BILANCIO: 2015, 2016

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    AUGURI DI BUON ANNO! I FUMETTI MIGLIORI DEL 2015

    Buon_anno


    L'anno sta per finire, è tempo di bilanci. Cosa posso dire io di quello che ho letto e visto? Faccio un resoconto sulle mie esperienze e sui miei gusti, a chi interessa può seguirlo, a chi non interessa può saltarlo. Cliccate sulle immagini per ingrandirle.

    TOPOLINO E L'IMPERO SOTTOZERO

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    Ottima storia di Casty, con un villain di tutto rispetto e il ritorno gradito di due personaggi di Romano Scarpa: Atomino Bip Bip e l'antiquario Nataniele Ragnatele. E' una storia che rispetta tutti i canoni del Topolino classico di Gottfredson. L'ambiente innevato ti rimane impresso, come pure i disegni grandiosi di Agarthi e della città in mezzo alla neve. Spero che la raccolgano in volume.
    TOPOLINO 3091-3093

    L'ISOLA DEL TESORO

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    Grandioso omaggio all'opera di Stevenson, gestita dall'ottima coppia Teresa Radice-Stefano Turconi, con un giovane Topolino-Jim Hawkins e un grandioso Gambadilegno-Long John Silver. E Pippo? Ovviamente Ben Gunn. L'ambientazione marinaresca è resa splendidamente, e la storia scorre veloce e ben gestita. Chiaramente certi particolari della storia vengono modificati (tipo il rum dei pirati trasformato in tè...no comment), ma la storia complessiva non ne risente. E poi Turconi disegna Topolino e gli altri personaggi da vero maestro. L'aver lavorato sul loro romanzo-fumetto il Porto proibito, ambientato nella marina del'700-'800, ha sicuramente aiutato il lavoro.
    TOPOLINO 3094-3096

    LA CONCLUSIONE DI PIPPO REPORTER

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    Il 2015 è stato l'anno di Radice e Turconi: oltre all'Isola del Tesoro e il Porto Proibito, i due autori hanno concluso la bellissima serie Pippo Reporter, ambientata negli anni '30, con tutti i personaggi (escluso Topolino, sempre in viaggio) coinvolti in storie dal forte sapore commemorativo di quel periodo (omaggi ad Agatha Christie, Charlie Chaplin, Marlene Dietrich...). In particolare, la storia "Estate a Green Pond" è stato un esempio di alta poesia. Si abbandona la serie con un pò di rimpianto, come dice Candy: "L'estate che fugge è un amico che parte".
    TOPOLINO 3125 (finale); TOPOLINO 3112 (Estate a Green Pond)

    LE ORIGINI DI FANTOMIUS

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    Il ladro gentiluomo di Gervasio purtroppo è comparso poco in quest'anno, però l'episodio con le origini di Fantomius meritava di essere commemorato. Speriamo ci siano più storie in quest'anno nuovo che si apre.
    TOPOLINO 3107

    IL RAMPIRO DI TRANSVITANIA

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    Una storia stile Halloween, con Casty alla regia e Faccini ai disegni, gradevole e coi suoi lati inquietanti alla Gottfredson, insieme ad omaggi inaspettati a certi videogiochi della nostra infanzia. Ottima per una lettura semplice e coinvolgente.
    TOPOLINO 3127

    TUTTO QUESTO ACCADRA' IERI

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    Una inaspettata collaborazione tra Casty e Massimo Bonfatti (famoso per Cattivik e Leo Pulp) ha portato alla realizzazione di questa bellissima storia in cui il Topolino del presente incontra il Topolino del passato delle primissime storie. Da leggere e rileggere.
    TOPOLINO 3130

    TEX: IL RITORNO DI KID RODELO. AMICO O NEMICO?

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    Un'ottima storia di Boselli e Font, col ritorno di Kid Rodelo, Dallas e anche la partecipazione di Jim Brandon, senza contare il ritorno di un nemico inaspettato. La considero una bellissima storia, anche se sono d'accordo con le carenze sul personaggio di Tex indicate su Ubifumetto.
    TEX 658-660

    BUDDY LONGWAY

    Buddy_Long


    Bellissima serie di Derib, pubblicata adesso come allegato al Corriere della sera: parla del trapper Buddy Longway e dell'indiana Chinook, in un mondo selvaggio in cui il west era ancora alle origini. Disegni spettacolari e natura incontaminata, da leggere più volte.
     
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    I DVD E FILM MIGLIORI DEL 2015

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    Passiamo adesso ai film e DVD migliori del 2015 (opinione ovviamente personale). Cliccate sulle immagini per ingrandire.

    JEEG ROBOT, MAZINGA Z, IL GRANDE MAZINGA, GETTER ROBOT

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    Quest'anno finalmente ho potuto completare la visione delle serie classiche nagaiane come non mi era mai capitato in passato. Ringrazio la Gazzetta dello Sport e tutti gli altri giornali affini che li hanno venduti come allegati. Ora ho del materiale base da analizzare su Jeeg e sui due Mazinghi, senza contare il semisconosciuto Getter Robot, ancora in corso. Sono curioso di vedere come finirà.

    ROCKY JOE

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    Inoltre, la Gazzetta dello Sport mi ha permesso di seguire per filo e per segno tutta la prima e seconda serie di Rocky Joe, cosa che mi ha permesso di fare dei confronti interessanti tra il manga e l'anime. In ogni caso, anche se l'anime è fatto bene, preferisco il manga.

    QUANDO C'ERA MARNIE

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    Delicata e profonda storia dello Studio Ghibli, di cui ne avevo già parlato qui.

    AVENGERS - AGE OF ULTRON

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    Un altro film sui supereroi, ben strutturato, anche se resto comunque attaccato alle storie classiche degli anni '70-'80. Ultron nel film è MOLTO diverso - non solo fisicamente - dalla controparte dei fumetti: infatti non fa dei ragionamenti filosofici come nel film, ha una certa dose di sadismo psicologico e soprattutto è indistruttibile. Nonostante questo, è un buon film, per chi non pretende molti approfondimenti psicologici.

    ANT-MAN

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    E' migliore di come pensavo: Ant-Man non l'avevo mai considerato come un personaggio interessante nei fumetti. La versione filmica è decisamente migliore di quella cartacea: somiglia al "Viaggio allucinante" di film di un'altra epoca.

    GUERRE STELLARI: IL RISVEGLIO DELLA FORZA

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    Bè, è spettacolare, senza dubbio, e si segue con piacere. Ma non bisogna aspettarsi delle novità sconvolgenti: l'importante è che sia piaciuto, e questo basta. Impossibile fare un minimo di recensione senza fare spoiler, quindi lasciamo stare per adesso.

    INSIDE OUT

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    E' un voto sulla fiducia: non l'ho ancora visto, ma sono molto interessato. Sento che mi piacerà.
     
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    BUON ANNO! LE DELUSIONI DELL'ANNO 2015

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    Qui di seguito posto le mie più grandi delusioni delle letture dell'anno 2015. Ovviamente restano opinioni mie. Potete cliccare per ingrandire.

    L'ULTIMA STORIA DI KEN PARKER (SPOILER)

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    Ken Parker è sempre stata una serie anomala: apparentemente è un western, ma in sostanza è una visione intellettuale - in genere di sinistra - applicata al mondo western, con semplificazioni di problemi sociali e morali trattate spesso in modo populistico. Ken Parker non partecipa alle vicende, ma ne è un osservatore esterno, ha la funzione praticamente di commentatore: non è un caso che alla fine faccia proprio lo scrittore. Se all'inizio aveva alcune caratteristiche del personaggio western, a mano a mano che la serie si sviluppava, ne abbandonava i panni per vestire quelli dell'intellettuale impegnato. Da qui il concetto degli indiani vittime sempre e comunque, e dei bianchi cattivi sempre e comunque; il concetto del malvagio che non esiste, mentre la colpa invece è della società (quindi di nessuno) o dell'uomo bianco, il babau per eccellenza; da qui il concetto dei ricchi sempre cattivi e dei poveri sempre buoni. In ogni caso, la narrazione di Ken Parker è sempre stata un capolavoro di sceneggiatura, insieme ai disegni di Milazzo e altri che hanno saputo raccontare storie complesse e particolari.
    In quest'ultima storia, in cui Ken esce dalla prigione dopo vent'anni di carcere, la visione del personaggio-intellettuale si è più inacidita, diventando cinica a tutti gli effetti. Ken ora riconosce, rassegnato, solo l'esistenza della legge del più forte, e vede che il malvagio è sempre il più forte: di conseguenza, l'unica cosa da fare è rassegnarsi - ovvio - e sperare in un'occasione buona. Da qui, l'immobilismo e la rassegnazione di Ken, mentre, davanti ai suoi occhi, dei banditi violentano in continuazione per giorni interi una ragazza e la madre di lei, in scene che sono tra le più disgustose e ripugnanti in assoluto in un fumetto bonelliano.
    Senza contare la scena, che ha del blasfemo, in cui, in un flashback, Ken ricorda quando, in prigione, a Natale, i carcerati, compreso Ken, cantavano inni al bambino Gesù per coprire i rumori di violenza in cui una guardia carceraria, odiata dai prigionieri per la sua violenza, veniva ammazzata spietatamente dai loro amici carcerati. Il messaggio della scena è molto semplice: non c'è salvezza, non c'è Dio, non c'è Gesù Bambino (una favola per poveri ingenui che non sanno niente del mondo), non c'è la pietà, nè la misericordia, nè il perdono: c'è solo la violenza e la legge del più forte. Se la guardia carceraria si fa mostra della sua forza, l'unico modo per vincere, quindi, è sopraffarla quando è debole. Homo homini lupus, questa è la morale di Ken Parker, al contrario - in una opposizione demoniaca - della visione cristiana dell'Homo homini Deus ("Uomo Dio per l'uomo"). L'amore non ha senso, in questa prospettiva: a volte conviene e a volte no.
    Quando Ken riesce a trovare il momento giusto per reagire ai banditi violentatori, dopo un'intera storia di sopraffazioni, violenze e angherie, Ken viene alla fine ammazzato dalla stessa ragazza violentata in continuazione, perchè innamorata, di un amore bestiale e osceno, del suo stupratore. Da qui l'ultima visione di Ken Parker: l'uomo è completamente corrotto, sia il carnefice che la vittima, e quindi non c'è salvezza. Senza contare il messaggio subliminale, e corrotto, della scena: che cioè alle donne dopotutto piaccia essere violentate (c'è un'altra scena simile al riguardo nei ricordi di Ken). Cosa ovviamente falsa, provate a chiedere alle interessate.
    Così, per Ken, resta solo da aspettare, mentre muore, l'alba del mattino che viene (da qui il titolo: "Fin dove arriva il mattino"). E' una visione crudele ma coerente di un mondo come quello di Ken (equivalente a quello pagano), in cui non esiste Gesù Cristo e quindi non esiste la speranza, vista, confusamente, con la visione di un sole che sorge. In un certo senso, è la speranza della venuta di un Salvatore (Gesù) che però, nella storia, non verrà, perchè Ken sarà già morto alla fine.
    Una storia, insomma, angosciante, di disperazione e mancanza totale di speranza, in cui prevale solo la brutalità e la rassegnazione. In cui Ken dice in sostanza che non c'è Cristo nè alcun salvatore. Però, nonostante questo, Ken lo aspetta, insieme all'alba, senza essere sicuro che venga: un pò come Waiting for Godot di Samuel Beckett.
    In ogni caso, un pugno nello stomaco. E i pugni nello stomaco non mi piacciono e li metto nella monnezza selezionata, cosa che ho fatto dopo la lettura.

    IL RITORNO DI HELLINGEN

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    Sto analizzando la storia qui per spiegarne i motivi. E si possono riassumere qui: certe cose (e chi sa la faccenda sa di cosa parlo) DOVEVANO essere evitate e altre cose invece DOVEVANO essere fatte. Quindi, mi sento in diritto di mettere questa storia tra le peggiori delusioni dell'anno in assoluto. Punto.

    TEX L'EROE E LA LEGGENDA; TEX FRONTERA

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    Se avessero fatto queste storie senza tirare in ballo Tex potevano anche essere buone. Ma sia i personaggi che l'impostazione della storia c'entrano con Tex tanto quanto i cavoli a merenda: non conta se ci abbiano disegnato Serpieri o altri autori. Anche se l'avesse fatto Michelangelo il risultato non sarebbe cambiato. Tex ha una sua narrazione e un suo stile che non possono essere alterati, pena il raccontare un altro personaggio che non è Tex. Questa idea di raccontare Tex in questo modo corrisponde più o meno all'assurdità di Peter David quando fece le storie di un Hulk intelligente e ironico: in quel modo aveva creato un altro personaggio che non c'entrava nulla con il vero Hulk. Qui siamo allo stesso livello. Delusione totale.

    BALDIOS

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    Intendiamoci, la storia non è male, poi magari la analizzo a livello generale. Ha i suoi difetti e magagne, ma non è da buttare: in complesso è una buona storia. Quello che non mi va è la pessima preparazione della Yamato per il cofanetto: le immagini sulla copertina sono proprio brutte, perchè non fare ricorso a quelle splendide di Kazuhiro Ochi invece di quegli sgorbi?

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    Ma soprattutto, c'è nel cartone animato quel fastidiosissimo effetto flou in cui vedi che i personaggi, nello spostarsi, a volte lasciano come alone le immagini dei fotogrammi precedenti. Insomma, qui non si sono certo sprecati nel confezionare un cofanetto da quasi 80 euro.

    SAM IL RAGAZZO DEL WEST

    Sam


    Ora, questa per me è stata una storia illeggibile. Avevo guardato Sam, il ragazzo del west e volevo vedere com'era l'originale giapponese venduto dalla GOEN al modico prezzo di 6,95 euro, mica pizza e fichi! (Ehi, ma c'ha la sovraccoperta! Ma chi te l'ha chiesta?). Bene, in questa storia si vedono Sam (di razza giapponese: si chiama infatti Isamu) e gli altri personaggi (di razza nera o indiana) che sono maltrattati spietatamente dai cattivissimi bianchi. I suddetti cattivissimi bianchi sono tutti quanti delle bestie assassine con la fine mentalità degli scaricatori di porto ubriachi e gonfi di odio, che hanno voglia di ammazzare di botte il primo che vedono e di morire dal ridere mentre lo fanno. L'unica eccezione sono alcuni bianchi così candidi da essere completamente rimbambiti. Inoltre, Sam , il padre di Sam, il pistolero di colore, tutte le persone non bianche, insomma, sono invece rispettosi del diverso, buonissimi, con un'aureola sopra e che hanno sempre questo destino: o vengono ammazzati subito come bestie o diventano cattivi per colpa dei cattivi bianchi.
    Sembra un fumetto contro il razzismo, ma non ho mai visto nella mia vita un fumetto più razzista di questo, con un disprezzo immenso verso l'uomo bianco e un'esaltazione sperticata fino al ridicolo verso il non bianco. Ormai è di moda fare così, purtroppo. Bè, almeno io non lo prendo più e ciao.

    ONE PUNCH MAN

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    Non capisco bene perchè piaccia: l'umorismo mi sembra di grana grossa. Diciamo che non è nelle mie corde.

    MORGAN LOST

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    Tutto quel bianco e rosso in scene da incubo non mi sconfinfera per nulla. Bè, lo lascio agli appassionati del genere.
     
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    ANNATA 2016: CIO' CHE C'E' STATO DI BUONO, DI CATTIVO E DI PESSIMO NEL MONDO DEL FUMETTO

    Passato l'anno, faccio il punto della situazione (generale) sui fumetti che sono stati pubblicati. Non è esaustiva, e può darsi che poi aggiunga qualcosa che avrò certamente dimenticato. Intanto per festeggiare ancora l'anno, posto i personaggi di One Piece che festeggiano il 2017 coi vestiti tradizionali giapponesi.

    One_Piece


    Fila dietro, da sinistra: Brook, lo scheletro canterino ed esperto di spada (i suoi colori rappresentativi sono il bianco e il nero); Franky, il cyborg carpentiere e arsenale umano (il suo colore rappresentativo è l'azzurro). Fila in mezzo, da sinistra: Nico Robin, archeologa e dotata dei poteri del frutto Fior Fior, che le permette di "far fiorire" dappertutto le parti del suo corpo, in genere le braccia (il suo colore rappresentativo è il viola. E' legata segretamente allo spadaccino Zoro). Poi Sanji Vinsmoke, il cuoco di bordo, temibile esperto di combattimento con le gambe (il suo colore rappresentativo è il blu); Usop il bugiardo, abilissimo cecchino e inventore di armi, determinato a diventare un coraggioso guerriero del mare (il suo colore rappresentativo è il giallo). Nella fila davanti, da sinistra: Rolonoa Zoro, abilissimo spadaccino e maestro della tecnica a tre spade (il suo colore rappresentativo è il verde. E' legato segretamente a Robin); Tony Tony Chopper, medico di bordo: è una renna con sembianze umane perchè ha mangiato un frutto del diavolo. E' capace di trasformarsi in un gigante o in un uomo forzuto (il suo colore rappresentativo è il rosa. E' visto come un "figlio" da Zoro e Robin). Poi c'è Monkey D. Rufy, il capitano (Rubber in Italia), che vuole diventare il Re dei Pirati: il suo corpo è di gomma perchè ha mangiato il frutto del diavolo Gom Gom (il suo colore rappresentativo è il rosso. E' legato profondamente a Nami). Infine Nami, la navigatrice: espertissima della navigazione, può comandare al tempo grazie ad un'asta speciale (il suo colore rappresentativo è l'arancione; è legata profondamente a Rufy)

    THORGAL
    Rosinski-Van Hamme


    Thorgal, l'allegato al Corriere della Sera da giugno, è stato un ottimo acquisto: si tratta di un fumetto francese che parla di un uomo che è stato adottato dal capo di un villaggio vichingo, Leif Haraldson: infatti, Leif trovò Thorgal neonato in una strana struttura che aveva scoperto in un'esplorazione. Solo che quella "strana struttura" era una capsula di salvataggio di un'astronave di uomini che venivano dalle stelle: per questo, Thorgal è stato soprannominato da alcuni "figlio delle stelle". Ma, anche se la storia somiglia a quella di Superman, Thorgal non è un'alieno e non ha nessun potere straordinario. Però, a differenza dei vichinghi, non ha un animo sanguinario ed è una persona pacifica, che combatte solo all'occorrenza. Sposa Aaricia, la figlia di Gandalf, il capo del villaggio dopo la morte di Leif, e ha due figli, Jolan e Lupa. Nelle sue storie, Thorgal incontra non solo avversari terreni (vichinghi, guerrieri, re malvagi), ma anche esseri sovrannaturali simili alle divinità vichinghe e esseri dell'altro mondo o dello spazio. La narrazione profonda di Van Hamme si sposa a meraviglia coi splendidi disegni di Rosinski, realizzando un fumetto unico e di grandissima qualità.

    Thorgal postimage



    ZAGOR

    Per quanto riguarda Zagor, il 2016 è stato un anno nero. Oltre ad essere stato uno degli anni di più bassa qualità in assoluto della serie, nel 2016 è morto Gallieno Ferri, il disegnatore / cocreatore di Zagor (insieme a Nolitta / Sergio Bonelli). La cosa curiosa è che l'ultima copertina di Zagor disegnata da Ferri contiene la scena più orrendamente trash in assoluto della serie, tanto da rimanerne impalliditi: uno Zagor Rambo* (Zenith 614) che attacca un mostro Terminator. Nolitta e Ferri si staranno rivoltando nella tomba. silence-onion-head-emoticon

    Zagor
    La copertina della storia con la scena RamboZagoriana (Zagor Zenith 614)


    Un'altra storia orrida è stata l'Ombra del Faraone (Zenith 608-9-10): è talmente piena di incongruenze, sconclusionatezze e assurdità da mettere seriamente in imbarazzo il lettore. Solo alla fine dell'anno Zagor si riprende con la storia Vampiri (Zenith 616-7-8), ancora in corso, che ho analizzato qui (la prima parte) e qui (la seconda). Pur essendo una buona storia, ho espresso delle riserve, ma darò un giudizio finale solo dopo aver letto tutto. La storia dovrebbe concludersi a Gennaio.

    TEX

    Complessivamente un buon anno con Tex, con storie sulla media, senza particolari picchi. E' da notare il ritorno di Giovanni Ticci ai pennelli, dopo un certo periodo di assenza, nella drammatica storia Lunga Lancia, ambientata tra gli indiani (Tex 666-667). Potete ammirare la bravura di Ticci nell'immagine postata qui sotto. E' molto interessante la storia del ritorno di Yama, pubblicata alla fine dell'anno, che sto analizzando qui (prima parte) e qui (seconda parte): dovrebbe anch'essa concludersi a Gennaio.

    Tex_Ticci


    Sembra che la Bonelli sia in difficoltà nelle vendite a causa di scelte editoriali infelici (la pubblicazione di Orfani, la chiusura di Adam Wild: si veda qui). Spero che si riprenda presto, magari potenziando Tex e Zagor, che restano le colonne della casa editrice.

    TOPOLINO

    Tra alti e bassi, la classica testata disneyana ha realizzato diverse buone storie: tra queste, ricordo le ultime due di Fantomius (che temo che saranno davvero le ultime: non ho letto nulla su un possibile ritorno del ladro gentiluomo). Le storie sono Il tesoro di Francis Drake (Topolino 3139), Il ladro e il miliardario (dove alla fine Fantomius incontra il giovane Paperone: Topolino 3145).

    Fantomius


    Casty purtroppo è apparso poco in quest'anno: nelle storie di Atlantide, dove torna alla fine Eurasia Tost dopo una lunghissima assenza durata anni, e nel racconto natalizio, che ho commentato nei link indicati. E' da notare la curiosa storia-omaggio di Topolinix (Topolino 3146, di Tito Faraci e Silvia Ziche), un misto di Topolino e Asterix, uscita mentre la Panini (proprietaria di Topolino) stava per pubblicare le nuove ristampe di Asterix.

    Topolinix


    Un'altra particolare parodia disney è stata quella di Duckenstein (Topolino 3179-3180, di Bruno Enna e Fabio Celoni, intervistati nel sito Tana del Sollazzo a proposito della storia. E' stata piuttosto elaborata e con dei richiami anche a Hulk (nel colore verde del mostro), e con disegni che richiamano la drammaticità della storia. Ma queste paperoparodie mi fanno capire sempre meglio che ormai Topolino è un fumetto letto dagli adulti, non più dai bambini. Ma questo è un discorso che ci porterebbe lontano, quindi per ora lascio stare.
    Il premio per le storie peggiori (opinione personale) è stato vinto da Don Pipotte (Parodia di Don Chisciotte, Topolino 3155-56-57), il Paperopardo (Topolino 3158), per non parlare delle serie di PK (Topolino 3182 - 3185).

    Duckenstein_1 Duckenstein_2


    TERRY E I PIRATI, STEVE CANYON
    Edizioni Cosmo


    Le Edizioni Cosmo iniziano a pubblicare in volumi cartonati dei grandi classici del fumetto: Terry e i pirati e Steve Canyon sono delle vere e proprie pietre miliari, realizzate da Milton Caniff (storia e disegni), un autore che influenzerà profondamente gli autori successivi, tra gli altri anche Hugo Pratt, il creatore di Corto Maltese (ne ho parlato qui)

    Terry_e_i_pirati Steve_Canyon



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    *immagine di Trampy del sito spirito con la scure
     
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