NICOLETTA ARTOM

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    NICOLETTA ARTOM: LA DONNA DIETRO IL SUCCESSO DI GOLDRAKE IN ITALIA

    Nicoletta



    Purtroppo, Nicoletta Artom Mencucci ci ha lasciati l'8 Maggio di quest'anno 2018: proprio al quarantennale dell'arrivo di Goldrake in Italia nel 1978. E' stata la funzionaria della RAI famosa, tra le altre cose, soprattutto per aver portato Goldrake in Italia. Donna intraprendente e dalla vista lunga, aveva capito subito il successo che Goldrake avrebbe portato. Le saremo sempre grati. Riposa in pace, Nicoletta. hell-yes-onion-head-emoticon

    Dalla vignetta umoristica qui sopra, presa da Vita col fumetto di Sergio Trinchero si vede l'esuberanza che aveva Nicoletta Artom. Il tapino è Roberto Galve, presentatore (e anche animatore, disegnatore, attore e regista...) argentino di "Eroi di cartone", uno dei programmi televisivi dell'epoca prima di "Buonasera con...", che trattava anch'esso dei cartoni animati, a quel tempo quelli americani della Warner Bros (come, appunto, Speedy Gonzales). Erano gli ultimi tempi del monopolio americano dei cartoni animati... Non si può parlare dell'arrivo di Goldrake in Italia senza citare alla fine Nicoletta Artom, l'operatrice televisiva che scoprì la serie Atlas UFO Robot e la propose alla RAI. La Artom era la curatrice dei programmi della RAI dedicati all'animazione: "Gli eroi di cartone", "Drops", "Buonasera con...". Una presentazione biografica della Artom a quei tempi ci è data dalla rivista Radiocorriere (n. 16 di Aprile 1973, pag 102):

    "Laureata in legge, sposata, un figlio (Mercuzio di tre anni e mezzo), di statura mini, 40 sigarette al giorno, la Artom ha lavorato per cinque anni nel cinema come segretaria di edizione e aiuto regista. Dopo oltre cento puntate di "Gli eroi di cartone" ritiene di poter individuare con sufficiente precisione i gusti e le preferenze attuali dei ragazzi. I personaggi più amati, per esempio: Speedy Gonzales e Gatto Silvestro innanzitutto, ma subito a ruota Reed Richard, Susie l'Invisibile, Johnny la Torcia e Ben Grimm, i Fantastici Quattro di Hanna e Barbera."

    Inoltre, qui si fa cenno alle origini ebraiche della Artom: i suoi genitori avevano avuto le tristi esperienze delle discriminazioni razziali in Italia durante il fascismo, che però fortificarono il carattere della figlia, diventando il personaggio intraprendente di cui si è parlato. Insomma, la Artom era una scopritrice di talenti nel campo dei cartoni animati (e non solo), e tra poco avrebbe fatto la scoperta del secolo che avrebbe cambiato l'Italia. Infatti, fu proprio grazie a lei che il 4 Aprile 1978 su "Buonasera con...Superman e Atlas Ufo Robot" fu trasmessa per la prima volta la serie di Goldrake col conseguente enorme successo. Fu anche grazie a lei che, attraverso Goldrake, arrivò in Italia tutta la valanga degli anime e, successivamente, dei manga che continua a rotolare anche oggi dopo quarant'anni. Certo, prima di Goldrake ci furono i cartoni giapponesi Vickie il vichingo e Heidi: però erano delle coproduzioni giapponesi-tedesche che non avevano ancora provocato l'esplosione inarrestabile che sarebbe accaduta con Goldrake (anche se Heidi fu molto apprezzata).

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    Un'altra descrizione della Artom l'abbiamo grazie a Sergio Trinchero, operatore televisivo e agente dietro le quinte di numerosi festival e iniziative riguardanti il mondo del fumetto: nel suo libro "Vita col fumetto" descrisse la Artom come una "factotum tutto pepe, addetta al disbrigo della non lieve parte organizzativa e burocratica (contatti con le case di distribuzione, col doppiaggio, con lo studio e i tecnici di registrazione e di messa in onda)".

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    Fu proprio lei, durante un festival/mostra mercato mai ben precisato (il MIFED* del 1977 di Milano?), che scoprì Goldrake e ne tessè le lodi in modo entusiastico a Trinchero. Direttamente dal libro "Vita col fumetto", ecco l'entusiasmo della Artom:

    "Al ritorno da uno dei festival-mercato del cinema di animazione di quell'anno, Nicoletta Artom mi telefona. È eccitatissima. "Sergio, ho visto dei cartoni animati giapponesi... incredibili... una cosa nuovissima... mai vista... non si può dire nemmeno che siano di fantascienza! È un mondo di robot, pilotati da esseri umani. Che si trasformano. Volano. Uomini che diventano macchine... si dividono in due...".

    Aveva appena visto Atlas UFO Robot. E forse era stata la prima italiana ad averli visti. ^_^ Anche Trinchero osservò il cartone su istigazione della Artom, e ne fu sorpreso pure lui:

    "(Nicoletta) li ha fatti comperare dalla RAI, lottando - come al solito - (aggiungeremo noi) contro la burocrazia e lo scetticismo (che finisce molto spesso per avvantaggiare la concorrenza delle emittenti private, prime a mettere le mani sui filmetti stranieri). Nicoletta è su di giri, come non le capitava da tempo. Mi mostra in moviola un episodio di questi "Atlas UFO Robot" e devo dire che resto impressionato dalla suspense che i giapponesi riescono a suscitare con mezzi tutto sommato modesti: truka, montaggio e animazione parziale. La Toei Doga Animation apre effettivamente una pagina nuova del cartoon di consumo. Dò senz'altro la mia approvazione ad inserirli nel nuovo ciclo di "Buonasera con". I funzionari, invece, restano scettici. Non sanno che fatturato li aspetta con Mazinga & Co."

    Sempre sul suo libro, Trinchero presentò la Artom come un tipo energico ed entusiasta:

    Nicoletta Artom è un "animale da televisione" (magari, uno scoiattolo, data la mole della curatrice) che, quando si dedica ad una trasmissione, non vede altro. Si impegna con una caparbietà e insistenza che rasenta la molestia, fino al raggiungimento dello scopo (leggi: resa incondizionata dell'interlocutore). Tutti mi chiedevano come facessi a lavorare insieme a lei. Sarà stato perché anch'io ero un po' animale... da soma o forse perché, io e Nicoletta, c'eravamo sintonizzati su una comune lunghezza d'onda: quella del "non-sense", avendo entrambi un "penchant" per l'humour assurdo e per l'aspetto rovesciato delle cose. Una delle prime battute che ci trovò d'accordo e di cui facemmo il "manifesto" del nostro lavoro fu quella di Krazy Kat*: "Se non puoi desiderare un futuro con le cose che vuoi, desidera un futuro senza le cose che non vuoi".

    "Buonasera con..." era un programma-contenitore del secondo canale (allora Rete 2, adesso Rai 2), e veniva trasmesso tutti i giorni, dal martedì al sabato. Durava un'ora (dalle 18,45 alle 19, 45) e trasmetteva cartoni animati come Tarzan della Warner Bros e la Famiglia Addams della Hanna e Barbera. Ogni mese c'era un cambio di programma, e per il mese di Aprile, il 4, che era appunto un martedì, grazie alla Artom si presentò per la prima volta il misterioso Atlas Ufo Robot. Accanto a lui fu affiancato il cartone animato Superman della Warner Bros degli anni '60, che veniva trasmesso prima di Goldrake: erano episodi brevi di circa 6 minuti ciascuno, e di solito ne venivano trasmessi tre prima di Atlas Ufo Robot.

    LA SUA DIFESA SU GOLDRAKE A SPADA TRATTA SU SORRISI E CANZONI

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    Davanti alle polemiche di Goldrake, Nicoletta Artom difese il personaggio sulle pagine di Sorrisi e Canzoni, sui numeri 49 e 50 del Dicembre 1979. In quel periodo, il 10 Dicembre 1979 - tra una settimana, quindi - sarebbe iniziato SUPERGOLDRAKE, il terzo e ultimo ciclo del robot, e le polemiche già divampavano. A Gennaio, il parlamentare di Democrazia Proletaria Silverio Corvisieri, che faceva parte della commissione di vigilanza della RAI, aveva scritto un articolo contro Goldrake e aveva fatto (pare) anche un'interpellanza parlamentare. E l'anno successivo, il 1980, ci sarà la petizione dei genitori di Imola (aprile-maggio 1980) contro i robot giapponesi.

    IL PRIMO ARTICOLO DELLA ARTOM

    La Artom, nell'articolo (Sorrisi e Canzoni 49 - qui le scan), parla delle differenze di Goldrake, Actarus e compagni rispetto ai personaggi dei cartoni precedenti (Topolino, Silvestro, Tom e Jerry). Per esempio:
    - il fatto di essere stati prodotti in Giappone, l'unico paese che ha subìto un attacco nucleare due volte, e quindi di essere dei cartoni capaci di mostrare il dramma della guerra con mezzi di sterminio, e quindi di far vedere la preziosità e la fragilità della vita;
    - fanno parte di un'epoca in cui sono presenti computer e informatica, una presenza meccanica che li rende attuali nei giorni nostri (soprattutto adesso nel 2018, coi telefonini e computer che sono diventati comuni come il pane)
    - Goldrake mostra l'eterno conflitto tra bene e male, col bene vincitore, nonostante le molte sofferenze che può subire, dando un messaggio di speranza
    Per curiosità, in quell'articolo si parla anche delle aspettative che si hanno nel seguire l'ultimo ciclo di Goldrake: Actarus morirà? E' quello che pensano molti spettatori, visto che la sua famosa ferita non mostra segni di guarigione, anzi sembra peggiorare sempre di più. Siccome la puntata di Marcus, in cui Actarus guarisce, venne saltata per motivi ignoti, molti avevano pensato che Actarus, nell'ultima puntata, tornava su Fleed per morire lì. Per non parlare delle solite voci incontrollabili tipo "mio cugino ha saputo da un amico di sua cognata, che è andato in Francia a vedere le puntate in anticipo, che Goldrake alla fine muore". Sempre in quell'articolo ci sono anche gli errori tipici dell'epoca:
    - Romano Malaspina è chiamato "Michele";
    - la navicella di Goldrake è chiamata "Atlas";
    - Rigel è chiamato il "nonnetto cialtrone";
    - il Goldrake 2 è chiamato anche "Goldrake secondo";
    - i veghiani sono chiamati "veganiani";
    - Venusia diventa "pilota di robot spaziali" - e questo è detto anche con una certa fierezza, al contrario degli spettatori giapponesi - anche se Venusia, in tutta la serie, non ha mai guidato un "robot spaziale", ma semmai il Delfino Spaziale;
    - le "nuove tecniche che si avvalgono di computer per la scelta dei colori e dei movimenti" nel cartone animato, anticipando così l'animazione 3D attuale (praticamente TUTTO Goldrake fu fatto a mano).
    Curiosamente, nell'articolo non si fa cenno a Maria Fleed, la sorella di Actarus.

    IL SECONDO ARTICOLO DELLA ARTOM

    Passando all'altro articolo (Sorrisi e Canzoni 50), trascritto qui, mentre qui invece ci sono le scan, la Artom affronta le polemiche in modo più diretto, già nel titolo: "Chi ha paura di Goldrake cattivo"? con l'immagine del robot del figlio di Zuril che esplode, uno dei momenti più drammatici della serie. Risponde direttamente a Corvisieri facendo cenno alle sue osservazioni di "orgia di violenza annientatrice" e di "invasori", rispondendo che si tratta di distruzioni di robot invasori, e Actarus è solo una persona che si difende dall'aggressore. Gli osannati Gatto Silvestro, Bugs Bunny e simili, nelle loro storie sono assai più violenti e con punte frequenti di sadismo, usando oggetti della vita quotidiana: infilano le code nelle prese di corrente, rinchiudono un nemico in frigorifero, usano ferri da stiro come martelli. E' difficile che un bambino si butti giù da un balcone per imitare Jeeg Robot (a quell'età tutti sanno che a cadere ci si fa male), ma è facile che possa infilare le dita in qualche presa di corrente. Cioè, la violenza di Gatto Silvestro e compagnia è pericolosa perchè è in un ambiente quotidiano può essere imitata: ma gridare "Maglio Perforante" non provoca niente di pericoloso perchè non perfora niente.

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    BIBLIOGRAFIA:

    Vita col fumetto, Sergio Trinchero (1983, L'Oasi Editoriale).
    Nicoletta Artom, la cinefila che rivoluzionò la tv dei ragazzi negli anni '70
    Nicoletta Artom e Goldrake, dai ricordi di Sergio Trinchero
    Nicoletta Artom: nuove notizie biografiche

    *MIFED: Mercato Internazionale del Film E del Documentario
    * Krazy Kat: famoso fumetto degli anni '10-'40 di George Harriman, basato sull'umorismo e sull'assurdo.


    Edited by joe 7 - 2/9/2018, 22:05
     
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