LE COPPIE DEI FUMETTI

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    MARIA ANTONIETTA E FERSEN: UN AMORE ADULTERO CON UNA FINE FEDELE

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    Essenzialmente, le coppie base di Lady Oscar sono tre. In precedenza, ho parlato della coppia principale, Lady Oscar e Andrè. Ora passiamo alla seconda, Maria Antonietta e Fersen. E la terza coppia, qual'è? C'è una traccia qui dentro, ma comunque la presenterò la prossima volta. Un premio a chi indovina.

    LE TRE ROSE

    Tutti sanno che Maria Antonietta è un personaggio veramente esistito. Anzi, l'autrice, Ryoko Ikeda, all'inizio voleva fare una storia proprio su di lei: infatti, il nome originale dell'opera era "Versailles no Bara", cioè "Le rose di Versailles", non "Lady Oscar". Le rose indicate sono tre: secondo l'interpretazione classica, indicata dalla stessa Ikeda, sono Maria Antonietta, il Conte di Fersen e Lady Oscar. Personalmente, tuttavia, ho un'altra interpretazione. Le tre rose della storia (rossa, bianca e nera) per me sono:
    - la rosa rossa è Maria Antonietta, perchè il rosso indica il sangue e quindi la sua morte sulla ghigliottina;

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    - la rosa bianca è Lady Oscar: il bianco indica la purezza. Anche se in Giappone il bianco è il colore della morte, vista la fine tragica di Oscar. Tra l'altro, Lady Oscar e Maria Antonietta sono molto legate tra di loro: infatti, la rosa rossa e quella bianca ricordano la bandiera giapponese.

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    - la rosa nera è Jeanne De La Motte: la donna che rovinerà la regina e darà il via alla caduta della Francia in un gorgo di violenze inenarrabili. Il nero indica appunto il male.

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    Curiosamente, l'amica di Lady Oscar si chiamerà Rosalie, un nome che indica la rosa.

    INTRIGHI A CORTE E L'AMORE PER FERSEN

    Lady Oscar, a poco a poco, da personaggio caratteristico di contorno, che fu scelto dalla Ikeda per omaggiare la sua passione per il teatro Takarazuka, che è interpretato solo da donne che fanno anche parti maschili, diventerà sempre più importante nel corso della storia. E alla fine diventa la protagonista. La prima parte della storia, però, ha Maria Antonietta come personaggio principale. Viene coinvolta negli intrighi di corte, che raggiungono a volte l'assurdo e il ridicolo. Per esempio, la faccenda del Re di Francia che vuole dichiarare guerra all'Austria perchè Maria Antonietta non vuole salutare Madame Du Barry, perchè è la cortigiana del re. Un delirio, più che un falso storico, che fa sembrare Versailles la repubblica delle banane.* Oppure la faccenda della duchessa di Polignac, che riesce ad influenzare grandemente la regina. Per non parlare del famoso scandalo della collana orchestrato da Jeanne de la Motte. Infine, l'amore adulterino tra Maria Antonietta e il conte di Fersen, della Svizzera, che - almeno nella storia di Lady Oscar - si uniscono in un bosco e, forse, uno dei figli di Maria Antonietta potrebbe essere figlio di Fersen.

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    L'amore adultero e idealizzato tra Maria Antonietta e Fersen. Senza mai tenere da conto che il bellone Fersen non disprezzava gli apprezzamenti di altre dame, come, per esempio, quelli di una certa Lady Oscar vestita da dama di corte. Un amore MOLTO "libero"...Maria Antonietta avrebbe dovuto leggere Anna Karenina. <_<


    In sostanza, la Maria Antonietta rappresentata dalla Ikeda è una donna superficiale, fatua e volubile: una specie di Vispa Teresa che danza sull'erbetta e sogna l'immenso amore, con un bel principe azzurro che la venga a prendere, manco fosse una fan di Beautiful. Vive in un altro mondo e trascura i suoi doveri di principessa e di regina, come pure quelli verso suo marito. Tra l'altro, Luigi, il futuro Re, è presentato dalla Ikeda come un idiota panzone, bruttino e insignificante, timido e goffo, fanatico dei chiavistelli. Come dire una specie di otaku che si chiude in casa coi suoi manga e anime. In sostanza, un marito e un uomo indegno di essere amato, al contrario di quel gran fustacchione di Fersen, il Grande Amore, che sembra essere tutto il contrario del marito palladilardo e tonto. Anzi, la scena della salita alla ghigliottina del marito idiota non sarà neanche mostrata. Insomma, col marito di Maria Antonietta la Ikeda ci va pesante **.

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    L'unica scena in cui si vede Re Luigi andare sul patibolo. Solo un'ombra, e niente più.


    Ma, anche se l'autrice - e di certo la stragrande maggioranza delle lettrici - mostra di essere d'accordo col comportamento di Maria Antonietta, che "ha il diritto di cercare l'amore", alla fine quello che ho descritto resta comunque il ritratto di una sciacquetta adultera. Almeno parlando della giovane Maria Antonietta del manga/anime.

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    MARIA ANTONIETTA E RE LUIGI: INSIEME FEDELI, NELLA GIOIA E NEL DOLORE.

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    La maturazione del personaggio - sempre secondo l'anime - avviene attraverso il dolore. Le sofferenze saranno tali che Maria Antonietta perderà il colore biondo dei suoi capelli, che diventeranno bianchi dopo il ritorno a Parigi da Varennes, dove, nel passaggio della carrozza per le strade, sarà insultata dovunque dalla feccia più schifosa di Parigi***. La regina viene ingiustamente insultata dalla canaglia, che la aggredisce; ingiuriata nei modi peggiori possibili, tipo le accuse false di lesbismo da parte di Jeanne De La Motte; odiata dagli intellettuali illuministi che inventano le balle più degradanti possibili su di lei, come quella, famosissima e citata anche sui libri di storia, della regina che dice "Il popolo non ha più pane? Che si mangi le brioches!". Questa ondata di odio travolge sia Maria Antonietta che Re Luigi e i loro due giovani figli: quando saranno arrestati, dopo aver decapitato re Luigi, i rivoluzionari illuministi, ormai assetati di sangue come delle bestie, ghigliottineranno senza pietà anche i giovanissimi figli di Maria Antonietta davanti a lei****.

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    Nella fuga a Varennes, Fersen, che aveva organizzato la cosa, viene poi invitato da re Luigi ad andarsene per non rimanerne coinvolto. E con la morte nel cuore, Fersen si allontana, seguito dallo sguardo di Maria Antonietta. Ma solo con lo sguardo: la donna è maturata, e ha capito che il suo posto è quello della regina e della moglie di Luigi, accanto ai suoi figli. Non molla tutto per scappare via con Fersen: resta lì, e da allora resta accanto al marito fino alla fine. In nessun caso la Ikeda ha mostrato la regina che provi qualcosa per Luigi, e viceversa (altrimenti questo rovinerebbe l'"immagine idilliaca" di Fersen, trasformandolo in quello che, in definitiva, è: un adultero che si mette tra marito e moglie). Ma resta il fatto che Maria Antonietta sceglie di stare col marito e coi figli, sino alla morte. E infatti, dopo di loro, la prossima, l'ultima della famiglia reale, ad essere ghigliottinata sarà proprio lei. E andrà sulla ghigliottina con dignità (sia la Maria Antonietta dell'anime che quella vera), come ha fatto il marito.

    Una donna vissuta come una vispa teresa (almeno nel manga/anime) alla fine della vita muore come una regina. Perchè il momento della morte è sempre il momento della verità. E la verità è che il Re Luigi XVI e la Regina Maria Antonietta (quelli veri e quelli dell'anime) erano stati comunque un vero re e una vera regina, travolti dalle ideologie intellettuali dell'illuminismo, che avrebbero trasformato la Francia in un cimitero. Alla fine (e qui siamo nella realtà storica, non nell'anime), dopo centinaia e centinaia di persone ghigliottinate ininterrottamente, giorno dopo giorno, anche con ghigliottine multiple capaci di decapitare più teste, infine pure i capi illuministi come Robespierre e Danton faranno la stessa fine. Perchè la rivoluzione mangia sempre i suoi figli. I nomi delle bestie che ghigliottinarono la regina furono presto dimenticati, mentre il nome di Maria Antonietta, la regina ghigliottinata insieme ai suoi figli, resterà per sempre un ricordo e una macchia indelebile e infamante nella storia della Francia.

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    *Un altro esempio è la scena del manga in cui un nobile (il conte di Germaine) ammazza un popolano alle spalle, mettendosi a ridere davanti a tutti, impunito. Una scena inverosimile e ridicola, da satrapo orientale e non da nobile francese: i nobili non potevano certo fare queste cose. Al massimo, potevano esistere dei nobili depravati, che facevano queste cose di nascosto. Ma, appunto, di nascosto: quelli erano reati punibili con la morte o comunque in modo grave anche per i nobili, perchè l'omicidio, soprattutto per futili motivi, era considerato peccato mortale. Infatti, nel cristianesimo - che allora era seguito anche pubblicamente - un nobile e un popolano sono uguali davanti a Dio. Bisogna sempre ricordare che la Francia del '700 è in un contesto cristiano, non orientale, come invece lo fa apparire la Ikeda.

    ** Il re salì sul patibolo il 21 gennaio 1793: il corteo avanzò fra due linee di guardie armate di fucili e di picche, tra gli insulti dei sanculotti ubriachi. Presentandosi al boia Sanson, il re gli porse le mani e se le fece legare: "Fate ciò che volete!". Poi, avanzando verso il patibolo, disse: "Perdono gli autori della mia morte. Figli di Francia! Io muoio innocente! Perdono gli autori della mia morte, e chiedo a Dio che il sangue oggi versato non ricada mai sulla Francia. Quanto a voi, o popolo sfortunato..." Il generale Santerre, temendo una reazione positiva della gente per il sovrano, levò la spada e ordinò di riprendere il rullio dei tamburi per coprire la voce del re. La lama della ghigliottina cadde. Sanson prese per i capelli la testa del re gocciolante di sangue e la mostrò al popolo silenzioso. (da Bastabugie)

    *** La famiglia reale di Francia venne catturata nella notte del 6 ottobre 1789, quando un'orda inferocita ed avvinazzata di 20 mila persone, armate di fucili, sciabole, forche e bastoni da Parigi si diresse a Versailles, invadendo il castello. Mentre si verificavano scene orribili di violenza, con massacri, teste decapitate e portate sui picchetti come trofei, Luigi XVI e i suoi congiunti vennero trasportati a Parigi fra le urla, le minacce e le imprecazioni. (da Bastabugie)

    **** Il figlio di Maria Antonietta, un fanciullo di otto anni fu abbandonato da solo in prigione senza altro soccorso che un campanello che egli non suonava mai, tanto aveva terrore della gente che avrebbe chiamato, preferendo mancare di tutto, che domandare la più piccola cosa ai suoi persecutori. Stava in un letto che non era mai stato rifatto da più di sei mesi e che egli non aveva più la forza di rifare; le pulci e le cimici lo coprivano; la biancheria e la sua persona ne erano piene. Le sue feci restavano nella camera, e nessuno le aveva tolte in questo periodo. La sua finestra, chiusa a catenaccio, e con sbarre, non veniva mai aperta e non si poteva restare in quella camera per l'odore infetto. (da Bastabugie)

    Edited by joe 7 - 25/2/2019, 18:10
     
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    LA TERZA COPPIA DI LADY OSCAR:

    JEANNE DE LA MOTTE E NICOLAS, L'AMORE PERVERSO CHE DISTRUGGE OGNI COSA.

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    LA VITA E LE OPERE DI JEANNE

    Jeanne De La Motte, che fu un personaggio davvero esistito, in Lady Oscar è una ragazzina nobile decaduta (ufficialmente era della famiglia dei Valois). Vive di espedienti e di elemosina assieme alla sorellastra Rosalie, anche lei di origini nobili ma non riconosciute (è la figlia della duchessa di Polignac), e alla loro matrigna. Si fa adottare dalla marchesa di Boulanvilliers: dopo che sarà cresciuta e avrà assunto una posizione, dimostrando le sue origini nobili, ucciderà la marchesa, ereditandone la ricchezza e i possedimenti. L'anima nera di Jeanne trova un compagno nel nobile soldato Nicolas De La Motte, che all'inizio prova solo un'onesta attrazione per quella bella ragazza nobile dai capelli neri: ma, quando ne vede l'animo infernale, ne resta attratto e diventa un demone pure lui. Per esempio, la stessa sorellastra di Jeanne, Rosalie, viene frustata a sangue da Nicolas per ordine di Jeanne stessa, perchè Rosalie aveva commesso l'errore di andare dalla sorellastra per avere almeno qualcosa da mangiare da lei, visto che era diventata ricca. Ma Jeanne non vuole aiutare nessuno, e Nicolas, un uomo senza personalità, è un ottimo strumento per i suoi piani: una donna malvagia facilmente fa diventare malvagio l'uomo insieme a lei. Jeanne cerca anche di corrompere Oscar per i suoi intrighi di corte, senza però riuscirci: ma questo fallimento non la fa demordere e alla fine anche la regina sarà danneggiata nel suo onore per causa sua. Jeanne sarà il più grande fallimento di Oscar, che si era imposta infatti l'incarico di proteggere la regina...

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    LO SCANDALO DELLA COLLANA

    Inoltre, una donna così attira per forza a sè gli uomini depravati e perversi, come il cardinale Rohan, che, nonostante sia un uomo di chiesa, è innamorato della regina Maria Antonietta (anche nella realtà sembra sia stato così). Come tutti gli uomini perversi, Rohan ha poco cervello e scarsa intelligenza: dà una grandissima cifra a Jeanne perchè lei la possa dare alla regina: così Maria Antonietta potrà comprare - secondo lui - una preziosissima collana dal gioielliere Bohmer. A grandi linee, questo è il famoso scandalo della collana, su cui Dumas, D'Annunzio e persino Asimov fecero dei romanzi sul fatto, per non parlare dei vari film.

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    Nella realtà, sembra che sia stato coinvolto anche il Conte di Cagliostro; inoltre, il cardinale Rohan era anche un membro della Massoneria, una cosa proibitissima dalla Chiesa. Quando lo scandalo scoppia, Jeanne viene catturata e processata insieme al cardinale. Il cardinale sarà assolto (anche nella realtà fu così; il Papa comunque gli tolse tutti gli onori e lo esiliò all'abbazia di La Chaise-Dieu), mentre Jeanne sarà marchiata col marchio dei ladri. Ma nel processo dichiarerà la sua innocenza e di essere stata coinvolta in giochi lesbici con Maria Antonietta e con la stessa Lady Oscar, recitando la parte della vittima coinvolta ingiustamente. Jeanne riesce a fuggire e a ricongiungersi con Nicolas in un luogo nascosto da dove scriverà le sue memorie per infangare la regina. Alla fine i due vengono scoperti da Lady Oscar: qui la versione finale diverge. Nel manga, Jeanne uccide per errore Nicolas e si suicida gettandosi dal balcone, dicendo che la sua morte sarà vendicata: un sinistro presagio della ormai vicina Rivoluzione. Nell'anime, Jeanne mostra una leggera umanità, quando Oscar le parla di Rosalie: al ricordo, Jeanne mostra una certa malinconia e tristezza.

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    Ormai è ridotta a vivere una vita in solitudine insieme a Nicolas, scrivendo libelli infamanti e bevendo vino. Nello scontro, la loro casa prende fuoco e Jeanne e Nicolas muoiono tra le fiamme. Un finale, se vogliamo, più "romantico" e meno cupo del manga. Nella vita reale, la fine di Jeanne La Motte è sempre stata fonte di discussioni: morì a Londra (da dove scriveva i suoi libelli, mentre nel manga lo faceva di nascosto in Francia) cercando di sfuggire alla polizia segreta francese: cadde dal secondo piano. In un'altra versione, muore di vecchiaia in Crimea (piuttosto improbabile, comunque).

    JEANNE E ROSALIE: L'UNA L'OPPOSTO DELL'ALTRA

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    Jeanne De La Motte è la donna malvagia per eccellenza di Lady Oscar. Di origine povera - benchè nobile - vive una vita di sangue e violenza: oggi la si definirebbe un'arrampicatrice sociale o una donna senza scrupoli che comunque si è fatta da sè (non dissimile da certe protagoniste delle fiction attuali). Il personaggio di Jeanne fa capire che non basta certo essere poveri per essere automaticamente buoni, come dice la vulgata corrente. Infatti spesso i mass media e chi li segue fanno associare il povero al buono. Questo modo di pensare - che è privo di pensiero - sostiene che basti appartenere ad una certa categoria (povero, immigrato, rom, eccetera) per essere considerati automaticamente dei santi - e anche delle vittime, se si è criticati.

    Jeanne è cresciuta nelle zone più povere di Parigi, affamata e assetata, allo stesso modo però della sorellastra Rosalie: eppure le loro azioni, partendo dalle stesse condizioni, sono state alla fine diametralmente opposte. La vita di Jeanne è passata attraverso omicidi, menzogne, raggiri, inganni, col solo scopo di arricchirsi in ogni modo. E alla fine aggiunge anche l'infamia e la calunnia, diventando uno dei testi chiave per distruggere la credibilità della regina, tirando fuori delle storie che erano delle assurdità senza senso. Ma, in quel momento di follia senza precedenti, queste venivano ascoltate manco fossero oro colato (praticamente uguale alle notizie gonfiate e stravolte sui giornali d'oggi: certe cose non cambiano mai). Jeanne è stata un elemento importante per dar fuoco alle polveri dell'orrore della rivoluzione.

    Rosalie invece è vissuta senza sete di vendetta e di rivalsa, conosce Oscar e diventa sua aiutante e amica, evitando il sentiero di sangue della sorellastra. E, al contrario di Jeanne, che l'aveva danneggiata, assiste la regina Maria Antonietta fino alla fine. E l'ultima immagine di Rosalie, che conclude la storia di Lady Oscar, è davanti all'acqua del mare, mentre l'ultima immagine di Jeanne è davanti al fuoco che alla fine la divora. Mai come in questo esempio di due sorelle si vede così netta la differenza - e il diverso sviluppo - del male e del bene.

    Questi due personaggi fanno capire che non sono le condizioni ambientali che condizionano la scelta dell'uomo - per quanto possano avere il loro peso - ma le libere scelte del cuore umano..

    NICOLAS DE LA MOTTE: QUANDO L'UOMO DIVENTA IL BURATTINO DELLA DONNA

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    Nella scena finale, Nicolas muore accanto a Jeanne, mostrandole di amarla fino alla fine. A prima vista, sembrerebbe un finale romantico di due persone che si amano. Ma qui non c'entra nè il romanticismo nè l'amore: questa immagine ne è invece una triste parodia. Infatti, amare una persona non significa seguirla finchè cade nel burrone, gettandosi giù e sfracellandosi insieme. Se i due amanti potessero parlarsi dopo la morte, si direbbero:

    "Cara, ti ho seguito fino al burrone morendo con te per mostrarti il mio amore fino alla fine!"
    "Pezzo di cretino, se mi avessi amato veramente me lo avresti detto che stavo per cadere nel burrone! E ci saremmo salvati tutti e due! Invece te ne sei stato zitto come un idiota! E per colpa tua siamo morti!"


    Infatti, amare l'altro - o l'altra - non significa seguirla nelle sue scelte sbagliate, ma piuttosto farle capire che sta facendo delle scelte sbagliate. E' una cosa difficile da fare? Si teme l'azione dell'altro/altra? Si teme che ti possa abbandonare? L'amore non è solo sentimento: è anche coraggio. Per dimostrare che ami veramente quella persona, a volte devi essere in disaccordo con lei quando fa delle scelte moralmente sbagliate. E' anche il motivo per cui i genitori devono rimproverare i figli quando si comportano male. Se no, non ami quella persona, ma ne sei dipendente: vuoi solo la sua vicinanza, non vuoi davvero che stia bene. E nessuno può star bene facendo il male, neanche Jeanne. E questo è stato il tragico errore di Nicolas. Ovviamente questo vale anche nel caso opposto, cioè per la donna che segue l'uomo nel fare il male, tipo Bonnie che sta con Clyde.

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    Edited by joe 7 - 14/2/2020, 22:00
     
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    SAN VALENTINO: DITELO CON UN BACIO!

    Per il giorno di San Valentino, ho raccolto un pò di gif o immagini sui momenti clou delle coppie di anime: soprattutto quello del bacio. Infatti, il bacio è sempre il momento più solenne in cui si dichiarano chiaramente i sentimenti per una persona. Preparatevi, questa rassegna sarà lunga.

    CANDY CANDY E TERENCE

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    Forse il bacio più famoso di tutta la storia degli anime. E con questo ho detto tutto.

    MINAMI E TATSUYA (TOUCH - PRENDI IL MONDO E VAI)

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    E' stato l'unico bacio - almeno sulla carta - tra Minami Asakura e Tatsuya Uesugi (Tom Brandall nel doppiaggio). E non è successo nemmeno alla fine della serie, cosa strana. La cosa ancora più curiosa è che era stata Minami a prendere l'iniziativa, per ringraziare lo stupefatto Tatsuya per essersi impegnato. E non in una partita di baseball (tutta la storia è sul baseball!) ma in uno scontro di boxe. In cui lui aveva anche perso, tra l'altro, nonostante avesse promesso a Minami di vincere. Ma lei gli dà comunque il premio di consolazione: ha perso, però si è impegnato, quindi va bene anche così, no?

    RYO E KAORI (CITY HUNTER)

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    Le martellate sono MOLTO più frequenti dei - rarissimi - baci tra Kaori Makimura e Ryo Saeba. Ma quando accade è un evento. Nel bacio qui rappresentato, Kaori ha fatto finta di essere una "protetta" di Ryo: una sua cliente da aiutare, insomma. Quindi Ryo non l'ha riconosciuta. Ma ci sono molti dubbi su questo...l'autore ha lasciato la cosa in sospeso. Ma è molto probabile che Ryo, in quel momento, sapeva chi stava baciando.

    HIKARU E MISA (MACROSS)

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    La saga di Macross, con l'omonima astronave-pianeta in viaggio nel ritorno a casa sotto l'attacco degli alieni Zentradi, è una storia d'amore, più che di battaglie. Il pilota degli aerei da combattimento Valkyrie, Hikaru Ichijyo (Rick Hunter nel doppiaggio) e Misa Hayase (Lisa Hayes nel doppiaggio), la ragazza-tenente di vascello di Macross, sentono di avere tra di loro una certa attrazione. Ma Misa è una di quelle ragazze che non amano mostrare i propri sentimenti. Però arriva un momento in cui Misa si lascia andare e tra di loro scatta il fatidico bacio. Ma c'è il triangolo amoroso, con la cantante Lynn Mynmai: chi vincerà alla fine?

    CAPITAN HARLOCK E SHIZUKA NAMINO

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    Shizuka Namino è - forse - l'unica donna che Harlock abbia mai baciato, almeno nella serie classica. Segretaria del corrotto gran ministro della Terra, e spia mazoniana, entra nell'Alkadia per sopprimere Harlock, ma come accade quasi sempre, lei prova alla fine ammirazione per il capitano e si sacrifica per lui, e Harlock la ricompensa con un ultimo bacio. Almeno la Namino se n'è andata soddisfatta di aver fregato tutte le altre donne della serie...

    NADIA E JEAN (IL MISTERO DELLA PIETRA AZZURRA)

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    L'arco narrativo dell'"Isola Misteriosa", al centro della saga del Mistero della pietra azzurra, è senza dubbio il più odiato dagli appassionati. E con buoni motivi: animazione sciatta, storie strampalate e senza senso. Tutto fu realizzato in fretta e a bassissimo costo per cercare di guadagnare tempo per realizzare bene gli episodi dell'arco narrativo conclusivo. Ma, anche se la storia dell'isola misteriosa è effettivamente una schifezza, resta il fatto che è proprio lì che, alla fine, la complessata Nadia e il tranquillo Jean alla fine si baciano. Oh, almeno questo, e non è poco.

    LADY OSCAR E ANDRE'

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    L'ultimo saluto tra Oscar e Andrè prima del tragico assalto alla Bastiglia. Era ora che si svelassero i sentimenti tra loro due, ma, come spesso accade in questo genere di storie, è troppo tardi. Ma meglio tardi che mai, no?

    REVY E ROCK (BLACK LAGOON)

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    Lo so, non è un bacio, ma è di quanto più vicino ad un bacio c'è stato tra loro due. E credo che sia successo dell'altro fuori scena, in altre occasioni. Rock qui è malconcio a causa di una discussione di principio con Revy, e - caso raro - è Rock che le canta chiare a Revy (senza usare le mani: Rock non è il tipo manesco, anzi, se ci avesse provato in questo modo con Revy sarebbe morto. Sul serio). Alla fine è Revy a capire le ragioni di Rock e gli chiede di accendergli una sigaretta per fare la pace: ma il ragazzo non ha l'accendino e usa un altro modo di accensione. Amore non belo se non litigarelo.

    SAEKO BUSUJIMA E TAKASHI KOMURO (HIGHSCHOOL OF THE DEAD)


    Non mi piacciono le storie di zombi con ragazze discinte, e Highschool of the dead mi è sempre sembrata una mezza boiata. Ma un personaggio come la ragazza samurai Saeko Busujima, che fa a pezzi zombi a valanga con solo una katana di legno, è comunque fenomenale. La Busujima è attratta dal protagonista, Takashi Komuro, che però è ufficialmente legato ad un'altra, anche se non è indifferente al fascino di Saeko. Come finirà il triangolo? Il finale inventatevelo voi: l'autore purtroppo è morto prima di finire la storia... :(

    KYOKO E GODAI (MAISON IKKOKU/CARA DOLCE KYOKO)

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    La coppia romantica per eccellenza, quella più citata tra le classifiche. Lo squattrinato ronin (studente fuori corso) Yusaku Godai e la bella vedova Kyoko Otonashi che gestisce il condominio Ikkoku dove vive Godai: un rapporto difficile, visto che i problemi sono molti. Per esempio la differenza di età (Kyoko ha più anni di lui), la differenza di posizione sociale (Godai non ha un lavoro), il ricordo del marito defunto, il bellissimo rivale Mitakal che vuole sposare Kyoko, i vari contrattempi e fraintendimenti. Ma alla fine anche tra di loro scatta il bacio.

    NAUSICAA E ASBEL

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    Nausicaa della valle del vento non è il tipo di ragazza che sta con qualcuno. Nella situazione disastrosa in cui si trova (giungla tossica, mondo in rovina, mostri insetto eccetera) non ha tempo per cercarsi un ragazzo, rischiando così lo zitellaggio. Ma Asbel di Pejitei, per quanto personaggio secondario, è l'unico che è riuscito ad avvicinarsi più di tutti a Nausicaa: niente baci, ma il fatto di averla abbracciata e sollevata è già qualcosa...se poi tra di loro le cose si sono sviluppate, non ci è dato saperlo.

    LUPIN E FUJIKO

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    Almeno una volta si sono baciati...qui siamo nel (brutto) film Lupin III e l'oro di Babilonia e stavolta Fujiko fa sul serio. E devo dire che è una scena memorabile. Cioè, baciarsi su un paracadute in mezzo ad una pioggia di lingotti d'oro. Solo Lupin e Fujiko potevano fare un bacio simile.

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    Ci sono anche dei baci assurdi tra di loro. Come nell'episodio in cui Fujiko, travestita da brutta panzona, bacia Lupin senza ritegno, davanti ad un'immagine tridimensionale Fujiko e davanti a un Goemon e Jigen disgustati. Nessuno sa che la panzona è Fujiko, lo si scoprirà dopo. Mi sono sempre chiesto: ma cos'aveva in testa Fujiko, per fare una cosa così da mente malata? :huh:

    LUPIN E CLARISSA

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    Non è un bacio, ma in una sequenza di San Valentino ci sta benissimo. ^_^

    GOEMON E MURASAKI

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    Murasaki Suminawa: l'unica ragazza che ha quasi baciato Goemon e anzi l'ha quasi sposato. Da La cospirazione dei Fuma.

    JIGEN E MONICA

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    Uno dei rari baci fatti a Jigen. Mentre dorme. Monica è una ragazza che Jigen aveva aiutato a fuggire da un paese governato da una dittatura. Nella fuga, Monica ha trovato questo modo di ringraziare Jigen.

    KISS ME LICIA: LICIA E MIRKO

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    Il cantante Mirko e la ragazza Licia, che lavora in un ristorante: una coppia assai popolare in Italia, tanto che ci hanno fatto addirittura dei telefilm con attori reali, caso unico nella storia degli anime...

    MISATO E KAJI (EVANGELION)

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    Misato Katsuragi, una delle donne di spicco dell'organizzazione Nerv di Evangelion, e il suo amore tormentato e ricambiato con l'ambiguo ma onesto Kaji Ryoji. Una coppia che avrebbe meritato maggior spazio. Invece è stato tutto occupato dallo Stupishinji baciato da una Asuka Langley assurdamente innamorata dello Stupishinji. Sì, è un mondo ingiusto.

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    SOPHIE E HOWL (IL CASTELLO ERRANTE DI HOWL)

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    L'unico bacio bocca a bocca di tutta la cinematografia di Miyazaki. Almeno si è deciso dopo ben ventordici film.

    CONAN E LANA

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    Se vogliamo, c'è anche questo bacio tra personaggi miyazakiani. Ma non so se è corretto: qui Lana, attraverso il contatto bocca a bocca, dà l'aria per respirare a Conan che è prigioniero sott'acqua. Quindi è una specie di "respirazione artificiale"...comunque, è l'unico momento in cui Conan e Lana si toccano le labbra. In senso MOLTO lato, potrebbe essere considerato un bacio...

    ATARU E LAMU'

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    Per quanto sia incredibile, un bacio tra il terrestre mezzo idiota Ataru Moroboshi e l'aliena coi cornini Lamù c'è stato. Peccato che sia accaduto in una realtà alternativa... :(

    MADOKA E KYOSUKE (ORANGE ROAD)

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    Il bacio finale tra la bella Madoka Ayukawa (Sabrina) e Kyosuke Kasuga (Johnny). Anche questo è stato uno dei baci più famosi della storia dei manga e anime.

    YUKI MORI E SUSUMU KODAI (YAMATO 2199)

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    Yuki Mori (Nova) e Susumu Kodai (Derek Wildstar), i due soldati dell'astronave guerriera Yamato (Argo), sono la coppia prediletta di Leiji Matsumoto, visto che il loro rapporto è esplicito in tutti i miellemila film e serie animate presi dal manga omonimo Yamato (Star Blazers). Questa è la versione che preferisco dal punto di vista grafico, Yamato 2199. E come vedete la scena del bacio è ottima.

    YOTA E AI (VIDEO GIRL AI)

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    Negli anni '80, il manga Video Girl Ai ha fatto furore in Italia: era stato il primo manga di successo non tratto da una serie televisiva. Parla dell'amore contrastato in mille modi tra lo sfortunatissimo studente Yota Moteuchi (preso in giro da tutti perchè è sempre senza una ragazza e il suo nome richiama ai giapponesi il termine Motenai Yoda, cioè "Senza Donne") e la ragazza Ai Amano, una "video girl" proveniente da...un lettore di videocassette! (allora non c'erano i DVD, ma la sostanza non cambia). Una storia assurda ma molto delicata e piena di interiorità. Non c'è stato propriamente un bacio tra loro due: ma, in questa scena, c'è quasi stato. Ed è una scena così forte che sembra davvero quella di un bacio realizzato.

    Edited by joe 7 - 11/3/2021, 21:34
     
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    PEYNET

    Parliamo adesso di chi è diventato un emblema di San Valentino: Peynet. ^_^ Infatti, una delle coppie più famose del mondo è quella dei "Fidanzatini di Peynet", chiamati Valentino e Valentina: in francese sono detti "amoureux", amanti, più esplicito di "fidanzatini". Sono i fidanzatini standard per eccellenza: si sono abbracciati, stretti la mano, baciati in ogni angolo di mondo (in particolare sulle panchine), e diffusi su cartoline, piatti, fazzoletti, foulard, magliette, giocattoli, eccetera. Valentino è sempre vestito di nero col suo cappello, mentre Valentina ha cambiato vestito spesso, a seconda della moda. Sono sospesi nel tempo, irreali, in mezzo ad angioletti e cuoricini, sempre innamorati e sempre fermi in quel momento. Più che l'amore, i due simboleggiano il momento dell'innamoramento, che è un'altra cosa.

    Peynet-A


    L'autore, il francese Raymond Peynet, continuò a disegnarli fino all'età di 90 anni, quando si spense, nel 1999. Nato a Parigi nel 1908 da una famiglia di commercianti, frequentò l'Istituto d'Arte specializzandosi in grafica pubblicitaria e sposò Denise Damour, cioè Damore: un nome, un destino. Realizzò disegni per profumi, cioccolatini, grandi magazzini, alimenti, vestiti, eccetera. In contemporanea collaborò con un giornale inglese (The Boulvaldiere), con le edizioni Tolmer, facendo il disegnatore satirico, l' illustratore di libri. Disegnò anche le scene per il teatro.

    LA NASCITA DEI "FIDANZATINI"

    Peynet


    Un giorno, nel 1942, a Valencia (Valence), a sud della Francia, Peynet stava aspettando il treno insieme a sua moglie e sua figlia Anna. In attesa della coincidenza, fece quattro passi per la città. Ad un certo punto, da un giardino sentì una musica provenire da un chioschetto musicale: si trattava di una piccola costruzione con un tetto e delle colonnine, dove ogni tanto qualcuno suonava dei pezzi. In quel momento gli venne l'ispirazione: disegnò un violinista solitario, che rappresentava lui, e una ragazza con la coda di cavallo (che rappresentava sua moglie Denise) che era la sua unica spettatrice. Nacquero così, per puro caso, i celebri fidanzatini, che non erano nemmeno nell'idea di Peynet. Infatti, l'autore racconta: "Rappresentai nel disegno un gruppo di suonatori che, al termine di un'esecuzione, andavano via, e uno solo, davanti a una ragazza che lo ascoltava sognante, continuava imperterrito a suonare il violino, dicendo al penultimo, già dietro agli altri: "Potete andare tranquilli, finisco da solo". Il titolo del disegno era "Sinfonia incompiuta". Lo spedii a Ric e Rac, un giornale francese per gli inglesi, che si stampava a Parigi, ma l’impaginatore, traendo lo spunto dalla ragazza che ascoltava la musica, mise un altro titolo, "Les amoureux de Peynet" "Gli amanti di Peynet". E mi dissero che bisognava continuare. Ecco come nacquero il poeta e la fidanzata". E quel chioschetto è diventato così famoso che, quando nel 1982 il comune lo volle abbattere, si sollevarono talmente tante proteste che non solo non fu abbattuto, ma divenne persino un monumento nazionale.

    Peynet-chiosco-ok
    Il famoso chioschetto di Valence e il primo disegno di Peynet.


    E' da notare che gli abitanti di Valence si chiamano Valentinois in francese. Il periodo storico in cui si trovava Peynet in quel momento era drammatico, perchè la Francia non solo era sotto la dominazione nazista, ma Valence faceva parte del Governo collaborazionista di Vichy, che partecipava alle attività naziste, pur essendo francese. Forse Peynet immaginò i fidanzatini come persone "pulite" che stavano sopra questo mare di iniquità. “Io so che la vita reale tante volte è triste" disse Peynet "ma di sognare tutti abbiamo sempre bisogno. La poesia non è guerra, morte, malattia, essa vive tra i fiori, gli uccelli, la natura. Altri hanno scelto di darsi alla politica, io ho scelto di disegnare l’amore, la gentilezza, la tenerezza.”

    Peynet1
    Peynet e un suo quadro.


    Peynet è stato anche il primo vincitore del Premio Internazionale dell'Umorismo di Bordighera (diventando anche cittadino onorario della città), nel lontano 1952. E, dal 1953 in poi, partecipò a tutte le edizioni del Salone Internazionale dell’Umorismo in qualità di Presidente della giuria. Questa iniziativa nacque dopo la fine della seconda guerra mondiale per iniziativa di Cesare Perfetto (1919 - 2005), una personalità di spicco della vita culturale della Liguria. Perfetto voleva contrapporre una manifestazione di contenuto culturale ai molti eventi di carattere mondano nati in quel periodo. Fu un giornalista di professione, romano di nascita ma bordigotto di adozione: A quel tempo era presidente del Circolo della Stampa ed era molto attivo nel settore del turismo e delle manifestazioni culturali. Era anche l'agente di Peynet, realizzando poi anche un film sui fidanzatini: ne parliamo tra poco.

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    LE BAMBOLE DEI "FIDANZATINI"

    Negli anni Cinquanta, prima ancora che si inventasse la Barbie, Peynet aveva preso accordi con una ditta di bambole torinese chiamata Lenci, realizzando così una (brutta) coppia di bamboline dei fidanzatini in lattice morbido, disponibili in diverse versioni e alte 21 centimetri (la Barbie è più alta: 29 cm e qualche millimetro). Il lattice è una specie di gomma, che nel tempo tende a deteriorarsi: quindi adesso queste bamboline sono quasi scomparse. Le (orrende) bamboline si chiavano "Les Peynet de Peynet" (che fantasia) e potevano essere avvocati, medici, giornalisti; oppure delle coppie famose della storia, tipo Antonio e Cleopatra, o Napoleone e Giuseppina. Peynet disegnava personalmente gli abiti e si faceva sempre portare i campioni di stoffa con cui sarebbero stato realizzati, per adattare il suo stile alla morbidezza e alla fantasia dei tessuti. Ebbero un grande successo in Francia e vendettero 10 milioni di esemplari: in Italia però non sono mai arrivate (eppure erano state prodotte da una ditta italiana!).

    Peynet-H
    "E' stato Peynet a disegnarmi" dice la scritta in francese sulla scatola di queste rarissime bamboline degli Innamorati.


    Peynet-I
    Antonio e Cleopatra. che fanno i fidanzatini, o è il contrario?


    IL FILM DEI "FIDANZATINI"

    Peynet-film


    Per quanto sia incredibile, sui fidanzatini di Peynet hanno fatto anche un film a cartoni animati. Fu realizzato dai francesi nel lontano 1974, col titolo italiano Il giro del mondo degli innamorati di Peynet, per il quale il disegnatore realizzò tutti gli storyboard. Il film ebbe persino le musiche di Ennio Morricone. Il regista era il solito Cesare Perfetto: fu lui a portare i "fidanzatini" di Peynet in Italia e a chiamarli Valentino e Valentina (in realtà, non hanno un nome proprio). E' da notare che Cesare Perfetto realizzò solo questo film: non ne fece altri. Il film dura 90 minuti ed esalta l'amore con spreco di nuvolette rosa, con in più uno sbeffeggiamento di colonnelli greci per fare della critica politica. I fidanzatini sono presentati in tanti modi, tipo la Venere di Botticelli col Davide di Michelangelo. E' un film piuttosto zuccheroso e, pare, di cattivo gusto (io non l'ho visto, comunque il Morandini gli dà una sola stella, mica tanto).

    Peynet-E


    Questo è anche un filmato di You Tube dedicato ai "fidanzatini": fino a quando non lo elimineranno, potete guardarlo qui.



    BIBLIOGRAFIA
    https://tonykospan21.wordpress.com/tag/raymond-peynet/
     
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    CONAN IL BARBARO E BELIT, LA REGINA DELLA COSTA NERA

    CONAN-BELIT


    E' forse la coppia più selvaggia che ci sia. Barbaro lui, piratessa lei, passano il tempo facendo abbordaggi in continuazione e affrontando mostri vari, maghi, demoni, oggetti maledetti e tutta la chincaglieria tipica della sword and sorcery. Senza contare che è una coppia durata poco, con la morte di lei: un perfetto "finale selvaggio" e una tipica relazione "breve ma intensa". Conan e Belit sono persone, diciamo, elementari: vivono, amano, uccidono, come in genere fanno tutti i protagonisti delle storie di Robert Howard. In ogni caso, sono una coppia perfetta, visto che ciascuno è la versione maschile/femminile dell'altro/a. Quindi possiamo senza dubbio metterli nell'elenco delle coppie. ^_^

    IL ROMANZO DI CONAN E BELIT

    Belit compare nel racconto di Robert Howard "La regina della costa nera" (1934). In questa storia, Conan diventa un famigerato pirata che saccheggia i villaggi costieri di Kush, insieme alla piratessa Belit. E' una storia dai toni cupi, epici e, in un certo senso, romantici: è anche un classico della saga di Conan e uno dei suoi racconti più famosi. La storia, in sintesi, è la seguente.

    In un porto di Argos, Conan, in fuga dalla legge corrotta della città, salta a bordo di una barca a vela, obbligando il capitano, Tito, a partire subito. Quella è una barca di commercianti e Conan si offre di fare loro da guardia del corpo per farsi pagare il viaggio. Ma, giorni dopo, vengono attaccati dalla Tigre1, la nave dei pirati Kushiti di colore, guidati dal capitano Belit, l'unica bianca della nave, di origine Shemita, conosciuta da tutti come la Regina della Costa Nera. Il capitano Tito e l'equipaggio vengono massacrati, mentre Conan, l'unico sopravvissuto, fa una strage, cercando di vendicare i suoi compagni. Ormai circondato dai Kushiti sullo scafo della Tigre, su cui era salito durante l'arrembaggio, attende di essere ammazzato a sua volta, trafitto dalle loro lance e con la spada in pugno. Ma Belit, impressionata dal coraggio e dalla ferocia del Cimmero, ordina di non ucciderlo. Si avvicina a Conan e gli chiede di salpare con lei, diventando il suo compagno, comandando i pirati Kushiti con lei e facendo di lei "la sua regina". Conan, impressionato dall'avvenenza selvaggia di Belit, accetta l'offerta e insieme diventano una banda di pirati che terrorizza tutta la Costa Nera, soprattutto le navi di Stygia, famosa per le loro arti di magia nera, contro le quali Belit e Conan hanno sempre mostrato una forte avversità. Nei porti si sparse la voce che la diavolessa di mare, Belit, aveva trovato un nuovo compagno, dai muscoli di ferro e con la ferocia di un leone, da cui nacque il soprannome tipico di Conan da quelle parti: "Amra", cioè "Leone". Un giorno, risalendo il fiume Zarkheba, Belit e Conan trovano delle antiche rovine contenenti un tesoro perduto. Ma è custodito da una mostruosità alata e da iene furtive che un tempo erano uomini. Durante l'impresa, Belit e Conan parlano dei loro dei, e Belit promette che nemmeno la morte potrebbe tenerla lontana da Conan. Nel recupero del tesoro, Belit viene presto affascinata da una collana maledetta che le fa prendere decisioni sbagliate che portano alla rovina dell'equipaggio. Inoltre, la stessa Belit viene catturata e impiccata dal mostro alato. Conan, solo e furioso, affronta il mostro: ma sta per essere ucciso da lui, quando lo spirito di Belit interviene, salvando l'amato. Conan uccide il mostro e si rende conto di essere l'unico sopravvissuto della ciurma della Tigre. Il Cimmero fa un funerale vichingo per Belit, bruciando la Tigre in mare, col corpo inerte di lei nella nave, insieme ai tesori per cui ha perso la vita.

    page-31
    L'ultimo saluto a Belit.



    LA BELIT DEL FUMETTO: PARLA ROY THOMAS, LO SCENEGGIATORE

    BRW
    Belit e Raquel Welch, il suo modello


    ROY THOMAS: Per rappresentare Belit, la piratessa shemita e il primo grande amore di Conan, proposi al disegnatore John Buscema come modello Raquel Welch e le Charlie's Angels. Ma il problema era Belit stesa: da come è raccontata nel romanzo breve di Howard, si capisce che si tratta di un personaggio comunque odioso, per quanto sia l'amore di Conan. E', dopotutto, una saccheggiatrice e piratessa. Per quanto riguarda l'amore, è possibile che ciò sia dovuto semplicemente al fatto che Belit abbia incontrato l'uomo più forte che abbia mai visto. Senza contare il piccolo dettaglio che lei aveva appena ammazzato i compagni di Conan, anche se lui li conosceva da poco. Inoltre, appare piuttosto misantropa, visto che passa la vita praticamente su una nave da cui saccheggiare e basta. Inoltre, su di lei non sappiamo praticamente niente: la storia inizia con l'incontro tra Conan e Belit e, dopo brevi passaggi, va subito al finale. E Belit sacrifica i suoi stessi uomini nella ricerca del tesoro: nella versione a fumetti, per alleggerire un pò la sua responsabilità, avevo dato tutta la colpa alla collana maledetta che lei aveva preso. Insomma, non era una persona molto simpatica, non aveva nessuna storia, non aveva nessun passato...e ho dovuto fare qualcosa come 50 episodi su di lei e Conan, inventando tutto di sana pianta! Un altro problema era nel fatto che l'originale Belit era nuda dalla vita in su, cosa non certo ammissibile in un fumetto per ragazzi. Quindi io e Big John trovammo la soluzione, rendendola una versione femminile di Conan, coi vestiti di pelle come i suoi, che ovviamente le coprivano i seni.

    BELIT-PRIMA-V
    La prima versione di Belit, disegnata da John Buscema (i capelli erano neri, comunque). Ma non era abbastanza convincente: era piuttosto anonima, non era abbastanza "selvaggia". E poi le gambe così coperte impedivano i movimenti. Sembrava una normale piratessa.


    BELIT-DEF
    La versione definitiva di Belit: sembra che sia andata dallo stesso sarto di Conan. Ha lo stesso tipo di pelli e di cintura: la compagna perfetta del cimmero. Questo vestito è stato usato spesso anche da altri autori.


    Conan_e_Belit_OK
    Un'altra versione dell'addio di Conan a Belit.



    ----------------------------
    1 Per essere precisi, la nave si chiama "Tigress", cioè femmina tigre.

    Edited by joe 7 - 20/4/2022, 16:59
     
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    OGA E HILDA: IO, TU, IL BAMBINO.

    OK1
    Adesso i posti sono liberi.


    LA SITUAZIONE

    Beelzebub è un manga scritto e disegnato da Ryuhei Tamura dal 2009 al 2015: in questa storia, Tatsumi Oga è uno studente del primo anno del Liceo Ishiyama, una scuola popolata praticamente solo da delinquenti, tra i quali Oga è il peggiore e il più violento di tutti. Un giorno, trova in circostanze strane un bambino, che non è altri che Beelzebub, detto Beel, il figlio del re dei demoni, che si affeziona subito a Oga, nonostante il parere contrario della sua tata demoniaca Hildegarda, detta Hilda. Oga è costretto a stare col bambino, se no rischia di morire fulminato se sta a distanza troppo lontana da Beel. Cerca di sbolognare il bambino ad altri, ma senza successo: inoltre, viene coinvolto in conflitti sempre più violenti contro demoni sempre più potenti, insieme a Beel e alla stessa Hilda, mentre si affeziona a Beel. Con Hilda il rapporto è più complesso. E' una ragazza molto bella, coi capelli biondi raccolti in una crocchia e con una treccia sulla nuca: un ciuffo le copre metà del suo viso. Ha gli occhi verdi e dei seni ben sviluppati; porta vestiti stile "gothic lolita", neri ed eleganti, con balze (fasce alle estremità dei vestiti) bianche. Hilda prende molto sul serio il suo ruolo di "madre" di Beel e lo considera un grande onore. La si può vedere spesso con un ombrello in mano, che in realtà nasconde una spada. Ha 16 anni ed è al servizio del piccolo Beel da quando ne aveva 14. Vive a casa di Oga (la sua famiglia infatti crede che Beel sia loro figlio e che lei provenga da Macao anziché dal "Makai", il mondo dei demoni). Ha una personalità fredda e spietata soprattutto verso i nemici: infatti ha una capacità di combattimento assai elevata.

    I "GENITORI" DI BEEL

    Mettiamo da parte la faccenda dei "demoni", messa lì in termini fumettistici alla Geppo, e concentriamoci sulla coppia, stavolta un pò particolare: infatti, il rapporto tra Oga e Hilda è quello tra un ragazzo e una ragazza che fanno il padre e la madre con un bambino in mezzo. In pratica, imitano la situazione di una coppia sposata con un figlio. I genitori veri del bimbo non compaiono mai, praticamente, quindi devono occuparsi loro del marmocchio, che, essendo figlio di un re dei demoni, dà per forza dei problemi. Per esempio, non vuole stare lontano da Oga, che lui considera come suo padre, e se lui si allontana da Beel oltre in certo limite, viene fulminato stile Ataru con Lamù. Oga detesta questa situazione e rivuole la sua indipendenza; pure Hilda detesta la situazione, perchè vorrebbe essere solo lei ad occuparsi di Beel, per il quale ha una venerazione infinita ("Io esisto solo per servire il signorino!" è una sua frase tipica), e non Oga, che lei considera solo come un fastidioso scarafaggio, da sopportare solo perchè il bambino gli si è affezionato. Oga, invece, verso Hilda, almeno a prima vista, non sembra dimostrare particolare interesse. Anzi, sembra che a lui delle donne non glie ne freghi niente: lui ama solo fare a botte.

    Oga-Hilda
    KIMOTTAMA, cioè: "Mi occupo del signorino e di quel cretino di Oga solo perchè l'ha scelto il signorino."


    "QUELLA E' DAVVERO LA MOGLIE DI OGA!"

    La relazione tra i due è di continuo conflitto e di un nascosto rispetto. Hilda spesso lo guarda dall'alto in basso con disprezzo dicendo frasi sferzanti, alle quali però Oga risponde o con indifferenza o replicando a tono. Hilda, in genere, ha una personalità fredda e distaccata, ma a volte perde la calma, e curiosamente questo avviene solo nei confronti di Oga, che spesso la spiazza con le sue risposte assurde. Inoltre, in combattimento sono una coppia molto affiatata, tanto che nel liceo Ishiyama sono conosciuti come "la coppia più malvagia". Anzi, Hilda è considerata come "la moglie di Oga", non solo per il fatto di essere sempre insieme con lui, ma anche perchè in quanto a spietatezza e potenza non ha nulla da invidiare a Oga. Né lei nè Oga, inoltre, si curano di correggere l'equivoco; può essere per via del fatto che sarebbe una cosa troppo lunga da spiegare. Ma resta il fatto che è una definizione che entrambi comunque accettano. Inoltre, Oga detesta la cucina di Hilda e lei, risentita, cerca di fargli mangiare a forza i suoi piatti piccanti che lui detesta. Insomma, anche se non lo danno a vedere sono interessati l'uno all'altro. Quando i due sono soli, Oga mostra a Hilda un lato tranquillo che non tutti vedono, nemmeno Furuichi, il suo amico principale.

    Gdha5
    Hilda usa spesso come arma una lama che estrae dal manico del suo ombrello. E Oga sta puntando contro Hilda uno dei giocattoli-sonaglio di Beel. Una coppia affiatatissima...


    "COSA CI FAI QUI, IDIOTA?" "SONO VENUTO A SALVARTI, CRETINA!"

    E' l'affettuoso scambio di saluti che si fanno i due nel momento in cui Oga, insieme a Beel, irrompe nell'Accademia Akumano affrontando centinaia di demoni per salvare Hilda, che, in uno scontro precedente, si era lasciata catturare da loro lasciando Beel a Oga, affidandolo quindi a lui. Infatti, quando Oga aveva affrontato il potentissimo demone Jabberwock, Hilda si era lasciata catturare da lui, lasciando Beel in mano a Oga, riconoscendolo quindi come vero padre del bambino e dandogli un raro sorriso, mentre si lascia catturare: "Sei... l'unico padre che ha in questo mondo". Anche dopo il salvataggio, però, il loro rapporto non cambia, almeno apparentemente. Ma, senza quasi accorgersene, il loro legame diventa più stretto. Quando, in un altro momento successivo, Hilda perde la memoria, prova spontaneamente affetto per Oga, chiamandolo addirittura per nome ("Tatsumi"), indicando una profonda confidenza con lui, e considerandosi davvero come la moglie di Oga. Inoltre, la Hilda smemorata prova fastidio alla presenza di possibili rivali come la fortissima capobanda Aoi Kunieda, che effettivamente è innamorata di Oga. Quando Hilda recupera la memoria, torna sprezzante come prima e dice di non ricordare nulla di quanto è successo. Tuttavia, a volte le sfugge il fatto di chiamare Oga "Tatsumi". E' assai probabile che la "Hilda senza memoria" esprima apertamente i pensieri nascosti della vera Hilda: ma sono pensieri che comunque lei reprime. Non ci riesce del tutto però, visto che la stessa sorella di Hilda, Yolda, è sorpresa del suo cambiamento e si chiede chi possa essere stato l'uomo che l'abbia cambiata così. Senza contare che Hilda è l'unica persona, oltre ai membri della sua famiglia, alla quale Oga abbia mai permesso di chiamarlo "Tatsumi": nemmeno il suo amico Furuichi lo chiama così.

    Oga-Hilda
    "Ah, il signorino desidera la dominazione del mondo! Com'è cresciuto, padroncino!"


    Per guarire Hilda dalla sua amnesia, Oga deve darle un bacio: per tutta risposta, lui spacca il computer dove era stata fornita la soluzione e si chiede cosa fare per guarirla, senza nemmeno considerare quell'ipotesi. Quindi per lui non è indifferente mettersi a baciare Hilda. E' l'unico momento in cui lui si sente imbarazzato dal punto di vista, diciamo, sessuale verso una donna: come ho detto prima, Oga, per sua natura, è indifferente all'altro sesso, trovando gioia solo nelle risse. Quindi, se ci fosse stata un'altra donna da baciare, Oga forse non avrebbe fatto una piega. Ma con Hilda le cose cambiano: e questo è significativo. E se Hilda, d'altra parte, sin dall'inizio insulta Oga, bè, lo fa fino alla fine, ma gli insulti hanno avuto via via un tono sempre più affettuoso e non serio. Insomma, non possono stare insieme senza litigare, se no non si divertono. =_=

    Oga-Hilda
    Amore non belo se non litigarelo.



    CURIOSITA'

    "Hilda" deriva da Hildegarde, dal tedesco antico hild (guerra, battaglia) e gard (protezione) e significa "guerriera che protegge": un nome azzeccatissimo per lei, visto che è la combattiva tutrice di Beel. Nonostante la sua fama di donna fredda e spietata, Hilda è una patita delle telenovelas. Ufficialmente ha 16 anni, esattamente come Oga. Tatsumi Oga significa "dragone/serpente maschio con corna", simile al drago orientale, che porta delle corna simili a quelle del cervo. Infatti, "tatsu" significa drago, "mi" serpente, "o" uomo/maschio, e "ga" cervo.

    Oga-Hilda2
    La scena non compare nel manga, ma in fondo l'atmosfera tra i due è quella, nonostante l'apparenza...

     
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    IL DOTTOR STRANGE E CLEA: TRA IL MAGO E LA MAGA VINCE SEMPRE LA MAGA...

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    Il Dottor Strange, creato da Stan Lee e Steve Ditko nel 1963, è il Mago Supremo della Marvel. Anche perchè, a conti fatti, è l'unico: tutti gli altri (Fratello Voodoo, Sciamano degli Alpha Flight, Agatha Harkness dei Fantastici Quattro, la Scarlet dei Vendicatori e qualcun altro di cui non mi ricordo neanche), sono tutti maghi da mezza tacca, potenti fin che si vuole, ma che non hanno mai avuto una propria testata nè una gran popolarità. Volete mettere il mago per eccellenza? Nel suo Sanctum Sanctorum, cioè la sua casa? Visibile in una comunissima via di Greenwich Village, al 177A di Bleecker Street, se qualcuno vuole andarci1. Ma attenzione: è visibile solo per chi deve andarlo a trovare. Roba tosta, altrochè. ^_^

    "Curioso, conosco questa via da una vita, ma è la prima volta che vedo questa casa."
    "Perchè fino ad adesso non avevi bisogno di incontrare il suo proprietario."


    Ma il Doc, per quanto potente, avrebbe però bisogno di una compagnia femminile. Possibilmente una maga, che lo capirebbe meglio. Ma mica si trova su Cuori Solitari. Un bel giorno, però, in una storia del 1964, dopo un anno di solitudine, mentre stava andando in una dimensione ad affrontare Dormammu, uno dei suoi principali cattivi, incontra una ragazza di quella dimensione che lo avvisa del pericolo che sta affrontando. Sta parlando di Dormammu o di lei? Ma andiamo più in dettaglio, visto che è il loro primo incontro: vediamo passo per passo come è avvenuto. Per prima cosa, siamo nella dimensione di Dormammu, ma questo l'avrete già capito. Laggiù un Dottor Strange alle prime armi, con un mantello blu abbastanza deprimente, si prepara ad affrontare per la prima volta questo "Dormammu", che vuole invadere la Terra, tanto per cambiare, ma in passato fu respinto dall'Antico secoli fa. E l'Antico era il maestro del Dottor Strange. Dormammu alla fine aveva chiesto la rivincita, e, siccome l'Antico aveva già i suoi acciacchi (perchè va bene essere antichi, ma lui non era più un giovanotto), gli manda allora il suo allievo. E, dietro un (?) muro, Clea, una ragazza di quella dimensione, lo osserva interessata (notate bene: io la chiamo "Clea" perchè so come si chiama, ma il suo nome lì non viene rivelato, neanche ai lettori). Ha dei capelli bianchi, o meglio "color argento" (dicono), ricci come, beh, dei capelli di un'altra dimensione, e ha anche le misure al posto giusto. Senza contare le scarpe coi tacchi del numero 7 che si fondono con le calze e il vestito. Insomma, un bel vedere senza dubbio, proprio roba di un'altra dimensione. Per prima cosa, Clea lo voleva spiare perchè voleva vedere "l'umano che aveva osato sfidare Dormammu" come le aveva raccontato suo padre, che qui non si vede (ma papà ti manda sola?). Si vede che questo Dormammu non era simpatico neanche a lei. Però la ragazza ha qualche dubbio sul fatto che quello lì sia quell'"Antico" di cui le ha parlato il babbo...perchè di certo vecchio non è. E, per dirla tutta, è anche un bell'uomo coi baffetti da sparviero, cosa che non guasta. Ma "giovane"...lei dice che è giovane. Insomma, il Dottor Strange non è giovanissimo. Ha i capelli bianchi alle tempie e i suoi baffetti fanno pensare ad un'età adulta, non certo da ragazzo. Ma si vede che a lei piacciono gli uomini maturi.

    SC1


    Clea vede il Dottor Strange che abbatte un pò di mostri: nonostante questo, lei pensa che è inutile combattere (grazie per la fiducia eh!) e gli chiede, col pensiero, di tornare indietro. E lo chiama "nobile umano", orpo. Lo ha appena intravisto e già si preoccupa per lui e lo elogia. Se non è amore a prima vista questo. Strange va avanti a pestare i mostri, ma si accorge che in qualche modo qualcuno lo sta contattando dicendogli di tornare indietro. Si vede che da quelle parti tutti sono un pò telepati, siamo proprio in un'altra dimensione...comunque lui è impegnato e non ha tempo da perdere, c'è un altro mostrillo da picchiare.

    SC2


    Ala fine, Dormammu lo invita a venire da lui, perchè è un tipo educato e vuole conoscere bene le persone prima di ammazzarle. Allora stavolta Clea si fa vedere, e gli dice di non andare perchè Dormammu vuole ucciderlo.
    "Grazie, ma l'avevo già capito, me l'aveva appena detto lui stesso poco fa. E poi, signorina, io non la conosco, lei chi è?"
    Ma Clea non gli dice il suo nome, e insiste dicendo che Dormammu è molto, molto potente. Ma scusa, da che parte stai? Ti vuoi liberare di Dormammu o no? Comunque, Strange allora che risponderà?

    SC3


    E che domande, va avanti. Anzi, lo fa senza indugio. Perchè, quando una bella ragazza ti dice di non andare, tu DEVI assolutamente andare, se no ci fai la figura del vigliacco. Alle donne non piacciono i fifoni, anche quando chiedono a loro di fare i fifoni. Contraddizioni femminili.
    "Guarda che in tutto l'Universo non c'è nessuno come Dormammu!"
    "Ragion di più per andare! Ho dato la mia vita per combattere contro il male e poi non posso fare una figuraccia davanti a una bella ragazza che mi osserva, che figura ci faccio?"
    E parte, mentre lei si chiede perchè lo ha avvisato. Eh, fatti qualche domanda e pensaci su.

    SC4


    Più avanti (DUE ANNI dopo! Nel 1966!), dopo aver sistemato le cose con Dormammu, Clea finalmente dice il suo nome al Dottor Strange (e anche ai lettori: a quei tempi era solo "la ragazza dai capelli d'argento prigioniera di Dormammu", un nome un pò troppo lungo) ed è l'inizio di una bella amicizia. Che poi è l'inizio anche di qualcosa di più serio (se poi volete sapere qualcosa di più su Dormammu, bè, googlatelo!). Il significato del suo nome? "Clea" effettivamente è un nome che sembra di un'altra dimensione: complimenti davvero per la scelta. Stan Lee e Steve Ditko devono essersi spremute parecchio le meningi in quei due anni per trovare un nome adatto alla ragazza sconosciuta dai capelli d'argento. Comunque, "Clea" sta per "Cleopatra": viene dal greco "kleos", che significa fama, gloria. Un nome che è tutto un programma. Tornando al momento della rivelazione del nome, è passato un pò di tempo e la ragazza ha cambiato il suo look dal rosso a un più sobrio viola, che sarà il suo colore dominante, mentre Strange ha cambiato il suo ridicolo mantello blu che aveva con la sua famosa Cappa della Levitazione, decisamente più "in" come accessorio (anche se farà impazzire i produttori dei film su di lui, nel vano tentativo di trovare un mantello simile per l'attore, che non lo faccia apparire ridicolo. Ma questa è un'altra storia). Tornando ancora alla scena, Strange chiede alla ragazza il suo nome e perchè lei lo abbia aiutato. "Il nome te lo dico" risponde lei "ma il resto può aspettare". Traduzione: arrivaci da solo se sei davvero un mago supremo, tonto. =_=

    Dr-Strange-e-Clea-5
    Ella rivela il suo nome! :lol:


    In breve, Clea si trasferisce sulla Terra per diventare l'allieva del Dottor Strange. E da allora vivono insieme un mucchio di avventure contro: entità soprannaturali, fantasmi, mostri vari, invasioni della Terra da parte di cattivi ultradimensionali, vampiri, satanisti, pazzi scatenati e altre piacevolezze. Il disegnatore più adatto a realizzare le (belle) fattezze di Clea è stato senza dubbio Gene Colan, che le ha tolto i suoi (assurdi) tacchi alti numero 7, dandole invece delle "scarpe" che si fondono con le sue calze (tanto siamo in un ambiente magico, quindi anche i vestiti lo sono). Per non parlare delle sue indimenticabili spalliere - o quello che sono - coi suoi caratteristici spuntoni che sporgono fuori dalle spalle e che rendono la sua figura ancora più aggraziata. Tanto che, quando gli altri disegnatori le toglieranno i suoi spuntoni, non sarà più lei, ma solo una tizia anonima dai capelli bianchi. =_=

    CLEA


    Più avanti, gli autori inventeranno per Clea un'ascendenza illustre: lei sarebbe nientepopodimeno che la figlia di Umar, che è la sorella di Dormammu (quindi è sua NIPOTE!), nata da un rapporto segreto di Umar con tal Orini (il famoso "babbo", ricordate?), che sarebbe nientemeno che il leader del clan dei Mhuruuk (non chiedetemi come si pronuncia, vi prego) e addirittura EREDE AL TRONO DELLA DIMENSIONE DI DORMAMMU, ma mandato via a calci dal suddetto Dormammu. In sostanza, Clea sarebbe quindi la regina del reame di Dormammu. A parte queste fregnacce...(ma per favore, ogni volta che si introduce qualcuno è sempre alla fine parente, fratello, figlio di uno importante. Mai che sia una tizia normale e basta. Tipo la Leila di Guerre Stellari che viene pestata da Darth Vader all'inizio del film e poi fanno sapere che è LA FIGLIA di Darth Vader. Ma mi faccia il piacere. =_= =_= ) Dicevo, a parte queste fregnacce, la coppia Strange-Clea è una delle migliori dell'Universo Marvel. Si sono anche sposati ("Clea Strange" suona strano, ma oh, siamo nella storia del Dottor Strange...) e vivono insieme da anni: ogni tanto succedono cose varie, tipo lei che va a fare la reggente nella dimensione del Cosomannu, o che il Dottor Strange è morto o altre frattaglie simili, ma la loro resta sempre una coppia molto affiatata.

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    Il Dottor Strange è pragmatico, riflessivo, dalle profondissime meditazioni su situazioni abissali e terribili e Clea è la scheggia impazzita che lo fa tornare coi piedi per terra e vivere in un modo il più possibile normale. Clea lo può capire meglio di chiunque altro: è una maga anche lei, perbacco, e chi meglio di una maga può capire un mago? OK, ci riesce anche la moglie orrenda del Mago Wiz, che non è una maga, ma al Doc è andata decisamente meglio.

    Mago-Wiz


    Certo, lei è di un'altra dimensione, piena di strade strampalate che vanno chissà dove e penzolano nel vuoto e sono appese a chissà cosa, e quindi ha dovuto adattarsi un pò su questo mondo, dove per esempio c'è una strana cosa detta "gravità". Ma, come tutte le donne, ha imparato in fretta come vanno le cose e ha saputo gestire bene tutte le faccende "terrene". Tipo, mettiamo, invitare (o farsi invitare) il mago a una cena al ristorante. Con un completo "terrestre" da far girare le teste degli uomini intorno ed essere osservata con disappunto dalle eleganti signore vicino. Perchè, inutile girarci intorno, la fidanzata/moglie di Strange è di una bellezza sfolgorante. Proprio roba di un'altra dimensione. Nella "Comics Buyer's Guide" (il periodico in lingua inglese più longevo sull'industria dei fumetti americana) Clea è stata classificata 28° tra le donne più sexy dei fumetti (a chi interessa, la prima è stata la rossa Red Sonja). Diciamo che è un buon piazzamento, anche se si tratta di giudizi arbitrari.

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    Le belle donne si fanno sempre aspettare: Clea ha capito proprio tutto su come vanno le cose.


    Certo, ci sono situazioni particolari. Tipo il Dottor Strange che si commuove a vedere le telenovelas e Clea che non ci capisce dentro niente: lei è di un'altra dimensione, eh, ricordiamocelo. Non può capire le disgrazie di Pamela contro quel mascalzone di Rodrigo o un tizio col mitra mandato nella giungla a petto nudo e con una benda rossa in testa. Si, l'ultimo esempio non è proprio una telenovela, ma per Clea è più o meno la stessa cosa.

    Un-film


    Oppure quando devono fare delle compere per prendere degli importanti strumenti magici, che però sono proprio costosi e non è che il Doc navighi nell'oro. E, mentre lui osserva perplesso un importante amuleto che gli potrebbe servire, ma che ha un prezzo abbastanza consistente, c'è Clea che ha notato subito un graziosissimo globo ultimo modello che non può assolutamente mancare, e poi quello vecchio stava cominciando a perdere colpi. Certo, è un pò costoso, ma secondo voi alla fine cosa comprerà Strange? E c'è bisogno di chiederlo? Come ho detto, tra il mago e la maga vince sempre la maga. E questa non è nemmeno roba di un'altra dimensione.

    Spesa


    Clea ha partecipato a parecchie storie del mago, e, anche durante le sue assenze, Strange ha sempre pensato a lei, e lei ovviamente a lui. In sostanza, sono una coppia magica coi fiocchi, che ha anche avuto un mucchio di immagini manga dovuti al successo del personaggio di Strange nei film. Mica male per una coppia nata quasi per caso. ^_^

    Bacio


    --------------------------------------------------------
    1 Sì, somiglia all'indirizzo di Sherlock Holmes a Londra, l'appartamento al 221B di Baker Street. E la via dove si trova la casa di Strange, Bleecker Street, esiste davvero: è una via di New York, nel sobborgo di Greenwich Village, famosa per i suoi night club e per il suo periodo in cui vissero degli artisti bohemiens. Il numero 177 di Bleeker Street esiste davvero (è un negozio), ma il numero 177A non esiste...eh eh eh... :D :D

    BIBLIOGRAFIA:
    https://doctorstrangeclea.tumblr.com/
     
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    SAN VALENTINO DOSSIER - 1

    Kyoko-e-Godaiok


    Quando voglio pensare a qualche storia adatta sull'argomento, spesso mi viene in mente subito il manga di Maison Ikkoku, col rapporto tormentato, ma costante tra la vedova Kyoko Otonashi e lo studente ronin (cioè che non riesce a superare gli esami) Yusaku Godai, nel vecchio e anormale residence Ikkoku. E naturalmente, rimanendo nel tema della Takahashi, non possono mancare lo sfortunato imbecille e allupato Ataru e l'aliena innamorata Lamù di Urusei Yatsura, o Lamù la ragazza dello spazio. Un altro rapporto strano, sempre della Takahashi, è quello tra il pugile Kosaku Hatanaka e Suor Angela, una "suora in prova" che non ha ancora preso i voti, in One Pound no Fukuin, o Una libbra di Vangelo, sempre della Takahashi.

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    SV1


    Un' altra storia d'amore è quella tra il ricco William Jones e la cameriera Emma, ambientata nella Londra dell'Ottocento in Victorian Romance Emma; oppure quello tra il giovane Karluk e Amira di Otoyomegatari (I giorni della sposa), nell'Asia della Via della Seta di fine Ottocento: tutte opere della bravissima Kaoru Mori.

    SV2


    E così via: potrei continuare per un bel pò. E' curioso il fatto che, quando vuoi parlare di una storia per San Valentino, ti vengano sempre in mente storie dei manga o di anime: Candy Candy, Mademoiselle Annie, Prendi il mondo e vai, eccetera. Anche i fumetti nostrani parlano delle coppie, ma sempre in modo secondario rispetto all'argomento principale, che di solito è l'avventura, o il giallo, il western. La coppia è trattata spesso in modo umoristico: Arcibaldo e Petronilla, Blondie e Dagoberto, Enrico e la Cesira, e così via. Forse perchè ai giapponesi piace sognare, mentre a noi, invece, piace raccontare la realtà o esagerandola (avventura), o prendendola in giro (comico). Siccome la scelta è ampia, da adesso in avanti posterò periodicamente un articolo su qualche coppia del fumetto scelta a caso. Per esempio, ecco una coppia umoristica inglese. ^_^

    Edited by joe 7 - 28/2/2023, 17:37
     
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    ANDY CAPP E FLO: AMORE SENZA IL MINIMO SENTIMENTALISMO


    Chiamati in Italia per anni Carlo e Alice sulla Settimana Enigmistica, furono creati verso la fine degli anni Cinquanta: il Daily Mirror, un giornale tabloid1, chiese a Reg Smythe, collaboratore esterno e disegnatore già abbastanza affermato, di fare delle vignette (non strisce) umoristiche su un personaggio litigioso, un pò ubriacone ma simpatico. Allora lui realizzò Andy Capp, un nome che è tutto un programma, visto che suona volutamente come "handicap". All'inizio era un omone col naso tondo. Il successo fu tale che dalle vignette singole si passò alle strisce, e Smythe ne cambiò la fisionomia, facendolo diventare come lo conosciamo oggi: da allora fu pubblicato su altri giornali e anche all'estero. Lui vive ad Hartlepool dalle parti del nordest dell'Inghilterra: è una città che esiste davvero (è il luogo di nascita di Reg Smythe). Andy, disoccupato cronico e ubriacone scansafatiche, vive con la moglie Florrie, detta Flo. Non si sa come si sono conosciuti, non si sa come si sono sposati. Fatto sta che, nonostante i loro continui litigi, restano sempre insieme. Non sono assolutamente una coppia romantica: lui è il tipico marito delle barzellette e lei è una bellezza passata con sempre indosso gli abiti da lavoro. Eppure non saprebbero vivere l'uno senza l'altro, nonostante le mille volte che si sono separati. Sono l'esempio della pazienza che si deve avere l'uno con l'altro: anche se la parte maggiore della pazienza deve averla Flo...ciononostante, vanno ancora avanti insieme, da più di cinquant'anni, anche dopo la morte dell'autore nel 1998. Infatti, la serie attualmente è realizzata da Roger Mahoney (disegnatore), Roger Kettle (sceneggiatore) e altri.

    -------------------------------------
    1 Tabloid: giornali scandalistici di formato ridotto. Una volta c'erano anche in Italia giornali di questo formato, scandalistici anche quelli. Oggi in Italia è il formato tipico dei giornali distribuito gratuitamente, con formato ridotto.

    Edited by joe 7 - 28/2/2023, 17:38
     
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    LOID FORGER E YOR BRIAR: UNA COPPIA COI SUOI SEGRETI

    Spy-x-Family-imm


    Ormai sono sulla cresta dell'onda: il manga Spy x Family è uno dei più seguiti al mondo. Le vendite hanno raggiunto i 29 milioni di copie (Rocky Joe e Maison Ikkoku, per fare un esempio, hanno raggiunto ciascuno i 25 milioni di copie). Yor, l'assassina che fa la moglie e nasconde il suo vero lavoro al marito; Loid, la spia che fa il marito e nasconde il suo vero lavoro alla moglie: questo li differenzia dalle altre coppie simili ai quali sono stati paragonati, come i protagonisti di True Lies, Mr. e Mrs. Smith, Coppia d'azione. Perchè, in tutti questi film, ognuno sa del lavoro dell'altro, mentre Loid non sa del vero lavoro di Yor e viceversa. Inoltre, le coppie di True Lies ecc. fanno lo stesso lavoro: Yor e Loid, invece, fanno lavori diversi, che sono in conflitto. Perchè Loid è una spia di Westalis, che agisce in Ostania; Yor è un'assassina, o meglio un sicario, di Ostania, che elimina tutti i traditori di Ostania al soldo di Westalis. Siccome nessuno sa dell'altro, agiscono in un equilibrio che può sempre spezzarsi all'improvviso per un motivo o per l'altro. Questa precarietà diventa sempre più pressante a mano a mano che cresce l'attrazione dell'uno per l'altro: il lettore, quindi, non può fare a meno di chiedersi cosa succederà quando uno dei due, o tutti e due, scopriranno la verità. Inoltre, quando questo accadrà, qualunque cosa accada (sia che restino insieme o diventino nemici), sarà comunque la fine di questo rapporto nascosto e anche la fine della storia. Senza contare che entrambi sono affezionati alla figlia adottiva Anya, che, essendo una telepate, sa delle verità di entrambi, senza dirlo a nessuno. Yor, pur essendo un sicario, ha un atteggiamento materno e gentile; Loid è intelligente e calcolatore, praticamente la spia perfetta: ma si trova in difficoltà ad ammettere i suoi veri sentimenti verso Yor e Anya. E' un rapporto nello stesso tempo sincero e ambiguo che ha contribuito al successo della serie.
     
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    MARTIN MYSTERE E DIANA LOMBARD: IL PROFESSORE TRA LE NUVOLE E LA DONNA CONCRETA

    MM12
    La versione classica e la versione animata di Martin e Diana. Si tratta di un cartone animato franco-italo-canadese del 2003, coi personaggi più giovani e con fisionomie diverse.


    Martin Mystere è uno dei protagonisti più famosi della Bonelli: creato da Alfredo Castelli e Giancarlo Alessandrini nel 1982, Martin è un archeologo e scrittore, col vizio di essere un logorroico (in sostanza, significa che quando parla non la smette più). Chiamato col soprannome di "Detective dell’impossibile", indaga sui misteri tipo Atlantide, gli UFO, la parapsicologia e vari enigmi della storia, eccetera. Il suo assistente è un uomo di Neanderthal chiamato Java e la sua ragazza, che poi è diventata sua moglie, è Diana Lombard. Se Martin è il tipo chiacchierone, Diana è un pò la sua controparte: davanti a lei Martin è costretto a parlare di cose quotidiane e personali, cioè di se stesso e di chi gli è attorno, e non può più fare dei discorsi fiume su argomenti vari come se fosse in un programma televisivo, cosa che fa in genere con tutti. All'inizio del loro rapporto, Diana era studentessa all'Università di New York, dove conosce Martin Mystere, che era all'inizio della sua carriera, e accetta di fare da segretaria per lui. Siccome viene da una famiglia nobile del Sud, il suo fidanzamento - e matrimonio - con Martin era stato ostacolato dai suoi genitori. All'inizio, Castelli mostrava solo la gelosia di Diana verso Martin, ma, a mano a mano che la serie andava avanti, ha mostrato dei lati talmente complessi di lei da essere davvero la moglie del Detective dell'impossibile. Diana, infatti, sin da ragazza ha mostrato di avere dei poteri paranormali incontrollati, come la telecinesi (sì, come Jean Grey/Marvel Girl/Fenice degli X-Men), che si manifestano solo in presenza di particolari condizioni, come la presenza di un'entità misteriosa e malvagia che si fa chiamare Algernon Mabus nella sua forma umana. E Mabus è stato un avversario ricorrente di Martin Mystere, anzi uno dei più inquietanti, visto il suo essere esso stesso una misteriosa entità infernale. Non solo: a volte viene posseduta da entità soprannaturali come Yog-Sothoth, una divinità del mondo di Lovecraft, e persino dalla dea Kalì. Non vedo personaggio più adatto per stare insieme a un indagatore del mistero. Anche se Martin conoscerà molte belle ragazze (soprattutto la svampita Angie, che però diventerà poi amica di Diana), resterà sempre fedele alla sua fidanzata. Una coppia classica e nello stesso tempo anormale. Adatta per essere indagata come un mistero. Perchè, in fondo, tutte le coppie sono così: non esistono coppie banali. ^_^

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    Naturalmente, stare insieme a uno studioso ha anche i suoi lati negativi...

     
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    JAVA E MARIA OSSOWIECKI: SALOMONE E LA REGINA DI SABA

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    Java, l'uomo di Neanderthal assistente di Martin Mystere, non ha un nome: infatti "Java" significa "capo", e lui era il capotribù degli uomini di Neanderthal ancora esistenti in Mongolia, nella Città dalle Ombre Diafane. Non avendo gli organi per l'espressione delle parole, come tutti gli uomini di Neanderthal, si esprime a grugniti e gesti, che pochi altri possono capire, come Martin e Diana. E ovviamente Maria Ossowiecki: si tratta di una esper che ha avuto il dono della psicometria (capacità di conoscere il passato degli oggetti) e tramite quello ha saputo della Regina di Saba e di Salomone attraverso oggetti entrati a contatto con loro. Attraverso varie vicissitudini, incontrò Java, con cui notò delle affinità col personaggio di Salomone, mentre lei aveva avvertito delle affinità tra lei e la Regina di Saba. Vero o no che sia, sta di fatto che, come avvenne tra Salomone e la Regina di Saba, l'attrazione tra i due fu reciproca, tanto da sposarsi alla fine. Java ha un'intelligenza profonda e sensibilità particolari: per esempio, ha un udito e un odorato molto sviluppati. Anche se ha una grande forza, è una persona tranquilla; ha una certa sensibilità e ironia, oltre ad essere dotato di cultura. Oltre ad essere l'assistente di Martin, è anche il suo più grande amico. Maria è una persona dal passato tormentato e circondata da numerosi nemici interessati ai suoi poteri psicometrici; ogni volta che lei compare, sono sempre problemi. Tuttavia, Maria è la donna che capisce Java più di tutti, e Java è la persona che capisce Maria e le sue difficoltà più di chiunque altro. Tra di loro, quindi, c'è un legame molto profondo.
     
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    YAMA E LOA: IL FIGLIO DI MEFISTO E LA STREGA

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    Il loro primo incontro. La coppia malvagia inizia il suo cammino...


    Forse la miglior coppia di cattivi di Tex e dell'intera Bonelli. Non è che siano innamorati, ma comunque sono una coppia che non si dimentica. Blacky Dickart, alias Yama, è il figlio di Mefisto: chiamato dal padre morente, deve reggere la "rossa fiaccola della vendetta" e usare le sue arti diaboliche per eliminare Tex e i suoi pards. Tra le altre cose, Blacky è anche un esperto lanciatore di coltelli: peccato che questo aspetto sia stato poco approfondito. Loa è una mambo, cioè una sacerdotessa Vudu, figlia dello stregone Otami, che era al servizio di Mefisto e del suo alleato, il bianco "Baron Samedi" (il ricco e schizzato Jean de Lafayette, di cui Loa, molto probabilmente, era l'amante). Di origine meticcia (anche se, successivamente, Villa la raffigura con le fattezze dei negri), Loa era sopravvissuta alla sconfitta dei suoi due padroni e alla morte del padre, ma era diventata schiava degli indiani Seminole alleati di Tex. Blacky la libera e i due si alleano per vendicarsi di Tex e dei suoi pards.

    Donna affascinante e sensuale, Loa ha un nome che è tutto un programma: infatti, i Loa sono le divinità, o spiriti, del Vudu. E Yama? E' il nome dei dio indù della morte. Di conseguenza, hanno tutti e due dei nomi di divinità malefiche o ambigue. Anche se, per essere precisi, "Loa" è davvero il nome della donna, mentre "Yama" è un soprannome.

    Loa approfondisce la magia nera insieme a Yama, e i due diventano alleati e "colleghi". Non sembra che tra di loro ci sia stato qualcosa, ma non si può dirlo con chiarezza: bisogna vedere un pò tra le righe.

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    Notate il medaglione con la "Y", l'iniziale di Yama, che porta Loa al collo.


    Per esempio, il fatto di aiutarsi a vicenda. Loa vuole vendetta contro Yampas, il capo dei Seminole che aveva ucciso suo padre Otami, e Yama la aiuta a realizzare il suo sogno usando i suoi nuovi poteri. Ma non si può dimenticare il momento clou: la terribile discesa negli inferi che aveva fatto Yama per conoscere il segreto dei magici amuleti di Tex. Senza l'aiuto di Loa, Yama sarebbe stato definitivamente perduto.

    Il carisma di questi due malvagi che si aiutano a vicenda è talmente forte che sono stati per un certo tempo i protagonisti della storia, più di Tex. Non si è mai vista prima una simile, perfetta coppia diabolica in cui l'uno è peggio dell'altro, e tuttavia l'uno non è mai senza l'altro. Quando Loa si accorge che le carte danno un cattivo presagio, invece di scappare va ad avvisare Yama. Non so se questo indichi una relazione, ma è quanto di più vicino ad una relazione ci possa essere, in un contesto simile.

    Una coppia malvagia che non si dimentica e che forse è stata la meglio realizzata in tutte le storie di Tex. E forse in tutta la storia del fumetto.

    Yama-e-Loa
    Amanti diabolici?

     
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    WOLVERINE (LOGAN) E MARIKO YASHIDA - L'ASSASSINO E LA GEISHA

    Difficile immaginare una coppia più strampalata. Un rude mutante canadese di circa cent'anni o più, ben portati, con gli artigli retrattili, che parla inglese e (chissà come) giapponese, e una delicata ragazza giapponese di famiglia nobile e altolocata. Wolverine e Mariko si sono incontrati in Giappone nella residenza di Shiro Yashida, alias Sole Ardente, un mutante giapponese abbastanza amico degli X-Men (solo quando è di buonumore). I due, non so come, si piacciono e iniziano a frequentarsi.

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    Il primo incontro tra Wolverine e Mariko.


    Letteralmente, sono uno zoccolo e una scarpa, tanto sono diversi. Eppure ha funzionato e sono stati addirittura sul punto di sposarsi. Poi sono successe le solite vicissitudini e il matrimonio è andato a monte, ma restano sempre fidanzati.

    X-Men-172
    I tipici matrimoni burrascosi dei supereroi. Stile giapponese, stavolta.


    Adesso sembra che Mariko sia morta, ma non preoccupatevi, la morte nei fumetti è un concetto relativo, diciamo che non comparirà più per un pò fino a fare un inaspettato ritorno prima o poi. Ordinaria amministrazione nei fumetti Marvel. Ma tornando ai due, anche se sono l'uno l'opposto dell'altra, nel loro incontro si migliorano a vicenda: Wolverine, per la prima volta, cerca di trattenersi e di essere gentile. Non l'aveva mai fatto con nessuno: è la prima volta che cerca di non spaventare qualcuno. Mariko, invece, diventa più coraggiosa e capace di parlare con una persona totalmente estranea al suo mondo, e diventa più matura e sicura di sè. Se non si fossero mai incontrati, non si sarebbero mai migliorati a vicenda, questo è certo.

    Wolverine-and-Mariko-Yashida-by-J-Scott-Campbell


    Con Mariko, Wolverine comprende meglio i concetti di onore, dignità, rispetto, ammirazione per una persona semplicemente contemplandola. E Mariko trova in Wolverine forza e sicurezza che la rende anche capace di gestire la pesante eredità del clan degli Yashida. In cui sono coinvolti, andando a caso: Yakuza, supercriminali, Hydra, Mano, corruzione, e, nello stesso tempo, prestigio, ricchezza, la gestione di un impero economico, eccetera. Il fragile fiore ha una strada dura da percorrere: ma con Wolverine, andrà senza dubbio fino in fondo.
     
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    KENSHIRO E JULIA: IL GUERRIERO E LA SPERANZA

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    Nonostante la violenza di Ken il guerriero, il rapporto tra lui e Julia è simile a quello di un cavaliere per la sua dama. Julia compare poco, ma questo non conta. Ken combatte sempre per lei e per quello che lei rappresenta: la pace, l'amore, la speranza, l'umanità, in un mondo che di umanità ha perso anche il senso e il significato.

    In un mondo stravolto come quello di Ken il guerriero, sono emblematiche le parole che lui dice a Julia: "E' un tempo difficile. Ma noi continueremo a vivere, e a sopravvivere, nonostante questi tempi".

    Simile a Rocky Joe (nel suo titolo originale, il manga è chiamato "Ashita no Joe", cioè "Joe del domani"), Kenshiro ha una speranza per il domani, e quella speranza è rappresentata da Julia (nell'originale è chiamata Yuria). Se Ken è l'erede della scuola delle arti marziali di Hokuto, Julia è della scuola rivale di Nanto e rappresenta la misericordiosa stella dell'amore materno. Non ha doti combattive: ma il suo animo gentile, capace di una profonda empatia ("empatia" significa capire i sentimenti del prossimo), le permette di lenire il dolore altrui col solo tocco delle mani. Per questo Julia è sempre stata il simbolo della speranza e della pace (il suo legame con Ken rappresenta anche la pace tra due scuole rivali).

    Julia


    Quando, per quasi tutto il tempo della serie, Ken crede che Julia sia morta, ha sempre combattuto lo stesso, per difendere ciò che Julia rappresentava: un mondo pulito, sano, dove ci si può incontrare senza timori e dove non ci sono sozzure in nessun rapporto. Dove l'uomo si comporta da vero uomo e la donna da vera donna, nel difficile, ma reale - non fittizio - cammino della vita. Rifiutando la logica di un mondo rovesciato, stravolto ed ebbro di violenza, che vuole raggiungere una finta pace con delle menzogne. Certo, Ken è violento e spietato, non è perfetto: ma richiama comunque una verità che c'era sin dai tempi antichi e che è valida ancora oggi: si vis pacem, para bellum. Se vuoi la pace, preparati per la guerra.

    Ken-Julia

     
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