GOLDRAKE E' CATTOLICO?

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    CRISTIANESIMO IN GOLDRAKE? (AGGIORNATO)

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    L’autore di Goldrake (Ufo Robot Grendizer per i puristi) è Go Nagai, che è famoso nel mondo per le sue storie che vanno tra lo scollacciato e l’ultraviolento. Un autore giapponese con una sua fede personale presumibilmente taoista, comunque non certo cattolica. Eppure, questo anime di Goldrake (attenzione, apro una parentesi: qui parlo esclusivamente della serie animata. I vari manga di Goldrake non li considero, in quanto realizzati o con un autore diverso o comunque per un pubblico diverso. I manga non hanno nulla a che vedere con la serie animata. Chiudo la parentesi) dicevo, questo anime di Goldrake ha dei riferimenti cristiani inaspettati: e non solo perché ogni tanto compare una croce. Anzi, cominciamo da qui.

    TOMBE E CROCI

    Mettere una croce sulla tomba come indice di cristianesimo sarebbe banale: questa è una cosa molto frequente nelle serie animate e nei manga giapponesi, tipo Ken il guerriero che non ha certo molte influenze cristiane, visto che i nemici il protagonista li spappola senza pietà....

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    Ora, osservando le varie tombe che sono state fatte nella serie di Goldrake, si nota che, nell’ep49, Maria Grazia Fleed ne fa una per il suo “nonno” putativo. Ma questa è una conferma nascosta del cristianesimo non tanto per il fatto che ci sia una croce per una tomba, ma per il fatto che questa è l’unica tomba con una croce che si vede nella serie.

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    Ho controllato nella serie: se qualcuno può indicarmi il contrario, me lo indichi, per favore. Le uniche altre tombe che si vedono nella serie sono quella per Hiroshi, il fratello di Midori (ep44), dove si vede che non c’è una croce, ma un palo, che richiama la sepoltura giapponese.

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    Un’altra tomba è quella per Shira (Kirika) dell’ep63: anche questa non è cristiana, essendo un’altra tomba di tipo orientale, con delle pietre impilate una sull’altra.

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    Un’altra tomba è quella di Kein (ep68), ma anche qui non ci sono croci: c’è l’arma di Kein, insieme con la sua fascia metallica, che si incrociano ricordando vagamente una croce, ma questo appare piuttosto forzato.

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    Ebbene, Maria Grazia Fleed è la sola che fa una croce per una tomba. L’unico personaggio che fa una tomba cristiana, cioè con una croce, guarda caso è anche l’unico tra tutti i personaggi di Goldrake che ha un nome cristiano e cattolico, Maria Grazia. Un altro segno nascosto tra i tanti della cattolicità di Goldrake.

    CHIESE CATTOLICHE

    Nel Grande Mazinga (ep19) si può notare una chiesa cattolica, con Jun che prega all'interno: ma i ragionamenti che si fanno laggiù sono poco cattolici (si veda qui).

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    Ora, nell'ep16 di Goldrake i ricordi di Stella e Hayashi si riferiscono ad una chiesa cattolica, dove si era appena fatto un matrimonio: la sposa ha il velo tipico del matrimonio cattolico e la chiesa ha alla sua destra una raffigurazione sulla vetrata che mostra una persona, forse Gesù Cristo. Le chiese protestanti non hanno raffigurazioni in genere, quindi quella chiesa è sicuramente cattolica. Ora, in questo contesto i pensieri di Stella e Hayashi sono effettivamente cattolici, a differenza di quelli di Jun e del prete citati poco prima, visto che pensano di sposarsi e osservano un esempio di matrimonio cattolico. desiderio giapponese di fare qualcosa di particolare come matrimonio? Può darsi, ma l'inserimento della chiesa cattolica come sfondo fa pensare.

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    Ma la serie di Goldrake è cattolica soprattutto per la profondità dei temi cristiani trattati. Vediamone qualcuno.

    UMILTA’

    Per esempio, in Actarus ci sono le caratteristiche cristiane della povertà, dell’umiltà, del nascondimento. Infatti, il protagonista lavora come un comune stalliere: da principe e re di un pianeta diventa subordinato di un ranchero che parla agli UFO.

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    Actarus fa di tutto per non mettersi in mostra: queste sono caratteristiche che non compaiono negli altri protagonisti delle serie robotiche, ansiosi di far vedere a tutti che sono i migliori (Tetsuya è solo la punta dell’iceberg). In Actarus non c’è nulla di tutto questo: guida Goldrake solo per difendere la Terra, non per essere ammirato. E, incredibile, lo fa malvolentieri.

    SEMPLICITA’ DI VITA

    Inoltre, il contesto in cui si muovono i personaggi non è la “base atomica”, come lo era per i protagonisti di Mazinga Z, o “la fortezza della scienza” per quelli del Grande Mazinga. In genere, tutti i protagonisti delle serie robotiche vivono all’interno della loro base. Non così invece per Goldrake. Infatti, i personaggi vivono soprattutto in un ranch, in un ambiente semplice, di campagna, a contatto con la natura, dove si svolgono lavori comuni. Insomma, un ambiente semplice e comune, e questo sin dall’inizio.

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    Successivamente, però, per rialzare lo share di gradimento, la serie subirà dei rimaneggiamenti: insieme all’arrivo di Maria, le storie saranno sempre ambientate coi personaggi che praticamente vivono nella base di Procton, e la fattoria quasi scomparirà dal contesto. E’ quello che considero il periodo di più bassa qualità per Goldrake, che diventa una serie robotica quasi come le altre, diventando un po’ piatta e banale.

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    Solo verso la fine si ritorna quasi allo status quo, col ritorno di Rigel e dell’ambiente della fattoria: e la serie torna a decollare, realizzando le storie conclusive in un crescendo di drammaticità.

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    A questo punto, si potrebbe obiettare che anche Trider G7 ha il pilota che vive come un comune ragazzo (scuola e casa): ma il Trider praticamente non ha una base, né un professore, né un robot femmina collega. Ci sono degli uffici amministrativi, e basta: il robot stesso è inserito in un campo giochi. Insomma, da questo presupposto è normale che il pilota vada a fare la vita comune di tutti i giorni. Ma è una quotidianità volutamente paradossale, in cui un ragazzino che fa il compito in classe di matematica deve interrompere perchè deve guidare il robot gigante per prendere a sganassoni i cattivi. Chi non vorrebbe farlo al suo posto? Ma il contesto di Actarus è davvero quello quotidiano, in cui cerca di separare il più possibile le sue azioni di pilota di Goldrake dalla vita del ranch. Non è una differenza di poco conto: non si troverà mai in Goldrake l'ironia parodistica di Trider G7.

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    L’ambiente pratico e comune in cui si muovono i personaggi di Goldrake è totalmente diverso da quello delle basi antiatomiche varie di Tetsuya, Koji e altri. La concretezza in cui si muove Actarus: il fieno, il tridente, i cavalli, le mucche, le stalle, lo svegliarsi presto per mungere, pascolare e così via sono segni di concretezza che richiamano l’incarnazione: Dio si è fatto uomo in una stalla – secondo la tradizione – e, dopo la nascita, è stato deposto sul fieno, riscaldato dal fiato di un bue e di un asinello. A parte l’analogia dell’ambiente della nascita di Gesù con quello del ranch di Actarus, la concretezza dell’ambiente in cui si muove Actarus richiama la concretezza dell’Incarnazione.

    L’ASSENZA DEL CROCIFISSO

    Inoltre, si sa che il simbolo fondamentale del cristianesimo è la croce, perché il Figlio di Dio è stato crocifisso. Ebbene, nelle altre serie classiche di robot nagaiani (ma non solo), può accadere che i personaggi vengano messi in croce. Ma questa scena in Goldrake è assente: non si vedranno mai un Actarus o Goldrake crocifissi. E questa non è un’assenza dell’impostazione cristiana, anzi, ne appare la conferma. Infatti, per i cristiani crocifiggere un’altra persona, infliggerle la stessa tortura che ha subito Gesù Cristo, ha una caratteristica irrisoria e blasfema. Anche se l’intenzione magari non c’era nell’autore dei racconti, resta comunque il disagio per chi osserva una scena del genere e crede nella crocifissione del Figlio di Dio. Per spiegarmi, faccio un po’ di storia: la crocifissione come pena capitale fu proibita a partire dal IV secolo dall’imperatore Teodosio, per rispetto alla passione di Cristo. Da allora non si ebbero più casi di crocifissione in Occidente (in Oriente invece si crocifiggeva senza problemi, Giappone compreso) fino all’inizio del ‘900. Infatti, i primi occidentali a tornare all’uso della crocifissione furono gli anarchici e i comunisti nella guerra civile spagnola degli anni ‘30, che inchiodarono spesso preti, religiosi e suore alle porte delle chiese e dei conventi. Inoltre, la crocifissione fu praticata per fini sedicenti “scientifici” nei lager nazisti e sovietici. Seguiranno poi i partigiani rossi nei riguardi dei prigionieri catturati nel 1945. In Oriente, dove il cristianesimo era poco diffuso, la crocifissione fu sempre praticata nel mondo musulmano, sin dall’antichità e senza interruzioni. I martiri cristiani di Nagasaki, tra l’altro, furono tutti crocifissi dai daimyo giapponesi. Ora, qui sotto potete vedere qualche esempio delle varie crocifissioni robotiche (concesso da Encirobot).

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    Tornando a Goldrake, una croce, comunque, compare nella serie. Infatti, nell’ep20 Hydargos imprigionerà Actarus e Alcor per metterli appesi ad un paio di croci. Ma loro due si liberano prima di essere crocifissi. Non vengono messi sulla croce: quindi anche qui non c’è la scena di un Duke Fleed crocifisso, come se questo fosse stato fatto per un certo rispetto verso quello strumento di morte che per i cristiani è sacro.

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    LA PRESENZA DI CROCI

    Se non c'è una crocifissione, compaiono però delle croci, e non sulle tombe, come detto prima. Nell’ep12, l’albero di Natale di Miyuki ha delle croci come decorazioni, che sono davvero insolite per un albero natalizio. Anzi, queste croci non sono nascoste, ma in primo piano, quindi sono ben visibili. Ed è curioso che si vedano su un albero che evoca il Natale, cioè la nascita di Gesù Cristo.

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    Sempre nell’ep12, il grande albero di Natale della famiglia Makiba, al ranch di Rigel, ha addirittura due croci come decorazioni.

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    LA PICCOLA FIAMMIFERAIA

    Ma l’ep12, in particolare, contiene altri elementi cristiani. Per esempio, vi compare la storia della piccola fiammiferaia, che è una fiaba cristiana di Andersen. Nella fiaba, inoltre, c’è un forte richiamo all’esistenza del trascendente, non sempre presente nelle altre fiabe: la piccola fiammiferaia infatti vede oltre il reale accendendo i fiammiferi, vede i suoi morti, è a contatto col Paradiso, con un aldilà, e questo è già un richiamo religioso cattolico. Il Paradiso nelle altre religioni, infatti, non è per tutti. Inoltre, in Oriente praticamente non esiste, essendoci al suo posto l’eterno e disperante ciclo delle reincarnazioni, alle quali si può sfuggire attraverso cicli di vite ripetute e sofferenze continue, raggiungendo (in pochi) il Nirvana, che non ha nulla del Paradiso, perché significa l’annullamento di sé in una pace in cui tu semplicemente scompari. Nel Paradiso cristiano, invece, ogni persona resta se stessa anche dopo la morte, sia anima che corpo: è la resurrezione della carne, che è una caratteristica solo cristiana (in parte è ammessa anche dall'ebraismo e dai musulmani). Per questo la piccola fiammiferaia rivede sua mamma, suo papà, sua nonna esattamente come erano sulla Terra. La stessa Miyuki farà un’esperienza simile nell’episodio. Tra l’altro, questa è l’unica favola citata in Goldrake: una favola che è di base cristiana, non solo occidentale.

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    Senza contare che, mentre la madre di Miyuki le racconta la favola della Piccola Fiammiferaia e la bambina la ascolta, in primo piano è ancora visibile l’albero di Natale con la croce come decorazione.

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    IL QUADRO DELLA MADONNA

    Ma non è tutto: nelle scene della Piccola Fiammiferaia compare anche un quadro che, anche se insolito, è riconoscibile come la raffigurazione della Madonna col Bambino, insieme a San Giuseppe (senza barba) e San Giovanni Battista da piccolo, che spesso è presente in questo tipo di rappresentazioni. E, proprio davanti a quel quadro, la piccola fiammiferaia fa un’invocazione che è come una preghiera.

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    E questo è un quadro con un soggetto tipicamente cattolico: se ne possono vedere molti nelle chiese.

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    Ora, è curioso che ci sia un quadro simile in cui compare non solo la Santa Famiglia, ma persino Giovanni Battista. I personaggi del quadro sono raffigurati in modo insolito, in cui Maria appare come una matrona romana, parzialmente scoperta davanti: segno che prima stava allattando il Bambino. La Madonna che allatta il Bambino compare in diverse opere cristiane, ed è un segno della concretezza, del realismo e della verità dell’Incarnazione, in cui si mostra che Gesù Cristo era veramente esistito ed era vero Dio e vero uomo. Ci sono richiami cattolici molto profondi in questa storia. Non è infatti un quadro protestante, in quanto le raffigurazioni religiose in genere sono vietate tra i protestanti; inoltre, la Madonna per i protestanti non è considerata madre degli uomini e intermediaria tra Gesù e gli uomini, anzi, spesso, è disprezzata dai protestanti perché considerata di ostacolo per seguire Gesù. Non è nemmeno un quadro ortodosso, perché la raffigurazione realista non esiste nell’ambito ortodosso, che usa le icone, raffigurazioni simboliche in cui la Santa Vergine – molto onorata dagli ortodossi – è spesso raffigurata nella sua maestà di Madre di Dio. Un quadro come quello descritto, quindi, non può essere che cattolico.

    LA SIMBOLOGIA DEI NUMERI

    Senza contare che la storia della piccola fiammiferaia e di Miyuki, la storia più "cattolica" di Goldrake, è il 12° episodio di UFO Robot Grendizer. Può essere stato un caso, comunque il numero 12 è importante per il cristianesimo perché indica la totalità e la completezza: i dodici Apostoli, le dodici tribù di Israele e le dodici stelle di Maria Assunta, per esempio.

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    Inoltre, continuando coi numeri, è curiosa la ripetizione del numero 7. Nell’ep3 si parla del 7° anno di festa della fattoria Makiba, e Goldrake, a partire dall’ep18, userà l’uscita segreta numero 7 (presente anche nel titolo), che sarà la più usata della serie. Addirittura, l’ep60 è intitolato “Ultimatum ore sette” (Nell'originale: "Gogo nana-ji Tookyoo tawaa bakuhatsu!", cioè "Torre di Tokyo 7 pm: esplosione!": anche qui compare il 7).

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    Ebbene, il 7 è un numero cristiano, che ha dei significati sacri. Per esempio, Dio ha creato il mondo in sette giorni; i doni dello Spirito Santo sono sette; le virtù capitali sono sette, e così i vizi capitali. Senza contare che l’episodio in cui si parla del settimo anno di festa della fattoria è l’episodio tre. E - che sia stato un caso o no - tre è un richiamo alla Trinità. Senza contare che sono tre i tratti dell’acqua della cascata artificiale che Goldrake attraversa per uscire dalla base.

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    Certo, possono essere stati dei casi o coincidenze. In ogni caso, volute da Nagai o no, si notano.

    LA SIMBOLOGIA DEI NOMI

    Altre “coincidenze” sono i nomi. Venusia nell’originale giapponese è chiamata Hikaru, e questo termine significa “luce”, uno dei termini con cui si definisce Gesù Cristo, “luce del mondo”, e così pure i cristiani. E infatti Venusia si mostra come “luce”, sia per il tormentato Actarus che per il violento Gauss.

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    Un altro nome è quello di Procton, che nell’originale giapponese si chiama Genzo Umon. Dividendo Genzo nelle sue sillabe giapponesi “Gen” e “Zou” si nota che “Gen” indica l'origine primigenia, mentre “Zou” significa costruire. “Umon” invece significa letteralmente "cancello del cielo". Quindi, per trasposizione, "Genzo Umon" significa letteralmente "il vero costruttore del cancello celeste", o “l’origine primigenia del cancello celeste”. Può benissimo quindi essere una parafrasi per indicare “Dio creatore del cielo (praticamente di tutto)”, e quindi il Dio Padre del cristianesimo: Actarus, infatti, chiama sempre Procton “padre”, mai col suo nome.

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    Senza contare la sorella di Actarus, Maria Grazia Fleed. Oltre ad avere un nome cattolico come Maria, c’è anche il termine “grazia” che richiama la preghiera cattolica “Ave Maria, piena di grazia”. Ed è veramente curioso il fatto che le abbiano dato, tra mille nomi possibili, proprio uno prettamente cristiano e cattolico.

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    IL RIFIUTO DELLA VIOLENZA COME UNICA RISORSA

    In UFO Robot Grendizer non c’è solo il cristianesimo come “omaggio”: croci, numeri, e simili. C’è anche come mentalità. Ho parlato prima dell’ambiente del ranch e del contesto in cui vive Actarus. Ma nell’ep22 Actarus dice una cosa che nessun personaggio giapponese, a quanto ne so, ha mai detto: cioè che la violenza è sbagliata come soluzione, e può essere usata solo come ultima risorsa. E lo spiega a Mizar col paragone del fiore in mezzo alla neve: indica la pazienza e la fiducia in mezzo alle tribolazioni. Questo è tipico di una mentalità cristiana, anche se la spiegazione che Actarus dà a Mizar somiglia molto alla simbologia e filosofia zen: ma è il significato che Actarus dà a quella simbologia che la avvicina molto alla mentalità cristiana. Koji e Tetsuya, al contrario, si affermano spesso e volentieri con la violenza – se non fisica, spesso verbale - nei loro rapporti tra coetanei.

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    LA SOFFERENZA, IL PECCATO, LA REDENZIONE

    Un’altra caratteristica unica di Actarus è il suo essere ferito con una ferita mortale. Anche in queste condizioni, non smette di combattere per la salvezza del mondo e quindi accetta di portare fino alla fine la sua croce.

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    Già questo è un richiamo al sacrificio di Cristo. Senza contare che nell'ep1 c'è una scena che richiama moltissimo Gesù nell'orto degli ulivi. E’ chiaro che Actarus non è Gesù Cristo e non è certo senza peccato: anzi, ne ha commesso uno terribile in passato, un peccato grave di trascuratezza nei suoi rapporti con Naida e Rubina che ha provocato la fine del suo pianeta. Le morti dei fleediani gli peseranno sempre sull’animo come una colpa abissale: eppure da quella colpa non è schiacciato, anzi riesce a risollevarsi.

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    Si riscatta, espia le sue colpe cercando di proteggere la Terra. La storia di Actarus è una storia di peccato e redenzione, che può essere solo cristiana. Non c'è questo concetto in Mazinga Z o nel Grande Mazinga o in Jeeg Robot. Infatti non esiste un modo di pensare simile in Oriente, dove non c’è il concetto di peccato e di colpa, ma solo di onore e dovere, al quale è connessa la vergogna di non essersi realizzati. Ma questo non ha nulla a che fare col concetto di peccato e colpa, che è solo personale e parla di male e bene, non di onore e dovere, cose che si avvicinano al formalismo.

    LA REGALITA’ DI ACTARUS

    E’ importante anche considerare il fatto che Duke Fleed/Actarus è un RE. Non un principe, come spesso è stato chiamato erroneamente, ma re, visto che suo padre, il re di Fleed, è morto.

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    Questa è una caratteristica assai poco comune nelle serie robotiche: le poche eccezioni sono quelle del principe Kento di Daltanious e del principe Ryger di Daikengo. Ma ci sono delle differenze fondamentali: Kento rifiuta la sua regalità e la sua discendenza regale, decidendo alla fine di vivere come un comune mortale, ufficialmente a causa della corruzione della corte. Ma il rifiuto di Kento c'era già sin dall'inizio: la serie infatti è impostata con una mentalità molto socialista/comunista, che parla di una uguaglianza assoluta considerata come un appiattimento assoluto.

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    Per quanto riguarda Ryger, che combatte contro gli invasori del suo pianeta ma anche contro la corruzione della sua stessa corte, alla fine della serie, non prende il posto del re (che comunque è ancora vivo), né ritorna alla corte, ma continua a viaggiare con Daikengo alla ricerca di torti da raddrizzare. In sostanza, da erede reale Ryger diventa un cavaliere alla difesa dei deboli: non è una cosa malvagia da fare, ma resta comunque un rifiuto sostanziale del suo stato di erede al trono.

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    Duke Fleed invece non rinnega la sua regalità, e ne accetta i conseguenti doveri: quando scopre che il suo pianeta – il suo reame – esiste ancora, con alcuni dei suoi sudditi ancora vivi e che hanno quindi bisogno di lui per avere una guida e protezione, abbandona il suo rifugio sicuro sulla Terra e va con Goldrake su Fleed. E' da notare che con lui va anche Maria: quindi accetta pure lei la sua responsabilità di principessa di Fleed, secondo il motto noblesse obbligè: i nobili hanno degli obblighi. Non si tratta di vanità, ma di responsabilità: accettare questo è segno di profonda maturità.

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    Ed è da notare che la serie si conclude senza alcun cenno di Goldrake che tornerà a combattere guidato da Duke Fleed: implicitamente, indica che Duke tornerà su Fleed come re e basta, non come pilota di Goldrake. Magari tornerà a pilotarlo, ma solo per necessità e non come una cosa fondamentale da fare, come nel caso di Ryger. Cosa c’entra questo col cristianesimo? C’entra molto, perché Gesù Cristo non è solo Figlio di Dio, ma anche Re, e Re di tutto quello che esiste, come indica anche la festa di Cristo Re, che è di tale solennità che è quella che conclude l’anno liturgico (cioè l’anno scandito dalla Chiesa Cattolica: dopo la festa di Cristo Re, che di solito cade alla fine di Novembre, inizia il nuovo anno liturgico, che inizia col periodo di Avvento e Natale).
    Inoltre, la regalità di Duke, insieme alla sua sofferenza (la ferita al vegatron, le battaglie continue) indicano quella misteriosa comunione tra regalità e sofferenza, congiunte all'amore e all'altruismo, che sono caratteristiche solo cristiane. E questa è un’analogia con Gesù Cristo che nessun altro protagonista di nessun’altra serie, robotica o meno, ha mai avuto in modo così profondo come l'ha avuta Duke Fleed.

    AMERAI IL TUO NEMICO

    Un’altra caratteristica cristiana è l’assenza dell’odio per il nemico. Duke Fleed non è pieno di odio verso i veghiani che gli hanno distrutto il mondo, e preferirebbe non combattere. Alla fine lo fa, ma senza odio, come di chi è consapevole di fare un dovere (difendere la Terra), non di commettere una vendetta.

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    Questo non gli impedisce a volte di attaccare con rabbia, come quando attacca la Nave Madre di Hydargos nell’ep27, distruggendola e uccidendo Hydargos e i soldati; oppure quando giustizia il comandante che ha ingannato i ragazzi di Vega nell’ep59. Ma queste restano delle eccezioni: non è mai stata una caratteristica tipica di Duke Fleed. Senza contare che, come ho detto, Duke Fleed può richiamare Gesù Cristo, ma non è certo “senza peccato”. Tutta un’altra cosa, comunque dal Grande Mazinga, in cui Tetsuya desidera semplicemente lo sterminio dei Mikenes senza nemmeno considerarli umani; oppure in Mazinga Z, dove Koji vuole vendetta per la morte del nonno da parte del Dottor Hell.

    LA BELLEZZA DI ACTARUS

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    Actarus è bellissimo, tanto da conquistare le donne della serie e anche le spettatrici. Questa è un’altra analogia col cristianesimo: infatti, secondo la tradizione cristiana, Gesù è "il più bello tra i nati da donna". Nessun altro pilota di altre serie è ugualmente bello e richiama tanto la bellezza, la nobiltà, il sacrificio.

    IL GIGLIO

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    Nella sigla finale della prima serie di Goldrake si vede Actarus che ha un giglio in mano. Nell'iconografia cristiana il giglio è simbolo di castità e purezza, di nobiltà e fierezza d'animo. E’ anche simbolo di maestà. E’ il fiore caratteristico della Madonna (insieme alla rosa) e di San Giuseppe.
    Actarus, infatti ha sempre un atteggiamento rispettoso e casto verso le donne, tanto da essere preso facilmente in giro dalle spettatrici per questo. O da rinfacciargli “lo schiaffo a Venusia” o altre cose simili, senza mai rendersi conto che evidenziare questo sottolinea quanto Actarus, di base, sia lontano da simili comportamenti, che, appunto, avvengono eccezionalmente.
    Al contrario, Koji e Tetsuya sono assai spesso rudi e violenti verso le rispettive “fidanzate”, tanto che le loro scene di violenza semplicemente non fanno notizia: sono “ordinaria amministrazione”.

    LA CADUTA DI VEGA

    L’impero di Vega raggiunge il suo fulgore dopo aver invaso gli altri pianeti; alla fine della serie, però, è semplicemente crollato su se stesso.

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    Un finale emblematico che richiama la caduta dei potenti di cui parla il Vangelo. Infatti, solo l’Impero di Vega, tra i tanti nemici delle serie robotiche, è un impero che crolla da solo, come lo fu quello sovietico. Non è così invece per gli altri nemici. Per esempio, in Mazinga Z il Dottor Hell combatte fino alla fine, e nel Grande Mazinga così fanno i Mikenes; stesso discorso per l’Impero Yamatai di Jeeg Robot. Soltanto l’Impero di Vega è quello che crolla da solo: curiosa caratteristica che richiama ancora una volta il cristianesimo del Magnificat che dice “ha spodestato i potenti dai troni”. Un altro richiamo al “cristianesimo nascosto” di Goldrake.

    CONCLUSIONE

    Allora, Goldrake sarebbe cattolico? Credo sia meglio dire che è stato realizzato da una persona che il cattolicesimo lo conosce bene e ne ha compreso la simbologia e i significati di fondo. Che poi questa persona sia anche cattolica, non lo so: non sta a me dirlo.

    Edited by joe 7 - 21/10/2019, 23:45
     
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