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LIBRI DI SAGGISTICA SU GOLDRAKE
Goldrake fu un fenomeno di costume in Italia, e anche una storia ricca di significati profondi: simbolici, morali, sociali, psicologici...per non parlare del diversissimo tipo di narrativa e di rappresentazione grafica, che fu un vero e proprio shock per gli italiani. Infatti, Goldrake era lontanissimo non solo da Hanna e Barbera e i Looney Tunes, ma anche dai contemporanei giapponesi Heidi e Wicky, trasmessi in Italia prima di Atlas Ufo Robot. Infatti, Goldrake, nella sua narrativa e psicologia, è lontano persino dai classici robottoni tipo Mazinga o Jeeg, e persino dai robot "realistici" tipo Gundam. Per questi motivi, Atlas Ufo Robot, questo curioso e incredibile "caso unico", fu, ed è ancora, analizzato da diversi autori italiani, costruendo una bibliografia della saggistica sul robot piuttosto consistente. Qui faccio una breve carrellata di quello che hanno scritto su Goldrake (almeno i libri principali). I libri sono presentati in ordine cronologico.
1) Mazinga Nostalgia, Marco Pellitteri, Edizione Castelvecchi, 1999
Il primo saggio su Goldrake in Italia, almeno tra quelli conosciuti da me. Corposo ed esaustivo, ha avuto diverse ristampe e rivisitazioni. Parla soprattutto dell'invasione giapponese in Italia, del prima e del dopo: parla anche di Goldrake, sottolineandone l'importanza. Sì, Goldrake qui non è l'argomento principale: ma è ben curioso che, in un libro che parla dell'invasione degli anime giapponesi in Italia, e che nel titolo fa cenno al pur famoso Mazinga...in copertina ci sia proprio Goldrake! Il disegno raffigurato è una delle tante "versioni rivisitate" di Goldrake, in modo da farlo sembrare più "realistico", mentre invece, in questo modo, il robot leggendario sembra solo un banale pezzo di metallo e non un mito come dovrebbe essere. Il realismo "a tutti i costi" non è sempre adatto...
2) UFO Robot Goldrake - Storia di un eroe nell'Italia degli anni Ottanta, Alessandro Montosi, Edizioni Coniglio, 2007
Forse il primo libro che ha cercato di analizzare in modo specifico non solo il fenomeno Goldrake, ma anche la storia di Goldrake in sè, comprese le scene più controverse, come la storia di Naida. Anche se non sono d'accordo con le analisi di Montosi al riguardo - come ho detto, considero più affidabili quelle di Gerdha - devo riconoscere che ha fatto un ottimo lavoro di analisi e approfondimento della serie.
3) Generazione Goldrake di Gianlorenzo Barollo, produzione amatoriale, 2008
E' un'analisi degli anni '70 in Italia in cui il robot entra in scena: inoltre, si analizza non solo Goldrake, ma anche le caratteristiche base degli altri robot famosi, comprese altre serie di fantascienza come Harlock, Tekkaman e Kyashan, riflettendo sul loro significato e su quello che Goldrake e gli altri hanno lasciato a noi in eredità. Un omaggio molto toccante e con analisi approfondite, anche se non fino in fondo, per mancanza di spazio. Ma è un ottimo punto d'inizio per approfondire le tematiche sollevate. Il libro fu scritto per festeggiare i trent'anni di Goldrake in Italia (è del 2008).
4) Goldrake - Il primo robot non si scorda mai, Alessandro Montosi, Edizioni Jacobelli - collana "I love anime" n. 7, 2009
Due anni dopo il suo primo lavoro, Montosi torna alla carica con un libro ricco di immagini e riferimenti vari su Goldrake, compresi i manga, l'autore, il film pilota Uchu Enban Daisenso, le interviste e osservazioni dei fan, il doppiaggio italiano, Malaspina...un libro imperdibile per l'appassionato di Goldrake!
5) Generazione Goldrake, Marco Teti, edizione Mimesis, 2011
Analizza Goldrake dal punto di vista della comunicazione sociale dei messaggi per mezzo dei disegni animati e della simbologia in essi riportata, e prende appunto Goldrake come punto di riferimento. Curiosamente, ha lo stesso titolo del libro di Barollo del 2008. Più che della generazione italiana, però, parla soprattutto della generazione giapponese e internazionale.
6) Goldrake - la storia di un mito, Jurij Gianluca Ricotti, Edizioni Minerva, 2014
La documentazione sul Goldrake italiano qui è davvero impressionante: non solo i libri e i fumetti, ma anche i giocattoli, gli articoli, per non parlare di tutto su Goldrake nel mondo, non solo in Italia. E' un'ottima e inesauribile banca dati.
7) Guida ai Super Robot, Jacopo Nacci, Edizioni Odoya, 2016
Il libro - un'ottima analisi sui significati simbolici e profondi delle serie robotiche, Goldrake compreso - l'ho recensito qui.
7) C’era una volta Goldrake, Massimo Nicora, Edizioni La Torre, 2017
Ristampato in una nuova edizione quest'anno per i 40 anni di Goldrake, il libro di Nicora ripercorre tutti i passaggi dell'anime di Goldrake dal Giappone alla Francia fino in Italia, ricostruendo in modo certosino i vari passaggi e i motivi dei vari nomi, tipo Atlas Ufo Robot.
Edited by joe 7 - 2/9/2018, 22:38. -
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GOLDRAKE: I VOLUMI ITALIANI
Posto qui un elenco di tutti i volumi in italiano di Goldrake fatti in Italia durante la prima trasmissione degli anni 1978-1980.
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1978: GIUNTI-MARZOCCO
Sono i volumi del primo ciclo italiano di Goldrake (1978): dalla copertina argentata, sono realizzati dalla Giunti-Marzocco di Firenze (ancora esistente oggi, sotto il nome di Giunti Editore SpA) e pubblicati nello stabilimento Canale di Torino. I testi sembrano essere di origine inglese (l'autore è un certo George Powell). Ecco qui i credit tipici di ogni volume:
Copyright Toei Animation, Rai 1978, per concessione Sacis, Roma; Ed. Giunti-Marzocco, Firenze – G. Canale e C., Spa, Torino; Finito di stampare presso lo stabilimento litotipografico G. Canale e S, SpA, Torino - Aprile 1978; a cura di George Powell.
ATLAS UFO ROBOT
Il volume di base, il primo in assoluto e con la copertina più bella in assoluto di tutte: infatti è una delle poche originali. Racconta le prime storie, spesso a modo suo. I titoli degli episodi sono: Goldrake all’attacco (corrispondente al primo episodio della serie, "Alcor e Actarus" con, ovviamente, il primo incontro tra Alcor e Actarus); UFO contro la Terra (corrispondente al secondo episodio, "La Terra è in pericolo", in cui Alcor scopre l'identità di Actarus e il suo passato); I mostri dello spazio (corrispondente al quarto episodio, "Il mostro spaziale", in cui Alcor finisce in un'isola deserta e Actarus lo salva); Attacco alla luna (qui si parte per la tangente, con una storia inventata di sana pianta in cui Goldrake attacca la Base Lunare e la distrugge, cattura Hydargos, ma il malvagio Gandal - qui chiamato Minos - scappa via con la navicellina, quindi la guerra continua).
Le differenze con la serie originale sono molte: la Betulla Bianca è chiamata Rocket Ranch nei disegni ed è residente in America, insieme al Centro di Ricerche Spaziali: quindi i mostri attaccano le città occidentali...Inoltre, Gandal, come ho detto, qui è chiamato Minos, il suo nome francese. Actarus / DukeFleed (a volte tutto attaccato) può lasciar guidare Goldrake con l'automatico (non "pilota automatico", ma proprio "automatico"), quindi Goldrake può pestare i mostri da solo mentre Actarus va a fare altre cose, anche andare a comprare il giornale. Decisamente comodo...Non solo, in una scena Actarus lasca l'"automatico" a Goldrake e, mentre il robot picchia un pò di mostri, Duke Fleed raggiunge l'isola dove si trova Alcor volando, manco fosse Superman! Nel racconto del passato di Actarus, il libro dice che Goldrake l'ha costruito Actarus costretto per ordine di Re Vega che l'aveva catturato (seeeh, un principe che fa il meccanico geniale, manco fosse Archimede Pitagorico): una versione errata rispetto ai dialoghi originali (dove invece Goldrake è già presente all'invasione di Fleed e i Veghiani hanno potuto solo rinforzarlo, non c'è stata nessuna costruzione) che però è molto diffusa tra i fan. Inoltre, Re Vega manda tutti i mostri contro Goldrake, cosa mai successa nella serie. Una curiosità: la storia inventata dell'attacco alla Luna, come pure l'attacco di tutti i mostri contro Goldrake, è stata poi raccontata a fumetti sul giornalino Tele Story che a quei tempi pubblicava i fumetti di Goldrake.
GOLDRAKE ALL'ATTACCO
Anche se con copertine e disegni diversi, racconta la stessa prima storia "Goldrake all'attacco" pubblicata sul volume "Atlas UFO Robot", così, per vendere di più.
UFO CONTRO LA TERRA
Idem con patate: è la seconda storia raccontata nel volume "Atlas UFO Robot".
I MOSTRI DELLO SPAZIO
E questa è la terza storia, sempre raccontata nel volume "Atlas UFO Robot".
IL SOGNO DI ACTARUS
Questa invece è una storia nuova: racconta, in sostanza, l'episodio 3 della serie, "L'incubo". Qui però la fattoria è chiamata col nome originale, "Betulla Bianca". Inoltre, Actarus, nei suoi ricordi, rimpiange la povera sorellina Ayara che era morta nell'assalto su Fleed. Un personaggio inventato, ovvio (la "Ayara" che compare nel disegno è la bambina Miyuki dell'ep12, "Il disco di ghiaccio"), comunque è curioso che abbiano citato una sorella che apparirà solo più avanti, alla fine della seconda serie. C'è anche una scena dove Actarus ricorda una ragazza fleediana dai capelli biondi luminosi che era morta: non dice il nome, ma ci sono immagini di una Mineo bionda che evidentemente fa le veci della fleediana morta. Insomma,la fantasia al potere! In ogni caso, qui è descritta la scena dell'incubo di Actarus nell'anime, che fu tagliata nella trasmissione di quei tempi perchè troppo drammatica.
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1978/79: GIUNTI-MARZOCCO
Sono i libri della seconda serie di Goldrake (1978/79) in Italia. Sono volumi dalla copertina dorata, sempre realizzati dalla Giunti-Marzocco di Firenze e pubblicati nello stesso stabilimento Canale di Torino. Non c'è più il cenno a Robert Powell nei testi. Ecco i credit:
Copyright Toei Animation Rai 1978 per concessone Sacis, Roma; Ed. Giunti-Marzocco, Firenze – G. Canale e C., Spa, Torino; Finito di stampare presso lo stabilimento litiotipografico G. Canale e S, SpA, Torino; 1978
GOLDRAKE AL CONTRATTACCO
La storia corrisponde grossomodo alle due puntate 26 ("Avanti nello spazio") e 27 ("Il contrattacco di Goldrake"), in cui Hydargos attacca il Centro Ricerche e muore nello scontro finale con Goldrake. I titoli degli episodi sono: Sbarco sulla Terra / Allarme! La Betulla Bianca è occupata! / La fattoria dichiara guerra. Le variazioni sono diverse: in particolare, Hydargos qui sopravvive, e Gandal (sempre chiamato Minos), non viene gravemente ferito. Il resto è abbastanza fedele alla storia, tranne il terzo episodio, che è un misto di più episodi originali. Questo secondo gruppo di libri inizia a postare alcune immagini originali della serie, anche ingrandite, non più solo disegni copiati.
VENUSIA IN BATTAGLIA
La storia è una libera interpretazione della discesa di Venusia in battaglia descritta negli episodi 37-38-39 (la famosa "trilogia di Venusia"). Compare Zuril, che qui è chiamato Zuoril. Anche nei titoli italiani degli anime gli storpiavano il nome in Zuryl, un pò come "pullman" (non ho mai trovato un annuncio di una "gita in pullman" dove "pullman" è scritto in modo corretto. Pullmann, pulman, pulmann eccetera. Pullman, però, mai ).
LO SQUALO DELLO SPAZIO
Un'altra libera interpretazione dell'episodio in cui Venusia, Alcor e gli altri vanno in piscina e trovano degli squali robot (ep46, "Uno squalo dallo spazio"). Ah, sì, anche qui c'è Zuoril. Certo che non era una storia tra le migliori di Goldrake tanto da farci un libro a parte...comunque, a quei tempi avevano i loro criteri. La storia di Naida, per esempio, non è MAI comparsa nè nei libri nè nei fumetti in Italia, a quanto ne so. Troppo forte come storia, immagino.
LE GRANDI BATTAGLIE
Una raccolta di episodi, probabilmente già pubblicati nei precedenti volumi.
Immagine presa da Ebay
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1979/1980: WALKOVER
Questi sono i volumi della terza serie di Goldrake in Italia (1979/1980). In questa terza serie di Goldrake (chiamata Supergoldrake), inaspettatamente la Giunti-Marzocco non pubblica più i volumi di Goldrake, ma lo fa una sconosciuta Walkover o Walk Over, una casa editrice di Bergamo che adesso non esiste più, mentre la stampa è fatta dalla GEP di Cremona, non più a Torino. I testi sono di un italiano, Mario Leocata. I disegni sono di Vincenzo Cosentino. Questi sono i credit:
Copyright Toei Animation Dynamic Production – Tokyo; Rai 1978 per concessone Sacis, Roma; Copyright edizione italiana 1979; Edizioni Walkover, Bergamo; Stampa GEP - Cremona; Testi di Mario Leocata; Disegni di Vincenzo Cosentino, studio editoriale Bernardini, Milano.
SUPER GOLDRAKE CONTRO GLI UFOMOSTRI DI VEGA
In questa edizione ci sono molte immagini piccole prese direttamente dalla serie animata. I titoli degli episodi, che nel libro sono piuttosto fedeli alla versione originale, sono: Fermate Budo Budo! (la storia del bambino e del suo scarabeo gigante, ep57 "Un piccolo mostro"); Un uomo che conta (Alcor che sventa il complotto del comandante Sadon, ep65 "Alcor, un vero combattente"); Sangue sulla neve (la storia di Kein e Maria, ep68: "Maria nella tempesta"); In onore del padre (la storia di Zuril Junior, ep69 "Il figlio di Zuril"); Morte da un lontano pianeta (la storia di Marcus, l'amico di Duke, che non fu trasmessa allora in Italia: ep71 "Il comandante Marcus"); Un rosso fiore d’amore nel deserto dell’odio (la storia di Rubina, ep72: "Rivoluzione nello spazio").
IL TRIONFO DI SUPER GOLDRAKE
In questa edizione ci sono molte immagini piccole prese direttamente dalla serie animata. I titoli degli episodi, piuttosto fedeli alla versione originale, sono: Lotta mortale contro King-Goli (la storia del King Goli in ep52 ("La fuga") e 53 ("Il mostro invincibile"); I due volti di Goldrake (la storia del falso Goldrake in ep58 "Il falso Goldrake"); Cinque minuti di terrore (la bomba a Tokyo, dall'ep64: "Gli ultimi cinque minuti"); Duello mortale negli abissi marini (la distruzione della base sottomarina di Vega, nell'ep67 "La fuga di Gandal"); Olocausto per questa bella Terra! (la prima parte dell'episodio finale, l'ep73: "Due amici inseparabili". Curiosamente, si fa riferimento a Rubina, la figlia di Vega, ma in questo libro l'episodio su di lei non c'è); Due pianeti brilleranno per sempre (la storia finale di Goldrake, ep74: "Goldrake o Vega?"). Questo volume ha avuto due edizioni con copertine diverse: una blu e una rossa.
Immagine versione copertina rossa presa da Ebay.. -
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JACOPO NACCI: GUIDA AI SUPER ROBOT
Come dice il sottotitolo, il libro si occupa dell'animazione robotica giapponese dal 1972 (l'anno di Mazinga Z) al 1980 (l'anno di Gundam), ed è ben più di una semplice "guida", con tanto di riassunti eccetera. Ci sono sì i riassunti, ma questi sono solo i punti base da cui parte l'analisi dell'autore. Come mai viene analizzato solo questo periodo? Perchè il tema narrativo affrontato è quello dei "Super Robot", che hanno delle caratteristiche costanti che prima non c'erano mai state: per esempio, il concetto del protagonista orfano, del padre, del professore, del disastro iniziale, della catarsi, insieme al simbolismo ancestrale, mitico, religioso che fa di questa particolare narrativa un unicum. Gundam fu la fine di questo tipo di narrazione: da quel momento, i robot giganti dovettero fare i conti col mondo reale e dare quindi una certa giustificazione per la loro esistenza (come in Evangelion, Escaflowne, Gurren Lagann, Patlabor, ecc) oppure da trattare in chiave parodistica (Gekiganger III, Il pazzo mondo di Go Nagai, Robot Girls Z...). Ma Gundam non fu esattamente la serie che provocò l'arresto di questa narratività: piuttosto ne fu il normale risultato della sua evoluzione, come spiega l'autore. Infatti, da Mazinga Z in avanti, fino a Zambot 3, Trider G7, Daltanious ecc., il passaggio al "mondo reale" diventò sempre più marcato. Gundam è quindi il passaggio successivo a Mazinga Z, che però ha comportato un cambiamento totale delle impostazioni narrative di base inaugurate dal Mazinga Z.
Fatto sta che, nonostante la loro apparente semplicità, i robot giganti hanno dei significati nascosti, sia a livello simbolico che narrativo, che li rendono davvero un mondo a sè, ancora da esplorare e da capire fino in fondo. In passato, in diverse occasioni sono state fatte delle analisi su certi aspetti del mondo dei "Super Robot", un termine usato per distinguerli dai "Real Robot" tipo Gundam e i suoi fratelli. Nel mio piccolo, l'analisi di Gerdha su Actarus e Venusia e quella su Naida e Rubina, relative all'anime di Goldrake (UFO Robot Grendizer), è stata una di quelle. Jacopo Nacci, l'autore, nella sua analisi su Goldrake, ha tenuto conto anche di queste due analisi, e lo ringrazio per averle citate. Tranne poche eccezioni, è la prima volta che queste analisi sono state considerate positivamente: nonostante la cura elevatissima e l'enorme documentazione che è stata fatta al riguardo, soprattutto quella di Naida e Rubina che si basa anche sui dialoghi giapponesi originali, sono state snobbate moltissimo dai forum e da altri siti che trattano il tema, e senza mai mostrare uno straccio di prova contraria, ma solo insultandole e bollandole come "invenzioni sul nulla", mentre sono invece il risultato di un'analisi accuratissima, con tantissimi dati e prove concrete a favore. Ma non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire. Per essere precisi, nel libro di Nacci è stata trattata soprattutto l'analisi su Venusia: quella su Naida e Rubina è stata solo accennata. Infatti, essa riguarda un approfondimento troppo specifico sulla serie e sui personaggi ed è difficile da inserire nel quadro generale delle serie robotiche che l'autore vuole fare.
So che, per via del fatto che l'autore del libro abbia citato, tra le altre, anche le analisi presenti in questo blog, questo articolo può sembrare solo interessato: ma, se si legge il libro di Nacci senza pregiudizi di sorta, si rimarrà sorpresi della profondità degli argomenti citati. Attenzione: non è un libro facile, richiede un certo impegno per essere seguito. E qui vorrei fare un appunto per una eventuale seconda edizione: sarebbe meglio usare i nomi italiani invece di quelli giapponesi (per esempio, Venusia e Actarus invece di Hikaru e Daisuke, o Goldrake invece di Grendizer, o Astrorobot invece dell'anonimo Blocker Gundan che fa venire in mente Gundam). Infatti, l'uso dei nomi originali giapponesi rende necessaria una continua associazione mentale per seguire la lettura, già abbastanza difficile per conto suo. Siamo in Italia, e personalmente sono contrario all'utilizzo dei nomi giapponesi non usati in Italia, che ci rendono alieni i personaggi. Potrà piacere agli appassionati, ma sono la minoranza: mentre la maggioranza sa chi è Actarus o Venusia o Goldrake. Quindi i nomi originali li metterei nelle note a piè pagina e userei solo quelli italiani per ottenere una maggior chiarezza e velocità di lettura.
Immagine presa da [color=red]Rebloggy
Infatti, non è un libro semplice, tanto che l'autore stesso ha dovuto mettere alla fine una specie di "glossario mitologico" per spiegare i termini simbolici e gli archetipi che ha usato: "Abisso", "Cosmogonia monistica e dualistica", "Figura spiritualizzata", eccetera. Richiede quindi una certa attenzione, soprattutto per chi non conosce alcune serie robotiche: ma ne vale la pena. I riassunti poi aiutano a rimediare al fatto di non conoscere la trama di una serie. In questo modo, si scoprono molti aspetti interessanti che aiutano a capire il senso di molte serie di Super Robot: a partire dai primitivi Tetsujin 28 e Astroganga, si arriva a conoscere la complessa simbologia di Mazinga Z e del Grande Mazinga, per passare al caso sicuramente unico di Goldrake. Tanto che, ai bordi di ogni pagina del libro, c'è un'immagine del volto di Duke Fleed. Inoltre, nelle tabelle coi riassunti delle serie, accanto all'immagine del robot presentato nella tabella ci sono sempre il Delfino Spaziale di Venusia e l'astronave di Goldrake col robot guidato da Actarus: una curiosa associazione della coppia base di Goldrake.
Inoltre, si scoprono dei risvolti importanti, come in Daitan 3, dove l'autore conferma quello che avevo sospettato di quella serie: ha davvero un lato oscuro, che avevo intuito ma non ho mai voluto approfondire perchè mi metteva a disagio. Ma quello che dice nel libro convalida i miei timori e spiega molte cose irrisolte nella serie. Anche il terribile e angosciante Zambot 3 con il personaggio allucinante e crudele di Killer the Butcher ha dei legami insospettabili con Daitan 3...che non sono solo il fatto di essere realizzati entrambi da Tomino. C'è molto altro.
Anche i robot con più piloti sono analizzati, insieme ai concetti dello smilzo, del ciccione, dell'eroe, del piccoletto, della ragazza (che assume una valenza particolare in Gakeen e soprattutto Astrorobot, con le due regine avversarie, Hellqueen e Sandra). Si arriva alla fine ai risvolti cosmici di Daltanious e Daikengo, alla quotidianità di Trider G7, all'abisso di Baldios e Ideon. E' un ottimo libro che farà discutere e sarà lo spunto di molti altri approfondimenti. Decisamente consigliato per chi non considera le serie robotiche come "roba da bambini" ma come una vera forma di cultura, come storie vere con profondi significati. E non ha paura di impegnarsi per capirle.
ARTICOLO DI JACOPO NACCI SUI 40 ANNI DI GOLDRAKE
Jacopo Nacci ha fatto anche un articolo sui quarant'anni di Goldrake dove analizza la psicologia di Actarus. L'articolo è ottimo e interessante, accennando, tra l'altro, anche al contesto teologico di Goldrake, una cosa di solito poco notata (ne avevo fatto cenno sul mio articolo in cui parlavo del cristianesimo in Goldrake). Infatti, in tutte le religioni si parla di una caduta dell'uomo e di un conflitto all'inizio della storia: Goldrake, in questo senso, come dice Nacci, tocca corde profonde nell'animo. Tuttavia, l'analisi di Nacci differisce da quella di Gerdha, con la quale personalmente sono d'accordo. Infatti, Nacci indica Actarus come una persona oppressa dal suo essere un eroe ("immagine opprimente che ha di se stesso, del proprio ruolo e delle proprie responsabilità"; "allucinato egoriferimento"), dal fatto di avere su di sé il peso delle sue responsabilità dalle quali fuggire ("Actarus ha su di sé il peso del mondo, tragedie comprese, salvezze comprese, ed evidentemente è da questo peso che fuggiva, ed è per il ritorno di questo peso che si dispera alla ricomparsa di Vega nella sua vita"). Se così fosse, Actarus sarebbe un personaggio psicologicamente contraddittorio: fugge dalle sue responsabilità e ne rimane schiacciato, tuttavia agisce lo stesso in modo responsabile per tutta la serie. Sarebbe una cosa piuttosto strana. Invece, Actarus - secondo l'analisi di Gerdha - non crolla davanti a Naida a causa del peso delle sue responsabilità, né a causa del peso che gli provoca il fatto di essere l'eroe e il salvatore, né per aver abbandonato Fleed (cosa che lui non aveva fatto, tra l'altro): crolla perchè sa di essere stato responsabile, anche se in modo inconsapevole, della rovina e distruzione del suo popolo. Actarus non cerca di "scrollarsi di dosso le colpe ingiuste" perchè una colpa personale, in effetti, c'era stata. Come costruzione psicologica, l'analisi di Gerdha mi pare più convincente: senza contare che si basa su molti dati presi dalla versione originale dell'anime, non da supposizioni. Ma questo non toglie nulla all'accuratezza e profondità dell'articolo di Nacci.
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"GUIDA AI SUPER ROBOT - L'animazione robotica giapponese dal 1972 al 1980"
Jacopo Nacci
Edizioni Odoya - 304 pagine più copertina e retro - 20 €
Anno 2016, formato 15,2 x 20,7 cm
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Edited by joe 7 - 30/3/2020, 11:14.