzo. L'immagine di Asterix, in particolare, in questa prima copertina del nuovo corso, è predominante, con la silhouette di Comix e Fanzine sullo sfondo, davanti alla luna piena stilizzata: una scena di sicuro effetto, ma poco movimentata, come invece lo erano le altre. Inoltre, nel retro di copertina, invece dei soli Asterix e Obelix, Uderzo ci aggiunse anche Idefix.

    A1
    La copertina originale francese; le versioni prima e dopo dell'immagine della quarta di copertina.



    CURIOSITA'

    In questa storia, per la prima volta, Panoramix assaggia la sua stessa pozione magica. Il capo della metà destra del villaggio, Segregazionix, è presentato in una posa regale, tipica di Luigi XIV, nel suo famoso ritratto di Rigaud, il cui motto era: "Lo Stato sono io!", che sono le stesse parole di Segregazionix.

    2-i-capi-ok


    Giradix, invece, è seduto sul trono in modo meno solenne. Tuttavia, i loro comportamenti e la loro testardaggine sono identici. Gli unici a non vivere questa opposizione sono Comix e Fanzine, i cui nomi fanno riferimento alle riviste di critica fumettistica. Sono i figli dei due capi villaggio rivali, che si amano segretamente, nonostante appartengano a due fazioni opposte. L’ispirazione a Romeo e Giulietta è evidente.
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,438

    Status
    Anonymous
    1981: L'ODISSEA DI ASTERIX

    1981-L-odissea-di-Asterix


    TRAMA

    Manca un elemento essenziale per la pozione magica: l'olio di roccia, o petrolio, e il mercante fenicio Grandimais si è dimenticato di portarlo, facendo venire un colpo al druido Panoramix. Asterix e Obelix accompagnano Grandimais in Palestina, dove potranno trovare l'olio di roccia: ma Giulio Cesare, su consiglio del capo dei servizi segreti, Caius Sopercertus, manda un druido-spia, Zerozeroseix, per scoprire il segreto della composizione della bevanda magica. Zerozeroseix, spacciandosi per druido disinteressato, accompagna Asterix e Obelix durante il viaggio, cercando di intralciare la loro ricerca. Dopo varie vicissitudini, trovano l'olio di roccia e mandano indietro da Cesare la spia Zerozeroseix e Sopercertus. Ma, quando arrivano al villaggio, il drudo dice loro che non c'è più bisogno dell'olio di roccia perchè ha trovato un altro componente ugualmente efficace, facendo venire un colpo ad Asterix. La storia si conclude col consueto banchetto.

    UNA STORIA DEDICATA A GOSCINNY

    Dopo il successo di Asterix e il grande fossato, il suo primo albo come autore unico, Uderzo, dopo solo un anno, prosegue la serie, stavolta con un’avventura dedicata al collega scomparso René Goscinny, celebrando le sue origini ebraiche, non solo per il viaggio dei protagonisti in Medio Oriente, ma anche attraverso il personaggio di Saul Dané, il commesso del mercante ebreo Sansone Chiomatus (il cui vero nome è Rosemblumenthalovich, un concentrato di nomi ebraici). Nell'originale francese, il nome è Saul Pehyé: oltre ad avere un nome ebraico (Saul è il nome di un re d'Israele), il cognome "Pehyé" richiama il "Ca eut payé" ("Avrebbe pagato") di Fernand Raynaud, uomo di teatro e fumettista francese: una frase e un personaggio molto popolari in Francia (non da noi). Gli ebrei della storia sono coinvolti nel commercio e nella finanza, un luogo comune su di loro (che però ha dei lati reali).

    jpg
    L'ultimo saluto di Goscinny ad Asterix e Obelix, omaggio di Uderzo.


    E' da notare che l'ebreo Goscinny non era interessato a fare una storia ambientata in Israele, nonostante l'invito ufficiale che gli mandò un giorno persino il Governo Israeliano. Goscinny aveva molto ritrosia a parlare delle sue origini: bisogna sapere infatti che ben tre quarti della sua famiglia finì nei campi di concentramento dei nazionalsocialisti di Hitler e la sua stessa madre, Anna, riuscì a fatica a sfuggire ai pogrom. Non aveva intenzione quindi di parlare di un fatto che fu per lui molto doloroso.

    I TIPICI OMAGGI

    Nella storia, Asterix e Obelix incontrano Sumeri, Accadi, Ittiti, eccetera, sempre in guerra tra di loro: è un evidente riferimento ai conflitti continui dell'Estremo Oriente, un paese che non ha mai conosciuto la pace, nonostante il nome della città più famosa, Gerusalemme, che significa appunto "città della pace". I riferimenti alla storia ebraica e cristiana nella storia sono numerosi: il centurione che si lava le mani, che richiama lo stesso gesto di Pilato (e infatti il centurione si chiama Pontius Filatus, col volto di Jean Gabin, famoso attore francese noto per la sua rappresentazione del personaggio semplice e rude, oppresso da un destino ineluttabile); il druido spia Zerozeroseix che si lamenta davanti al Muro del Pianto; Asterix e Obelix che dormono in una capanna a Betlemme (per la precisione, avrebbe dovuto essere una grotta); il Mar Morto; Asterix che fa riferimento all'esodo...Inoltre, Uderzo fece anche un viaggio a Gerusalemme apposta per documentarsi sull'ambiente, cosa fatta in passato solo per Asterix in Corsica.

    jpg
    Zerozeroseix si lamenta ad alta voce per un finto dolore, in modo da richiamare i Romani: Obelix lo fa zittire con una frase emblematica.
    jpg
    Il presepe natalizio è sempre una capanna, anche se all'origine era una grotta.



    JAMES BOND

    Il druido Zerozeroseix, evidente parodia di James Bond, ha il volto di Sean Connery, anche se nel 1981 era in corso il ciclo narrativo di Roger Moore (quell'anno uscì Solo per i tuoi occhi, il suo penultimo film). L'attore scozzese è sempre rimasto il prototipo di 007, tant'è vero che, dopo questa storia, ritornò nel 1983 per interpretare un'ultima volta l'agente segreto per eccellenza in Mai dire mai. Insieme all'aspetto di 007, il druido ne ha anche gli accessori: la biga equivalente alla Aston-Martin, l'espressione impassibile, la sua capacità di attrazione femminile (anche se si tratta di una mosca femmina in questo caso). Inoltre, al posto di M, abbiamo come capo dei servizi segreti Caius Sopercertus, con le fattezze dell'attore Bernard Blier, attore francese che ha partecipato anche a commedie italiane come Amici miei, Riusciranno i nostri eroi a trovare il loro amico misteriosamente scomparso in Africa? e altri.

    3a
    Zerozeroseix fa bere a Panoramix del WHISKY SCOZZESE. Agitato, non mescolato.



    OLIO DI ROCCIA

    E' la prima volta che si parla dell'olio di roccia, o petrolio, come elemento per preparare la bevanda magica di Panoramix: una trovata di Uderzo piuttosto tirata per i capelli. A parte il fatto che il petrolio è imbevibile (lo dice lo stesso Obelix dopo che lo assaggia in questa storia), come ha fatto Panoramix ad usarlo come ingrediente, visto che si trova solo in Palestina e non in Gallia? L'inserimento dell'olio di roccia comunque è servito come mcguffin (cioè elemento motore della vicenda) per il viaggio in Israele e anche come riferimento alla crisi petrolifera in quegli anni, con l'aumento dei costi del petrolio e la successiva crisi economica mondiale che ne conseguì. E Panoramix userà al suo posto del succo di barbabietola, una specie di richiamo ai carburanti "verdi" attuali. Manco stesse preparando una benzina e non una bevanda... =_=

    jpg
    Come mandare un amico dall'altra parte del mondo, in mezzo ai pericoli, per niente e fregarsene completamente. =_=


    In ogni caso, l'idea della sostituzione può essere un colpo di scena, ma rende inutile tutta la storia e trasforma il saggio druido Panoramix in un perfetto deficiente, che prima strilla come un ossesso, mandando a sbattere ripetutamente Grandimais per terra, poi si becca un infarto che gli fa quasi tirare le cuoia. Poi fa mandare Asterix e Obelix in un pericoloso viaggio fino all'altro capo del mondo per un elemento facilmente sostituibile. Per non parlare della noncuranza quasi disumana con cui dice tranquillamente, senza il minimo imbarazzo, ad Asterix che l'olio di roccia non gli serve più. E' un personaggio che Uderzo qui ha stravolto: ma di stravolgimenti in questa storia ne ha fatti molti.

    I PERSONAGGI STRAVOLTI DI UDERZO

    I personaggi dell'Asterix di Uderzo, dal punto di vista psicologico, sono a volte irriconoscibili, dando un effetto straniante per chi li conosce. Essendo un disegnatore, spesso Uderzo, nel suo arco narrativo in cui realizzerà molte storie di Asterix, si divertirà parecchio a disegnare i personaggi in modo particolarmente caricaturale: per esempio, qui, oltre a presentare un Asterix quasi morto d'infarto, abbiamo un Panoramix fuori di testa dalla rabbia, quasi morto d'infarto anche lui1, poi ubriaco e dall'aria rimbambita: cose che non erano mai successe prima, se non nel Duello dei capi: ma lì il Panoramix impazzito era essenziale per la storia, mentre qui invece si tratta di esagerazioni superflue.

    A1
    Un Panoramix irriconoscibile.


    Lo stesso Asterix è troppo arrabbiato, e si mette ad urlare a sproposito spaventando anche Obelix (che per la prima - e unica - volta dice: "Ma è pazzo questo Asterix!"). In certi momenti, insomma, Uderzo rende i personaggi isterici, fin troppo sopra le righe.

    jpg
    Un Asterix che urla fino a farsi scoppiare i polmoni.


    Obelix, invece, con Uderzo diventa un violento: in questa storia, picchia senza motivo un romano, e nelle storie successive diventerà ancora più manesco, persino coi suoi amici. Anche questo è un altro personaggio stravolto.

    jpg
    Che bisogno c'era di maltrattarlo? Persino dopo che aveva risposto alla domanda... :huh:



    ANIMALI CHE PARLANO

    Un altro elemento straniante della storia è il fatto che Uderzo presenti qui degli animali che parlano, o pensano, come gli uomini: i cinghiali, la mosca messaggera, il cormorano cosparso di nafta. In una storia dove tutti i personaggi sono degli animali, tipo quelle disneyane, ci può stare: ma in una storia dove ci sono sia gli animali che gli uomini, come in questo caso, si ha un senso di confusione, perchè si considerano erroneamente gli animali equivalenti agli uomini, dando adito a contraddizioni insanabili. Per esempio, Obelix che mangia un cinghiale fa la figura del cannibale che mangia un uomo. Oppure, la mosca che cade nella minestra viene maltrattata ingiustamente.

    jpg


    Uderzo in questo modo segue l'ideologia, oggi prevalente, dell'animalismo, in cui si considerano gli animali equivalenti all'uomo. Questa idea, oltre ad essere falsa, è anche dannosa per l'uomo, perchè lo porta inevitabilmente al banco degli imputati. Non è un caso se l'ultimo animale parlante, il cormorano, urli il suo disprezzo verso "i cattivi uomini inquinatori".

    jpg
    Senza contare l'assurdità della situazione, in cui Zerozeroseix era incatenato, ma Asterix stupidamente lo libera (e anche questo non è nelle corde del personaggio, tra l'altro, che di norma è intelligente) e lo mette davanti al sacco contenente l'olio di roccia, permettendo al druido di intervenire. Diverse volte gli sviluppi narrativi di Uderzo non sono convincenti.


    Gli animali vanno rispettati, naturalmente, ma non possono essere considerati equivalenti agli uomini: una simile visione non corrisponde alla realtà e dà un'immagine falsata dell'animale, che viene costretto in questo modo a comportarsi come un uomo, cosa che gli crea confusione. Questo non è il posto adatto per approfondire l'argomento, che richiederebbe molto più spazio: fatto sta che questo modo di pensare, che fu iniziato dalla Disney, si è sviluppato ulteriormente, manifestandosi anche in questa storia di Uderzo. Tant'è vero che oggi fanno persino dei cartoni animati e fumetti di Idefix che parla e discute con altri animali. Per non parlare dell'ultima storia di Lucky Luke che, in pratica, è un manifesto a fumetti sull'animalismo.

    ----------------------------------------------------------
    1 Può essere stato un caso, ma Goscinny era morto appunto d'infarto...
     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,438

    Status
    Anonymous
    1983: IL FIGLIO DI ASTERIX

    1983-Il-figlio-di-Asterix


    TRAMA

    Un giorno, Asterix trova, davanti a casa sua, una culla con un neonato e non sa da dove sia venuto. Mentre cerca di tirarlo su con l'aiuto di Obelix - e intanto le donne del villaggio sospettano che lui abbia avuto una tresca con qualche donna - i Romani, soprattutto Bruto, figlio adottivo di Cesare, e il centurione Spinadicactus, si mostrano molto interessati al neonato e usano tutti i modi possibili per riaverlo. Ma il fatto che il bimbo abbia bevuto per errore la bevanda magica rende assai arduo ogni tentativo. Alla fine, Bruto, spazientito, mette a ferro e a fuoco il villaggio. Tuttavia, Bruto viene sconfitto e l'intervento di Cesare, insieme a quello di Cleopatra, fa rivelare alla fine la verità: il bambino è Cesarione1, il figlio di Cesare e Cleopatra, che Bruto voleva eliminare per avere in eredità l'autorità di Cesare. Bruto viene mandato in punizione a combattere in un lontano fronte contro i barbari, mentre la cena finale stavolta è sulla nave di Cesare, con Cesare e Cleopatra come ospiti: il condottiero promette di ricostruire il villaggio, in segno di ringraziamento per aver salvato il bambino.

    L'INCREDIBILE FORZA DEL NEONATO

    download
    Superman da piccino, il modello del marmocchio della storia.


    Quando Cesarione prende la bevanda magica e acquista una forza sovrumana, che ricorda Superman da bambino, è l'occasione per Uderzo di fare tantissime gag sulla capacità del bambino di spaccare tutto e spaventare i Romani che lo vogliono catturare: e a volte questo cade nella ripetizione. Il bambino, infatti, sbatte come un sonaglio il finto venditore romano Fiscus e la finta nutrice Spinadicactus, che alla fine corrono fino all'accampamento, spaventati. Oppure il bimbo spacca porte e oggetti. Uderzo lo rende come uno dei bambini terribili che c'erano all'inizio delle storie dei fumetti: Buster Brown, Bibì e Bibò, Dennis the menace, Gian Burrasca. Tutti bambini che, nella loro innocenza e ignoranza, distruggono ogni cosa: erano personaggi realizzati dagli autori per far capire che ogni bambino che nasce, visto che non sa nulla, è sempre un selvaggio che va educato - nel modo giusto, ovvio - perchè possa vivere bene, rispettando sempre il luogo e le persone con cui vive.

    Bib-e-Bib
    Bibì e Bibò


    IL POLITICALLY CORRECT IN QUESTA STORIA

    Negli anni ’80, l'Occidente aveva raggiunto la più alta percentuale di donne lavoratrici del mondo: il marito, da allora, fu costretto, di conseguenza, a fare, oltre al suo lavoro, anche quello della madre. Un fatto che provocò, e provoca ancora, grandi difficoltà alle famiglie, di cui se ne parla ben poco nei media. L'imbarazzo di Asterix e Obelix nell'allattare il bambino e di prendersi cura di lui è evidente: ma oggi questo imbarazzo non c'è più, essendo ormai questa una scena frequente. Ma, anche se non è più evidente, la difficoltà resta: l'uomo è costretto oggi a fare delle cose per cui non si sente portato e che non sono nella sua natura. Solo una donna, infatti, può capire fino in fondo un bambino.
    Uderzo, invece, sostiene questa ideologia di "intercambiabilità" tra uomo e donna, con la scena in cui Cesarione dà un fortissimo pugno a Beniamina, facendola volar via con un occhio nero. Infatti, Beniamina aveva detto solo che "è della dolcezza di una madre ciò di cui il bambino ha bisogno". Un'osservazione giusta e naturale, ma non corretta, nel mondo d'oggi. Di conseguenza, è stata "punita"...

    jpg


    Infatti, il politically correct cavalcò l'onda delle donne lavoratrici e degli uomini che fanno le donne: i tempi in cui uscì questa storia erano gli stessi di film come Tre uomini e una culla del 1985, due anni dopo il fumetto. Fu campione d’incassi al botteghino francese (curiosamente fu inedito in Italia, fino al 2021). Non solo: poco dopo, nel 1987, ci fu il remake della Disney, l'americano Tre scapoli e un bebè. Anche la Disney italiana, coi fumetti di Topolino, aveva seguito la moda, con "Tre paperi e un bebè", di Bruno Sarda e Massimo De Vita, nel 1989, quando ormai il fenomeno era diventato mondiale.

    Topolino-1730-1989
    Una bella storia, ma con un messaggio sbagliato.


    Nel fumetto, Asterix e Obelix fanno del loro meglio per occuparsi del bambino, ma senza affidarlo a nessuna donna, come invece sarebbe stato più giusto e corretto fare (ed era proprio quello che proponeva appunto Beniamina, quella del pugno in faccia). In quei tempi, fino ad oggi, si iniziò a pensare, erroneamente, che i ruoli del padre e della madre siano solo una "convenzione sociale". Invece è la stessa natura dell'uomo e della donna a farli agire naturalmente come hanno sempre fatto sin dall'alba dei tempi. Semmai è il contrario: è proprio la società di oggi (il governo, i mass media, gli intellettuali, eccetera) a imporre all'uomo e alla donna dei ruoli che esistono solo nelle loro costruzioni intellettuali. Quella, sì, è una "imposizione sociale".

    I SOSPETTI SU ASTERIX

    jpg
    Vi sembrano argomenti da ragazzini? :huh:


    C'è pure un lato scabroso della storia: cioè il sospetto, sostenuto dalle donne del villaggio (Beniamina in primis), che Asterix abbia avuto un'avventura con una sconosciuta, magari la moglie di un altro, che poi gli ha lasciato il bambino nato dal loro rapporto e poi se n'è andata, nascondendo così la tresca. Infatti, Cesarione ha i capelli biondi come quelli di Asterix, cosa che poteva far nascere qualche sospetto. Comunque, anche se Giulio Cesare ha i capelli bianchi, è difficile che un romano abbia i capelli biondi: quindi sia Cesare che Cleopatra hanno i capelli neri. Di conseguenza, è difficile che il figlio della coppia abbia i capelli biondi. Ma in fondo sono dettagli.
    Uderzo presenta la faccenda come sottintesa, così che chi è più adulto capisce e un ragazzo non potrà certo capirlo in pieno. Però non era certo un soggetto adatto per un fumetto per ragazzi come Asterix.

    IL "BRUTO" DI UDERZO

    jpg


    Bruto (qui chiamato Brutus), e Spinadicactus si comportano quasi come una coppia comica, che richiama, anche per le loro fattezze, Jack Lemmon e Tony Curtis. Anzi, Spinadicactus si traveste addirittura da donna, come nel film "A qualcuno piace caldo": sostenendo però, anche in questo modo, la teoria sbagliata dell'intercambiabilità dei sessi.

    Il personaggio di Bruto era stato usato in passato da Goscinny solo per fare delle brevi gag, in cui era mostrato come un tipo ottuso e un pò tontolone: però con un lato un pò inquietante, nei vari sottintesi in cui Goscinny faceva riferimento al futuro tradimento che compirà contro Cesare. Per esempio, quando lui gioca coi coltelli (facendosi male), o quando pensa, riferendosi a Cesare: "Sempre a parlarmi così, lui, un giorno io gliela..." Qui, invece, Uderzo lo raffigura coi tratti più marcati e lo presenta come un assassino di bambini e come l'unico che abbia messo a ferro e a fuoco il villaggio gallico, cosa mai fatta prima.

    Le intenzioni omicide di Bruto non possono certo realizzarsi in un fumetto di Asterix, quindi si arriva a certe situazioni assurde dove lui e Spinadicactus pensano solo a portare via il bambino, mentre basterebbe semplicemente ammazzarlo sul posto. Addirittura, dopo aver incendiato l'intero villaggio, Bruto strappa via il bambino da Beniamina e lo porta via su una galera di pirati. Ma, invece di fare tutto questo ambaradan, non sarebbe stato più semplice ammazzarlo e amen?

    Un'altra stranezza è il fatto che Bruto non vuole fare sapere la sua presenza a Cesare: e fin qui va bene, vuole agire in incognito. Però lui va in Gallia con un'intera guarnigione :huh: e costruisce, vicino al villaggio gallico, un nuovo accampamento romano, :huh: aggiungendolo così agli altri quattro attorno al villaggio. E meno male che voleva agire in segreto.

    Un'altra incongruenza è la blanda punizione di Cesare a Bruto: lui aveva cercato di uccidere Cesarione, suo figlio, e Cesare, per punizione, lo manda solo al confino a combattere contro i barbari. Sarebbe stata più logica la condanna a morte o la prigione perpetua, per un reato così grave.

    ESAGERAZIONI

    jpg


    L'Asterix di Uderzo si allontana sempre più dall'originale: è diventato assai facile all'ira, più cattivo e pronto all'insulto. Anzi, in questa storia, dice proprio "grosso" al suo amico Obelix, che è la parola che lui più detesta. Non sono espressioni caratteristiche del personaggio, che si comporta fin troppo sopra le righe.

    Oppure, come fa Asterix a urlare a Beniamina, che dopotutto è la moglie di Abraracourcix, il capovillaggio, una cosa come "FATE TACERE QUELLA LINGUACCIA O LA RIDUCO IN SALMI'!" :huh: E' un Asterix spropositato e nervoso.

    E poi, che senso ha andare a massacrare tutti i romani dei quattro accampamenti solo per sapere qualcosa sul bambino? E lo fanno solo Asterix e Obelix. Capisco la faccenda degli Irriducibili Galli, la bevanda magica e tutto il resto, ma qui stiamo perdendo le proporzioni. In Asterix e la zizzania c'era voluto TUTTO IL VILLAGGIO (con tutti che avevano preso la bevanda magica) per respingere gli attacchi dei quattro eserciti dei quattro accampamenti. E qui, invece, tò, bastano due tizi con un pò di bevanda magica a pestarli tutti e quattro, questi eserciti, senza neanche stancarsi. Qui Uderzo esaspera troppo le situazioni tipiche di Asterix.

    Anzi, forse il suo capolavoro è l'arrivo di Cleopatra: una regina egiziana che va fino in Gallia, con tanto di enorme sfinge-portantina, trasportata da decine di persone. Ha fatto il teletrasporto alla Star Trek? A questo punto, manca solo che compaia anche Mazinga e siamo a posto. :?

    IL VILLAGGIO IN FIAMME

    jpg


    Alla fine, caso unico nella serie di Asterix, il villaggio viene dato alle fiamme per opera di Bruto, creando così una forte incongruenza: se era stato così facile incendiare il terribile villaggio gallico, c'è da chiedersi allora perchè i Romani non l'hanno mai fatto prima. :huh: Senza contare che la storia termina in un modo ancora più assurdo: Cesare che ricostruisce il villaggio gallico e poi partecipa alla tavolata finale, che stavolta si fa sulla sua nave. Va bene che lo fa per ringraziare i Galli per aver salvato suo figlio, ma è comunque una situazione assurda. In questo caso, non si capisce neanche perchè i Galli e i Romani debbano combattere l'uno contro l'altro, visto che qui finisce tutto - letteralmente - a tarallucci e vino.

    jpg
    Ma state scherzando o fate sul serio? :huh:


    I BAMBINI NEI TEMPI ANTICHI

    E' da notare che nei tempi pagani, prima del cristianesimo, per i Romani e i barbari il bambino non aveva nessun valore: non era nemmeno considerato "persona", ma "infans", cioè "non parlante", da cui il nostro "infante". Una volta nato, il padre - se lo accettava - lo affidava alla madre. Però lo poteva rifiutare, buttandolo in mezzo alla strada a morire, senza che nessuno si potesse scandalizzare per questo. Visto che il bambino non era considerato persona, se lo si uccideva questo non era considerato omicidio. Quando il bambino raggiungeva i sei anni era presentato al padre, con addosso una toga rossa: la toga praetexta: da cui il nostro termine "pretesto". Il padre, da allora, lo educava a diventare un cittadino romano. Le bambine, invece, sempre se accettate, erano affidate solo alle madri, fino a quando non avrebbero trovato un marito per lei. E la scelta dei genitori sulla persona per sposarla era insindacabile. E questo nella civile Roma, figurarsi gli altri popoli.

    Questo dà un'idea della rivoluzione cristiana e della sorpresa della gente nel vedere Gesù che parlava ai bambini e li difendeva, cosa mai successa prima al mondo. E del fatto che le donne cristiane volevano restare vergini, nonostante la volontà dei genitori, assumendo così il diritto di essere considerate anche loro delle persone. Da lì nacque il diritto della donna di scegliere chi voleva per sposarsi, e anche il fatto di essere libera di volersi sposare o meno: cosa inaudita a quei tempi. La vera libertà per le donne e i bambini la diede proprio il cristianesimo.

    CITAZIONE LATINA

    jpg


    La citazione latina del braccio destro del pirata Barbarossa stavolta è piuttosto elaborata: Non licet omnibus adire Corinthum (qui "Brivatum"). Cioè, "non è consentito a tutti andare a Corinto". E' una frase del poeta Orazio: infatti, l'antica città greca di Corinto, che si trovava a metà strada tra Atene e Sparta, aveva un'ottima posizione geografica per i commerci e i trasporti. Quindi era una città molto ricca, caratterizzata da uno sfrenato stile di vita molto costoso. Al tempio di Afrodite, la dea dell'amore, i ricchi mercanti e funzionari spendevano una gran quantità di denaro per i favori delle prostitute sacre. Infatti, una cosa che non si dice mai dei tempi antichi, molto elogiati oggigiorno, è che i templi sacri erano anche dei bordelli. Bordelli sacri finchè si vuole, ma la sostanza era la stessa. E le sacerdotesse dell'antichità avevano solo questa funzione: quella della, er, "sacra prostituzione". Tanto per rispondere a chi elogia ancor oggi la presenza del sacerdozio femminile tra i pagani. Anzi, la parola greca Korinthiazomai, cioè "vivere come un Corinziano", a quei tempi, significava fornicare o andare a prostitute, per dire. Per estensione del significato, oggi dire "non è consentito a tutti andare a Corinto" si intende il fatto che la possibilità di accedere a luoghi ricchi è riservata solo a poche persone, ovviamente, per la mancanza di mezzi economici, materiali o intellettuali di molti.

    BARBARA CHI?

    jpg


    In una scena, il capo dei pirati, Barbarossa, dice che a Brest (Brivates Portus nel fumetto) "ne approfitterò per fare una visitina a Barbara". E chi sarebbe questa ragazza? Non lo sappiamo, ma la frase è un'allusione alla poesia "Barbara" del poeta francese Jacques Prevert. Questa poesia fu poi musicata dal famoso compositore ungherese Joseph Kosma e interpretata dall'attore e cantante Yves Montand come canzone antimilitarista. Infatti, la poesia evoca la distruzione della città di Brest, per opera dei bombardamenti avvenuti durante la Seconda Guerra Mondiale.

    Il fatto avvenne durante lo sbarco in Normandia per il D-Day: bisognava espugnare appunto il porto di Brest, che era in mano ai tedeschi. Gli americani e gli inglesi, quindi, seguirono la loro dottrina militare, in cui si preferiva sfruttare la superiorità della potenza di fuoco dell'artiglieria della flotta aerea, piuttosto che affrontare una battaglia corpo a corpo (tra l'altro, fu la stessa tattica che utilizzarono in Irak. O, se vogliamo, in Aliens-scontro finale: "Decolliamo e nuclearizziamo"). Ma, nonostante la loro presunta facilità di espugnare Brest solo con gli aerei, la battaglia fu durissima e le truppe alleate trovarono molta difficoltà lo stesso a distruggere le fortificazioni tedesche, nonostante il fatto che fossero finite sotto un fuoco incessante proveniente da tutte le parti. Al termine della battaglia, la città di Brest fu interamente rasa al suolo, tranne qualche vecchia fortificazione medievale in pietra, che aveva miracolosamente resistito.

    Tornando a "Barbara": si tratta di una poesia straziante, che ruota attorno a due soggetti: Barbara e la città di Brest. Prévert racconta l’incontro casuale del poeta con questa donna, un giorno a Brest, sotto la pioggia. Tra di loro non c'è uno scambio di parole, nè una conoscenza intima, ma solo un sorriso di saluto tra due sconosciuti. Il poeta ricorda quel momento, descrivendo la donna appena incrociata, felice e rapita dalla pioggia incessante che le veniva addosso. Barbara, quel giorno, si incontrò con l’uomo amato - non il poeta - che gridò il suo nome da sotto un portico. Una scena tra le più romantiche descritte da Prévert che, in pochi versi, si trasforma in un ricordo lontano. Il presente - con Brest distrutta sotto i bombardamenti - è ben diverso, nonostante la pioggia sia la stessa. Alla fine del poema, Prevert non esorta più la donna al ricordo, ma le rivolge un sospiro di triste compassione. Ora Brest è rasa al suolo, la guerra ha distrutto tutto e l’amore non c’è più, disperso o ucciso dalla ferocia dell’uomo. Ecco il testo della poesia:

    Ricordati, Barbara
    Pioveva senza tregua quel giorno su Brest
    E tu camminavi sorridente
    Raggiante rapita grondante, sotto la pioggia
    Ricordati Barbara
    Pioveva senza tregua su Brest
    E t'ho incontrata in rue de Siam
    E tu sorridevi, e sorridevo anche io
    Ricordati Barbara
    Tu che io non conoscevo
    Tu che non mi conoscevi
    Ricordati, ricordati comunque di quel giorno
    Non dimenticare
    Un uomo si riparava sotto un portico
    E ha gridato il tuo nome
    Barbara
    E tu sei corsa incontro a lui sotto la pioggia
    Grondante rapita raggiante
    Gettandoti tra le sue braccia
    Ricordati di questo Barbara
    E non volermene se ti do del tu
    Io do del tu a tutti quelli che amo
    Anche se non li ho visti che una sola volta
    Io do del tu a tutti quelli che si amano
    Anche se non li conosco
    Ricordati Barbara, non dimenticare
    Questa pioggia buona e felice
    Sul tuo viso felice
    Su questa città felice
    Questa pioggia sul mare, sull'arsenale
    Sul battello d' Ouessant
    Oh Barbara, che idiozia la guerra
    E cosa sei diventata adesso
    Sotto questa pioggia di ferro
    Di fuoco acciaio e sangue
    E lui che ti stringeva fra le braccia
    Amorosamente
    È forse morto disperso o invece vive ancora
    Oh Barbara
    Piove senza tregua su Brest
    Come pioveva prima
    Ma non è più cosi e tutto si è guastato
    È una pioggia di morte desolata e crudele
    Non è nemmeno più bufera
    Di ferro acciaio sangue
    Ma solamente nuvole
    Che schiattano come cani
    Come cani che spariscono
    Seguendo la corrente su Brest
    E scappano lontano a imputridire
    Lontano lontano da Brest
    Dove non c'è più niente.

    4481917udinebombardamentorovine


    -----------------------------
    1 Cesarione: (in latino: "piccolo Cesare") figlio di Cesare e Cleopatra, divenne il faraone Tolomeo XV e fu l'ultimo faraone della dinastia tolemaica, alla quale faceva parte ovviamente Cleopatra. Fu ucciso dall'imperatore Augusto dopo la morte della madre e di Marco Antonio.
     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,438

    Status
    Anonymous
    "L'IRIS BIANCO": LA NUOVA STORIA DI ASTERIX

    Copertina-provvisoria
    Questa è la copertina provvisoria, eh, non quella definitiva.


    Dopo una lunga spedizione nelle terre sarmate in Asterix e il Grifone (2021), presentato - ma non commentato - qui, cosa ci riservano i nostri amici gallici per questa nuova avventura? Uno strano stato d'animo sembra essersi impossessato degli abitanti del villaggio, con grande costernazione di Asterix e Obelix... Il 26 ottobre 2023 uscirà il nuovo album a fumetti di Asterix: il quarantesimo, per l'esattezza. Il suo titolo sarà "L'Iris Bianco. "Per illuminare la foresta basta lo sbocciare di un solo iris" si legge nella presentazione della storia. Può darsi, ma qui vediamo Abraracourcix che non sembra molto sorridente. Anzi, sembra decisamente seccato. Cosa sarà successo?

    Asterix-1


    LO SCENEGGIATORE, FERRI, SE NE VA (PER ORA)

    Jean-Yves Ferri, il tradizionale sceneggiatore attuale di Asterix, ha scelto di prendersi una pausa per dedicarsi alla creazione di una nuova storia delle avventure del suo De Gaulle. Infatti, nel 2009, Ferri fu il disegnatore e sceneggiatore del fumetto De Gaulle à la plage ("De Gaulle sulla spiaggia"), una scanzonata versione parodistica di De Gaulle, che fu selezionata fra le opere finaliste al Festival d'Angoulême 2009. E adesso ha preferito ritornare a fare nuove storie di questo personaggio.

    Ferri-De-Gaulle


    Ecco il suo commento: "Il 40° numero di Asterix? Davvero? Avevo da tempo in sospeso un album su "de Gaulle" ambientato proprio negli anni '40 a Londra… (ride). Da allora ci sto lavorando e non ho potuto concedere al nostro piccolo Gallo il tempo di raccontare una bella storia come merita. Ma so che Fabcaro ha preparato un'avventura molto bella, piena di umorismo e colpi di scena. Da parte mia, ho grandi idee per le prossime avventure di Asterix.

    UN NUOVO SCENEGGIATORE: FABCARO

    Fabcaro


    Un nuovo autore di talento, Fabcaro (Fabrice Caro), collabora col disegnatore Didier Conrad per la nuova avventura gallica. E' la prima volta per questo poliedrico artista: nato a Montpellier nel 1973, è molto noto in Francia sia come sceneggiatore di fumetti che come scrittore. È anche cantautore e musicista rock, ed è noto per le sue satire sulla nostra società. Ha avuto un grande successo di critica e di pubblico col romanzo Il discorso, in cui un uomo cerca di preparare un discorso per il matrimonio di sua sorella e di riagganciare i rapporti con la sua ex-ragazza, combinando un marasma. Il suo grande successo, il fumetto Zaï zaï zaï zaï (2015), sceneggiato e disegnato da lui, racconta la fuga di un fumettista in difficoltà per aver dimenticato la sua carta fedeltà in un negozio.

    Sul suo lavoro su Asterix, ha commentato:
    “Sono un autore di fumetti da circa vent'anni: da allora ho pubblicato moltissimi libri, sia coi piccoli editori che con quelli grandi. Vivo al sud, vicino a Montpellier (che è affacciata sul mar Mediterraneo), in campagna, con i miei due asini...I fumetti erano stati per me una passione sin dall'infanzia, come lo è stato per tutti gli autori di fumetti, almeno credo. Ho sempre amato disegnare e scrivere: fin da piccolo passavo le mie giornate così. Leggevo tutto ciò che mi capitava sotto mano. Già allora sognavo di scrivere anche dei libri. Sono cresciuto con Asterix: il primo fumetto in assoluto di Asterix che avevo letto era stato Il grande fossato, che mia mamma mi aveva comprato lo stesso giorno in cui era uscito: fu amore a prima vista. Poi lessi Il duello dei capi, La zizzania… e mi sono ritrovato molto presto a leggerli tutti, in continuazione. Ho imparato a leggere con Goscinny e a disegnare con Uderzo. Mi ricordo che ridisegnavo intere pagine di questi fumetti. Rileggo Asterix regolarmente, sempre con lo stesso piacere: sono sempre stato un grande fan. Fare Asterix è un grande regalo per il ragazzo che ero. Voglio restare fedele alle specifiche del personaggio, a a ciò che rende Asterix così affascinante. Con ingredienti classici, come anacronismi, giochi di parole o altro. E soprattutto, voglio restare fedele ai personaggi. Da quando mi è stato offerto il progetto, ho iniziato a scarabocchiare molto velocemente, a cercare idee, a esplorare strade, e il risultato è arrivato abbastanza in fretta. Volevo fare una storia incentrata sul villaggio. Mi piacciono particolarmente le storie di Asterix dove un elemento esterno entra nel villaggio e ne sconvolge gli equilibri, con la reazione degli abitanti. E poi è stata l'occasione per affrontare un fenomeno sociale contemporaneo..."L'Iris Bianco" è il nome di una nuova scuola di pensiero positivo, proveniente da Roma, che comincia a diffondersi nelle grandi città, da Roma a Lutezia (Parigi). Cesare sostiene che questo metodo può avere un effetto benefico sugli accampamenti romani intorno al famoso villaggio gallico. Ma i precetti di questa scuola esercitano un'influenza anche sui personaggi del villaggio...

    Questa pagina inedita qui sotto (che non fa parte della storia, ma ne presenta il senso) vi dà un assaggio dei suoi effetti! Stavo cercando un titolo nello spirito di Goscinny e Uderzo, dove il tema è spesso riferito a un oggetto fisico o a una persona (Il Paiolo, L'Indovino, Il Grande Fossato, Lo Scudo degli Arverni, Il Falcetto d'oro...) . L'iris è un fiore simbolo di benevolenza e appagamento. Almeno si spera che sia così... Questo "metodo positivo" infatti non è senza impatto sui nostri amici Galli e non rende felici le persone in modo totale. In particolare per Abraracourcix: il nostro leader infatti qui sta attraversando una crisi...”

    l080-2-1
    Asterix: Approfittiamo di questa splendida giornata per mangiare all'aperto...
    Obelix: Siiii! E poi così anche i cinghiali prendono aria...
    Asterix: Sembra che ne abbiano presa parecchia...
    La moglie di Matusalemix: "Mangiate con parsimonia e il vostro corpo vi dirà grazie..."
    Ordinalfabetix: Buon appetito, amici! E non dimenticate: "cinque bacche con verdura al giorno."
    Automatix: "Per il vostro benessere, fate attività fisica ogni giorno..."
    Obelix: Asterix, mi rovinano il cinghiale! Cos'hanno quelli?
    Asterix: Sì, questa faccenda sta diventando noiosa...
    Beniamina: "Il lassismo è una malvagia erba che non va coltivata."


    DIDIER CONRAD, IL DISEGNATORE

    Asterix-Conrad


    Conrad ha commentato:

    “Lavorare con Jean-Yves Ferri è stato un vero piacere! E lavorare con Fabcaro è altrettanto fantastico! Entrambi hanno una fantasia straripante ed è un grande piacere dare forma alle loro storie e la prossima ha in serbo per voi delle belle sorprese! Ho avuto un grande piacere nel disegnare i nostri amici Galli in situazioni insolite, disturbati dagli effetti di un nuovo metodo di pensiero."

    ABRARACOURCIX

    Asterix-2
    "Sono un branco di imbecilli, e io sono il loro capo!"


    Sembra che la storia si incentrerà su di lui, il capovillaggio. E' un capo e il figlio del precedente capovillaggio: gestisce l'unico villaggio gallico in grado di resistere ancora e sempre alle legioni romane. Con Asterix e Obelix al suo fianco, potrebbe essere una cosa semplice: ma ha affrontato diversi disagi e competizioni. Oltre a cadere (troppo) spesso dallo scudo e oltre ai commenti aspri di sua moglie Beniamina, oltre a suo cognato Omeopatix che lo chiama "Coso", ha dovuto sfidare Elpiubelgalix nel Duello dei Capi, affrontare il primato dei Belgi (Asterix e i Belgi) o la concorrenza di Ortopedix (Asterix e il regalo di Cesare), o anche resistendo a una tremenda cura dimagrante in Asterix e lo scudo degli Arverni. Abraracourcix ha sempre difeso l'onore del suo villaggio, e anche di tutta la Gallia. Il personaggio si evolve nel corso delle storie e diventa una figura a sé stante: leggermente narcisista, desideroso di lunghi discorsi e che si ammira sul suo scudo. La sua paura principale ovviamente è che il cielo gli cada sulla testa. Ma è questo un motivo per mostrare questa faccia mortificata? La causa è legata al famoso Iris Bianco?

    L'IRIS

    L'iris è un piccolo fiore a cui la storia ha dato grande valore. È prima di tutto uno dei simboli egizi, particolarmente associato a Horus, il dio dell'alba e del tramonto. Ma Iris (in italiano "iride") è anche una divinità greca, la messaggera benevola degli dei e la prediletta di Era perché portava spesso buone notizie. Iris, in greco antico, significa arcobaleno, quello su cui si muove la dea quando viene sulla Terra. Il fiore riflette il suo nome, incarnando così l'ampiezza della tavolozza dei colori. Esistono molte varietà di iris: iris palustre, iris pallida, iris siberica, iris germanica e la sua sottospecie iris florentina. Quest'ultimo, bianco, sembrerebbe essere l'iris che si trovava particolarmente nell'antichità, in tutto il bacino del Mediterraneo, e che avrebbero utilizzato i Greci e poi i Romani. Successivamente, nel VI secolo, Clodoveo, re dei Franchi, fece dell'iris il suo simbolo.

    Nuova-immagine
    Tomba di Clodoveo a Saint Denis (città vicino a Parigi), nell'omonima basilica di Saint Denis, dove sono sepolti i Re di Francia. Clodoveo fu il primo re francese.


    Infatti, mentre Clodoveo era in guerra coi Visigoti di Alarico II, si trovò in difficoltà e la Francia sarebbe caduta sotto i Visigoti. Ma un cervo, davanti a lui, attraversò la città francese di Vienne, mostrando all'esercito di Clodoveo un passaggio sulle rive del fiume, tutto delineato dai fusti degli iris palustri. Grazie a questo, riuscirono ad attraversare il fiume sorprendendo i Visigoti: Alarico II fu ucciso da Clodoveo e la Francia fu salva. Per questo il re scelse l'Iris come suo simbolo. Successivamente, l'Iris diventerà il Giglio della regalità francese.

    Iris-Giglio
    L'Iris, a sinistra, e il Giglio, a destra. Due fiori diversi, come vedete.

     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,438

    Status
    Anonymous
    1987: LE MILLE E UN'ORA DI ASTERIX

    1987-Le-mille-e-un-ora-di-Asterix


    TRAMA

    Il fachiro Kisarah, che è arrivato fin dall'India a bordo di un tappeto volante, chiede aiuto al villaggio di Asterix, perchè nel suo paese c'è la siccità e il bardo Assurancetourix, con il suo orrendo canto, può far provocare la pioggia. Inoltre, Rahasete, la figlia del ragià Kilosah, sarà decapitata per placare la collera degli dei, se entro mille e un'ora non tornerà a piovere: questo minaccia di fare il malvagio guru Kivalah, che ambisce al trono del ragià. Asterix, Obelix e Assurancetourix vanno in India a bordo del tappeto volante insieme a Kisarah, e, dopo un lunghissimo viaggio, alla fine arrivano. Però Assurancetourix perde la voce e deve essere curato. Il malvagio Kivalah, per sicurezza, fa rapire Assurancetourix e Asterix e Obelix lo cercano. Dopo averlo trovato, devono salvare la principessa Rahasete dal sacrificio: Assurancetourix recupera la voce, grazie alla pozione magica, e alla fine fa piovere. Il malvagio Kivalah scappa via su un tappeto volante insieme al suo miserabile servo Grazieakì. Fanno il banchetto finale, in India però, mentre al villaggio fanno il banchetto senza di loro (una cosa mai successa prima).

    COMMENTO

    Uderzo avrebbe voluto portare Asterix e Obelix in Cina, ma si rese conto che era un viaggio impossibile da affrontare per i due protagonisti nel 50 a.C. Però nel 2023 non si è badato a questo, col film con attori veri "Asterix e il regno di mezzo", in cui i due Galli vanno in Cina come se niente fosse. Per fargli percorrere una simile distanza incredibilmente lontana, Uderzo trovò la soluzione narrativa del tappeto volante: ma, a quel punto, la traversata asiatica che aveva in mente cambiò meta per forza, portando i Galli nell'India di Alì Babà e delle Mille e una notte, anzichè in Cina. Infatti, il titolo originale della storia, Asterix chez Rahàzade (letteralmente, “Asterix a casa di Rahàzade”) richiama appunto il nome della Principessa Sheherazade delle Mille e una notte. La traduzione italiana, "Le mille e un'ora di Asterix" fa riferimento al lunghissimo ed estenuante viaggio dalla Gallia all'India, che occupa la quasi totalità della storia, e al fatto che la principessa Rahasete (un richiamo a Sheherazade) venga salvata all'ultimo minuto dal sacrificio.

    ASSURANCETOURIX DETTO AAHCHEPUZZARANCIDIX

    jpg
    La tua puzza ti ha salvato dagli elefanti puzzoni! Per la prima volta entra in scena la PUZZA in Asterix! Non è una gran trovata... =_=


    Qui per la prima volta si vede Assurancetourix che, col suo orrendo canto, riesce persino a far piovere: un'idea di Uderzo, visto che, nell'era di Goscinny, il bardo non ha mai avuto questa "capacità". Questo potrebbe andare, dopotutto: spesso in questa storia Assurancetourix fa delle canzoni che fanno riferimento alla pioggia o all'acqua, tradotte in versioni italiane. Per esempio, "Scende la pioggia" di Gianni Morandi ("Scende la pioggia ma che fa / Crolla il mondo addosso a me"); "Ciao Ciao, bambina" di Domenico Modugno ("Piove, piove sul nostro amor", "cos'è che trema sul tuo visino, è pioggia o pianto, dimmi cos'è"); "Sotto la pioggia" di Antonello Venditti ("E piano piano volerà sulle nazioni e le città, sotto la pioggia"); "Onda su onda" di Paolo Conte ("Onda su onda, mi sono ambientato ormai, il naufragio mi ha dato la felicità"); "I'm singing in the rain" cantato da Gene Kelly in "Cantando sotto la pioggia". Insomma, qui ogni canto è un programma.

    Ma la scena di Assurancetourix che puzza da schifo perchè si è impregnato della puzza degli elefanti non si può vedere. Per non parlare del trattamento puzzolente al quale lo costringono i medici indiani: il bardo viene messo a macerare per tutta la notte in un bagno di latte di elefantessa mischiato con sterco di elefantino e pelo tritato di elefantone. Davvero una brutta caduta di stile: un personaggio di Asterix non può "puzzare", nè essere immerso una specie di "latte di cacca". :sick:

    RIFERIMENTI ALLE STORIE PASSATE

    Uderzo, in stile Marvel, inserisce anche numerosi riferimenti agli albi precedenti: l’avventura infatti inizia con Abraracourcix che ricorda l’incendio del villaggio avvenuto al termine de Il figlio di Asterix. Inoltre, nel corso del viaggio, Obelix ricorda con nostalgia l’albergo di Plexiglas visto in Asterix alle Olimpiadi e il cibo mangiato in Asterix e il giro di Gallia. Fino a questo momento, i riferimenti tra le diverse avventure autoconclusive della serie erano stati limitati: al massimo la rimpatriata di molti comprimari in Asterix in Corsica.

    I PAESAGGI DI UDERZO

    Essendo stato disegnatore e uno tra i più validi, Uderzo amava disegnare: e in questa occasione, in cui per quasi tutta la storia si vola su un tappeto volante, ne ha approfittato per mostrare paesaggi urbanistici in continuazione. La Roma imperiale, il porto di Tiro, la Grecia, eccetera: un mucchio di paesaggi da cartolina. Per non parlare del vezzo di disegnare animali che appaiono di rado in Asterix: tigri, elefanti (un branco intero), rinoceronti. Purtroppo, per quanto i disegni siano belli, si ha l'impressione di brodo allungato: un pò come il disegnatore che fa delle splash-page (vignette che riempiono tutta la pagina) per finire in fretta la storia e le pagine. Uderzo è stato sempre più disegnatore che narratore, e spesso approfittava delle ambientazioni per inserire i suoi lavori. Che erano ottimi, ma nello stesso tempo erano troppi: più adatti a un portfolio che ad un racconto. La lunghezza del viaggio era veramente spropositata, e avrebbe potuto continuare. Le storie di Uderzo andavano sempre avanti evento dopo evento, senza un senso narrativo completo e con un finale che troncava una storia che avrebbe potuto continuare all'infinito, con gag e avvenimenti vari. Erano narrazioni che mancavano di equilibrio. Ma il problema principale erano i personaggi.

    ISTERIX IL GALLICO

    jpg


    Infatti il personaggio di Asterix, come tutti gli altri, è stato stravolto da Uderzo, e, in questa storia, il suo stravolgimento è aumentato ancora di più. Spesso si mette ad urlare e il commento che fa qui sopra è comprensibile, visto il comportamento monocorde di Obelix (che mangia soltanto) e di Assurancetourix (che canta e basta). Capisco che ogni tanto i Galli perdano la pazienza...ma questo deve avvenire solo OGNI TANTO. Qui, invece, avviene spesso, e con Asterix si raggiungono dei livelli abnormi. Quando Assurancetourix non riesce a cantare, Asterix urla come un invasato, la sua faccia diventa tutta rossa, è paonazzo, picchia sul balcone, agita le braccia, agita le gambe, vuole strozzare, ammazzare, fare a pezzi Assurancetourix, vuole fare uno sproposito. E lo farebbe se Obelix non lo trattenesse. Qui siamo a livelli di pazzia furiosa, mica di momenti in cui si perde la pazienza. Asterix non si è mai comportato così, nè può comportarsi così. Da Asterix il Gallico, Uderzo lo ha trasformato in Isterix il Gallico.

    A
    Isterix il Gallico in tutto il suo fulgore. =_=



    OBELIX, DETTO OTRELIX IL PALLADILARDO

    Esattamente come il Cico palladilardo di Gianluigi Bonelli, anche Obelix è stato stravolto da Uderzo: da tipo semplice come era prima, è diventato una cloaca umana che pensa solo al cibo, sempre al cibo. Vuole portare una caterva di cinghiali sul tappeto, dice "Ho fame" innumerevoli volte con aria imbronciata, si ricorda di quando aveva mangiato quel bel piatto in Grecia, si chiede se Idefix ha trovato qualcosa da mangiare. Poi ha ancora fame, fame, fame. Roba da bulimici pazzi. Uderzo non ha capito nulla di Obelix: non è uno che pensa solo a mangiare, ha anche degli altri interessi, che qui però sono inesistenti. In pratica è un pozzo senza fondo.

    B
    Otrelix in azione. =_=


    Cosa volete come premio? Mangiare! Cosa volete in più? Mangiare! Io ho fame! E' un personaggio talmente monocorde su questo argomento da diventare praticamente un personaggio fallito: Uderzo lo usa in continuazione per fargli ripetere la stessa gag, che stufa già dopo la seconda o terza volta. Per le trovate umoristiche è necessario avere il senso della misura: non si deve trasformare un personaggio in un disco rotto che ripete sempre la stessa menata. Non è più un personaggio, diventa un'eco.

    C
    Ma perchè ve lo siete portato dietro?



    OBELIX, DETTO OBEDISCIX SE NO TI DO' UN PUGNOLIX

    jpg


    L'Obelix di Uderzo, oltre ad essere un pozzo senza fondo, è anche aggressivo, violento e cattivo. Minaccia Assurancetourix di violenza, urlandogli forte (tanto da diventare rosso) e agitando in aria un pugno, vietandogli di cantare. E, alle proteste di Assurancetourix (solo proteste, perchè a livello di forza non può certo competere con Obelix), lui risponde con aria beffarda cantando come lui. Il brano che canta è "Bello e impossibile" di Gianna Nannini: una musica che ha un tono beffardo, in cui, con un atto di prepotenza, non solo Obelix impedisce al bardo di cantare, ma canta lui al suo posto, canzonandolo proprio con un testo che sottolinea l'impossibilità di cantare di Assurancetourix. Insomma, qui Obelix è più cattivo, più malizioso: perde la sua semplicità. Ma non è tutto.

    OBELIX, DETTO OHCHERIDERIX

    jpg


    L'Obelix di Uderzo, oltre ad essere un mangione senza ritegno e un violento, è anche un cafone di prima grandezza, senza il minimo rispetto per l'altro. Assurancetourix è nudo, a parte un perizoma, ed è costretto ad immergersi nella porcheria che gli hanno prescritto i dottori da strapazzo del maragià. Obelix ha compassione di lui? Macchè, lo indica e ridacchia tra i baffi, sbeffeggiandolo. Uderzo ha trasformato Obelix in un personaggio antipatico.

    I SACRIFICI UMANI

    jpg
    "Aspetta ancora un momento, cara, vado a vedere il sacrificio umano delle 3 e mezza e poi ti raggiungo!"


    C'è anche un omaggio al malvagio visir Iznogoud, di Goscinny e Uderzo, che "vuole diventare Califfo al posto del Califfo": infatti il cattivo visir della storia, Kivalah, è il cugino di Iznogoud, e, come lui, vuole diventare Ragià al posto del Ragià. Col sacrificio della principessa, Uderzo fa capire che nel mondo pagano (indiano, in questo caso, ma anche i Galli, quelli veri, mica scherzavano: si veda Kandrax il druido) c'erano i sacrifici umani. Ed erano tutti esaltati, festeggiati, visti come una cosa giusta e normale. Tipo l'aborto di oggi.

    Edited by joe 7 - 19/10/2023, 23:00
     
    Top
    .
34 replies since 1/2/2019, 16:00   2105 views
  Share  
.