DISNEY VARI

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,423

    Status
    Anonymous
    MOBY DICK della DISNEY
    di Artibani (sceneggiatura) e Mottura (disegni); colori di Mirka Andolfo
    Pubblicato su Topolino 3003-3004

    jpg



    ATTENZIONE SPOILER!

    “Tutti cerchiamo qualcosa, Ismaele…”

    Questa frase, detta da Archimede (Primo ufficiale Starkbuck, nella storia), riassume per me il senso di questa bellissima storia, che secondo me può vantare il titolo di capolavoro Disneyano. La storia è una delle “parodie” disneyane, realizzate con una cura eccezionale sia della storia, che dei personaggi, come pure dei disegni e dei colori.
    Il libro “Moby Dick” di Melville, al quale si sono ispirati gli autori, è stato rispettato in modo straordinario, nei suoi toni cupi e nella caratterizzazione dei personaggi, in particolare quella titanica del capitano Quackab. Le parti della storia che si riferiscono al romanzo sono molte, tra le quali le più importanti sono:

    - “Chiamatemi Ismaele” è l’incipit del libro ed è anche la stessa frase con cui Paperino /Ismaele si presenta.

    jpg


    - Il primo incontro tra l’Ismaele del romanzo e Queequeg, il maori, avviene in modo drammatico, mentre è nella sua stanza e lo scambia per un nemico o un ladro o addirittura un mostro, visti i suoi tatuaggi. E’ quasi la stessa scena che avviene nell’incontro tra Paperino /Ismaele e i tre paperini.
    - Achab pianta in effetti una moneta sull’albero maestro per darla a chi avvisterà Moby Dick per primo
    - Queequeg, per essere assunto a bordo del Pequod, fa sfoggio della sua abilità con l’arpione, lanciandolo contro una macchia su uno dei tre alberi, centrandola in pieno: la stessa cosa che fa uno dei tre paperini.
    - La scena dei fuochi di Sant’elmo è assai fedele a quella del romanzo.
    - Moby Dick è una balena bianca, sì, e ha anche la mascella storta. Questo lo si nota nella vignetta a tutta pagina in cui Moby Dick inghiotte tutti i personaggi principali.

    Le differenze sono diverse, e motivate:
    - Achab nel romanzo non finisce dentro il cetaceo, ma si trova aggrovigliato con le funi degli arpioni al dorso di Moby Dick e continua a colpirlo ossessivamente col suo arpione. Alla fine, Moby Dick si immerge e l’animale e il capitano Achab affondano negli abissi del mare. Ma un finale simile sarebbe stato fin troppo drammatico per una versione disneyana, anche se motivata dal desiderio di essere molto fedele al romanzo e al suo spirito.
    - Alla fine del romanzo, muoiono tutti e solo Ismaele sopravvive. E’ chiaro che nemmeno questo poteva essere adatto come finale disneyano.
    - Inoltre, non si assiste a nessuna caccia alla balena, mentre avvengono nel romanzo di Moby Dick. Infatti, non sarebbe adatto ad una storia disneyana arpionare ed uccidere un animale.

    Inoltre, tra i vari omaggi alla Disney c’è anche quello a Doretta Doremì, Glittering Goldie nell’originale: è il nome della nave su cui era Quackab quando fu affondata da Moby Dick nel flashback della prima puntata.

    Ma arriviamo al cuore della storia, secondo me: “Tutti cerchiamo qualcosa, Ismaele” è la frase che spiega il racconto, e dà una delle possibili chiavi di lettura sia del fumetto che del romanzo stesso di Moby Dick. Quello che cerca Quachab è ovvio: la Numero Uno nell'enorme capodoglio. Ismaele cerca non tanto di scappare dalla terraferma, quanto di vivere delle avventure (un po’ come il classico Topolino); Quiig e fratelli cercano di compiere opere eroiche per essere accettati dal padre; Amelia (che qui non si dà un nome: si fa chiamare solo “fattucchiera”) cerca la numero uno… La storia di Artibani racconta Moby Dick come una ricerca di se stessi, descritta bene anche nel bellissimo finale: “Avevamo inseguito una balena bianca per un’avventura, un tesoro, un sogno…o forse solo un po’ di felicità”.

    Il personaggio di Quachab emerge prepotente per tutta la storia, in particolare davanti alla scena dei fuochi di Sant’Elmo, dove dichiara a tutto l’equipaggio il suo odio verso la balena e il loro obbligo a seguirlo fino alla fine, come in una nave maledetta.

    La rivelazione di Trallalah in Amelia è una scena necessaria, secondo me, per due ragioni: la prima, che in una storia dove c’è la Numero Uno come obiettivo principale deve esserci per forza anche lei. Ma la seconda, forse, è più importante: questa è una parodia disneyana, non la versione Disney di Moby Dick. Può sembrare una sottigliezza, ma non lo è: i personaggi sono sempre Paperone, Paperino, Qui, Quo, Qua, eccetera, con le loro caratteristiche, che, in una versione fedelissima del romanzo di Melville, sarebbero state annullate. Invece, Artibani ha fatto in modo di ricordare che loro, anche se in un contesto diverso, sono e restano sempre gli stessi personaggi Disney.

    I disegni stupendi di Mottura rendono benissimo l’ambiente avventuroso e cupo, quasi claustrofobico, del romanzo. Grazie anche per l’omaggio dei pirati, simili allo Yanez di Sandopaper e a Javert dei Miserabili: un bellissimo omaggio al loro creatore, Giovan Battista Carpi. I colori di Mirka Andolfo hanno reso perfetto questo piccolo gioiello, copertine comprese.

    Una storia drammatica e poetica come ne ho viste di rado: complimenti a tutti gli autori!


    Edited by joe 7 - 30/9/2015, 15:24
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,423

    Status
    Anonymous
    NOVITA' SU TOPOLINO DI CASTY

    Tra qualche settimana (entro Ottobre-Novembre presumibilmente), Casty (Andrea Castellan, uno dei più apprezzati autori di Topolino), in collaborazione con Massimo Bonfatti (famoso per le sue storie di Cattivik e Leo Pulp), presenterà su Topolino la storia "Cosa accadrà ieri?", di cui ha messo il teaser (visibile qui sotto) nella sua pagina facebook.
    Sembra che in questa storia Topolino incontrerà il suo omonimo del passato, con un'osservazione inquietante:
    "Pensavamo di sapere tutto sul passato di Topolino. Bè, ci siamo sbagliati"
    Insieme al Topolino attuale, sembra che comparirà anche il Topolino retrò delle prime storie di Gottfredson, come si vede dal teaser.

    Casty_coming



    Da ricordare che è in arrivo anche la storia di Casty e Faccini: “Topolino e il rampiro di Transvitania”:

    Nuova-immagine-23



    Inoltre, sta per arrivare anche la terza storia di Casty con Topolino e Atomino Bip-Bip: "Una città senza cielo" di cui non si sa nulla, nè la trama nè la data di pubblicazione.

    Casty_coming_2



    Per finire, in America stanno pubblicando le storie di Casty col suo personaggio, Eurasia Tost l'esploratrice, un comprimario di Topolino e Pippo.

    Casty_eurasia



    Edited by joe 7 - 9/10/2023, 19:36
     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,423

    Status
    Anonymous
    METOPOLIS, IL FUMETTO DISNEYANO, E METROPOLIS, IL FILM CRISTIANO

    3189_Metopolis


    Questa settimana (prima settimana di gennaio 2017) esce Topolino 3189 con Metopolis di Francesco Artibani (storia) e Paolo Mottura (disegni). E' una rappresentazione fedele del film quasi omonimo Metropolis di Fritz Lang. Fu proiettato per la prima volta a Berlino nel Gennaio del 1927, quindi questo fumetto festeggia i novant'anni del film. Francesco Artibani è conosciuto per i suoi lavori su PK, MMMM (Mickey Mouse Mystery Magazine: era una rivista con storia più "adulte" di Topolino, ambientate nella contea di Anderville). I suoi lavori su Topolino versione Montalbano e la sua versione di Moby Dick sono stati di notevole impatto nel mondo disneyano, tanto da essere stati raccolti in volumi.

    artibani-montalbano

    artibani-moby-dick
    Nella prima immagine, Topolino parla col Montalbano "topolinizzato"; nella seconda, Paperone è il capitano Achab di Moby Dick.


    Paolo Mottura ha fatto i disegni del Moby Dick di Artibani: ma ha anche realizzato molte storie disneyane, oltre a bellissime locandine di film interpretate da Topolino e compagni. Questa, per esempio, è una sua versione del manifesto originale di Metropolis.

    Mottura-Metropolis-2
    Immagine presa qui.


    Il loro lavoro su Metopolis è stato notevole e di grande cura: oltre a seguire fedelmente la storia originale (con le inevitabili variazioni), l'ambiente futuristico e opprimente del film è stato realizzato ottimamente dai disegni di Mottura. Artibani dice che il film di Metropolis ancora oggi ha una potenza visiva unica; Mottura ha raccontato di quando vide per la prima volta da ragazzino le immagini del film in un videoclip musicale e ne fu impressionato. Infatti, il fumetto punta molto sulla spettacolarità della città, insieme alle difficoltà del mondo della fabbrica.
    Nei dialoghi si usano spesso gli artifici della retorica e dell'idealismo: frasi come "Quanto è gratificante per ognuno di noi impegnarsi per un mondo più giusto, in cui non ci siano disuguaglianze nè ingiustizie", oppure "Metropolis diventerà una città capace di accogliere tutti dividendo con il prossimo ciò che c'è di buono, senza ingiustizie o esclusioni" sono talmente generiche da voler dire tutto e nulla. Da cosa si può dire che c'è una disuguaglianza o un'ingiustizia? Su che base? Su che criteri? Su che autorità? Quella dell'opinione mutevole? Quella della maggioranza, anch'essa mutevole? Sono frasi astratte che non si appoggiano su nulla.
    Ma quello che resta impresso, più della storia e dei personaggi, è il contesto quasi da incubo dell'ambiente metropolitano della città del futuro. L'uomo è semplicemente schiacciato da immagini e sculture ciclopiche, che salgono quasi al livello di divinità: la cosa non cambia, infatti, nemmeno dopo che Topolino riesce a dirigere la città. E' come dire che la disumanità di Metropolis rimane nonostante l'intervento di Topolino: non basta uno sfondo azzurro con gli uccellini per alleggerire simili mastodonti. Il problema di Metropolis non è risolto, è stato solo abbellito.

    image image
    Prima della cura e dopo la cura


    Intendiamoci: nonostante queste limitazioni, Metopolis è un'ottima storia, ma più adatta agli adulti o agli adolescenti, non ai bambini (senza contare le scene delle statue "simboliche" diffuse a Metopolis): non è una storia alla loro portata. Non solo il contesto e la narrazione, ma anche il disegno è troppo "adulto" per essere capito e apprezzato dai bambini, che preferiscono le linee più semplici a quelle curvilinee e complesse. E', in sostanza, una storia per adulti, con concetti troppo al di là della portata dei bambini, poco propensi alla retorica e più aperti alla semplicità di un racconto. I classici disneyani del passato che facevano riferimento alle opere letterarie (tipo Paperin Hood, Paperin Fracassa, Sandopaper) avevano un tratto più semplice e testi più spontanei e adatti ai bambini. Ma il Topolino d'oggi non è più per bambini, che, invece dei fumetti, oggi seguono le playstation, i videogame, i tablet, gli smartphone. La carta non attira più il bambino: quindi, il Topolino di oggi è per gli adulti che da piccoli leggevano Topolino. E gli autori hanno dovuto prenderne atto.
    Sulla Tana del sollazzo si potranno intervistare gli autori della storia.

    jpg

    jpg
    Pippo, Topolino e Minni versione Metopolis



    METROPOLIS: UN FILM CATTOLICO, ANTICOMUNISTA E PRECURSORE DI ORWELL

    poster


    Metropolis è un film muto del 1927 diretto dal regista austriaco Fritz Lang: ispirò il cinema di fantascienza moderno (Blade Runner e Guerre Stellari), per non parlare di altri lavori come Tempi moderni di Charlot. Anche il manga Alita è ispirato a Metropolis (la traduzione dell'originale GUNNM in Alita deriva dal film russo Aelita, che ispirò a sua volta la sceneggiatura di Metropolis) . Per non parlare della città di Superman, che ha lo stesso nome.

    Alita



    TRAMA DEL FILM

    NOTA: per completezza ho messo i nomi dei personaggi del fumetto accanto a quelli dei protagonisti del film. Ma questa è la trama del film, NON del fumetto, che ne segue solo le linee principali.

    Fritz Lang ambienta il film in un un futuro distopico: il 2026, esattamente 100 anni dopo il 1926, la data di produzione del film. Un governo di ricchi comanda la città di Metropolis dai loro grattacieli e costringe al continuo lavoro una classe di uomini-operai relegata nel sottosuolo cittadino. L'imprenditore-dittatore è Joh Fredersen (Pitt Petersen/Gambadilegno nel fumetto), che vive in cima al grattacielo più alto, mentre suo figlio Freder (Topp Topper/Topolino nel fumetto: ma non è il figlio di Gambadilegno, che qui è il suo tutore) vive in un irreale giardino popolato da sensuali fanciulle. Improvvisamente, lì irrompe l'insegnante e profeta Maria (Minny/Minni nel fumetto), accompagnata dai figli degli operai, che lo invita a guardare i "suoi fratelli".

    image

    jpg


    Freder rimane così colpito dalla visita di questa donna che decide di visitare il sottosuolo e immediatamente si rende conto delle condizioni disumane in cui sono costretti a lavorare gli operai, i quali, anche se stremati, non possono commettere il minimo errore, pena l'esplosione della macchina di cui si occupano e la morte dei meno fortunati, evento a cui Freder stesso assiste. Ancora in preda alle allucinazioni, dovute agli scoppi e ai fumi degli impianti, vede la macchina come un grande Moloch (divinità cartaginese che divorava i sacrifici umani) che ingoia le sue vittime.

    jpg


    Sconvolto da tanto orrore e brutalità, decide di parlarne con suo padre per far cambiare le cose: ma il padre si preoccupa solo della minaccia che l'incidente può costituire per il suo potere. Il responsabile delle macchine, Grot, porta a Fredersen alcune mappe trovate nei vestiti degli operai morti: mappe che indicano i loro luoghi segreti dove riunirsi e, forse, complottare contro di lui. Fredersen, furioso, licenzia in tronco l'assistente Josaphat per non avergli riferito in tempo dell'incidente e delle mappe. Il figlio, disapprovando la scelta del padre, rincorre l'assistente e lo salva dal suicidio; con questa sequenza inizia il viaggio di Freder nei sobborghi di Metropolis, tra i suoi fratelli. Fredersen fa seguire il figlio da una spia, lo Smilzo. Freder decide di fingersi operaio per vivere sulla propria pelle le fatiche dei lavoratori. Regala i suoi vestiti a 11811 (22422/Pippo nel fumetto), un operaio sfinito dalla fatica, e lo sostituisce alla macchina: il suo lavoro è quello di spostare continuamente le lancette su una ruota, in maniera da unire due luci che si illuminano sul bordo. In una visione, la sua macchina si trasforma in un enorme quadrante di orologio che segna dieci ore (le dieci ore del turno di lavoro) e, quando sta per terminare, sembra tornare minacciosamente indietro.

    jpg


    Ben presto, Freder si rende conto delle condizioni disumane in cui sono costretti a lavorare i dipendenti di suo padre, costretti a sopportare calore, fumi e orari impossibili che lo fiaccano alla soglia dello svenimento. Un operaio, che non riconosce Freder, gli dà appuntamento alla fine del turno nel sottosuolo perché "lei" li vuole vedere: si tratta di Maria, che accoglie gli operai sfiniti dal lavoro, raccontando la storia della torre di Babele, che simboleggia la Metropolis attuale, in cui tutto è sacrificato alla costruzione della torre: tutto, anche la dignità umana. Maria predica la pace futura e l'avvento di un mediatore che porrà fine alle iniquità perpetrate.

    jpg


    Gli operai, sfiniti dalla dura giornata lavorativa, ascoltano con malavoglia le parole di Maria e uno di loro, a gran voce, dice che non aspetteranno ancora per molto. Mentre gli operai se ne vanno, Freder rimane inginocchiato, estasiato dalle parole di Maria tanto da innamorarsene, e questo amore viene ricambiato dalla giovane ragazza, che lo bacia e gli dà appuntamento alla cattedrale per il giorno dopo.

    jpg


    Nel frattempo, Fredersen fa visita all'inventore delle macchine di Metropolis, Rotwang (Blackfang/Macchia Nera nel fumetto), che vive da solo in una vecchia casa, struggendosi per la perdita di Hel, la donna di cui era innamorato e che invece sposò Fredersen e morì di parto dando alla luce il giovane Freder. Rotwang la rimpiange ancora e ne tiene in casa un busto, in uno stile che ricorda quello di Adolfo Wildt, famoso scultore italiano. Rotwang ha progettato un robot in grado di sostituire in tutto l'uomo. Il robot di Rotwang ha sembianze femminili e, partendo da una struttura base di metallo, Rotwang può trasformarla in una donna praticamente uguale alle altre. Fredersen chiede a Rotwang cosa rappresentino le mappe trovate: si tratta delle catacombe, che sono situate ad un livello della città al di sotto delle abitazioni dei lavoratori. Facendogli segno di seguirlo, lo conduce attraverso un intricato percorso che li porterà a raggiungere le catacombe e ascoltare il discorso di Maria. Fredersen incarica Rotwang di rapire Maria per dare al robot le sue sembianze, in modo da poter controllare i malumori degli operai attraverso la predicazione di una falsa Maria al suo servizio. L'inventore rapisce la donna e, per mezzo di un congegno basato su onde elettromagnetiche, copia l'esteriorità di Maria e la trasferisce al robot, che chiama Hel in onore dell'amata morta.

    jpg


    La Maria-robot viene inviata in un postribolo della zona dei divertimenti di Metropolis, esibendosi in uno spogliarello in cui mette a nudo le grazie ricevute dalla Maria-umana; il pubblico rimane a bocca aperta per la bellezza della donna e si scatena in contese e follie dettate dalla lussuria senza freno della donna robot, incarnazione della meretrice di Babilonia: infatti, nella scena la finta Maria appare a cavallo di un mostro che evoca l'Apocalisse di Giovanni.

    jpg


    Il giovane Freder, dopo aver scoperto il robot nell'ufficio del padre e convinto che sia la vera Maria, si ammala e cade preda di terribili allucinazioni. La vera Maria è ancora nella casa di Rotwang, dove quest'ultimo le confessa di aver programmato il robot affinché esso induca gli operai a distruggere le macchine, contravvenendo per vendetta alle istruzioni di Fredersen, suo antico rivale in amore. La Maria-robot aizza gli operai a distruggere le macchine. Solo Freder, con l'aiuto di Josaphat, capisce immediatamente che colei che sta parlando non è la vera Maria, ma non viene creduto perché è riconosciuto come Freder, il figlio del padrone e per questo viene picchiato e scacciato dal sottosuolo. Gli operai si ribellano e fuoriescono in massa dal sottosuolo, incitati dalla Maria-robot.

    jpg


    Fredersen, avvisato da Grot della situazione, dà ordine di aprire i cancelli e lasciar arrivare la folla alla "Macchina del cuore" ("Batteria centrale" nel fumetto, soprannominata "cuore della fabbrica"), cioè il generatore che alimenta la città. La distruzione del generatore causerebbe l'allagamento del sottosuolo, e quindi delle case degli stessi insorti. La falsa Maria, alla testa dei ribelli, sovraccarica il generatore, che esplode. Metropolis collassa: il maestoso sistema d'illuminazione cessa di funzionare e le ripide strade della città divengono un cimitero di lamiere. Fredersen non si aspettava una distruzione simile perchè non sapeva delle intenzioni di Rotwang: avendo scoperto il piano di distruzione dello scienziato, lo tramortisce, permettendo così a Maria di fuggire e di salvare, assieme a Freder, i bambini imprigionati nel sottosuolo allagato. Fredersen è disperato per la scomparsa del figlio, e lo Smilzo gli ricorda che all'indomani dovrà rendere conto a migliaia di persone infuriate di quello che è successo ai loro figli nella città sotterranea. Maria discende nella città sotterranea per cercare di sedare la ribellione, ma rimane isolata dalla caduta degli ascensori causata dall'esplosione. Intanto gli operai, felici per aver distrutto le macchine, considerate la causa della loro oppressione, ballano e cantano.

    jpg


    A ricondurli alla ragione ci pensa il guardiano della macchina centrale Grot, che ricorda loro di non aver pensato alle conseguenze del loro operato, ovvero che con la distruzione delle macchine le loro case si sarebbero allagate e all'interno di esse vi erano i loro bambini. Gli operai, dopo aver ascoltato le parole del capo-operaio, cadono in uno stato di prostrazione e in preda al furore vendicativo decidono di punire colei che li ha spinti alla rivolta, Maria. Inizialmente viene catturata la vera Maria, che riesce a fuggire. Per un fortunato scambio, i ribelli catturano la Maria-robot, che viene legata a un palo e bruciata come una strega, tra le urla di Freder, trattenuto a stento dalla folla assetata di vendetta, il quale crede sia la sua amata; di sangue però non ne scorre, e rimane il metallo lucido del robot, tra lo stupore e lo spavento dei carnefici. La vera Maria viene nuovamente catturata da Rotwang, intenzionato a ucciderla per paura che gli operai scoprano il suo piano e lo uccidano a sua volta. Maria riesce a liberarsi, ma egli la insegue fino al tetto della cattedrale gotica.

    jpg


    Freder li segue e si scaglia contro l'inventore. Nel frattempo, Fredersen giunge alla piazza e assiste a tutta la scena, con la paura che il figlio possa essere scaraventato a terra dall'inventore. Ma Freder riesce a spuntarla e a morire è Rotwang, che precipita dalla cattedrale. La sequenza finale segna l'intesa tra gli operai e il padrone avvenuta tramite Freder, il mediatore profetizzato da Maria, che finalmente è arrivato a portare pace ed armonia tra le genti.

    ANALISI DEL FILM
    Analisi di Rino Cammilleri: l'originale è qui.

    Nel 2017 si festeggia il 90° del film Metropolis, la cui disumana utopia, descritta così bene da Lang, faceva riferimento al regime comunista russo. La stessa cosa farà Orwell, che conosceva bene il "paradiso" comunista, trattando l'argomento nel suo libro 1984 (scritto nel 1948: da qui il titolo). Infatti, Metropolis sarà restaurato a colori proprio nell'anno 1984.

    jpg


    Lang vide le azioni dei comunisti a Berlino nel 1919, quando osservò la Rivolta spartachista, o Rivolta di Gennaio, e il fiume di scontri armati, sangue e violenze che provocò. Si trattò di un'azione del partito Spartachista (un partito di sinistra) che voleva che la Germania facesse parte dell Impero Socialista Sovietico. Metropolis, anche se fu realizzato facendo riferimento al comunismo, è stato sempre celebrato come un film anticapitalista, e come tale lo lessero in America: per questo censurarono le scene più crude delle catene di montaggio e si persero i frames scomparsi.
    Friedrich Christian Anton Lang (1890-1976), per gli amici Fritz, era austriaco. Figlio di un architetto viennese e di una ebrea convertita al cattolicesimo, firmò quindici film muti e trenta sonori, molti dei quali divenuti classici. Basta ricordare Il dottor Mabuse e M, il mostro di Düsseldorf. Prese parte alla Grande Guerra come ufficiale austriaco sul fronte italiano, dove venne ferito e decorato più volte. Dopo la guerra e vari viaggi in giro per il mondo, si trasferì a Berlino, allora capitale del cinema europeo. Qui divenne in breve famoso e acclamato, ma finì nel mirino dei nazisti. perchè la sua prima moglie era ebrea. Goebbels, ministro della propaganda, gli offrì un importante incarico nell’industria cinematografica, ma lui, subodorando qualcosa, preferì scappare in Francia e poi in America.

    Fritz-Lang
    Fritz Lang


    Metropolis è un inferno concentrazionario dove si lavora e basta, fino allo sfinimento. E’ governato da un’oligarchia che ricorda la Nomenklatura sovietica, al cui vertice siede una specie di Grande Fratello. I leader abitano le zone alte, i lavoratori sottoterra. L’unica speranza per questi ultimi - tutti uguali, tutti grigi, disperati, mogi e a testa bassa, sempre intruppati, tutti con la stessa tuta - è una fanciulla di nome, guarda un po’, Maria. Questa li incontra in una sorta di catacomba e li anima con messaggi di pace e amore. Parla davanti a una specie di altare costellato di croci e annuncia che la liberazione verrà da un misterioso Mediatore. Il quale prima o poi apparirà. Il «caro leader», saputolo, si allea con uno scienziato malvagio, il quale costruisce un robot-femmina, Hel (che assona con l’inglese Hell, inferno, ma anche col tedesco Hölle), e gli dà le fattezze di Maria per perdere i di lei seguaci. Solo quando «Maria» viene messa al rogo (altro riferimento alla storia religiosa) la gente scopre l’inganno. La vittoria e la liberazione avvengono nella cattedrale (cattolica, visto che pullula di statue e dipinti) e Maria, che è «una di noi», va in trionfo col Mediatore. Che è il figlio del Capo. La simbologia cristiana qui è evidente.

    Quanto sia poco anticapitalista questo film lo si deduce, senza alcuno sforzo, dal fatto che la falsa Maria incita le folle a distruggere le macchine nelle fabbriche, mentre i pochi ancora di buonsenso avvertono che anche la loro, di vita, dipende da quelle fabbriche. Ma la critica cinematografica, salvo rarissime eccezioni, è sempre stata appaltata alle sinistre, strutturalmente incapaci di comprendere il genio di Lang. Almeno in questo film, che però è il suo capolavoro assoluto e uno dei massimi capolavori cinematografici di tutti i tempi.


    Edited by joe 7 - 9/10/2023, 20:01
     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,423

    Status
    Anonymous
    GLI AMICI DI PAPERINO PAPEROTTO DA GRANDI

    PP8


    Bruno Enna è un autore che ho già citato prima nell'articolo su Topolino che interpreta Corto Maltese (potete cliccare qui). Lo scrittore sardo ha realizzato gli adattamenti disneyani di "Dracula di Bram Topker", "Lo strano caso del Dottor Ratkyll e di Mister Hyde", "Star Top" (adattamento di Star Trek). Ma è famoso soprattutto per aver creato, insieme ad altri autori (Paola Mulazzi, Diego Fasano e Alessandro Barbucci), Paperino Paperotto, la versione di Paperino da bambino. In queste storie, Paperino vive nella fattoria di Nonna Papera a Quack Town, un paesino in aperta campagna vicino a Paperopoli. Paperino ha tra i suoi compagni di scuola molti amici, tra cui in particolare:
    - Tom Lovett, un bimbo grassottello dalle sopracciglia bionde che prende sempre in giro Paperino chiamandolo "melanzana": vive in una fattoria anche lui e ha dei modi di fare rozzi e sgraziati. Ma tra lui e Paperino, nonostante i loro conflitti, c'è comunque una forte amicizia.
    - Louis Cromb, un ragazzino semplice e tranquillo che vive nel negozio di antiquariato di suo padre e viene sempre coinvolto nelle scorribande di Paperino. E' l'elemento "calmo e riflessivo " del gruppo. Paperino ha molti interessi in comune con Louis, e si confida spesso con lui.
    - Millicent Webfoot (soprannominata Cent), una bambina dai capelli corti e neri, con un perenne fiocco in mezzo. Il suo unico pensiero è arricchirsi e considera Paperone, lo zio di Paperino, il suo vero e proprio idolo.
    - Betty Lou Van Der Built, bimba bionda e vanitosa, cerca (inutilmente) di non essere coinvolta nei pasticci di Paperino. Tom stravede segretamente per lei.
    Paperino, un pò come Rufy di One Piece, è il trascinatore del gruppo, che alla fine viene sempre coinvolto nelle sue pazze idee ed azioni, suggerite in particolare dopo la lettura di "Amazing Papers" un giornalino di fantascienza da lui letto avidamente ogni volta che esce in edicola.

    PP8_adulto_3


    Spesso hanno chiesto a Bruno Enna: "Ma Paperino ha poi incontrato i suoi vecchi amici quando è diventato adulto?" e l'autore non ha mai dato una risposta chiara su questo punto: ma ora, su Topolino 3192 in uscita questa settimana, Enna ha deciso di rispondere con una storia in più parti (quattro o cinque puntate, non si sa di preciso) intitolata "Paperino e gli Amazing Files" in cui questo incontro avviene, alla fine. L'episodio di questa settimana è disegnato da Nicola Tosolini, un disegnatore classico di PP8 (Paperino Paperotto).

    PP8_adulto_1


    Ora vi chiederete che aspetto hanno gli amici di Paperino da grandi? Per non rovinarvi la sorpresa, metto lo schizzo di Nicola Tosolini qui sotto come spoiler. Chi vuole vedere potrà cliccarci su. E' il disegno di prova per la copertina del numero 3196, che contiene la puntata conclusiva della storia.

    Concudo con una foto di gruppo: la banda di Quack Town alle prese con un giovanissimo Gastone.

    PP8_nw

     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,423

    Status
    Anonymous
    TOPO MALTESE: OMAGGIO DI TOPOLINO A HUGO PRATT E ALLA SUA CREATURA PIU' FAMOSA

    Corto1def

    Bozza della copertina alternativa dell'edizione Variant


    Nel 2017 si celebrano i cinquant'anni di Corto Maltese: infatti, la sua prima storia, "La ballata del mare salato", uscì nel 1967 sulle pagine del primo numero della rivista Sgt. Kirk della Florenzo Ivaldi Editore. Per questo si celebra la mostra di Corto Maltese a Bologna di cui abbiamo già parlato qui.
    Ma si celebrano anche i cinquant'anni di attività Disney di Giorgio Cavazzano: infatti, la sua prima storia Disney Paperino e il singhiozzo a martello, disegnata sui testi di Abramo e Giampaolo Barosso, fu pubblicata proprio nel 1967.

    Cavazzano-prima-storia


    Quindi lo sceneggiatore Bruno Enna ha pensato bene di approfittarne costruendo una storia tutta su Corto Maltese versione topolinesca disegnata proprio da Cavazzano. Enna è famoso per aver creato, insieme ad altri autori (Paola Mulazzi, Diego Fasano e Alessandro Barbucci) Paperino Paperotto, la versione giovane di Paperino. Inoltre si è cimentato in versioni topolinesche di successo: "Dracula di Bram Topker" e "Lo strano caso del Dottor Ratkyll e di Mister Hyde", entrambe realizzate in coppia con il disegnatore Fabio Celoni. Alla fine del 2014 ha poi realizzato la prima storia di "Star Top", adattamento disneyano della saga fantascientifica Star Trek.

    PP8

    PP8-dracula

    PP8-Ratkill-Hyde

    PP8-startop


    La storia- omaggio a Corto, intitolata "Topo Maltese e una ballata del topo salato", sarà pubblicata su Topolino n. 3197, in uscita il 1° Marzo. Uscirà anche un'edizione variant con una copertina alternativa, un acquerello di Cavazzano (la bozza è il disegno sotto il titolo di questo articolo), che sarà presentata al Cartoomics di Milano dal 3 al 5 Marzo. Il prezzo dell'edizione variant sarà di 6 euro, invece delle canoniche 2,50 € del fumetto normale da edicola.

    Topolino sarà Topo Maltese, ovviamente. Ecco alcune tavole ancora abbozzate di Cavazzano presentate nella rivista Anteprima:

    Corto2a

    Corto2b

    Corto2c

    Corto2d


    Se Topolino sarà Corto Maltese, Gambadilegno avrà l'aria folle e pericolosa di Rasputin, l'amico-nemico di Corto:

    Corto_Gamba


    Pippo dovrebbe fare la parte di Tarao, il maori

    Corto_Tarao


    mentre Minni farà la parte di Pandora.

    Corto_Pandora


    Per ora non si sa nulla dell'identità del Monaco (la mia ipotesi è che potrebbe essere Macchia Nera) e del tenente Slutter (Basettoni?). Inoltre, sembra che ci sarà solo Minni/Pandora, e non la versione alternativa del fratello di Pandora, Cain. Conoscendo la storia della Ballata, immagino che certe scene saranno modificate o tagliate perchè la storia sia adatta agli standard disneyani. Sono curioso di vedere il risultato...


    Edited by joe 7 - 9/10/2023, 20:16
     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,423

    Status
    Anonymous
    TOPO MALTESE: APPROFONDIMENTI

    Corto5_cover


    Abbiamo già parlato qui della versione disneyana di Corto Maltese, ormai imminente (arriverà sul Topolino 3197 del 1° Marzo 2017). Qui sopra abbiamo (forse) la versione definitiva della copertina. Qui sotto c'è la bozza relativa di Cavazzano.

    Corto4-schizzo-cover


    Come si vede, i personaggi si delineano sempre di più: oltre all'ovvio Topolino che interpreta Corto Maltese, abbiamo Minni che interpreta Pandora (e quindi sembra che in questa versione disneyana non ci sia Cain, il fratello di Pandora: effettivamente, avrebbe un pò complicato la storia). La cosa curiosa è il fiore che ha Minni in testa: così sembra una polinesiana, mentre Pandora, invece, è di origine inglese, o comunque occidentale. Vedremo. Oltre a questo, si vede Pippo che farà il maori Tarao, l'amico di Corto.

    Corto-Tarao-2


    Inoltre, c'è Gambadilegno con lo sguardo un pò folle che farà Rasputin. I personaggi sono tutti confermati: però c'è la sorpresa del Pirata Orango dietro di loro. Che parte interpreterà? Forse quella del tenente Slutter, il militare tedesco coinvolto suo malgrado in questa storia di pirati? Certo che è difficile vedere il pirata Orango che fa la parte della "vittima"... Quello che mi incuriosisce di più è la figura incappucciata sullo sfondo: chiaramente è il Monaco...ma chi lo interpreterà? Macchia Nera? Per adesso non si sa nulla...ma continuo a pensare che sia lui. Vedremo se mi sono sbagliato o no. Per gli appassionati, a Marzo uscirà anche il portfolio di Cavazzano sulla storia di Topo Maltese, formato album (31x37), con 8 litografie da collezione. Al modico prezzo di 39 euro. Come se non bastasse, c'è la versione deluxe con la firma di Cavazzano in più a soli 59 euro. Effettivamente, è roba da soli appassionati...Se penso di prenderlo? No, mi piace Cavazzano, ma non sono appassionato fino a questo punto...

    Corto3-portfolio-Cavazzano


    Infine, un'altra osservazione: insieme alla storia di Topo Maltese, Topolino 3197 conterrà anche la prima parte di Darkenblot 2.1 di Casty e Pastrovicchio, il nuovo capitolo della serie omonima con un Macchia Nera ipertecnologico.

    Darkenblot



    Edited by joe 7 - 9/10/2023, 20:20
     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,423

    Status
    Anonymous
    TOPO MALTESE E DARKENBLOT - ANTICIPAZIONI (aggiornamento)

    Corto_6_cover_def

    Copertina versione definitiva.


    Ormai ci siamo: la settimana prossima, il 1° Marzo, uscirà Topolino 3197 con la prima parte di Topo Maltese, la "Ballata del Mare salato" (che fu la prima storia di Corto Maltese), versione disneyana. Sì, la prima parte, perchè sarà una storia in due parti che finirà nel numero successivo. Abbiamo già parlato di questa storia qui e qui. La storia, col titolo "Topo Maltese, una ballata del topo salato" è stata realizzata per festeggiare i 50 anni di Corto Maltese (ne abbiamo parlato qui) e i 50 anni dell'attività artistica di Giorgio Cavazzano, il disegnatore di questa storia. Cavazzano è un autore Disney tra i più famosi in assoluto. Lo sceneggiatore è Bruno Enna. In un comunicato stampa, Cavazzano ha detto: "Quando Hugo Pratt era in vita io e lui siamo diventati amici e con la Ballata mi ha aperto delle possibilità grafiche inaspettate. Oggi, dopo tanti anni, non credevo di avere ancora un tale entusiasmo nel realizzare un’avventura disneyana. Credo che Topo Maltese sia la storia più bella che io abbia mai disegnato». La storia sarà di 80 tavole, 40 per puntata. Gambadlegno sarà Rasputin col nome di Gambadirasputin; Pippo sarà il maori Tarao col nome di Pippotarao; Minni sarà Pandora Groovesnore col nome Minnie Dora Groviermoore. Il misterioso Monaco si chiamerà Tunica Nera: e, con questo nome, dovrebbe essere per forza Macchia Nera. L'incipit della storia è praticamente identico a quello della Ballata originale. Lo metto qui sotto spoiler per chi vuole vederlo.

    Inoltre, qui, sempre sotto spoiler, ci sono degli scambi di battute tra Topolino/Corto e Minni/Pandora.

    La storia sarà anche presentata giovedì 2 marzo alle ore 18.30 presso WOW Spazio Fumetto – Museo del Fumetto di Milano (Viale Campania 12). Durante l’evento, gli autori parleranno del loro rapporto con Pratt e illustreranno i retroscena della genesi della storia e di come Corto, Rasputin, Pandora e il Monaco diventano Topolino, Gambadilegno, Minni e tutti i personaggi dell’avventura. Il numero 3197 di Topolino sarà disponibile anche con una copertina variant da collezione acquarellata di Cavazzano, in anteprima per Cartoomics, dove si potrà trovare anche un portfolio con gli studi dei personaggi della storia.

    FONTE: fumettologica

    POST SCRIPTUM: DARKENBLOT

    Darkenblot_1


    Oltre a Corto Maltese, la storia conterrà anche DARKENBLOT 1.2 sceneggiato e disegnato da Casty: sono ben DUE puntate, tutte insieme nello stesso numero!!! Mi sembra quantomeno scorretto postare entrambi i lavori sullo stesso numero e NON METTERE NESSUNA INDICAZIONE sul nuovo lavoro di Casty. Da quelle parti lo maltrattano proprio...neanche uno straccio di copertina. Bah. bsod-onion-head-emoticon

    Qui ci sono i link delle due prime pagine di Darkenblot:

    - prima pagina della prima puntata: www.topolino.it/archivio-edicola/3197/#prettyPhoto[mixed]/3/

    - prima pagina della seconda puntata: www.topolino.it/archivio-edicola/3197/#prettyPhoto[mixed]/4/


    Edited by joe 7 - 24/2/2017, 14:17
     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,423

    Status
    Anonymous
    NOVITA' SU TOPOLINO (2017-2018)

    Radice_Turconi_on_the_road_2


    Prossimamente ci saranno delle storie interessanti su Topolino:

    DUCKS ON THE ROAD

    Autori: Teresa Radice e Stefano Turconi Una coppia collaudata e autrice di molte storie tra le migliori su Topolino, tra le quali ricordo l'ottima serie di Pippo Reporter e L'isola del tesoro. Ducks on the road è una miniserie in cinque parti che sarà pubblicata tra un paio di settimane circa. Si tratta di una storia ambientata negli anni '70 (e ogni episodio sarà ispirato ad una particolare canzone di quegli anni), in cui i protagonisti saranno Paperetta yè yè, Paperina e Archimede, più giovani, che saranno coinvolti in un viaggio (in pullman, forse) da una costa all'altra degli Stati Uniti. Paperetta yè yè sarà la protagonista principale: in quel periodo frequenta l'università, ma sogna di fare la chitarrista, pur non mostrando un grande talento. Paperina è la sua coinquilina e migliore amica: lavora alla PdP Fashion e vuole raggiungere la costa ovest dove c'è Paperino, il suo fidanzato. Archimede invece è studente dell'università di astronomia che deve andare a discutere la tesi alla costa est: peccato che il pullman che ha preso sia diretto alla costa opposta. E' curioso il fatto che i protagonisti siano degli adolescenti, cosa rara nel mondo disneyano, dove i protagonisti sono o adulti o bambini.

    Radice-Turconi-on-the-road-1



    REBOOT DI DOUBLEDUCK

    Non si sa ancora molto su questo, ma sembra che il Paperino-James Bond di Andrea Freccero e Fausto Vitaliano avrà un restlying in cui Doubleduck (DD per i lettori) sarà modificato per renderlo più accessibile ai lettori e meno "serioso": infatti la storia stava diventando troppo seria e Paperino/Doubleduck stava diventando sempre più un comprimario. La potente Agenza che dava lavoro a DD sarà sostituita da una scalcagnata Direzione alla Alan Ford: la ragazza-agente Kai K sarà sempre con Paperino. Sarà una miniserie di tre puntate, e sarà pubblicata il 5 Luglio.

    Doubleduck-remake



    IL RITORNO DI REGINELLA

    Dopo DD, sarà pubblicata la storia del ritorno di Reginella, regina del pianeta Pacificus e amore impossibile di Paperino: creata da Rodolfo Cimino, fu uno dei personaggi più amati dai lettori. Lo sceneggiatore sarà Bruno Enna (Paperino Paperotto, Topo Maltese, Dracula, Lo strano caso del Dottor Ratkill e Mister Hyde, Duckenstein) e la disegnatrice sarà Giada Perissinotto (ha disegnato Witch, Paperino Paperotto).

    Reginella-ritorna



    ORGOGLIO E PREGIUDIZIO

    La coppia Radice e Turconi si occuperà anche della versione disneyana dell'opera di Jane Austen, che vedremo però solo l'anno prossimo.

    Orgoglio-e-pregiudizio



    ---------------------------------------

    Fonte: La casa senza nord, sito di Radice e Turconi; Badcomics


    Edited by joe 7 - 9/10/2023, 20:24
     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,423

    Status
    Anonymous
    IL RITORNO DI REGINELLA? SE NE POTEVA FARE A MENO (Attenzione spoiler!)
    Ringrazio Alkja, Andy98, Generale Westcock e Andrea87 di Papersera per le loro osservazioni.

    Reginella_1a Reginella_1
    Come si fa a rovinare questi personaggi? Facile, li trasformi da innamorati a buoni amici. vomiting-onion-head-emoticon


    Su Topolino 3218, 3219 e 3220 (luglio/agosto 2017) hanno pubblicato la storia del ritorno di Reginella in tre parti ("Paperino e la regina fuori tempo"), realizzata da Bruno Enna (sceneggiatura) e Giada Perissinotto (disegni). E' la prima storia di Reginella realizzata da un autore diverso da Rodolfo Cimino, il creatore del personaggio (insieme a Giorgio Cavazzano, che realizzò l'aspetto grafico: infatti ha disegnato la copertina di Topolino 3218, presente qui sopra, in cui si vedono Paperino e Reginella classic style che camminano a braccetto). Sono 23 anni che non si fa più una storia su Reginella (l'ultima fu "Paperino, Reginella e il terribile Vampirione", del 1994), quindi questo dovrebbe essere un evento. Invece, come capita tante volte quando vogliono recuperare i personaggi degli anni passati, è stato un disastro.

    CHI E' REGINELLA?

    Per chi non lo sa, Reginella è la regina del pianeta Pacificus, innamorata di Paperino e da lui ricambiata: in diverse storie riescono ad incontrarsi, però, alla fine, per circostanze avverse, sono sempre costretti a separarsi. La conclusione di ogni storia di Reginella la si può riassumere nella scena seguente (da Paperino e l'avventura sottomarina) , dove Paperino getta al mare il medaglione che le aveva regalato la regina, promettendole che non la dimenticherà mai.

    Reginella_5bis


    Reginella compare in cinque storie:
    - "Paperino e l'avventura sottomarina", Cimino/Cavazzano (1972, Topolino n. 873)
    - "Paperino e il ritorno di Reginella", Cimino/Cavazzano (1974, Almanacco Topolino n. 213)
    - "Paperino e il matrimonio di Reginella", Cimino/Cavazzano (1987, Topolino n. 1673)
    - "Reginella e la minaccia terrestre", Cimino/Cavazzano (1992, Topolino n. 1884)
    - "Paperino, Reginella e il terribile Vampirione", Cimino/ Antoni Bancells Pujadas (1994, MEGA 2000 n. 456: è considerata "non canonica" perchè non disegnata da Cavazzano)

    TRAMA

    La trama di questa storia non è facile da raccontare, perchè è piuttosto ingarbugliata. In una giornata di temporale, Paperino impreca contro il cattivo tempo che non gli permette di dormire sull'amaca, come se fosse una specie di destino avverso, e va lo stesso sull'amaca portando l'ombrello. Anche su Pacificus, il pianeta di Reginella, c'è un temporale continuo e un'alterazione del carattere degli abitanti, che diventano meno pacifici. L'anziano Primo Cerusico, che è il capo della corte attorno a Reginella, ritiene che questo sia dovuto alla regina. Infatti, Pacificus si avvicina alla Terra seguendo la sua orbita, e in questo periodo Reginella, anche se si era fatta cancellare i ricordi su Paperino, col quale ha avuto un rapporto di profonda amicizia, inconsciamente ricorda lo stesso gli avvenimenti passati senza rendersene pienamente conto, e la sua "tristezza subliminale" influenza sia il tempo che gli abitanti. Anche a Paperino, in passato, fu fatta bere una pozione dell'oblio per dimenticare Reginella: ma il problema evidentemente rimane. Il Primo Cerusico, però, ha escogitato un piano: nel suo primo incontro con Reginella ("Paperino e l'avventura sottomarina") Paperino fu sdoppiato, in modo che il suo nuovo "doppio" potesse vivere per sempre con Reginella. Anche se, alla fine di quella storia, le due copie di Paperino furono riunite nel papero originario, fu fatta una copia di backup del Paperino che non conosceva ancora Reginella. Se si facesse fondere anche questa copia backup con il Paperino attuale, tutti i suoi ricordi di Reginella sarebbero cancellati anche a livello subconscio.

    reginella_scan_3_mini


    Ma Reginella, a causa di un complotto di alcuni del Consiglio per destituirla, viene fatta convincere ad andare sulla Terra col Primo Cerusico, dove saranno abbandonati laggiù e i traditori prenderanno il potere. Reginella, con gli occhi bendati dal Primo Cerusico perchè non veda nè si ricordi di niente, riceve da lui un cronografo col quale potrà stare sulla Terra, perchè il tempo è più veloce sulla Terra e Reginella invecchierebbe all'istante. Ovviamente, anche il Primo Cerusico ha un cronografo. Il vecchio va a prelevare Paperino con un trucco, ma scopre di essere stato ingannato dai traditori del Consiglio e di essere stato abbandonato sulla Terra. Reginella, invece, attraverso la modifica del suo cronografo, provocata dagli stessi traditori, è stata mandata indietro nel tempo, in un ambiente primitivo - sempre sulla Terra - dove, priva di memoria, è trattata dagli altri come una regina. Paperino, con l'aiuto del Primo Cerusico, viaggia nel tempo per salvare Reginella. Nel frattempo, l'anziano cerca di contattare il Consiglio per avvertirlo dell'azione dei traditori, ma Pacificus è troppo lontano dalla Terra: perchè avvenga il contatto, c'è bisogno di un apparecchio particolare, che si trova nel Palazzo dell'Elettrochimica di Paperopoli. Siccome il Primo Cerusico non può andarci lui, perchè invecchierebbe all'istante, manda la copia backup di Paperino al suo posto, opportunamente condizionata. La copia fa il suo lavoro, rubando l'oggetto e portandolo al Primo Cerusico, davanti agli occhi sorpresi dei nipotini (che vedono però solo la rapina, non sanno nulla del resto). Intanto, Paperino - quello vero - entra in contatto con una tribù di primitivi che sta costruendo un'enorme statua di Reginella, per scongiurare il pericolo dei temporali, provocati indirettamente da Reginella, dopo la sua apparizione davanti ai primitivi. La regina è nelle mani dello stregone, che la vuole manipolare per esercitare il suo potere sulla tribù. Paperino riesce a incontrare Reginella, ma lei non lo riconosce: il papero viene mandato in cella. Reginella, però, è perplessa riguardo al papero che ha visto e si reca da lui di nascosto: alla fine, Reginella si ricorda di Paperino e lui riesce a ricordare quello che deve fare per riportare indietro Reginella (il viaggio nel tempo ha provocato problemi di memoria anche a lui).

    reginella_scan_4mini


    Inseguiti dagli uomini primitivi, sono portati sopra la gigantesca statua di Reginella: una grande ondata, provocata dalla tempesta, li travolge. Ma Paperino, nonostante tutto, riesce ad accostare il suo cronografo a quello di Reginella, tornando così insieme indietro nel tempo, davanti al Primo Cerusico. Reginella è svenuta e l'anziano dice a Paperino che, fondendosi con la sua seconda copia, potrà dimenticare del tutto Reginella e non ci saranno più turbolenze atmosferiche. E Reginella dimenticherà totalmente Paperino grazie alla pozione dell'oblio che le darà il vecchio. Paperino è triste, ma acconsente. Reginella si risveglia al pianeta Pacificus, dove i traditori sono già stati smascherati e sono fuggiti: alla regina non viene detto nulla e lei riprende la sua vita normale. Anche Paperino non ricorda più nulla di Reginella: ma sul fondo del mare alcuni sommozzatori scoprono un'antica statua gigantesca, che è quella di Reginella che avevano fatto i primitivi, Forse, un giorno, Paperino ricorderà Reginella nell'osservare quella statua.

    DIFETTI DELLA STORIA

    Per cominciare, questa storia è piena di rimaneggiamenti addirittura spietati sul passato di Reginella e Paperino: il più evidente è quello della trasformazione del loro amore in amicizia, che approfondirò nel prossimo paragrafo. Ma c'è dell'altro: ci sono delle incoerenze col passato di Reginella e con la logica della storia. Per esempio:

    - Reginella non si è fatta mai cancellare i ricordi.

    - Paperino non ha mai bevuto una pozione dell'oblio per dimenticare Reginella. Se vogliamo considerare anche la storia non canonica di "Paperino, Reginella e il terribile vampirione", la pozione dell'oblio riguarda solo quello che Paperino ha passato in quella storia, non i ricordi di Reginella.

    - Paperino fu sdoppiato in "L'avventura sottomarina", ma non ci sono mai state copie di backup. A che sarebbero servite, poi?

    - Inoltre, per essere precisi, Paperino non fu sdoppiato, fu diviso: quella non era la copia di Paperino, ma la sua "parte terrestre", tutto ciò che lo legava alla Terra. Per questo non ha senso quello che dice il Primo Cerusico: il "Paperino-copia", come lo chiama lui, è invece la "parte terrestre" di Paperino e ha solo i ricordi della Terra e amen. E' il Paperino attuale che ha i ricordi di Reginella, e si sarebbe dovuto togliere di mezzo quello e magari sostituirlo col "Paperino copia"/"parte terrestre" se si voleva proprio togliere di mezzo ogni ricordo di Reginella in lui. E' vero che alla fine si ottiene ugualmente lo stesso risultato, ma non ha nessun senso logico.

    reginella_scan_1_OK


    - Non si capisce perchè la fusione di Paperino con la seconda copia-backup cancellerebbe i ricordi di Reginella. Questa fusione era già stata fatta con la prima copia in "L'avventura sottomarina", e Paperino si ricordava di Reginella anche successivamente! Infatti, non era una copia nè un backup: era soltanto una parte di Paperino, e basta. Basta questo a far crollare tutto il senso della storia.

    - Il personaggio del Primo Cerusico è stato stravolto, trasformandolo da obbediente suddito di Reginella in un vecchiaccio intrallazzone e manipolatore di regine. Ne parlerò meglio dopo.

    - Non si capisce bene perchè Reginella dovrebbe essere priva di memoria nel periodo primitivo, come pure Paperino. La spiegazione del Cerusico, che cioè questo sia dovuto a "radiazioni cronotemporali che provocano perdita di memoria" non fa altro che complicare una storia già abbastanza pesante e ingarbugliata di suo.

    - Non ha senso l'arrendevolezza immediata di Paperino davanti al fatto di dimenticare Reginella per sempre e viceversa. In questa scena il loro rapporto è stato trattato davvero come un'amicizia casuale e niente di più.

    - La faccenda dei cerusici traditori è stata risolta sbrigativamente con un cenno di due righe: neanche una vignetta, magari, in cui sono in prigione o scappano. Nulla. E' davvero superficiale come conclusione.

    - E' stato dato uno spazio eccessivo e inutile - ben un terzo della storia! - alla faccenda del Paperino-copia che deve rubare l'apparecchio e ai manipolamenti del vecchio cialtrone Primo Cerusico: una cosa che sa tanto di allungabrodo.

    QUESTA IDEA DELL'"AMICIZIA" E' UNA VERA OFFESA ALLA STORIA ORIGINALE E A CHI L'HA AMATA.

    reginella_7


    In questo "ritorno di Reginella" gli autori, immagino a causa delle direttive disneyane, hanno rinnegato tutto il passato che c'è stato tra i due, trasformando l'amore tra i due in una banale amicizia. Non importa quanto sia considerata "profonda": è una modifica ridicola. Non conta da dove sia partita l'idea, se dalla Disney Italia o dalla Disney americana: non ha comunque senso. Nessuno ha costretto gli autori e i dirigenti disneyani a riesumare Reginella. Se il diktat dei potenti padroni della Disney è "Paperino e Paperina forever", va bene: in tal caso, però, non ha senso ripescare un personaggio e una relazione che non solo contraddicono il suddetto diktat, ma hanno anche fatto sognare vagonate di lettori. Sarebbe stato meglio far finta che non sia mai successo questo incontro e non riesumare niente. Infatti, nel momento in cui si decide di far ricomparire Reginella, si deve necessariamente fare i conti con un passato e una relazione: se non si è capaci di farlo, si sarebbe dovuto soprassedere, invece di tirar fuori banalità da amicicissimi. Per chi è stata fatta questa operazione di ripescaggio? Per i lettori bambini di oggi (se ci sono) che non sanno chi sia Reginella e sarebbero stati benissimo rimanendo nella loro ignoranza? No, è stata fatta per stuzzicare i cuori dei lettori di ieri, che la conoscono e l'hanno amata, invogliandoli a cacciare soldi per un fumetto che magari hanno smesso di comprare. Ora, se si dà la caccia a questi lettori - per farci su dei soldi, o, più poeticamente, "per onorarli" - non li si possono prendere in giro con un "circolare, non c'è niente da vedere, sono solo amici". Se vogliono, possono farlo, ma non si può pretendere che abbiano anche dei complimenti dai lettori per questo. E se lo facessero per onorare un autore storico come Rodolfo Cimino... beh, è pure peggio, lui si rivolterebbe nella tomba. Se la loro idea di rendere omaggio a Cimino è stravolgere una sua opera che ha fatto piangere barili di lacrime per una struggente storia d'amore usando il più bieco dei retconning, sarebbe stato meglio lasciar perdere. Da lettore mi sento preso per i fondelli e non sono incline ad accettare tutto quello che mi passa il convento senza fiatare, realizzando una bieca operazione commerciale. Non ha senso dire che "quelle sono cose che hanno fatto il loro tempo". Se la saga di Reginella ha fatto tanto colpo che, nonostante le poche storie e il tempo trascorso, i fan più e meno giovani ne parlano ancora con affetto, ci sarà un motivo. Questo è un pedestre tentativo di avere la botte piena e la moglie ubriaca: fare tutto l'hype di "Reginella ritorna!" e nello stesso tempo mettere ogni tema scomodo nascosto sotto il tappeto. Questa faccenda della "profonda amicizia" è stata davvero un'azione piuttosto vigliacca e ipocrita a spese degli appassionati di Reginella, che non accetteranno mai una storia simile. C'è chi ha sostenuto che una vera amicizia è più rara di un vero amore (La Rochefoucauld): ma è una frase che non ha senso, perchè l'amore è il livello più elevato di amicizia che ci sia, tanto che non è possibile andare oltre, visto che non esiste un "oltre". Un uomo e una donna che si amano veramente sono anche i due migliori amici che ci siano. Ma sono divagazioni: tornando all'argomento, il rapporto tra Paperino e Reginella era di amore, non di amicizia, e solo di quello si doveva parlare.

    LA VERA REGINELLA NON E' UNA RAGAZZINA CANDIDA IN BALIA DI VECCHIACCI INTRALLAZZONI

    reginella_scan_5_mini


    C'è un altro aspetto che non mi ha convinto in questa storia: la caratterizzazione di Reginella. Nell'originale ciminiano Reginella è una vera regina e una guida riconosciuta del suo popolo: delicata, sentimentale, ma comunque una regina che, al momento del "redde rationem", è consapevole del suo ruolo, sa bene cosa fare e decide in autonomia, senza farsi influenzare da nessuno. Ora, invece, sembra un fantoccio in balia o delle decisioni dei suoi vecchi consiglieri di Pacificus o dei vecchi Stregoni primitivi. La Reginella che ci ritroviamo su questa storia potrebbe tranquillamente essere sostituita da un termosifone, senza per questo andare a stravolgere la storia. Ha esordito come un pupazzetto docilmente asservito a un branco di vecchiacci manipolatori che ne sanno di più di lei, letteralmente bendata, condotta per mano, pupazzetto docilmente asservito, imprigionata "per il suo bene". A parte il breve momento in cui va a incontrare Paperino, in ben tre puntate non ha uno sprazzo di personalità che sia uno. Tappezzeria pura.

    BLABLA DI SPIEGONI FANTASCIENTIFICI PESANTI E INUTILI

    reginella_scan_2_mini


    Per peggiorare le cose (come se non lo fossero già abbastanza), l'autore rende il Primo Cerusico come vero protagonista della storia, visto che è lui che condiziona e influenza tutti i personaggi, buoni e cattivi, e ogni sua azione viene dettagliatamente descritta, a differenza di quelle di Paperino e Reginella, vere e proprie amebe dal punto di vista psicologico. Inoltre, l'autore aggiunge delle spiegazioni fantascientifiche complicate, tanto da essere al livello degli spiegoni infiniti di PK. Per non parlare del clone-backup di Paperino, che occupa praticamente tutta l'azione della seconda puntata! Le spiegazioni astruse del vecchio Cerusico, la faccenda del tempo diverso (che in Cimino era mostrato in modo assai più comprensibile e senza spiegoni da mal di testa), l'apparecchio da rubare prendere, la memoria che se ne va...insomma, una pesantezza incredibile di spiegazioni scientifiche noiosissime, in una storia che dovrebbe essere d'amore, e non una specie di "Libretto di istruzioni sull'uso e manutenzione del cronografo e dell'integrazione dei cloni"! Una storia non solo fatta male, ma anche pesante come il piombo. stress-onion-head-emoticon Siccome, più che una storia di Reginella, sembra essere una storia di PK, qui avrebbe benissimo potuto esserci Lyla Lay al posto di Reginella, con tanto di alterazione del suo programma e classico guasto del suo circuito di dislocazione temporale, più un pizzico di amnesia e di naufragio nel passato. Eppure, ufficialmente, si era cercato di recuperare un target di lettori ben diverso da quello di PK, sebbene poi si sia offerto loro la solita, classica storia di fantascienza e viaggi nel tempo, solo condita con un po' di "amicizia" e "pucciosità".

    PAPERINO E REGINELLA NEANCHE SI INCONTRANO. CHE RAZZA DI "RITORNO DI REGINELLA" SAREBBE QUESTO?

    Reginella_4


    Gli unici, fugaci, momenti in cui si incontrano, Reginella non riconosce Paperino e viceversa; poi si riconoscono per scappare insieme e subito dopo separarsi ancora. Neanche quattro parole: solo si dicono i rispettivi nomi, scappano, due o tre frasi concitate nella fuga per trovare qualche soluzione, e amen. Decisamente poco per ben TRE puntate, grazie anche all'allungabrodo del Cerusico che in una intera puntata cerca di contattare Pacificus (ma c'era davvero bisogno di questo dettaglio che non interessava a nessuno?) e della copia-Paperino che va a trovare i nipotini e a rubare l'oggetto per tutta una puntata, oltre ai lunghissimi e insopportabili spiegoni scientifici di cui ho già parlato. In una sola storia, invece, Cimino faceva incontrare Reginella e Paperino molto più a lungo di questa storia a tre puntate che, dal punto di vista emotivo, equivalgono ai documentari sulla vita dei castori. Non c'è poesia, non c'è sentimento: entrambi i personaggi, Reginella e Paperino, non hanno il minimo spessore psicologico, sono solo vittime degli eventi, non approfondiscono niente del loro rapporto. Appena si incontrano, tutto si risolve velocemente, rapidamente, senza un attimo di pausa nè di vero incontro. Ciao e addio. E pensare che il cuore della storia avrebbe proprio dovuto essere l'incontro tra Reginella e Paperino, una cosa che viene trattata invece con fastidio e rapidamente, tanto per giustificare lo scopo ufficiale della storia. Così, invece di amore, abbiamo un mare di conoscenze tecniche che non interessano a nessuno, presentate dal vecchiaccio Primo Cerusico che qui diventa Primo Attore. Questa è una presa in giro, più che una storia. Una storia inutile, insulsa, verbosa e insignificante, il cui tono piatto è stato sollevato marginalmente dai disegni obiettivamente eccellenti della Perissinotto: ma, a questo punto, tanto valeva fare un book solo di immagini a opera della suddetta o magari anche altri autori, tipo “Reginella rivisitata dagli artisti di oggi” e chiuso lì. Se questa doveva essere l’apertura di un nuovo ciclo di storie, ritengo sarebbe meglio sprangare la porta e pensare ad altro. Onestamente, a che è servita questa manovra? A ripescare i fan di ieri? Ne dubito. Da fan di ieri mi sento solo amareggiato e preso in giro. Non ho ritrovato nulla della saga che ho tanto amato in questa storia. Ad agganciare i fan di oggi? Anche qui, ne dubito. Come mezzo per incontrare questi personaggi per la prima volta, questa storia non mi pare proprio un biglietto da visita capace di infuocare gli animi e fargli desiderare di più. Ma del resto, cosa vuoi infuocare quando uno dei capisaldi di questa manovra è proprio lo smorzare un’epica passione? Cosa vuoi infuocare quando i nostri protagonisti sono quasi sempre divisi e/o smemorati e condividono appena una manciata di pagine nel possesso delle loro facoltà e pure lì senza avere neanche uno straccio di conversazione? Quanto coinvolgimento vuoi che provino i tuoi lettori in queste circostanze? Quanto vuoi che gliene importi? Il che, sinceramente, è inevitabile quando crei una storia che si dovrebbe basare su un profondo coinvolgimento emotivo ma lo devi fare con l’esplicito ordine dall’alto “sì, ma non troppo”. Come puoi scrivere una storia su Paperino e Reginella se hai sempre un diktat editoriale che tira le redini al minimo sentore di eccesso di sentimenti? Il risultato, inevitabilmente, sarà una storia stentata e artificiosa, senza vitalità. E lo vediamo qui. Reginella ha un minimo accenno di personalità nel rendersi conto di essere un fantoccio manovrato dallo stregone e nel decidere di sgattaiolare via in cerca di Paperino. Bene. Peccato però che la cosa si risolva in un nulla di fatto: tempo poche tavole, e sono stati ripresi e dati in pasto all’onda anomala. Giusto il tempo di darsi un cinque sott’acqua ed ecco Reginella di nuovo priva di sensi, trasportata a casa e di nuovo sul trono senza accorgersi di nulla, senza sapere nulla, senza fare nulla. Pucciosa e inutile quanto un pupazzo di Hello Kitty. La Reginella di Cimino a questa bambolina le dava tre giri. Paperino se la cava un minimo meglio, ma anche qui andiamo per paragone col vuoto siderale. Alla fine della fiera il personaggio meglio caratterizzato è il Primo Cerusico, il che dice tutto. Addirittura la riunione dei nostri protagonisti è giusto una vignetta buttata lì nel mezzo dell’azione, sia mai che qualcuno si emozioni troppo. Pure la scena sulla statua ha tutto lo spessore di una qualsiasi baracconata di blockbuster estivo made in Hollywood. E con queste premesse, perfino l’addio tra i due mi lascia più che altro frustrato per l’occasione persa: ma come, questi due dovrebbero teoricamente stare per dirsi addio per sempre, sacrificare definitivamente anche il minimo ricordo l’uno dell’altra in nome del bene comune e niente? Non un abbraccio? Almeno due parole su quel che significano l’uno per l’altra? Almeno un accenno a "quanto sia difficile ritrovarsi solo per doversi separare, oh destino beffardo"? No, niente, una manco è cosciente (che dopotutto perché cominciare adesso a farle avere pensieri, opinioni, emozioni, teniamocela pucciosa e inutile) e l'altro è piattamente condiscendente. La cosa da ridere (amaramente) è che questo piattume psicologico da parte di Paperino sia visto dal Primo Cerusico come una cosa buona, tanto da commentare "capisco perchè lei vi consideri speciale". Speciale in cosa? Nel comportamento da ameba?

    CONCLUSIONE

    L'unica cosa qui che si salva sono i disegni della Perissinotto, molto belli, esclusi i paperini, che hanno la testa troppo grossa, anche per dei bambini. Tutto il resto è da buttare e dimenticare, come se non ci fosse mai stato. Ed è meglio così.

    Reginella_6_ok
    Quello che avrebbe dovuto essere e non sarà mai. I disegni della Perissinotto, che ha realizzato questa immagine, sarebbero stati usati meglio.
    Addio, Reginella: oggi non sono più capaci, nè vogliono - a causa dei diktat disneyani - realizzare delle storie alla tua altezza.



    Edited by joe 7 - 9/10/2023, 20:26
     
    Top
    .
  10.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,423

    Status
    Anonymous
    I CINQUANT'ANNI DI CAVAZZANO

    Cavazzano


    Giorgio Cavazzano è un grandissimo disegnatore della Disney che ha realizzato ottime storie che sono entrate nella leggenda, inserendo un suo stile personalissimo, dinoccolato e agile, ironico e umoristico, che non rinnega lo stile disneyano (fu allievo di Scarpa), ma lo interpreta liberamente senza mai snaturarlo. Questo mese festeggia i cinquant'anni di carriera: su Fumettologica hanno presentato degli ottimi articoli sulla sua carriera, un elenco delle venti migliori storie Disney di Cavazzano e un'intervista all'autore. E' da ricordare che Cavazzano non ha solo realizzato storie disneyane: sotto la sceneggiatura di Sclavi, ha realizzato gli scalcinati detective privati Altai e Johnson, e, con gli sceneggiatori Pezzin e Corteggiani, Capitan Rogers, un trapper in lotta contro gli Inglesi del '700 per l'indipendenza degli Stati Uniti: fu un personaggio di punta del Giornalino, il settimanale cattolico per ragazzi.

    Cavazzano-3 Cavazzano-6


    Ma è da ricordare la storia dell'Uomo Ragno "Il segreto del vetro", ambientato a Venezia: con la sceneggiatura di Tito Faraci, Cavazzano ha fatto un indimenticabile Uomo Ragno che veleggia per le calle di Venezia. Inoltre ha anche realizzato una storia di Dylan Dog: sono stati solo eventi particolari, ma hanno lasciato il segno.

    Cavazzano-2

    Cavazzano-5


    Cavazzano ha dimostrato di essere anche un ottimo sceneggiatore, realizzando la versione disneyana di Casablanca, disegnata splendidamente in bianco e nero con le sfumature tipiche dei film dell'epoca.

    Cavazzano-4



    Edited by joe 7 - 9/10/2023, 20:29
     
    Top
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,423

    Status
    Anonymous
    TOPOLINO E IL RITORNO DI TOPALBANO - MINIRECENSIONE
    Topolino 3223 del 30 Agosto 2017; 2,50€

    Topalbano


    Non è che mi piaccia molto il Commissario Montalbano: ma il Commissario Topalbano di Francesco Artibani è un buon personaggio e lo leggo volentieri quando compare su Topolino. Questa è la terza volta che compare, dopo Topolino e la promessa del gatto (di Artibani e Cavazzano) e Topolino e lo Zio d’America (di Artibani e Giampaolo Soldati). Nella storia, intitolata Topolino e la giara di Cariddi (di Artibani e Mottura, Topolino 3223), si ritorna al caratteristico ambiente siciliano con le parlate dialettali ancora più frequenti del solito. Siamo alla vigilia di un matrimonio, in cui sono invitati, oltre al commissario, anche Topolino e i suoi amici, compresi addirittura Gambadilegno e Trudy, a causa delle connessioni con il precedente racconto, "Topolino e lo zio d'America". I personaggi sono ben caratterizzati e l'intreccio ben fatto. Alcuni hanno osservato che Topalbano ha avuto poco spazio...ma non è così: il protagonista deve sempre essere Topolino, intanto, e Topalbano, tra l'altro, con il suo carattere, il suo contesto e i suoi comprimari, è un personaggio così carismatico che bastano poche sue battute per essere assai presente nella storia. Completa il numero un'intervista ad Andrea Camilleri, l'autore dell'originale Montalbano.

    Topalbano_1

     
    Top
    .
  12.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,423

    Status
    Anonymous
    TOPOLINO E IL CAPPOTTO DA 1 DOLLARO

    Autore: Casty (Andrea Castellan)
    Disegni: Casty
    Prima pubblicazione: Topolino 2926
    Data: 27 Dicembre 2011

    T2ok


    TRAMA

    Siamo a Natale e Topolino accompagna Minni a far compere e a mangiare in un ristorante. Quando Topolino torna a casa, si accorge che dalle tasche del suo cappotto può tirar fuori delle banconote da un dollaro, anche se le tasche sono vuote. Si vede che ha preso il cappotto di un altro al posto del suo, quando era stato al ristorante: forse ha preso quello di un illusionista. Cerca di restituirlo, ma al ristorante non c'è più nessuno: grazie allo scontrino di lavasecco trovato nel cappotto, Topolino scopre che il proprietario è un tal Johnatan Ezekieles. Riesce a rintracciarlo, ma lui non rivuole indietro il cappotto, perchè dice che è stregato. Perplesso, nel tornare indietro Topolino incontra Jazmin, una ragazza povera che vende delle caldarroste per mantenere i suoi fratelli. Topolino vuole aiutarla e le compera cinque sacchetti di caldarroste, quindi 5 banconote da 1 dollaro. Ma Jazmin gli dice che sono 5 banconote da 10 dollari, non da 1. Incuriosito dallo strano fatto, Topolino porta Jazmin in un supermercato per prenderle tutto quello che vuole: alla cassa tira fuori una banconota da 100 dollari. Gambadilegno, che era anche lui al supermercato, si accorge dei poteri del cappotto di Topolino e cerca di prenderglielo, prima con un travestimento, poi con le minacce. Alla fine Gambadilegno ottiene il cappotto e va al ristorante a farsi una gran mangiata, ma, al momento del pagamento, dal cappotto esce solo un dollaro per volta, invece dei 200-300 che ci vorrebbero. Gambadilegno dice che il suo cappotto tirerà fuori tutti i soldi che vuole, basa aspettare: i clienti del ristorante, nel sentire questo, vogliono anche loro i soldi dal cappotto, estraendo prima delle banconote da un dollaro, poi, però, solo delle monete. Topolino e Jazmin arrivano al ristorante e, vedendo la scena, Topolino capisce che il cappotto dà dei soldi solo alle persone che vogliono regalarli agli altri: non li dà a chi li vuole solo per sè. Ma ormai il cappotto è stato ridotto a brandelli dalla folla dei clienti, presi dall'avidità, e Gambadilegno viene mandato in cucina a lavare i piatti per pagare il conto. Topolino e Jazmin escono dal ristorante coi brandelli del cappotto, e lui le suggerisce un'idea: se coi brandelli Jazmin ci fa un cappello, potrebbe usarlo per i suoi fratelli. E infatti Jazmin, dopo averlo fatto, si accorge che dal cappello può estrarre tutti i regali che vogliono i suoi fratellini per Natale.

    COMMENTO

    Una storia tra le più poetiche di Casty e anche una delle migliori. Si ispira - sembrerebbe - a un racconto di Dino Buzzati, "La giacca stregata", in cui, dalle tasche di una giacca maledetta, si possono estrarre dei soldi, che sono però il frutto di tragedie altrui. Qui, invece, Casty ribalta il senso della storia, in cui la giacca diventa un cappotto che dà soldi solo a chi è munifico. Topolino, nel voler aiutare Jazmin, si accorge che può dare ben più soldi di quanto si aspettava: infatti, in tutta la storia, Topolino, al contrario di Gambadilegno e dei clienti del ristorante, non ha mai pensato di usare i poteri del cappotto per lui, anzi, suggerisce a Jazmin il trucco del cappello invece di usarlo per sè. In questa storia si sottolinea la generosità di Topolino e il suo altruismo, che fa parte delle caratteristiche di base del personaggio, che, invece, viene trasformato troppe volte da diversi autori in un saccente investigatore che fa il saputello.

    T3
    Topolino e Jazmin


    Qui si assiste inoltre ad un evento raro nella Disney di oggi: Gambadilegno che ha in mano una pistola vera e la scarica contro Topolino e Jazmin. E' proprio vero che sono tutti più buoni a Natale.

    T4


    Nella storia ci sono anche tanti piccoli omaggi: per esempio, una cartolina di auguri per Topolino mandata da Paperone e parenti. Spedizione a carico del destinatario, ovviamente. Inoltre, il personaggio di Johnatan Ezekieles, il precedente proprietario del cappotto, sembra uno Scrooge senza possibilità di redenzione (evidentemente non aveva usato il cappotto in modo generoso). Si ha anche un curioso parallelismo tra Ezekieles e Paperone: oltre all'avarizia, è da notare che Ezekieles porta una palandrana rossa e un paio di occhiali simili a quelli di Zio Paperone. Per non parlare delle ciabatte che somigliano alle ghette dell'avarastro.

    T6


    Da dove viene questo cappotto? La storia non lo dice: Ezekieles dice solo che l'aveva trovato da qualche parte, quindi la sua origine è ignota. Un misterioso cappotto magico venuto da chissà dove e che guarda i cuori. Ha un significato simbolico che va al di là della "magia" descritta per quest'oggetto.

    Riguardo alla scena dei ricchi clienti del ristorante che assaltano il cappotto di Gambadilegno per avere dei soldi: questo è stato spesso interpretato secondo la solita - e superficiale - chiave di lettura comunista, che dice che i ricchi sono sempre avidi e cattivi e i poveri sono sempre innocenti e buoni. Ma si tratta di una lettura non aderente alla realtà: per esempio, nell'ambiente povero di Jazmin, si vede che ci sono molti brutti ceffi (che di certo non sono ricchi) che adocchiano il cappotto di Topolino e la spesa di Jazmin al supermercato. E Gambadilegno non è certo un riccone. Per non parlare dello stesso Ezekieles, che di certo non è ricco, eppure si mostra avido. Mentre la stessa Minni - che di certo non è povera; se non ricca, è sicuramente benestante, visto quello che ha comperato a Topolino: un cappotto (due volte!), un enorme televisore al plasma, l'I-Phon (che sarebbe un fon, che però, dice Minni, "è la tendenza del momento", quindi è un regalo costoso) - non si mostra avida, ma munifica. Quindi, comportarsi bene o male non dipende dalla ricchezza o dalla povertà, ma dal cuore di ciascuno. E Jazmin, come si vede qui sotto, ha un cuore altruista ed è assai probabile che porterà quel cappello a lungo. Un pò come la spada Excalibur o il martello di Thor della Marvel: lo può portare solo chi ne è degno, cioè chi ha il cuore puro.

    T5a

    T5b

     
    Top
    .
  13.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,423

    Status
    Anonymous
    BIANCA E BERNIE

    Bianca_e_B_4


    Tra i cartoni disneyani, ho sempre pensato che Bianca e Bernie sia il più natalizio. Una bambina orfana, Penny, viene rapita ed è costretta ad avventurarsi nei meandri di una tetra palude alla ricerca del tesoro che il suo rapitore brama sopra ogni cosa. E due insignificanti topolini che fanno di tutto per salvarla: certe scene sono indimenticabili, come non si può dimenticare quel battello a vapore semiaffondato nella palude che è la base dei rapitori.

    Penny-Rufus


    E' una storia dove si vede il male nel livello più estremo (per quanto possibile in una storia classica Disney) col personaggio di Madame Medusa, che ha rapito Penny: una pazza tanto malvagia quanto buffa che ha due alligatori come bestioline di compagnia. Senza contare l'ambiente tetro e cupo di una palude della Louisiana, gli scheletri attorno al tesoro, e altro.

    Nuova_immagine


    E si vede anche il bene nel livello più estremo: nella purezza di una bambina, Penny, e nell'altruismo spinto a rischiare la vita innumerevoli volte di due topolini che cercano di fare del loro meglio in una situazione assai più grande di loro.

    Il film sottolinea l'importanza della necessità di una famiglia vera per un bambino, composta da una madre e da un padre sposati: una cosa spesso contrastata oggi con teorie assurde e dannose. Ma un giorno queste teorie scompariranno e la verità sulla famiglia verrà a galla, per la sua semplice evidenza. Spero che avvenga il più presto possibile.

    Bianca e Bernie, un film del 1977, è il canto del cigno del periodo classico della Disney, che da allora conoscerà un periodo di crisi per poi ritornare in auge con la Sirenetta: ma non saranno mai più storie di quel tenore. E' stata però una chiusura in bellezza: le atmosfere sono più cupe (basta vedere l'incipit con la scena della palude) e non compare nemmeno uno dei classici musical allegri dei cartoni. C'è invece una colonna sonora più malinconica e d’accompagnamento. I personaggi sono più caratterizzati e l'animazione è straordinaria. Prendo qui un estratto del sito "quintaparete" (ora inattivo) perchè non saprei esprimerlo meglio:

    "È sorprendente quanto Le avventure di Bianca e Bernie, pur partendo esattamente dalla stessa premessa della Carica dei 101 e degli Aristogatti (un rapimento e la missione di soccorso), sia diverso da questi due film. Le atmosfere, soprattutto nella seconda parte del film, sono cupe, cariche di pioggia, nebbia e oscurità, e anche quando ci allontaniamo dalla terribile Palude del diavolo dove è tenuta prigioniera la piccola Penny, le cose non migliorano troppo. La città non è certo affascinante, anzi è pericolosa per i due piccoli topolini Bianca (rappresentante dell’Ungheria, elegante e determinata) e Bernie (il semplice usciere, timido e pauroso), mentre nell’orfanotrofio in cui incontrano il gatto Rufus si concentrano i momenti più malinconici del film.

    Nessun personaggio e nessun rapporto è buttato via. Anche la stessa cattiva Medusa, che praticamente è modellata su Crudelia De Mon (compreso l’inseguimento finale), è un personaggio inquietante e grottesco. Funzionano anche i personaggi di contorno, come gli abitanti della palude (soprattutto la libellula Evinrude) e l’albatros Orville. Anche l’animazione è visibilmente migliorata, più dinamica, più ricercata, anche nelle belle, per quanto oscure, ambientazioni. Da questo punto di vista il film rappresenta una specie di passaggio di testimone tra le generazioni. Si tratta dell’ultimo film a cui collaborò come regista Wolfgang Reitherman, che aveva diretto gli ultimi Classici: tra gli animatori si registra il nome di un giovane Don Bluth (che poi avrebbe lasciato lo Studio per dirigere i vari "Fievel sbarca in America" e "Brisby e il segreto di NIMH").

    Le avventure di Bianca e Bernie rimane purtroppo un prodotto unico, o quasi, che si allontanò dall’appiattimento su storie semplici, incentrate sull’elemento comico e avventuroso, per tornare al dramma che era al centro dei primi film dello Studio come Bambi o Dumbo. In ogni caso piacque molto, sia al pubblico che alla critica, e ad oggi si tratta dell’unico lungometraggio singolo (non film a episodi) con un sequel: Bianca e Bernie nella terra dei canguri.

    Edited by joe 7 - 9/10/2023, 20:09
     
    Top
    .
  14.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,423

    Status
    Anonymous
    LA STORIA DELL'ALMANACCO TOPOLINO E DEGLI ALBI D'ORO

    L’Almanacco Topolino nacque nel 1957: era una rivista di grande formato che ha ospitato storie italiane e straniere. Ma dietro questo albo c'è una storia lunga. Per essere precisi, una primissima versione dell'Almanacco Topolino era nata nel lontano 1936: in comune aveva solo il titolo. Si chiamava infatti "Almanacco Topolino 1937": una edizione natalizia speciale che festeggiava l'anno nuovo. Era un supplemento degli Albi dei Tre Porcellini (il numero 14 per i filologi). Nel periodo anteguerra, queste edizioni speciali natalizie uscirono ogni anno (furono cinque uscite in tutto).

    it_ata_001a


    Dopo la guerra, nel maggio 1946 esce una seconda serie settimanale, chiamata Albi d'Oro, con una nuova numerazione che riparte da 1: pubblica materiale Disney e non Disney, una storia ad albo.

    it-ao-52317a-001


    Il materiale non Disney era composto da personaggi americani o italiani: Brick Bradford, Audax, Principe Valiant (qui chiamato Valentino), Virus. In particolare, l'episodio di Brick Bradford "Il mostro d'acciaio" fu lo spunto per il giovane Sergio Bonelli per fare in futuro il suo Titan nelle storie di Zagor, mentre Virus fu il prototipo di Hellingen (si veda qui)

    it-ao-46033a-001


    Tra questi Albi d'Oro, ad ogni fine anno comparivano, a partire da Dicembre 1947, dei numeri speciali chiamati "Almanacco Topolino", che contenevano il doppio delle pagine (e nel corso dell'anno compariva anche un "Almanacco Estivo").

    it-ao-47042a-001
    L'Almanacco Topolino Speciale e l'Almanacco Estivo degli Albi d'Oro.


    A partire dal Gennaio 1953, gli Albi d'Oro divennero mensili, non più settimanali, con una numerazione da 1 a 12 per ogni nuova annualità e pubblicava soprattutto le storie di Carl Barks e di Floyd Gottfredson. L’ultimo Albo d’Oro esce nel dicembre 1956: la testata dell’Almanacco ha preso spazio, lasciando solo il logo quadrato dello storico albo. Gli ultimi tre numeri del 1956 si intitolano Almanacco Topolino, senza più menzione temporale alla successiva annata, e manterranno in seguito il titolo della testata con la stessa scritta in carattere e impostazione fino a dicembre 1978.

    it-ao-46012a-001
    Il numero di Dicembre 1956 è praticamente il numero di passaggio dagli Albi d'Oro all'Almanacco Topolino. Il primo numero "ufficiale" dell'Almanacco Topolino è quello di Gennaio 1957.


    La numerazione annuale da 1 a 12 per le mensilità non varia fino al numero di gennaio 1970, che riporta il numero 157. Da ciò si capisce che la testata Albi d’Oro è cessata col numero di dicembre 1956 e la testata Almanacco Topolino è iniziata nel Gennaio 1957.

    it-ao-49168a-001
    A partire dal numero 207 del marzo 1974, compariranno i disegni di Marco Rota, che faranno fare un salto di qualità alle copertine. Il numero 265 di Gennaio 1979 mostra alcuni cambiamenti: un riquadro che racchiude il disegno e la scomparsa del mese e del logo degli "Albi D’Oro", che era sempre rimasto fino ad allora.


    Successivamente la testata subisce diversi stravolgimenti: a partire dal numero 301 del 1982, la grafica di copertina cambia, con un carattere squadrato che provoca uno stacco netto col passato e, in più diverse sezioni illustrate con intento promozionale. Dopodichè, a partire dal n. 317 del 1983, si ha un nuovo look e si passa dal brossurato allo spillato. Continuerà così fino a Dicembre 1984. A Gennaio 1985, col numero 337, cambierà nome facendosi chiamare Mega Almanacco. Il formato è tascabile e il numero di pagine aumenta (230 pagine).

    it-at-0001a-001
    Le mutevoli versioni finali dell'Almanacco Topolino.


    Dopo un mare di cambiamenti, che sarebbe troppo lungo elencare qui, l'Almanacco Topolino, che ha cambiato poi di nuovo nome in Disney Mega, conclude la sua corsa nel Gennaio 2008 col numero 613. Disney Mega doveva solo contenere storie estere, ma non funzionò.

    it_mg_0613a_001


    Inoltre, nel 1999 si tentò di ripristinare la testata originaria dell'Almanacco Topolino in una nuova collana, che riproponeva delle storie già apparse nella vecchia serie, insieme ad articoli di approfondimento. Ma durò poco: solo 13 numeri.

    it_atn_001a_001


    Per completare la carrellata, è necessario citare un altro Almanacco famoso: il Super Almanacco Paperino, una elegante e pregiata pubblicazione antologica, con le copertine di Marco Rota. Nel Dicembre del 1976 uscì la prima serie del Super Almanacco Paperino, durata 17 numeri; poi nel 1980 uscì la seconda serie, durata 66 numeri. Si concluse nel 1985.

    it-at-0301a-001
    Il primo numero della prima serie del Super Almanacco Paperino e il primo numero della seconda serie.


    Infine arriviamo ai giorni nostri, nell'Aprile del 2021 in cui ricominciano le pubblicazioni dell'Almanacco Topolino.

    L'ALMANACCO FU UN SECONDO TOPOLINO

    Come su Topolino, le storie erano tutte inedite, e l'ampio formato permetteva avventure disposte non su tre strisce, ma su quattro, simile ai fumetti di Barks, consentendo quindi una maggior ariosità alla storia. Il formato delle vignette, inoltre, era maggiore e quindi i disegni erano più grandi e più coinvolgenti. Da ricordare Il ritorno di Reginella (Almanacco Topolino 213 del Settembre 1974), in cui continuava la saga iniziata con la prima storia della sfortunata regina, che era stata pubblicata in passato su Topolino.

    it_at_0213a_001



    L'ALMANACCO TOPOLINO ATTUALE

    Almanacco-1


    Ad Aprile del 2021 ricominciano le pubblicazioni dell'Almanacco Topolino, in una copertina che ripropone, modificata, una delle copertine dell'Almanacco originale: il n. 166 dell'Ottobre 1970. Luca Boschi, già curatore dei Grandi Classici Disney, propose un nuovo Almanacco diviso essenzialmente in tre parti: un terzo contiene storie italiane ristampate; un terzo ripropone storie americane del periodo classico; l'ultimo terzo propone delle storie inedite straniere contemporanee.
     
    Top
    .
13 replies since 26/4/2015, 22:06   442 views
  Share  
.