ZAGOR 66-68: IL RE DELLE AQUILE (analisi di Ivan)Testi: Nolitta (Sergio Bonelli)
Disegni: Gallieno Ferri
Zagor edizione originale Zenith: n. 117, 118, 119 (usciti nel 1970-71). I numeri reali di Zagor sono:
66, 67, 68. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancora oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come
Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor invece seguono la numerazione reale, in questo caso 66,67, 68.
TRAMAZagor e Cico, nei loro viaggi, vengono a sapere di un fantomatico Re delle aquile che ha rapito il figlio di Miwok, il capo degli indiani Munsee, per ricattarlo e avere da lui, periodicamente, della polvere d'oro. Vive in una zona inaccessibile insieme ai suoi uomini e comanda, appunto, alle aquile, in particolare la gigantesca Ayala. Porta addosso un copricapo che mostra un'aquila, quindi la sua identità è nascosta. Zagor viene catturato e condannato a morte, ma riesce a liberarsi grazie a Cico e, fingendosi uno spettro, porta il panico tra i nemici e alla fine cattura il Re delle aquile, che si rivela essere Ben Stevens, un cercatore d'oro e l'unico sopravvissuto di un attacco effettuato un anno fa dagli indiani Munsee (gli stessi che aveva ricattato), che lo avevano addirittura scalpato vivo. Stevens riesce a sfuggire a Zagor e cerca di superare il crepaccio che ostacola la sua fuga, aggrappandosi ad Ayala. Per un momento, l'enorme aquila riesce a trasportare Stevens, per poi cedere allo sforzo: entrambi cadono nel crepaccio, davanti agli occhi inorriditi di Zagor.
COMMENTOUno dei picchi più alti dello Zagor
pre-golden age. Episodio breve e basato su un soggetto ridotto all'osso: un rapito - intervento di Zagor per liberarlo -
cattura - riscossa; tutto qui. Ma è stato sviluppato con una tale abilità narrativa da risultare indimenticabile. (Avercene oggi, di “mini-soggetti” risolti
COSÌ! La tendenza invece sembra proprio l'opposta: soggetti iper-articolati ma risolti senza
pathos.)
PREGINaturalmente il punto di forza della storia è
BEN STEVENS, personaggio caratterizzato in modo superbo. Nolitta crea un antagonista davvero originale ed affascinante, ricco di sfaccettature e contrasti. Per la sua ambigua posizione sul confine tra
Bene e
Male, secondo me Stevens incarna “IL” personaggio nolittiano per eccellenza. Da notare comunque che
all'inizio Nolitta lo presenta come un
malvagio a tutti gli effetti, e solo
in seguito cambia le carte in tavola rivelando i terribili retroscena di ciò che hanno indotto Stevens ad agire in un certo modo. Questa tattica di approccio a un personaggio è molto diversa da quella di presentare SUBITO, fin dall'inizio, un personaggio “mezzo buono & mezzo malvagio” che mantiene sempre COSTANTE questa sua ambiguità (es: Guitar Jim); infatti, spiazzando l'immagine che il lettore si era fatto finora del “cattivissimo” re delle aquile, Nolitta ottiene un
effetto emotivo molto maggiore di quello che avrebbe ottenuto se il lettore avesse saputo sin dal principio la storia personale di Stevens.
La struttura del soggetto, anche se fondata su pochi elementi-base, è solidissima, e la storia procede a gran ritmo nonostante la brevità dell'episodio (circa 140 pagine).
I complici di Stevens sono tutti dei
cattivi di serie C. Questa scarsa caratterizzazione dei comprimari, in teoria, potrebbe essere considerato un “difetto”...invece in questo caso è una scelta deliberata (e azzeccata) dell'autore per conferire maggiore risalto all'antagonista principale (Stevens, appunto) tramite l'evidenziare il netto contrasto di spessore psicologico tra lui e i suoi scagnozzi.
Tra il gruppo di aquile ammaestrate da Stevens, Nolitta ne fa risaltare una in particolare,
Ayala, che si contraddistingue per dimensioni e possenza. Ayala diviene così un vero e proprio personaggio, protagonista anche di episodi personali. (Niente da dire; quando un autore lavora con la testa, riesce a trasformare in personaggi anche elementi diversi dagli umani.)
LA FINE DI STEVENSQuattro pagine da antologia. Una composizione impeccabile delle vignette da parte di Nolitta, e una grande maestria da parte di Ferri nel rendere al meglio l'intensità visiva delle scene.
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Pag. 71. Si inizia con l'arrivo di Stevens in cima al picco, e la sua frustrazione nel constatare che tra lui e la salvezza ci sono soltanto pochi metri di crepaccio. La pagina si chiude sull'arrivo di Ayala (scampata al massacro delle sue compagne), che fa balenare a Stevens un'idea al limite dell'assurdo.
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Pag. 72. Bellissima la scena della vignetta 3, con la visione quasi in soggettiva da parte di Zagor (dal basso), che osserva lo sbatter d'ali della grande aquila con Stevens aggrappato alle sue zampe (il lettore ha già visto in precedenza la dimostrazione della forza di Ayala, e il fatto che possa riuscire nell'impresa è perlomeno una possibilità).
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Pag. 73. Incredibilmente, Ayala riesce a sollevare Stevens, e lo trasporta senza problemi fino a metà del tragitto. Qui Stevens si volge trionfante verso l'incredulo Zagor. Vignetta 5...
Colpo di scena: senza preavviso, la gigantesca aquila mostra segni di cedimento.
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Pag. 74, vignetta 2: Osserviamo l'espressione di Stevens: a questo punto ha ormai già capito come andranno le cose, ma si aggrappa disperatamente ad una remota speranza continuando lo stesso ad incitare la sua aquila. Vignetta 5: L'ultima speranza di Stevens va in frantumi quando lui e la sua aquila piombano nel vuoto in caduta libera. La pagina si chiude con Zagor in ginocchio, affranto e visibilmente dispiaciuto mentre osserva impotente la caduta finale di Stevens (fuori quadro).
Che dire?...Un mix di ironia, poetica, tragedia e amarezza che ne fanno una sequenza da top-ten dell'intera serie di Zagor. Nolittiana al 100%.
DIFETTI(Inezia 1): Una sbavatura narrativa che appare subito evidente anche alla prima lettura: verso il finale, quando Zagor sta facendo piazza pulita della banda, Stevens e l'ultimo complice si asserragliano nella propria baracca, in attesa dell'alba. Intanto, Zagor e Cico hanno tutto il tempo di frugare tra le altre baracche e trovare il ragazzo rapito. Per elementare logica, Stevens sarebbe dovuto andare subito a prendere il ragazzo per usarlo come ostaggio. Non c'era pericolo immediato: infatti, passa parecchio tempo tra quando i due fuorilegge si rintanano e quando Zagor trova il rapito. Qui a Nolitta sarebbe bastato anticipare la sequenza del ritrovamento di Cervo Bianco rispetto alla sequenza in cui Stevens viene informato della ricomparsa di Zagor; narrativamente non sarebbe cambiato nulla, però l'attendibilità comportamentale dei personaggi sarebbe risultata più coerente.
(Inezia 2): Un po' forzata l'idea di Zagor di presentarsi come “spettro” agli uomini-aquila per fargli saltare i nervi. D'accordo, un trucco del genere rientra nella filosofia del personaggio...però in quest'occasione Zagor si espone come bersaglio immobile e frontale; sarebbe bastato che UNO SOLO dei fuorilegge avesse i nervi saldi per impiombarlo facilmente (come in effetti è quasi accaduto).
(Inezia 3): Dal massacro dei cercatori d'oro agli avvenimenti in tempo reale, viene narrato che è trascorso circa un anno. E' un periodo di tempo un po' troppo breve, se consideriamo che nel frattempo Stevens avrebbe presumibilmente dovuto: Guarire / Trasferirsi sul monte del Grande Fuoco / Addestrare una decina di aquile / Studiare il campo dei Munsee / Organizzare il rapimento di Cervo Bianco / Reclutare i complici... per tutti questi eventi, indicare un periodo di 4-5 anni sarebbe stato più verosimile. Ciò avrebbe inoltre dato maggior risalto al desiderio di vendetta di Stevens, se covato per lunghi anni invece di soli pochi mesi.
DISEGNIUn Ferri “
pre-Angoscia” in ottima forma. Alcune pagine sono veramente suggestive (come quelle già citate del finale, oppure quelle in cui compaiono le aquile, disegnate sempre con grande realismo). Buona parte del carisma di Stevens è merito della rappresentazione grafica che ne ha dato Gallieno; difficile immaginare che nelle mani di un altro disegnatore ne sarebbe uscito un personaggio così “vivo”.
Storia:
9Disegni:
9,5QUI TUTTI GLI ALTRI LINK SU ZAGOREdited by joe 7 - 8/9/2022, 21:37
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